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Economia

Mef, arriva il Btp Valore dedicato ai piccoli risparmiatori

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ROMA (ITALPRESS) – Il ministero dell’Economia e delle Finanze annuncia il lancio dei BTP Valore, la nuova famiglia di titoli di Stato dedicata esclusivamente ai risparmiatori individuali e affini (il cosiddetto mercato retail), la cui prima emissione avrà luogo da lunedì 5 a venerdì 9 giugno (fino alle ore 13), salvo chiusura anticipata. Il primo BTP Valore avrà una durata pari a 4 anni e un premio fedeltà per i risparmiatori che lo deterranno fino alla scadenza. Le cedole saranno periodiche e calcolate in base a dei tassi prefissati crescenti nel tempo, che verranno comunicati il 1° giugno prossimo, congiuntamente al codice ISIN che identifica il titolo. Non sono previsti tetti o riparti all’emissione mentre sono state semplificate le modalità di sottoscrizione rispetto alle tradizionali aste.
Il BTP Valore potrà essere infatti acquistato esclusivamente dai piccoli risparmiatori retail – senza commissioni, a partire da un minimo investimento di 1.000 euro e avendo sempre la certezza di veder sottoscritto l’ammontare richiesto – rivolgendosi al proprio referente in banca o all’ufficio postale presso cui si possiede un conto titoli o attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzioni di trading online. Anche per il BTP Valore si applica sul rendimento la consueta tassazione agevolata per i titoli di Stato pari al 12,5% e l’esenzione dalle imposte di successione, su cedole e premio fedeltà. Inoltre, come sempre, sarà possibile per i sottoscrittori cedere interamente o in parte il titolo prima della scadenza. Il collocamento avrà luogo sulla piattaforma MOT per il tramite di due banche dealers, Intesa SanPpaolo e Unicredit.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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Economia

I porti italiani al Seatrade Cruise Global 2025 di Miami

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MIAMI (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “CruiseItaly – one country, many destinations” – un marchio oramai consolidato di Assoporti e delle Autorità di Sistema Portuale (AdSP) che contraddistingue la presenza italiana alle fiere delle crociere – in questi giorni ha reso protagonista al Seatrade Cruise Global di Miami la destinazione Italia, che vale circa 13 milioni di crocieristi ogni anno.
Si tratta del più importante evento fieristico internazionale dedicato al settore crocieristico che quest’anno ha raggiunto il su 40 anniversario, con oltre 11.000 visitatori provenienti da 120 Paesi e più di 600 espositori, “una manifestazione che è un’importante piattaforma per promuovere l’industria crocieristica italiana”, sottolinea Assoporti in una nota.
La settimana ha visto una serie di importanti incontri ed eventi sia di natura istituzionale che di natura di promozione e marketing internazionale. Il Direttore Generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Donato Liguori, ha raccolto nello stand di CruiseItaly tutti i rappresentanti delle AdSP presenti alla fiera, insieme alla comunità portuale del cluster per confrontarsi su alcuni progetti strategici del MIT.
Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato il Console Generale Italiano a Miami, Michele Mistò, e il Segretario dei Trasporti della Florida, Jared Perdue, unitamente a diversi rappresentanti delle AdSP italiane, Assoporti, RAM SpA, Assologistica, e i porti della Florida, oltre al Presidente della Florida Ports Council. “Questa qualificata presenza sottolinea l’importanza della cooperazione internazionale nel settore marittimo e il ruolo strategico dei porti italiani nel panorama crocieristico globale”, prosegue Assoporti.
Successivamente, in una meeting room del Miami Conference Centre si è dato seguito al protocollo d’intesa sottoscritto in Italia con il Dipartimento dei Trasporti della Florida e l’Associazione dei porti.
Il Presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri, impegnato a Roma, ha ricordato: “Il Seatrade Cruise Global per quello che rappresenta è una vetrina essenziale per l’Italia e per il marchio Made in Italy, che conferma l’impegno di Assoporti e delle Adsp nel rafforzare la leadership del sistema portuale nel Mediterraneo, in sintonia con la strategia nazionale. Le presenze istituzionali, le adesioni unanimi delle AdSP nonchè la partecipazione di tutti i player del cluster marittimo e portuale sottolineano la consapevolezza di quanto sia essenziale collaborare e condividere prospettive di sviluppo. Un cluster unito è un cluster piu forte e pronto a tutte le sfide del mercato”, ha concluso Giampieri.

– Foto ufficio stampa Assoporti –

(ITALPRESS).

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Economia

Parte da Milano “Futura 2025”, campagna Cgil per i referendum di giugno

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MILANO (ITALPRESS) – “Futura 2025”. E’ questo il nome scelto dalla Cgil per lanciare ufficialmente la campagna di promozione e informazione dei referendum sul lavoro e sulla cittadinanza in programma per i prossimi 8-9 giugno. Partita da Milano, l’iniziativa del sindacato intende però avere un ampio respiro nazionale e non solo per coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini. Nella giornata del 12 aprile ci saranno infatti collegamenti con 120 piazze italiane da diverse città della penisola (Torino, Roma, Napoli e Bari) e dall’Europa (Parigi, Bruxelles e Barcellona).
A confrontarsi sull’importanza e sui quesiti dei referendum, come anche su temi quali la sicurezza sul lavoro e i salari, ci saranno diversi rappresentanti del mondo sindacale e della società civile. Tra questi il segretario generale della CGIL Maurizio Landini, quello della UIL Pierpaolo Bombardieri, il presidente di ACLI Emiliano Manfredonia, il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury e il giurista e costituzionalista Gustavo Zagrebelsky.
Il referendum sul lavoro si compone di quattro quesiti che intendono abrogare alcune norme del cosiddetto “Jobs Act” varato dal Governo Renzi e modificare alcune norme inerenti la sicurezza sul lavoro e gli adeguamenti salariali.
Il primo quesito riguarda l’abrogazione della norma che cancellava l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, ovvero il diritto al reintegro in caso di licenziamento illegittimo. Con il secondo quesito si chiede la cancellazione del tetto massimo di risarcimento 6 mensilità al lavoratore ingiustamente licenziato nelle piccole aziende con meno di 16 dipendenti. Il terzo chiede l’abrogazione delle norme che liberalizzano i contratti a termine. E infine il quarto chiede di cancellare le norme che impediscono in caso di infortunio sul lavoro negli appalti e nei subappalti di estendere la responsabilità anche all’impresa appaltante.
Il referendum sulla cittadinanza, lanciato tra i primi da +Europa, chiede invece di abrogare alcune norme per la concessione della cittadinanza italiana a cittadini stranieri per ridurre da 10 a 5 anni il tempo di residenza continuativa prima di presentare la domanda.
Trattandosi di referendum abrogativi per tutti è necessario il raggiungimento del quorum, ovvero deve recarsi a votare il 50% degli aventi diritto.
“Se raggiungiamo il quorum la gente torna a decidere. Dopo aver messo in campo un percorso per la raccolta dei 5 milioni di firme faremo assemblee nei luoghi di lavoro, ma anche volantinaggio nei mercati, assemblee pubbliche, incontri con le istituzioni da qui all’8-9 giugno. Metteremo in campo tutti gli strumenti di contatto con le persone e anche tutti gli strumenti digitali in modo da potere raggiungere le persone nel modo più diffuso”, ha dichiarato Landini sottolineando che “bisogna quindi portare a votare quelli che non ci vanno e dire non stai votando qualcuno che ti rappresenterà, ma che sei tu a decidere per te”.
Le parole del segretario tradiscono un fardello da non sottovalutare nella campagna referendaria: l’alto tasso di astensionismo a livello nazionale che in diverse occasioni ha raggiunto anche il 50%.
A questo si aggiunge anche un dato di fatto: su dodici referendum abrogativi indetti negli ultimi 30 anni, solo due hanno raggiunto il quorum. Da qui la necessità di una mobilitazione su vasta scala da parte del maggior numero di attori possibili (sindacati, media e politica) per la più ampia informazione possibile.
Dal lato dei sindacati, Landini ha detto di aver accolto “positivamente il fatto che la Uil abbia dato indicazione di andare a votare e che su due dei cinque quesiti darà indicazione di votare sì: quello per ripristinare l’articolo 18 e quello sulla sicurezza. La Cisl non ha capito ancora quale strada prendere: ha giudicato il referendum come lo strumento non corretto o necessario per cambiare queste leggi”.
“Ma io credo e confido che, siccome lo strumento che noi abbiamo messo in campo migliora i diritti delle persone, se qualsiasi organizzazione sindacale e qualsiasi lavoratore va a votare non succede un peggioramento, ma migliora la sua condizione – ha aggiunto – Quindi io confido che tutte le persone, tutto il mondo del lavoro, tutte le organizzazioni sindacali si impegnino per andare a far votare. Perchè credo che sia interesse dell’organizzazione sindacale, per sua natura, migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle persone”.
Anche le forze politiche di maggioranza e opposizione, quale che sia poi la loro indicazione di voto, saranno coinvolte. “Lunedì incontreremo il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra e abbiamo già incontrato Italia Viva. Noi naturalmente abbiamo scritto tutto anche alle forze che compongono il governo”, ha dichiarato Landini ribadendo che l’obiettivo è “chiedere un impegno esplicito di tutte le forze politiche di invitare la gente ad andare a votare. Troverei una cosa davvero antidemocratica e pericolosa incentivare a non partecipare”.

– foto xh7/Italpress –
(ITALPRESS).

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Economia

Federbeton, Gallini “Il Pnrr spinge il settore, progetti non si fermino”

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MILANO (ITALPRESS) – “Nel 2024 nonostante l’incertezza del quadro macroeconomico, il settore in Italia ha avuto una crescita stimata intorno all’1-2%. Ci sono dinamiche diverse all’interno di questo risultato: abbiamo visto un rallentamento del settore privato mentre la crescita è stata principalmente sostenuta dai lavori pubblici. I progetti supportati dal Pnrr stanno dando risultati positivi che compensano il calo del privato. Una notizia positiva è che stiamo assistendo allo sviluppo di progetti in tutto il Paese, dal Trentino alla Sicilia”. Lo afferma Stefano Gallini, presidente di Federbeton, associazione della filiera italiana del cemento, clinker e calcestruzzo, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
“Rappresentiamo più di 2.600 aziende, oltre 13 miliardi di fatturato e 36.500 addetti. Un driver dell’economia, stimato dal nostro ufficio studi in circa il 5% degli investimenti in costruzioni”, spiega Gallini. “Cemento e calcestruzzo hanno un’origine naturale, le materie prime vengono poi modificate per assumere determinate caratteristiche chimiche. L’importante è che vengano da processi produttivi certificati di alta qualità e noi ci prendiamo la responsabilità di quelli italiani – sottolinea il presidente di Federbeton -. Sappiamo come lavoriamo, siamo ovviamente controllati dalle autorità e ne siamo ben felici, abbiamo invece qualche dubbio sui materiali che provengono dall’estero. Ci sono meno controlli, poi nel trasporto c’è un minimo di deterioramento del prodotto. Poter utilizzare dei prodotti di altissima qualità e più sostenibili penso sia la priorità dei nostri clienti e del Paese. Il mercato sta dando dei segnali abbastanza positivi. Il paradosso sarebbe avere progetti italiani con fondi italiani ma sviluppati con prodotti esteri”.
“Siamo un settore energivoro, quindi abbiamo avuto l’impatto dei rincari, soprattutto nella prima parte del conflitto russo-ucraino – spiega Gallini -. Sono state prese delle contromisure, anche dal governo, non ultimo il decreto Bollette che è stato recentemente discusso, che però purtroppo non ci considera. Questo pacchetto è stato disegnato sulle regole del 2019, quindi non più attuali rispetto all’evoluzione che il mondo e l’Europa hanno avuto. Ci auguriamo di essere considerati per il pacchetto di misure che verrà approvato per il 2025. Sicuramente l’energia è una componente importantissima della nostra produzione”.
Per quanto riguarda i dazi annunciati dal presidente degli Stati Uniti, l’impatto immediato sul settore “non dovrebbe essere devastante, nel senso che i nostri mercati sono molto regionali e nazionali – afferma il presidente di Federbeton -. C’è però un flusso di materiali che da alcuni Paesi dell’area mediterranea vanno verso gli Stati Uniti. Quelli sicuramente saranno impattati dai dazi e c’è il rischio che invece di confluire verso gli Usa vengano poi reimmessi nei mercati europei. Quindi ci può essere un problema legato alle ulteriori importazioni di materiali da paesi Ue ma anche extra UE, soprattutto Paesi nordafricani”.
Inoltre i dazi stanno già causando “instabilità e incertezza, di nervosismo sui mercati”. Federbeton auspica che in questo quadro i progetti pubblici “vengano comunque portati avanti con la giusta direzione, con la giusta determinazione. Ci sono i progetti, ci sono i fondi, quindi ci auguriamo che tutto prosegua come è stato portato avanti fino a questo momento”, sottolinea Gallini.
Per i prossimi mesi l’associazione di categoria intende “continuare a fare quello che sa fare bene: prodotti per lo sviluppo del Paese. Siamo un driver importante dell’economia e vogliamo continuare a esserlo – afferma il presidente -. Stiamo lavorando anche sugli aspetti della sostenibilità e dell’innovazione di prodotto. Inoltre abbiamo una mission importante riguardo all’immagine del settore. C’è tanto valore nei prodotti che facciamo e vogliamo far sì che l’opinione pubblica abbia di noi una visione diversa rispetto al passato. Ci sono diverse iniziative che Federbeton sta portando avanti, come Porte Aperte, l’apertura delle fabbriche alle comunità. Abbiamo lanciato un podcast, che si chiama Grigio Forte, che ci permetterà attraverso l’aiuto della professoressa Tullia Iori di andare a vedere più in profondità alcune delle opere iconiche del Paese, come Torre Velasca a Milano o il Maxxi a Roma. Inoltre siamo presenti con diverse iniziative anche al Fuorisalone di Milano”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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