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Cronaca

Arriva a Milano l’iniziativa McDonald’s contro la violenza sulle donne

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MILANO (ITALPRESS) – “Non sei sola. Lasciati aiutare”. Prosegue a Milano l’iniziativa lanciata da McDonald’s lo scorso novembre a Roma per sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne e far conoscere il più possibile gli strumenti a supporto delle vittime.
Alla presenza di Diana Alessandra De Marchi, consigliera delegata al Lavoro e Politiche sociali della Città Metropolitana di Milano, di Elisa Ercoli, presidente dell’Associazione Differenza Donna, di Delia Ciccarelli, Corporate Relations Director McDonald’s Italia e di Lamberto Nicola Giorgio Bertolè, assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, McDonald’s ha ribadito il suo impegno concreto nel contrasto alla violenza sulle donne, ponendosi come amplificatore di un messaggio dal forte impatto sociale. Da oggi, infatti, nei bagni di tutti i ristoranti McDonald’s della Città metropolitana di Milano saranno affissi degli adesivi che ricordano alle donne che dovessero trovarsi in contesti di violenza l’esistenza del 1522, il numero nazionale gratuito – finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità presso la presidenza del Consiglio dei Ministri – che tutti i giorni, 24 ore su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.
Un modo per favorire la conoscenza dell’iniziativa mettendo a disposizione 71 ristoranti, che ogni giorno accolgono 100.000 cittadini e che possono svolgere un’importante funzione di volano di comunicazione per un messaggio che deve poter raggiungere quante più persone possibili.
Dal 1° luglio 2020, il Numero Nazionale Antiviolenza e Stalking 1522 è gestito da Differenza Donna con l’obiettivo di sviluppare un’ampia azione di sistema per l’emersione e il contrasto alla violenza dentro e fuori le mura domestiche. Guardando solo alla città di Milano, si registrano da 100 a oltre 130 casi al mese. Nei Pronto Soccorso dei 28 presidi ospedalieri dell’area metropolitana milanese, gli accessi di persone vittime di violenza di genere sono sensibilmente aumentati lo scorso anno, come emerge dai dati dell’Ats Milano. Nei primi nove mesi del 2022, infatti, l’Agenzia di Tutela della Salute aveva già registrato 1065 casi. Nel 2019 erano arrivati a sfiorare quota 1300, mentre nel successivo biennio 2020-2021, con il crollo degli accessi in Ps a causa della pandemia, il dato si attestava comunque attorno a quota mille. Per quasi il 20% si trattava di abusi sessuali su adulti (210 casi), per l’8% su minori (84 casi). Un dato che sembra purtroppo confermare il trend registrato dalla Prefettura di Milano nel 2021: 285 violenze sessuali, cresciute del 6,74% rispetto alle 267 del 2019 e le 276 nel 2020. Un incremento che nel decennio dal 2011 al 2021 si attesta al 4,40% (mediamente da 273 a 285). Nel 2022 i soli presidi ospedalieri di Milano Città hanno accolto 259 vittime di violenza di genere senza violenza sessuale, pari al 33,5% del totale (771 casi) registrato in tutte le strutture territoriali che fanno capo a Ats Milano.
Grande la soddisfazione della consigliera delegata al Lavoro e Politiche Sociali della Città metropolitana di Milano, Diana Alessandra De Marchi, sempre in prima linea nelle politiche di parità e contrasto alla violenza di genere: “Il tema della violenza sulle donne va affrontato con determinazione su più fronti, sensibilizzando il più possibile uomini e donne affinchè si generi una nuova cultura incentrata sul rispetto reciproco e sulla parità – afferma – Credo convintamente che di questa tematica non se ne parli mai abbastanza, purtroppo molte donne subiscono ancora senza chiedere aiuto, soprattutto quando l’abuso si perpetua in ambito familiare. Come istituzioni è nostro compito favorire una cultura diffusa della non violenza e del rispetto, e sostenere attivamente iniziative come questa, sfruttando tutte le sinergie possibili. Ringrazio quindi McDonald’s per la sensibilità mostrata e per questo progetto che la Città metropolitana di Milano è fiera di sostenere”. “Dobbiamo diffondere più possibile il numero nazionale gratuito 1522, a cui – continua – rivolgersi in caso di maltrattamento. E questo è uno splendido esempio di come si possano trovare modalità alternative per raggiungere insieme il nostro obiettivo comune: non lasciare le vittime sole ed eliminare la violenza degli uomini contro le donne. Finchè ciò non avverrà, credo sia necessario continuare a parlarne ed agire”.
“La campagna di McDonald’s per la diffusione del numero 1522, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e gestito da Differenza Donna, è un concreto aiuto alle donne e giovani donne e a chiunque voglia aiutarle ad uscire dalla violenza – commenta Elisa Ercoli, presidente dell’Associazione Differenza Donna -. Diffondere il numero 1522 significa mettere in contatto le donne che stanno subendo violenza con i Centri antiviolenza che sono lo strumento per essere ascoltate, sostenute e soprattutto protette veramente nel momento in cui decidono di uscire dalla violenza subita. Quest’iniziativa è doppiamente importante se si pensa a quanti giovani e persone di diverse culture e provenienze frequentino i ristoranti McDonald’s. Raggiungere le donne e le ragazze con un’iniziativa così, vuol dire anche salvare loro la vita”.
“Il nostro impegno a contrasto della violenza sulle donne, partito da Roma lo scorso novembre, continua coinvolgendo oggi Milano. Con la nostra presenza nella Città metropolitana di Milano – dove contiamo 71 ristoranti – possiamo considerarci un vero e proprio “media” e contribuire concretamente nella diffusione di un servizio fondamentale come quello del Numero Nazionale 1522 – sottolinea Delia Ciccarelli, Corporate Relations Director di McDonald’s Italia -. Anche un gesto semplice ma concreto, come quello di affiggere un adesivo nei nostri ristoranti di Milano e provincia, può avere un grande impatto. Come azienda presente su tutto il territorio italiano e con oltre 1 milione di clienti ogni giorno abbiamo, infatti, la responsabilità e il dovere di supportare queste attività e giocare un ruolo importante nel comunicare temi così urgenti”.

– foto ufficio stampa Omnicom PR Group –
(ITALPRESS).

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Milano, albero cade su marciapiede per il vento. Nessun coinvolto

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MILANO (ITALPRESS) – Nonostante il vento forte, per ora si segnala un solo intervento di rilievo dei Vigili del Fuoco a Milano. Si tratta di un albero staccatosi, a causa delle forti raffiche, dal cortile della Chiesa Sacro Cuore di Gesù in via Cittadini e andando a finire sul marciapiede pedonale. Fortunatamente in quel momento nessuno transitava. I Vigili del Fuoco hanno provveduto a rimuovere l’albero e a mettere in sicurezza l’area.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Vigili del Fuoco Milano

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Professioni sanitarie Milano “Mototerapia è solo attività complementare”

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MILANO (ITALPRESS) – E’ stata approvata lo scorso 20 novembre in Senato la proposta di riconoscimento della mototerapia come terapia complementare. La pratica, ideata dal campione di motocross Vanni Oddera, prevede il coinvolgimento dei pazienti in attività ludiche con l’uso di moto elettriche, che allevierebbero le difficoltà legate all’ospedalizzazione per i bambini o altre categorie fragili. Dal commento del Ministro della Disabilità Alessandra Locatelli, si apprende che tale ‘terapià contribuirebbe a “garantire quella dimensione umanizzata e più dignitosa della cura e […] l’unicità della persona a partire dalle sue emozioni e dal suo diritto di essere felice, anche in contesti ospedalieri”. Replica l’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (TSRM e PSTRP) di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio. “La ‘mototerapià, anche rispetto ad altre ‘terapie complementarì legate ad attività ludiche, ad esempio musicoterapia, arteterapia o clownterapia, non ha solidi fondamenti scientifici a comprovarne l’efficacia, come ha giustamente rilevato la Senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo” afferma il Presidente dell’Ordine, Diego Catania. “In generale, tali attività possono essere, sì, affiancate alle cure ufficiali, ma non devono essere confuse con percorsi terapeutici e riabilitativi riconosciuti da linee guida e documenti di indirizzo. In caso contrario, possono crearsi false aspettative negli assistiti e nelle loro famiglie, già in una condizione di vulnerabilità e sofferenza”. L’Ordine comprende tante Professioni dell’area della riabilitazione, fra le quali si annoverano i Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, i Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica, i Terapisti Occupazionali, gli Educatori Professionali e i Logopedisti, tutti operanti a supporto di individui fragili sotto vari punti di vista, come l’età, la disabilità fisica o psichica o la ridotta autonomia e vulnerabilità psicologica conseguente a gravi patologie. Gli ambiti in cui tali Professionisti svolgono la loro attività, come reparti di oncologia, centri diurni o residenze per persone con disabilità, sono proprio i contesti a cui potrebbe essere applicato l’uso della ‘mototerapià o di altre attività complementari. Dichiarano i Presidenti delle Commissioni d’Albo interessate: “Il rischio è che possano essere approvate dal Parlamento proposte di terapia che dovrebbero, invece, essere validate dalla comunità scientifica. Occorre seguire l’iter della medicina basata sull’evidenza, che prevede confronti e processi a garanzia dell’efficacia dell’intervento, nonchè il coinvolgimento di tutti i Professionisti della cura”. “Le Professioni Sanitarie basano la loro attività su solidi fondamenti deontologici e precise competenze, grazie a percorsi universitari specifici che includono gli aspetti psicologici e relazionali necessari a garantire il pieno rispetto della dignità e unicità dell’individuo” aggiunge il Presidente Catania. “Mi lascia perplesso, dunque, che la ‘mototerapià e altre pratiche similari siano elette a baluardo della ‘dimensione umanizzata […] della curà, come se l’operato di Professionisti qualificati non fosse sufficiente a garantirla. Sarebbe prioritario, invece, dare più riconoscimento e margine d’intervento alle risorse umane già presenti nel nostro Servizio Sanitario Nazionale, così da mettere i Professionisti nelle condizioni di attuare al meglio le terapie riconosciute e scientificamente provate, a maggior tutela dei soggetti fragili e delle loro famiglie”. (ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa e Comunicazione Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio

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Colpita base Unifil in Libano, 4 militari italiani feriti

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ROMA (ITALPRESS) – Quattro militari italiani sono rimasti leggermente feriti a seguito dell’esplosione di due razzi da 122 millimetri che hanno colpito la base UNP 2-3 di Shama, nel sud del Libano, che ospita il contingente italiano e il Comando del settore ovest di Unifil. “Ho immediatamente contattato il comandante del contingente, generale di Brigata Stefano Messina, per sincerarmi delle condizioni dei quattro militari, che non destano preoccupazioni. Ho anche contattato la mia controparte libanese ribadendo che il contingente italiano di Unifl permane nel sud del Libano per offrire una finestra di opportunità alla pace e non può diventare ostaggio degli attacchi delle milizie. E’ intollerabile che ancora una volta una base di Unifil sia stata colpita”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Cercherò di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano, cosa che è stata impossibile dal suo insediamento ad oggi, per chiedergli di evitare l’utilizzo delle basi Unifil come scudo. Ancor più intollerabile è la presenza di terroristi nel Sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile”, ha aggiunto il ministro.
Da una prima ricostruzione, due razzi, hanno colpito un bunker della base e un locale nei pressi della polizia militare internazionale, provocando danni alle infrastrutture circostanti. Alcuni vetri, a causa dell’esplosione si sono frantumati colpendo i quattro militari.
“Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano, che hanno causato anche il ferimento di alcuni nostri militari impegnati in missione di pace. Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del Governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l’attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano”, afferma in una nota il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Ribadisco ancora una volta che tali attacchi sono inaccettabili e rinnovo il mio appello affinchè le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di Unifil e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili”, aggiunge.

– Foto di repertorio IPA Agency –

(ITALPRESS).

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