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Cronaca

Crosetto “Le forze armate un baluardo della democrazia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Donne e Uomini dell’Esercito Italiano,
oggi celebriamo il 162° anniversario di costituzione della Vostra Forza Armata, e con essa festeggiamo le sue Armi, i suoi Corpi e le sue Specialità che, ancor prima del 1861, hanno accompagnato la storia d’Italia. In quell’anno, poco prima del fatidico 17 marzo, giorno della proclamazione dell’Unità d’Italia, nacque l’Esercito nazionale, l’Esercito di cui Voi tutti siete parte”. Lo afferma il ministro della Difesa Guido Crosetto.
“Non fu una circostanza casuale, ma il segno che i Padri della Patria, tra le molte urgenze alle quali dare risposta, scelsero di dare priorità proprio alla creazione di una Istituzione che, al di là del suo fondamentale valore funzionale, fosse in grado di dare alla Nazione una identità più forte – prosegue -. L’Esercito, nella storia d’Italia, è stato anche questo: una palestra di italianità. E possiamo dire, senza il timore di essere smentiti, che non saremmo qui, nel modo in cui siamo, senza di esso”.
“Oggi più che mai l’Esercito è, insieme alle Forze armate consorelle, il baluardo della nostra democrazia, il custode della nostra sicurezza, perfettamente integrato in una comunità dei diritti, come l’Unione Europea, e in un’alleanza di libertà, come la NATO – prosegue -. E, soprattutto, l’Esercito è sempre stato e continua ad essere in prima linea per aiutare i nostri concittadini in difficoltà: dal disastroso alluvione nel Polesine, agli ultimi terremoti in Italia centrale, fino allo straordinario contributo di professionalità, generosità e umanità fornito durante la pandemia, che resta scolpito nel cuore di tutti gli Italiani. Ne siamo orgogliosi, perchè i successi del “nostro” Esercito, la sua credibilità, la stima che lo circonda anche a livello internazionale, sono il segno di un’Organizzazione costituita da persone che credono in ciò che fanno, e che proprio per questo è stimata e considerata.
Non esistono medaglie per premiare ciò che fate quotidianamente per gli italiani, in Patria e all’estero, e per tutti coloro che hanno bisogno di Voi. Non esistono parole per esprimere la nostra gratitudine a quanti sono Caduti in ogni tempo e in ogni luogo, nell’adempimento del servizio, e ai nostri Veterani”.
“Non ci sono lacrime per lenire il dolore delle loro straordinarie famiglie, per esprimere la nostra vicinanza e il nostro affetto – dice ancora il ministro -. Ma sappiate che gli Italiani sono fieri di Voi, ed io per primo. Se mi chiedessero di sintetizzare, in una frase, le caratteristiche dell’Esercito Italiano del 2023, direi questo: “E’ un’organizzazione di donne e di uomini che amano la libertà e che attivamente la difendono”.
Parole che, sono sicuro, varranno anche per l’Esercito Italiano del 2030, del 2040, del 2050, e così via, perchè se è vero che l’Esercito si sta aggiornando profondamente, nell’organizzazione, nelle capacità, nelle tecnologie, negli spazi d’azione, mai cambieranno i principi che lo governano. Primo fra tutti, quello che trova posto nel suo motto: “Salus rei publicae suprema lex esto”. “Sia la salvezza dello Stato la legge suprema” – conclude Crosetto -. Donne e uomini dell’Esercito, oggi è la vostra festa. Siate orgogliosi di farne parte. Siate fieri di Voi. Viva l’Esercito Italiano! Viva le Forze Armate! Viva l’Italia!”.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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Cronaca

M5S, Giuseppe Conte confermato presidente

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ROMA (ITALPRESS) – Giuseppe Conte è stato confermato presidente del Movimento 5 Stelle con l’89,3% dei voti.
Alle ore 18 di oggi si sono concluse le votazioni degli iscritti.
Su 101.783 iscritti aventi diritto al voto hanno votato in 59.720 pari al 58,67%.
Al quesito “Sei favorevole all’elezione di Giuseppe Conte quale presidente dell’associazione MoVimento 5 Stelle?” hanno votato sì 53.353, hanno votato no 6.367.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Mattarella “La speranza di pace si estenda dal Medio Oriente all’Ucraina”

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ROMA (ITALPRESS) – “Le notizie giunte nei giorni scorsi da Gaza, dopo gli accordi di Sharm El-Sheikh, con i primi passi di intesa tra le parti in conflitto in Medio Oriente e con il rilascio degli ostaggi, ci ricordano che i processi di pace hanno bisogno di perseveranza, di pazienza, di lavoro di mediazione, di assunzione di responsabilità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento al convegno internazionale e interreligioso “Osare la pace”, organizzato a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio.
“Istituzioni, diplomazie e numerosi altri “facilitatori di pace”, incluse le comunità religiose, svolgono quest’opera giorno dopo giorno, spesso lontano dai riflettori e senza ambire a superflui riconoscimenti esteriori – ha proseguito Mattarella -. Vorrei qui – anche come viatico per gli sviluppi futuri – richiamare una frase del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayeb che, parlando di pace e di fratellanza interreligiosa, ha ribadito la necessità per tutti di innalzare «lo stendardo della pace, anzichè quello della vittoria, e [sedersi] al tavolo del dialogo». Alla forza della prepotenza va contrapposta la forza tranquilla delle istituzioni di pace. L’auspicio è che la “scintilla di speranza”, come l’ha definita Leone XIV, innescata in Terra Santa si estenda anche all’Ucraina, dove le iniziative negoziali stentano ancora a prendere concretezza mentre le sofferenze di bambini, donne, uomini procurate dalla spietatezza dell’aggressione russa non accennano a diminuire”.
Per il capo dello Stato “quanto avviene ci impone di perseverare in una risposta comune, equilibrata, mossa dal senso di giustizia e di rispetto per la legalità internazionale, dalla vigenza universale dei diritti dell’uomo. Sono i principi in cui si riconosce la Repubblica Italiana”.
“Il contributo dei peace-maker, che costruiscono ponti e tessono relazioni tra comunità in conflitto, e dei peace-keeper, che vegliano sul rispetto dei cessate il fuoco e sulla protezione dei più vulnerabili, è inestimabile: far sorgere un principio di pace anche nei contesti più ostili – ha aggiunto il presidente della Repubblica -. Il messaggio è chiaro: alla violenza delle armi esiste sempre un’altra strada, un modo diverso e più conveniente per risolvere le contese, sottraendosi a rischi fatali di escalation incontrollate, i cui effetti pongono a rischio la sopravvivenza dell’umanità. Nella memoria dell’uomo rischiano di affievolirsi i ricordi delle tragedie che hanno caratterizzato l’ultima guerra mondiale: abbiamo fra noi Kondo Koko, un’Hibakusha, una sopravvissuta alla bomba nucleare che devastò Hiròshima. Persino quello che fu uno spartiacque nella storia, appare oggi in discussione. Non si può omettere di ricordare che osare la pace include e abbraccia altri aspetti: dalle ampie zone di grande povertà nel mondo, alle sofferenze dei migranti, alla crescente concentrazione della ricchezza in poche mani in luogo della sua diffusione. Di fronte alle guerre e per la pace parlano le religioni, con la forza della loro autorevolezza, con la definizione della pace come “santa”, nell’infaticabile ricerca di quel che unisce gli esseri umani, nella promozione della solidarietà globale”.
“Tutti noi siamo oggi chiamati a rinnovare la nostra fiducia nella causa della pace – ha concluso Mattarella -. Rendiamo comune e condiviso l’appello di questo incontro: continuiamo a osare la pace. Continuiamo a investire in percorsi di dialogo e di mediazione, a sostenere chi soffre, a costruire ponti tra i popoli, per contribuire a un mondo in cui la pace non sia un sogno per illusi, ma una realtà condivisa. Quella realtà in cui, come ricordava Papa Francesco, «si riconosce la dignità di ogni essere umano, quando la fratellanza diventa principio ispiratore di un ordine internazionale più giusto e sostenibile»”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Verona avanti di due reti raggiunto dal Cagliari, finisce 2-2

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VERONA (ITALPRESS) – Sembrava fatta per Hellas Verona che viene
raggiunto dal Cagliari nel finale. Gli uomini di Paolo Zanetti devono accontentarsi di un pareggio per 2-2 contro i rossoblù nel match del Bentegodi, valevole per l’ottava giornata di Serie A 2025/2026: alle reti di Gagliardini e Orban rispondono Idrissi e Felici. In avvio di partita la formazione ospite crea subito una grande occasione al 3′ con Borrelli che, imbeccato da Prati, calcia in porta e sfiora il palo. Dieci minuti più tardi sono ancora i rossoblù a farsi vedere in avanti con una conclusione di Gaetano, sulla quale Montipò compie un miracolo per deviare in corner. Al 16′ mister Zanetti è costretto ad effettuare la prima sostituzione, mandando in campo Bella-Kotchap al posto dell’infortunato Nunez. Il cambio non destabilizza i padroni di casa, che al 23′ trovano la rete del vantaggio con Roberto Gagliardini: il centrocampista mette a segno la spizzata vincente sulla punizione calciata da Giovane. Alla mezz’ora il Cagliari reclama un rigore per un presunto fallo di mano, ma il direttore di gara lascia proseguire. Il Verona sfiora il raddoppio al 33′ prima con Orban e poi con Serdar, ma Caprile è strepitoso ad opporsi in entrambe le occasioni. Al termine dei quattro minuti di recupero, si va a riposo sul punteggio di 1-0.
In apertura di secondo tempo la squadra gialloblù prova ad ipotecare i tre punti firmando il 2-0 con Gift Orban che, su assist di uno scatenato Giovane, sigla il tap-in decisivo. Dopo una girandola di sostituzioni, il Cagliari torna ad attaccare con decisione e al 77′ accorcia le distanze grazie a Riyad Idrissi, che scarica in porta un sinistro imprendibile per Montipò. Il gruppo allenato da Fabio Pisacane si riversa nella metà campo avversaria per andare a caccia del pareggio e al 92′ lo acciuffa: Mattia Felici riceve palla da Pavoletti, realizza un tunnel e trafigge Montipo per il definitivo 2-2. In seguito a questo risultato l’Hellas Verona sale a 5 punti in classifica, mentre il Cagliari è tredicesimo a quota 9. Nel prossimo turno gli scaligeri saranno impegnati mercoledì alle 18:30 nella trasferta del Sinigaglia contro il Como, mentre i sardi giovedì alle 18:30 ospiteranno il Sassuolo alla Unipol Domus.
– Foto: Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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