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Economia

Fondazione Cariplo presenta il primo Rapporto Disuguaglianze

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MILANO (ITALPRESS) – Fondazione Cariplo ha presentato oggi il primo Rapporto Disuguaglianze, “Crescere in Italia, oltre le disuguaglianze”, un lavoro di ricerca finalizzato a creare conoscenza sulle diverse dimensioni della disuguaglianza, ma anche a portare all’attenzione del dibattito pubblico il tema delle disuguaglianze attraverso una nuova prospettiva che possa essere utile per sviluppare insieme nuove e più efficaci soluzioni per lo sviluppo di società più inclusive e fornire uno strumento di conoscenza per addetti e non addetti ai lavori.
Il lavoro è stato illustrato nel corso di un evento, svoltosi presso l’associazione MOSSO – spazio nato nell’ambito di un percorso di co-progettazione tra Comune di Milano, Fondazione Cariplo e un partenariato di cooperative sociali e associazioni in cui convivono progetti di formazione, musica, cultura, pratiche di riuso, feste, laboratori inclusivi e ristorazione – a cui hanno partecipato, oltre al Presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti: Filippo Artoni (Direttore sede di Milano, Fondazione Enaip Lombardia), Enrica Chiappero (Ordinario di Politica Economica dell’Università di Pavia), Attilio Fontana (Presidente Regione Lombardia), Carlo Messina (Amministratore Delegato Intesa Sanpaolo), Carlo Ratti (Architetto e Urbanista, Direttore MIT SenseableCity Lab di Boston), Anna Scavuzzo (Vicesindaco di Milano), Andrea Sironi (Presidente di Assicurazioni Generali), Card.
Matteo Zuppi (Presidente Conferenza Episcopale Italiana); che ha fatto seguito alla presentazione del rapporto da parte dei curatori Federico Fubini (Vicedirettore del Corriere della Sera), Valentina Amorese (Programme officer Area Ricerca Scientifica, Fondazione Cariplo), Gian Paolo Barbetta (Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore Evaluation Lab, Milano).
“Da anni assistiamo a una frammentazione crescente che crea un divario di futuro e di prospettiva di vita: è in questo spazio che perdiamo il potenziale umano di tanti ragazzi, di tanti lavoratori, di tanti cittadini del domani. Davanti a questo la Fondazione Cariplo, che da sempre investe sulle potenzialità delle persone e sui legami di comunità, vuole mettersi in dialogo con gli altri soggetti che possono contribuire al contrasto della disuguaglianza. Si tratta di una sfida che impegna noi, i soggetti dell’economia, gli attori istituzionali e le organizzazioni non profit per individuare nuove modalità di intervento, che aiutino in modo consapevole ed efficace a ricucire i legami delle nostre comunità, da cui dipende il futuro delle nostre persone e delle nostre istituzioni” ha dichiarato Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo.
Il Rapporto, dopo aver tracciato gli indicatori principali e le dimensioni che concorrono a generare la disuguaglianza economica e di reddito (in Italia), si concentra sull’impatto della disuguaglianza nei percorsi di apprendimento, nella costruzione della persona e della visione del “proprio posto nel mondo”. Questa parte della ricerca è stata condotta in ambito locale, al fine di disporre di un contesto di dimensioni tali da permettere di far emergere le diverse dinamiche compresenti in uno stesso territorio. Il territorio di Milano, in particolare, ha fatto da “incubatore” per un’analisi sul campo che ha permesso di indagare la dimensione di “outlook”, ossia di sguardo sul proprio futuro, da parte dei ragazzi. Milano e il suo territorio sono infatti un avamposto capace di cogliere con anticipo fenomeni sociali emergenti e trasversali e sono inoltre uno straordinario laboratorio di solidarietà che permette di intercettare i bisogni e immaginare nuove soluzioni.
Tra i temi chiave emersi durante la presentazione: la necessità di una risposta che chiami in gioco tutti gli attori e che parta da un atteggiamento “di iniziativa”: “Se vogliamo scardinare la dinamica dove chi ha poche opportunità è destinato ad averne sempre meno non possiamo attendere che siano proprio queste persone a prendere l’iniziativa, ma dobbiamo deliberatamente e tenacemente “andare a cercarle”. In altre parole, siamo convinti che davanti a questa disuguaglianza di possibilità sia necessario passare da un atteggiamento di attesa a uno di iniziativa. Questo atteggiamento proattivo emerge come un metodo necessario di fronte a una disuguaglianza di futuro sempre più pericolosa per le nostre persone, per il nostro Paese e per la nostra democrazia, e rappresenta la chiave di volta per liberare potenzialità e offrire occasioni di crescita realmente accessibili.” Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo.
L’esigenza di un rapporto sulle disuguaglianze emerge da una riflessione che la Fondazione Cariplo ha approfondito durante e dopo la pandemia, davanti all’aumento delle diverse forme di povertà, che colpiscono in particolare i giovani e le famiglie con figli piccoli.
Come emerge dal rapporto, da decenni la nostra società ha vissuto grandi trasformazioni e al contempo l’area della povertà è cresciuta in maniera molto importante: nel 2021 circa due milioni di famiglie si trovano in una situazione di povertà assoluta, ossia più del doppio rispetto al 2005.
In tale contesto, il percorso di istruzione obbligatoria fatica purtroppo da solo a svolgere il ruolo di ascensore sociale per i gruppi di studenti più svantaggiati, contribuendo anzi a sedimentare le disuguaglianze iniziali di apprendimento che derivano dai diversi background socioeconomici.
Il crescere in un certo contesto sociale tende infatti a influenzare fin dai primissimi anni di vita le attitudini delle persone e questo si evidenzia sempre più precocemente, a partire dai bambini della scuola materna. Questo condiziona gli apprendimenti ma, in modo più profondo, condiziona lo sguardo su di sé e sul mondo: il 55% dei ragazzi che crescono in centro pensano di andare all’estero; fra chi cresce in periferia solo il 29%. Emergono inoltre differenze, sin dall’età prescolare, tra la capacità di immedesimazione, la capacità di fiducia e di lettura del contesto: tutte competenze cruciali per la persona e per la sua vita sociale, lavorativa e collettiva.
La “mobilità sociale” è quindi un obbiettivo che va sostenuto con opportuni interventi per garantire la rimozione degli ostacoli che non la permettono, contrastando la disuguaglianza di opportunità.
Le fragilità si propagano e si sommano: esiste una compresenza tra diverse forme di esclusione e di “povertà” che toccano varie dimensioni della vita delle persone; laddove il livello di studio è più alto la popolazione presenta delle condizioni di salute generale migliori.
Ma allo stesso tempo oggi in Italia solo l’8% dei giovani con genitori senza un titolo superiore ottiene un diploma universitario (22% la media Ocse).
Perdita di sviluppo umano: perchè nessuno può dire “non mi riguarda”.
La società reale, quella che conosciamo e viviamo presenta un livello di sviluppo inferiore alle sue potenzialità a causa delle disuguaglianze. Fino a quando continueremo a pensare che le disuguaglianze riguardino esclusivamente coloro che ne subiscono le conseguenze peggiori, il nocciolo della questione rischia di sfuggire. La disuguaglianza è un’ingiustizia per la singola persona, è una ferita per la comunità ed è un ostacolo allo sviluppo.

– foto: agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).

Economia

Unicredit, 76 minibond per il rilancio dell’industria al Sud e 310 milioni alle imprese

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NAPOLI (ITALPRESS) – UniCredit raggiunge un traguardo significativo: dal 2017 ad oggi, ha strutturato e sottoscritto 76 minibond nel Sud Italia (Campania, Calabria, Puglia e Basilicata), per un controvalore complessivo di 310 milioni di euro. E’ quanto si legge in una nota.

Con 23,5 milioni di euro già emessi nell’ultimo anno da sei imprese del Sud Italia, sottolinea la nota, UniCredit conferma il proprio impegno per un modello di sviluppo sostenibile e radicato nei territori, attraverso il programma Basket Bond OpenSud ESG, che vede la collaborazione di Mediocredito Centrale (MCC) e di Sace. Il programma consente alle aziende meridionali di accedere in modo innovativo al mercato dei capitali emettendo minibond ESG, strumenti finanziari destinati a sostenere piani di sviluppo green e ad alto impatto occupazionale in cui è previsto un light assessment da parte di Cerved rating Agency attraverso la piattaforma Open-es.

Dalla produzione di idrogeno verde ad Avellino al rilancio del comparto surgelati nel Foggiano, passando per la sicurezza nei cantieri e l’innovazione in campo farmaceutico, i fondi sono stati già destinati a finanziare: Gruppo Farmaimpresa Srl (2 milioni di euro) per la ristrutturazione dello stabilimento e l’acquisto di nuove attrezzature a Teverola (Caserta) con un utilizzo di tecnologie efficienti dal punto di vista energetico; questi investimenti consentiranno inoltre l’ottenimento delle nuove marcature CE dei dispositivi medici; Comac International (2 milioni di euro), azienda specializzata nella progettazione e costruzione di parti per turbine avioniche ed energetiche, per un nuovo opificio industriale dotato di impianti ad alta tecnologia in linea con gli standard energetici nazionali a Caserta; Edil Sanfelice Spa Società Benefit (4 milioni di euro) per investimenti in sicurezza e sostenibilità edilizia; FMC Srl (1,5 milioni di euro) per realizzare uno dei primi hub di produzione ed erogazione dell’idrogeno verde nell’area industriale di Avellino in Campania; GM Zincatura (4 milioni di euro) per aumentare la capacità produttiva in provincia di Napoli con un’attenzione in particolare al miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro. L’investimento sarà accompagnato anche dalla realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico di 400 Kw; OP Natura Dauna (10 milioni di euro) per potenziare le linee del fresco e surgelato nel rispetto della filiera “dal campo alla tavola”.

In parallelo, attraverso il prodotto ESG Finanziamento Futuro Sostenibile Plus, UniCredit ha già accompagnato nel 2025 oltre 60 aziende del Sud Italia con quasi 100 milioni di euro complessivi, in un percorso di transizione sostenibile personalizzata su target ESG concreti individuati e monitorati mediante assesment sulla sezione dedicata ai clienti di UniCredit all’interno della piattaforma Open Es: energie rinnovabili, gestione dei rifiuti, parità di genere nel management, rafforzamento della filiera con adozione di policy per selezione dei fornitori con criteri ESG.

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“Con il Basket Bond OpenSud ESG e il Finanziamento Futuro Sostenibile Plus stiamo dimostrando che anche le piccole e medie imprese del Mezzogiorno possono accedere a soluzioni finanziarie innovative e orientate al futuro. Questa forma di credito permette di coniugare obiettivi industriali e impatto ambientale e sociale: rigenerazione urbana, energie pulite, sicurezza alimentare e valorizzazione del capitale umano diventano driver economici misurabili”, dichiara Ferdinando Natali, Regional Manager Sud UniCredit.

– foto ufficio stampa Unicredit –

(ITALPRESS).

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Economia

Pil, l’UPB rivede le stime in lieve calo per il 2025 e 2026

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ROMA (ITALPRESS) – L‘Ufficio parlamentare di bilancio, con la nota congiunturale di agosto 2025, rivede rispetto ad aprile scorso le stime sulla crescita dell’economia italiana, prevista ora allo 0,5% sia quest’anno che nel 2026. Le lievi revisioni al ribasso (0,1% sul 2025 e 0,2 sul prossimo anno) sono dovute al dato più negativo rispetto alle attese sul Pil del secondo trimestre e al notevole apprezzamento dell’euro sul dollaro. I rischi delle previsioni sono complessivamente orientati al ribasso, a causa del protezionismo e di possibili slittamenti sulla realizzazione delle opere del Pnrr.

Le stime di crescita del 2025, pur sostenute dalla buona dinamica occupazionale in un contesto di inflazione moderata, incorporano l’inattesa battuta d’arresto del Pil nel secondo trimestre; i dati, al momento preliminari, sono stati resi noti dall’Istat nei giorni scorsi quindi gli altri previsori non ne hanno ancora tenuto conto.

Lo scarto negativo sul 2026 rispetto allo scenario di aprile, nonostante il previsto rafforzamento degli investimenti trainati dal Pnrr, sconta il deterioramento degli scambi con l’estero, che ha principalmente risentito del netto apprezzamento dell’euro che riduce la competitività di prezzo e frena le esportazioni nette; rimangono elevate le tensioni protezionistiche, seppure nelle previsioni non si consideri ancora l’impatto del recente accordo Usa-Ue, i cui contenuti e dettagli non sono ancora chiari e interamente definiti. Buone le attese per l’Italia sul fronte dell’occupazione, dove si attende nel biennio 2025-26 un aumento medio dello 0,5% in termini di unità di lavoro standard, incorporando un ridimensionamento delle ore lavorate. L’inflazione, pur se con un moderato aumento nel biennio di previsione, si dovrebbe attestare in media all’1,8%, anche per effetto di pressioni da fattori esogeni. Nel complesso, il quadro macroeconomico dell’economia italiana è soggetto a rischi, prevalentemente orientati al ribasso e di natura internazionale. Vi sono rilevanti fattori d’incertezza anche all’interno del Paese, in primo luogo sull’evoluzione del Pnrr e la realizzazione dei progetti nei tempi programmati.

– foto IPA Agency –

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Ad agosto 18 milioni di italiani in viaggio, prevista una spesa di 17,6 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – Agosto è scelto per le vacanze da 18,1 milioni di italiani. Le partenze programmate nel mese – 20,2 milioni – sono, per la metà, per viaggi di oltre 7 giorni, in strutture turistico-ricettive nel 59% dei casi, di cui oltre un terzo, precisamente il 22%, in albergo, mentre il 15% soggiornerà in una seconda casa di proprietà o presso amici e parenti e il 12% in affitto breve fino a 30 giorni. Case in affitto di lungo termine e agriturismi completano il panorama. La spesa prevista è di 975 euro pro capite, per un totale quindi di 17,6 miliardi che pioveranno sulla nostra economia, contribuendo alla formazione del PIL: questi i principali dati che emergono dal Focus sulle vacanze di agosto degli italiani dell’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con SWG.

Per il vicepresidente di Confcommercio, incaricato all’attrattività e al turismo, Manfred Pinzger: “il contributo del turismo al nostro PIL è destinato a crescere, e i presupposti ci sono tutti: l’indice di fiducia è al livello più alto degli ultimi sei anni, crescono gli italiani in viaggio ad agosto e ci sono buone prospettive anche per settembre. Accompagniamo questa ripresa con supporti adeguati”.

Tornando ai dati dell’indagine, agosto vuole dire mare per 26 italiani su 100, montagna per 11 e, per altrettanti, la ricerca di un luogo immerso nella natura. Seguono, nell’ordine, città e luoghi d’arte, piccoli borghi, mete dalla campagna, laghi e crociere. Il tutto in Italia nel 68% dei casi, con 4 intervistati su 10 che programmano di spostarsi oltre i confini della propria regione, mentre il 32% sceglierà mete estere e solo 1 su 10 destinazioni extra europee. Scendendo nel dettaglio, le prime tre Regioni scelte come destinazione di vacanza sono Emilia Romagna, Toscana e Trentino Alto Adige. Distaccate di pochissimo seguono, nell’ordine, Sicilia, Puglia, Lazio, Liguria e Campania. Tuttavia, se consideriamo le sole vacanze di 7 giorni o più, quelle che costituiscono la metà delle partenze nel mese, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige si confermano in testa ma, subito a seguire, troviamo la Sardegna. Per l’estero, ai primi posti tutte mete europee: Spagna al comando e poi Francia e Grecia. Per i viaggi a lungo raggio, sono gli Stati Uniti a prevalere.

– foto IPA Agency –

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