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SEI DI PAVIA UNO TV – IL MULINO IN… CANTATO E TANTA VOGLIA DI SOGNARE

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SEI DI PAVIA UNO TV – IL MULINO IN… CANTATO E TANTA VOGLIA DI SOGNARE
Una serata indimenticabile quella andata in scena sabato 6 maggio sul palco del teatro San Rocco di Voghera in occasione del festival "Il Mulino in… cantato", lo Zecchino d’Oro vogherese, interamente ideato e prodotto in città a partire dalla Chitarrorchestra di Gianfranco Boffelli e con la sinergia fondamentale del Coro dell’Arcobaleno di Nadia Cometto.
Applausi per i 17 piccoli solisti che si sono avvicendati sul palco, presentati da Maurizio Civini, per dare vita alla quindicesima edizione della manifestazione. Due le giurie: una di bambini con le loro palette in scena e la seconda di adulti, con i loro fogli e le cartellette gialle in prima fila. Canzone prima classificata: "Volevo una fratellina" (P. Zucchella-S.& C.Salvaneschi) interpretata da Alessandro Galvan. Secondo posto per "I grandi" (R.Gatti-M.Brizzi) interpretata da Adele Gatti. Terzo posto per "L’ora di musica" (A.Civini – M.Taurino) interpretata da Marco Albertotti. Premio speciale della giuria, dedicato a Maria Morelli Codevilla, per la canzone con il testo più simpatico assegnata al brano "Che Salsa!" (D.Alpeggiani-C.Orlandi-M.Carena) interpretata dalla piccola Letizia Capano. "Ora che si spengono le luci – spiegano gli organizzatori – in scena resta soltanto il ricordo di una bella avventura. Un grazie a tutti i piccoli solisti e alle loro famiglie, al Coro dell’Arcobaleno diretto da Nadia Cometto, ai vocal coach che hanno preparato i bambini, ai tecnici audio e a tutti i collaboratori della Chitarrorchestra "Città di Voghera", al Direttore Artistico della manifestazione, Gianfranco Boffelli, e a tutti gli sponsor. Appuntamento alla prossima edizione nel 2025, sperando di poterla portare in scena sul palco del riaperto Teatro Sociale di via Emilia.

Servizio di Emanuele Bottiroli

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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