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Economia

Piazza Affari chiude in calo, pesano ancora le banche

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Chiusura in calo a Piazza Affari al termine di una seduta che si era aperta con il segno più. L’indice Ftse Mib segna un -1,64% a quota 25.494 punti, mentre l’Ftse Italia All Share cede l’1,61% a quota 27.615 punti. In ribasso anche l’Ftse Star, che lascia sul terreno l’1,36% a quota 47.781 punti. Milano, come gli altri mercati, dopo una prima fase nella quale gli investitori sembravano aver messo da parte i timori legati al settore bancario, con gli interventi per mettere in sicurezza Credit Suisse e First Republic Bank negli Stati Uniti, ha dovuto fare i conti con le vendite. Il comparto, infatti, cede oggi circa due punti e mezzo, ma il dato settimanale vede un crollo del 15,5%. Per quanto riguarda le materie prime, stabile il prezzo del gas che al Ttf di Amsterdam si mantiene intorno ai 43,2 euro Mwh. Lo spread fra Btp e Bund tedeschi chiude in calo a quota 184 punti, con il rendimento del decennale al 3,93%. Tra i titoli del listino milanese, fra i maggiori rialzi Saipem che guadagna 1,7 punti, ma in rialzo anche Stm e A2A. Per quanto riguarda invece i segni meno, fra i maggiori ribassi Iveco Group che cede 4,3 punti, ma con il segno meno anche Telecom Italia, Finecobank e Unicredit. Anche le altre principali Borse europee archiviano gli scambi con segni negativi, sulla scia dell’apertura in rosso a Wall Street. Tra le piazze finanziarie, Parigi chiude a -1,38%, Francoforte cede l’1,33% mentre Londra arretra dell’1,01%.
(ITALPRESS).
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Economia

Nel 2024 le rapine in banca sono diminuite del 36,3% rispetto all’anno precedente

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ROMA (ITALPRESS) – La collaborazione tra banche e forze dell’ordine si conferma un pilastro fondamentale per la prevenzione e sicurezza sul territorio. Nel 2024, le rapine in banca sono diminuite del 36,3% rispetto all’anno precedente.

In calo anche gli episodi ai danni di distributori di carburante (-28,6%), farmacie (-19,9%) e uffici postali (-6,6%). Stabili le rapine commesse in pubblica via (-0,1%), che si confermano tuttavia le più frequenti, rappresentando il 57,6% del totale. Sono questi i principali risultati della nuova edizione del Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria che prende in considerazione le rapine compiute nel 2024 mettendo a confronto i diversi settori esposti al fenomeno.

“Il Rapporto – ha sottolineato il direttore generale dell’ABI, Marco Elio Rottignirappresenta un importante patrimonio informativo e ha ricaduta pratica nel fornire il necessario supporto alla definizione delle strategie di prevenzione e contrasto alla criminalità da parte delle Istituzioni, del settore bancario e degli altri comparti produttivi. La collaborazione con le forze dell’ordine è alla base del necessario rafforzamento delle sinergie tra pubblico e privato con l’obiettivo di promuovere una cultura della sicurezza sempre più condivisa”.

“Il bene della sicurezza – ha sottolineato il prefetto Raffaele Grassi, vice direttore generale della Pubblica Sicurezza – direttore centrale della Polizia Criminale – va costruito in sinergia, in uno sforzo comune tra tutti gli attori interessati, perseguendo un modello di sicurezza integrata, che permetta di performare al meglio i dispositivi preventivi e d’intervento delle forze dell’ordine. I dati di settore, in forte diminuzione, ne sono l’esempio concreto”.

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Economia

Istat, a ottobre la produzione diminuisce dello 0,3% su base annua

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ROMA (ITALPRESS) – A ottobre 2025 l’Istat stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dell’1,0% rispetto a settembre. Nella media del trimestre agosto-ottobre il livello della produzione diminuisce dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato aumenta su base mensile solo per l’energia (+0,7%); mentre si osservano flessioni per i beni di consumo (-1,8%), i beni strumentali (-1,0%) e i beni intermedi (-0,3%). Al netto degli effetti di calendario, a ottobre 2025 l’indice generale diminuisce in termini tendenziali dello 0,3% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 23 come a ottobre 2024).

Si registra un aumento tendenziale solo per i beni intermedi (+1,1%); mostrano un calo, invece, i beni consumo (-2,0%), i beni strumentali (-0,7%) e l’energia (-0,2%). I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono l’attività estrattiva (+5,2%), la metallurgia e fabbricazione di prodotto in metallo (+2,7%) e la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (+2,1). Le flessioni più ampie si rilevano nella fabbricazione di prodotti chimici (-6,6%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,0%) e nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-4,6%).

“A ottobre l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisce rispetto a settembre. Il calo è diffuso ai principali raggruppamenti di industrie, con esclusione dell’energia. Risulta negativo anche l’andamento congiunturale nella media degli ultimi tre mesi – commenta l’Istat -. Su base annua, anche l’indice corretto per gli effetti di calendario è in flessione. Ad eccezione dei beni intermedi, tutti i principali settori di attività mostrano riduzioni rispetto all’anno precedente”.

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Economia

Banca Generali, a novembre raccolta netta totale a 649 milioni

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MILANO (ITALPRESS) – Banca Generali ha realizzato nel mese di novembre una raccolta netta pari a 649 milioni in aumento del 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il risultato conferma l’accelerazione in corso che ha portato la raccolta totale cumulata a oltre 6,2 miliardi, in aumento del +10% su base annua. In merito alla composizione della raccolta, novembre ha evidenziato una forte domanda di fondi di casa (176 milioni nel mese), sostenuti dall’ottima accoglienza delle nuove strategie lanciate dalla Sicav LUX IM a fine settembre, e dei contenitori finanziari (57 milioni nel mese). Da inizio anno i prodotti di casa (fondi e contenitori finanziari) hanno raccolto 2,5 miliardi nel periodo (+19% a/a), rappresentando il 78% degli interi assets under investments a fine novembre.

Al contrario, i fondi di terzi hanno mostrato una lieve flessione con deflussi per 34 milioni nel mese e deflussi per 157 milioni da inizio anno. Nel mese si sono distinti anche i flussi in consulenza evoluta in AUC and banking (98 milioni nel mese, 367 milioni da inizio anno) che parzialmente hanno controbilanciato deflussi da polizze tradizionali per 96 milioni che comunque si mantengono ampiamente in positivo con 437 milioni da inizio anno. I flussi confluiti negli altri attivi sono risultati pari a 393 milioni a novembre (3,1 miliardi da inizio anno) trainati in particolare da 357 milioni di liquidità, al netto di uscite per le scadenze fiscali della clientela di 166 milioni nel mese (1.1bn da inizio anno, +12% a/a.

“Dopo un dato di ottobre caratterizzato dall’inserimento di top banker sia sul mercato italiano sia su quello svizzero, novembre si caratterizza per una raccolta molto forte della struttura esistente e un livello totale di flussi di periodo nettamente in crescita rispetto all’anno precedente. Il clima interno è molto positivo, sostenuto dal venire meno delle incertezze dell’Ops e dalle molteplici progettualità in corso. Nel breve, la nuova offerta a protezione del capitale e la normalizzazione del contesto garantiscono crescita e qualità della raccolta”. Così l’Ad e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, commentando il dato sulla raccolta di novembre.

“Nel medio-lungo termine – aggiunge – Intermonte, Alleanza e l’AI ampliano il bacino dei clienti, l’efficacia dei nostri banker e ci proiettano verso un nuovo paradigma di crescita. Siamo fiduciosi di chiudere positivamente l’anno e, ancor di più, di aver avviato iniziative che ci accompagneranno con entusiasmo e determinazione verso il prossimo. Mai come oggi esistono i presupposti per conquistare quote di mercato in diversi segmenti, grazie alla forza delle nostre persone e del nostro brand”, conclude Mossa.

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