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Politica

Mes, la maggioranza presenta la sospensiva di quattro mesi

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ROMA (ITALPRESS) – “I gruppi di centrodestra hanno presentato la questione sospensiva per un periodo di quattro mesi”. E’ quanto annuncia il deputato di Fdi, Andrea Di Giuseppe, nel corso della discussione generale sul ddl di ratifica del Mes, unico iscritto a parlare per la maggioranza. “Alla luce delle modifiche apportate al Trattato istitutivo del Mes, a seguito dei recenti cambiamenti nel contesto internazionale in cui il Mes verrebbe chiamato ad operare, considerato che si è ancora in una fase di attesa di quelle che potranno essere le nuove regole del Patto di stabilità europeo, del completamento dell’Unione bancaria, dei meccanismi di salvaguardia finanziaria, questioni fondamentali per il futuro
della crescita di tutti i Paesi membri dell’Unione europea e non scindibili dal MES, si ritiene opportuno procedere quindi con maggiori approfondimenti sul funzionamento del MES, vista la delicatezza degli argomenti trattati”, spiega. Tra i banchi vuoti dell’Aula, la discussione generale a Montecitorio, che non ha visto gli interventi di nessun rappresentante di Lega, Forza Italia e Noi Moderati, è iniziata con la relazione illustrativa del testo della relatrice Naike Gruppioni (Azione-Iv). “Affermare, come si è
fatto, che la ratifica o meno delle modifiche al Meccanismo europeo di stabilità non sia importante e che da questo non derivi la credibilità del nostro Paese in Europa, ma si debba, invece, parlare solo di unione bancaria e di Patto di stabilità e crescita, non è soltanto miope – spiega Gruppioni -, ma
costituisce una falsa propaganda, che mira a confondere le acque, per garantire al sistema populista in affanno qualche altra boccata di ossigeno. L’Italia è l’unico Stato membro dell’Unione a non aver ancora ratificato il Meccanismo e, lo ribadiamo ancora una volta, la ratifica non permette la sua entrata in vigore”. “Va detto e ripetuto che anche quando lo strumento sarà operativo nessuno obbligherà l’Italia o qualunque Paese membro ad utilizzarlo – asggiunge Gruppioni -. Non ratificarlo significa solo ritardare la possibile applicazione del Trattato e privare l’Europa di uno strumento che consentirà, ove
ne ricorressero le condizioni e qualora uno Stato lo richiedesse, un sistema di mutuo soccorso in caso di gravi crisi finanziarie e bancarie”. Nel suo intervento in Aula Benedetto Della Vedova (Misto-+Europa), esorta la maggioranza a fare “uno sforzo, evitate che la retorica e la propaganda di tutti questi anni trascinino l’Italia in una figuraccia. Non scommettete sulla trattativa pacchetto e sul ricatto, perché semplicemente non funzionerà. Lasciate i ricatti ai piccoli Paesi sovranisti, populisti, pure amici vostri, sull’immigrazione. Fate l’adulto nella stanza, esattamente come fanno Francia e Germania”. “Evitate questo atteggiamento, che danneggia solo l’Italia, mentre la ratifica del Mes non danneggia alcuno – sottolinea Della Vedova -. Avvantaggia l’Italia, perché fa finire questa manfrina, e ogni giorno che passa è peggio. Ho letto sui giornali che volete legare la ratifica del MES alle elezioni europee, alla definizione della nuova Commissione. Spero che siano fantasie giornalistiche, perché questa è pura follia, è pura follia. Quando vi prenderete la responsabilità…”, conclude. “La strada ve l’abbiamo indicata, abbiamo fatto noi il lavoro al posto vostro. Abbiamo depositato due proposte di legge di autorizzazione alla ratifica. Il lavoro sarebbe molto semplice: basterebbe venire qui e, all’esito della discussione, votare e ratificare questa riforma, togliendo – quello sì – lo stigma dell’unico Paese che ancora non ha proceduto a rispettare gli impegni assunti a livello europeo ed internazionale. Questo, sì, è uno stigma, altro che ratificare il Mes. Invece di fare questo, state continuando a buttare la palla in tribuna, con argomenti incomprensibili, anche surreali e con un atteggiamento dilatorio strumentale che per noi è assolutamente sbagliato, ma,
soprattutto, pericoloso per il nostro Paese”, afferma Piero De Luca, deputato Pd. “Vorremmo essere chiari: con questo atteggiamento state mettendo in imbarazzo l’Italia di fronte all’Europa: questa è la verità e noi abbiamo il dovere di rappresentarlo oggi in quest’Aula. State mettendo in imbarazzo l’Italia, state mettendo a rischio la sua credibilità, ma state anche impedendo nel merito l’entrata in vigore di uno strumento che rafforza la tenuta economico-finanziaria dell’intera zona euro e migliora, come ricordavo prima, le tutele per i risparmiatori italiani ed europei, in caso di crisi bancaria. Questa è la realtà. Allora, vi chiediamo di assumervi le vostre responsabilità”, conclude il deputato dem. Filippo Scerra del M5S, ha ricordato come il suo gruppo abbia “sempre detto che con noi al Governo il Mes non sarebbe mai stato attivato e noi abbiamo mantenuto le promesse. Con il Governo Conte non è stato attivato. Questa è la realtà, che tengo a ribadire, ancora una volta, per evitare ogni confusione. E’ stata presentata una richiesta di sospensiva di 4 mesi, cioè, per posticipare tutto. Quale è la speranza del Governo? La speranza è che possano trovare qualche miglioramento, a loro modo di vedere, come è stato detto sulle migrazioni. Sulle migrazioni, due giorni fa, la Presidente del Consiglio ci è venuta a raccontare un film che non esiste, è venuta a festeggiare, dicendo che l’accordo era un accordo bellissimo. Magari, fra 4 mesi – conclude -, ci verrà a raccontare che hanno trovato qualcosa di bellissimo per cui è ragionevole ratificare il Mes. Perché sappiamo tutti che, alla fine, questo Governo, molto probabilmente, ratificherà il Mes e questo è un posticipare perché non hanno il coraggio di prendersi le proprie responsabilità. Quindi, alla fine, cosa succederà, ed è molto probabile da quello che stiamo vedendo? Giorgia Meloni e questo Governo sono coloro che hanno istituito il Mes nel 2011 e 2012 e saranno coloro che saranno autori della riforma del Mes, perché diranno ok”.
(ITALPRESS).

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Pnrr, Bernini “Siamo a buon punto con gli investimenti per l’Università”

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ROMA (ITALPRESS) – “Spero che il semestre aperto di Medicina sia un incentivo per consentire a tutti di accedere all’Università nel modo più veloce possibile, con il maggior profitto configurato da un sistema che deve favorire il diritto allo studio”. Lo afferma la ministra dell’Università Anna Maria Bernini durante il question time nell’Aula di Montecitorio: “Grazie ai fondi irrorati dal Pnrr in favore di Università ed enti di ricerca siamo a buon punto con gli investimenti – sottolinea Bernini, – Prima di tutto abbiamo dato agli atenei la possibilità di assorbire i ricercatori che lavorano in regime di Pnrr e lo stesso faremo con gli enti di ricerca: è giusto che siano assorbiti in parte dalle Università, in parte dagli enti di ricerca e in parte dalle imprese”.

E sul ruolo degli Atenei: “Sul contrasto alla non autosufficienza abbiamo investito numerose risorse: Università, enti di ricerca e accademie devono essere inclusivi, democratici e resilienti, ove non lo fossero non si praticherebbe il diritto allo studio ma ci sarebbero limiti e barriere alla formazione”.  “A partire dal 2023 abbiamo investito 13 milioni di euro l’anno sul Fondo di finanziamento ordinario per le Università, cui seguono 4 milioni per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica – prosegue Bernini, – Abbiamo anche stanziato 58 milioni in tre anni per il sostegno alla non autosufficienza, per offrire sostegno non solo ai professori ma a tutti gli altri componenti del mondo universitario: presso il mio ministero è stato predisposto un fondo che viene alimentato di anno in anno”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Ue, Foti “Semplificazione e liberalizzazione per una maggiore competitività dell’Europa”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’Europa ha la necessità di diventare competitiva e in questo senso uno degli elementi fondamentali è il mercato unico dell’energia, insieme al superamento dell’attuale dipendenza energetica del 55% dall’estero: oggi le importazioni di gas sono di 90 miliardi di metri cubi dalla Norvegia contro i 150 miliardi del 2021 dalla Russia”. Lo sottolinea il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti durante il question time nell’Aula di Montecitorio. “La semplificazione oggi pesa all’incirca 600 miliardi all’anno sulle imprese europee, è un dato che deve farci riflettere. In questa legislatura il Parlamento europeo sta analizzando i cosiddetti omnibus, cioè misure di semplificazione che investono tutto il paniere delle imprese anche medio-piccole”, ha aggiunto.

“Accanto alla semplificazione si sta attuando il miglioramento della qualità della regolamentazione, la politica di impatto delle norme sulle imprese, la piena liberalizzazione della circolazione di merci e servizi, lo snellimento dei procedimenti autorizzativi; sono tutti elementi che possono portare a una maggior competitività dell’Europa e a una maggior fiducia nelle istituzioni continentali da parte delle imprese”, ha concluso Foti.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Tajani “Forza Italia è contraria al terzo mandato, posizione ormai nota”

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ROMA (ITALPRESS) – “La posizione di Forza Italia è nota, noi siamo contro il terzo mandato e non perché siamo contro qualcuno, questo lo dico da anni, ma perché ci sono incrostazioni di potere che rischiano poi di essere dannose per la democrazia, perché un presidente di Regione ha più potere di quanti ne ha il Presidente della Repubblica o il Presidente del Consiglio”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della presentazione della relazione Consap.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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