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Economia

Generali, nel primo trimestre 2023 utile a 1,2 miliardi

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MILANO (ITALPRESS) – Primo trimestre positivo per Generali, che registra un risultato netto di 1.199 milioni di euro rispetto ai 481 milioni di un anno fa, con Eps di 80 centesimi rispetto ai 52 del 2022. Il patrimonio netto si è attestato a 28 miliardi (+3,6%) mentre gli Assets Under Management complessivi aumentano a 631,3 miliardi (+2,6%). Generali mantiene una posizione di capitale estremamente solida, con il Solvency Ratio a 227% (221% a fine 2022). A incidere, spiega la nota della società, anche il restringimento degli spread sui titoli governativi, il recupero dei mercati azionari e la ridotta volatilità. I premi lordi crescono dell’1,3% a 22.163 milioni, grazie alla robusta crescita del segmento Danni. La raccolta netta Vita si attesta a -190 milioni. Il risultato operativo cresce a 1.820 milioni (+22,1%), con un Combined Ratio a 90,7% (-5,6 punti percentuali).
Il risultato operativo del segmento Asset & Wealth Management è pari a 233 milioni di euro (-10%), mentre, infine il risultato operativo del settore Holding e altre attività si attesta a -117 milioni di euro (+6,2%). Da questo trimestre, Generali ha introdotto introduce una nuova definizione di risultato netto normalizzato, che neutralizza volatilità derivante da utili o perdite su strumenti finanziari misurati a fair value. All’utile non ricorrente conribuisce la cessione di un complesso immobiliare londinese per 193 milioni al netto delle imposte.
Nell’outlook per il 2023 contenuto nella nota sui risultati del primo trimestre, Generali conferma tutti i target del piano strategico ‘Lifetime Partner 24: Driving Growth’. L’obiettivo è raggiungere un tasso di crescita annuo composto dell’utile per azione compreso tra il 6% e l’8% nel periodo 2021-2024, generare flussi di cassa netti a livello della Capogruppo superiori a 8,5 miliardi nel periodo 2022-2024 e distribuire agli azionisti dividendi cumulati nel periodo 2022-2024 per un ammontare compreso tra 5,2 e 5,6 miliardi, con ratchet sul dividendo per azione.
Generali “conferma la sua posizione di capitale estremamente solida, grazie alla forte generazione organica di capitale. Per la prima volta presentiamo i nostri risultati secondo i nuovi principi contabili, che ci consentono di migliorare significativamente la visibilità e la prevedibilità delle fonti di utile, oltre a fornire una migliore rappresentazione del valore intrinseco del nostro business Vita. Vorrei ringraziare tutte le colleghe e i colleghi del Gruppo che hanno contribuito al progetto IFRS 17 e 9”, spiega il cfo della compagnia, Cristiano Borean. “La performance del segmento Danni riflette il nostro impegno a mantenere l’eccellenza tecnica, mentre nel segmento Vita, nonostante il contesto complesso, prosegue il ribilanciamento del nostro mix produttivo verso le linee di business più profittevoli”, aggiunge.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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Unicredit, Orcel “In Generali guardiamo al valore”

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MILANO (ITALPRESS) – “La quota in Generali? E’ un investimento finanziario, siamo un azionista che guarda al valore”. Così Andrea Orcel, Ceo di Unicredit in una intervista concessa al direttore di Milano Finanza, Roberto Sommella, sul nutrito pacchetto azionario della compagnia assicurativa. Quindi sulla scalata a Commerzbank, aggiunge: “Bisogna capire se vogliamo un’Europa del cambiamento o un’Europa che vuole a tutti i costi mantenere e proteggere lo status quo”. Infine sull’ops di Unicredit su Banco Bpm, si limita a dire: “Su questo ci siamo già espressi, la nostra posizione è molto chiara al riguardo”.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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Economia

Il Btp Più fa il pieno di sottoscrizioni, raccolti 15 miliardi

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Il Btp Più, il nuovo titolo di Stato retail pensato per il pubblico diffuso dei risparmiatori, ha chiuso il collocamento con risultati straordinari, sfiorando il traguardo dei 15 miliardi. Lanciato lunedì scorso, il nuovo Btp ha suscitato un interesse eccezionale, attirando l’attenzione di migliaia di investitori che hanno risposto con entusiasmo alla proposta di un investimento minimo di soli 1.000 euro. Già il primo giorno del collocamento, avvenuto lunedì 17 febbraio, il Btp Più ha registrato una raccolta di 5,6 miliardi, cifra che ha superato le aspettative. Nei giorni successivi, il trend è rimasto positivo, con 3,7 miliardi raccolti il secondo giorno, 2,8 miliardi il terzo e, infine, 1,7 miliardi il quarto. A chiusura del collocamento, avvenuto questa mattina, l’importo totale raccolto ha raggiunto i 14,9 miliardi, con oltre 39.700 contratti sottoscritti e un ticket medio di circa 27.500 euro, segno dell’alta partecipazione di risparmiatori di diverse categorie.
Una delle principali ragioni del successo del Btp Più è stata la competitività dei suoi tassi di interesse, che sono stati poi adeguati alle condizioni di mercato. Il Mef ha annunciato, infatti, l’aumento delle cedole: dal 2,8% al 2,85% per i primi quattro anni, e dal 3,6% al 3,7% per gli anni successivi. Questa decisione, presa in risposta all’andamento del mercato, ha contribuito a rafforzare ulteriormente l’appetibilità del titolo, offrendo un rendimento crescente e vantaggioso per chi ha deciso di investirvi. Non è stato solo il rendimento a convincere i risparmiatori. Il Btp Più ha colpito per la sua durata di otto anni, la sicurezza del capitale e la protezione offerta agli investitori. Una delle principali innovazioni del titolo è l’opzione di rimborso anticipato alla pari, disponibile a partire dal quarto anno, che garantisce maggiore flessibilità e sicurezza a chi sceglie di aderire all’emissione. Il Btp Più ha risposto alle esigenze di sicurezza e rendimento degli investitori italiani, con un particolare focus su un pubblico retail che cerca soluzioni stabili per il proprio risparmio. A differenza dei titoli precedenti, il Btp Più non prevede un premio fedeltà, ma introduce l’innovativa opzione di rimborso anticipato alla pari, che rappresenta un valore aggiunto per chi sceglie di investire nel medio-lungo periodo. Inoltre, a favorire l’adesione al Btp Più è stata anche la tassazione agevolata peraltro comune a tutti i titoli del debito pubblico: con un’imposta sui redditi da capitale fissata al 12,5%, l’esenzione dalle imposte di successione e, come previsto dalla Legge di Bilancio 2024, l’esclusione dal calcolo dell’Isee fino a 50mila euro. Una combinazione di vantaggi fiscali e di un rendimento in crescita ha reso il prodotto ancor più interessante. Il successo di questa emissione si inserisce nel contesto di un più ampio rialzo dei rendimenti dei Btp benchmark. In particolare, il tasso per il titolo a otto anni è salito dal 3,26% al 3,33%, mentre per il titolo quadriennale si è registrato un aumento dal 2,64% al 2,69%. Questi incrementi testimoniano l’evoluzione positiva del mercato obbligazionario italiano e l’apprezzamento crescente per i titoli di Stato.
L’operazione Btp Più si inserisce in una strategia di comunicazione efficace, che ha saputo coinvolgere il pubblico in modo mirato. Già nel 2024, le campagne di comunicazione per altre emissioni di Btp avevano ottenuto risultati notevoli, e quest’anno non è stato da meno. L’efficacia delle azioni di comunicazione istituzionale è stata sottolineata dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio, che ha riconosciuto la rilevanza del messaggio veicolato. In sintesi, il collocamento del Btp Più rappresenta un vero e proprio trionfo per il risparmio degli italiani, con una risposta massiccia da parte degli investitori, una solida performance in termini di raccolta e una politica di tassi di interesse che si è adattata perfettamente al contesto economico. Con questi numeri, il Btp Più si afferma come una delle soluzioni più promettenti per il risparmio e l’investimento del futuro prossimo.
(ITALPRESS).
-Foto: ministero delle Finanze-

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Economia

Btp Più, con la prima emissione raccolti 15 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – Il Ministero dell’economia e delle finanze rende noto che si è concluso il collocamento del BTP Più avviato il 17 febbraio, con 14.905,67 milioni di euro raccolti e 451.831 contratti registrati.
I tassi cedolari definitivi del BTP Più, in considerazione delle condizioni di mercato, sono rivisti al rialzo rispetto ai livelli annunciati lo scorso 14 febbraio: 2,85% per il 1°, 2°, 3° e 4° anno (invece di 2,80%); 3,70% per il 5°, 6°, 7° e 8° anno (invece di 3,60%)

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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