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Cronaca

Lecce e Spezia non si fanno male, 0-0 al ‘Via del Marè

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LECCE (ITALPRESS) – Lo scontro diretto per la salvezza tra Lecce e Spezia termina 0-0, in una partita con ben poche emozioni e tanti errori. Al Via del Mare a vincere è solamente la paura di sbagliare e nessuna delle due squadre si allontana definitivamente dalla zona retrocessione. Meglio lo Spezia per occasioni create; delusione Lecce per la brutta prestazione davanti ai suoi tifosi. Nel Lecce Hjulmand va in panchina, causa problema muscolare, mentre Colombo vince il ballottaggio con Ceesay; dall’altra parte, Semplici si affida al tandem Nzola-Shomurodov. Due squadre divise solo da due punti in classifica e con l’obiettivo di approfittare della sconfitta del Verona terzultimo. La partita inizia dopo il minuto di silenzio in ricordo delle vittime del nubifragio in Emilia-Romagna e il primo tempo ci regala ben poche emozioni. Match equilibrato con le squadre molto corte e aggressive: la tensione nell’aria è palpabile e nessuno vuole rischiare di commettere il minimo errore vista la posta in palio. Al 45′ le statistiche sono impietose con zero tiri nello specchio da parte di entrambe le formazioni. Lo Spezia prova ad attaccare con maggiore convinzione, grazie anche ai buoni movimenti senza palla di Nzola e Shomurodov. Il Lecce non costruisce praticamente nessuna azione pericolosa e i due esterni, Strefezza e Di Francesco, appaiono spenti e imprecisi. L’unica occasione del primo tempo degna di nota è il tiro dal limite al 6′ di Nzola, fuori di poco. Nella ripresa il Lecce prende coraggio e lancia timidi segnali in zona offensiva con Strefezza decisamente più coinvolto: l’ingresso di Ceesay migliora ulteriormente il gioco dei salentini. Lo Spezia è meno preciso nel giro palla e fatica nel trovare gli attaccanti. La migliore occasione del secondo tempo capita a Nzola che al 77′, su angolo di Esposito, spunta sul secondo palo, ma schiaccia di testa sull’esterno della rete. Il primo tiro in porta della partita arriva solo al 80′ con un destro innocuo da fuori area di Strefezza. Il finale, con i liguri che in area si vedono ribattere due conclusioni a botta quasi sicura, riassume alla perfezione la storia di una partita equilibrata, bloccata e con tanti errori tecnici. Un punto guadagnato per Lecce e Spezia anche se nessuna delle due squadre riesce a staccarsi dal Verona, ancora in piena corsa salvezza. L’unico verdetto del match riguarda la Cremonese aritmeticamente retrocessa con questo pareggio.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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