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LA VOCE PAVESE – LA POLITICA E IL TEATRO DELL’ASSURDO

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LA VOCE PAVESE – LA POLITICA E IL TEATRO DELL’ASSURDO
Clima di alta fibrillazione nel mondo politico pavese di centrodestra, nell’ultima fase ostaggio della satira, dei dossier e dei cambi di casacca palesi e nascosti. Se all’interno di Forza Italia il clima è quello da fratelli coltelli, dopo le scelte del neo coordinatore regionale del partito Alessandro Sorte che hanno fortemente ridimensionato sul territorio provinciale il ruolo del parlamentare Alessandro Cattaneo, formalmente vice coordinatore nazionale degli azzurri e dunque in un ruolo tecnicamente al di sopra a quello di Sorte, in Fratelli d’Italia è in corso un riassetto e un cambio di passo, per rivendicare più voce in capitolo nelle amministrazioni di Pavia, Voghera e Vigevano. Resta ferma invece la Lega, che tiene la posizione e che continua a giocare un ruolo egemone per la regia di Giovanni Palli, Presidente dell’Amministrazione Provinciale, e dell’assessore regionale Elena Lucchini. Ma come mai non c’è alcun dibattito politico? Perché non si parla di progetti e di scelte per il territorio mentre si continua ad inseguire il gossip? Più che di satira non si dovrebbe parlare di più di scelte per famiglie e imprese? Non si dovrebbe pensare più al rilancio economico del territorio? Tutte le tensioni per motivi di corrente politica non rischiano di allontanare da ciò che conta davvero? Al momento in Lombardia siamo la provincia agli ultimi posti per qualità della vita e per i trasporti ferroviari. Abbiamo ospedali provinciali al lumicino e anche a Pavia al San Matteo grossi problemi di personale e a fare da cornice un sistema di medicina territoriale al quale mancano i medici di famiglia in numero adeguato. C’è poi la questione sicurezza, che colpisce anche la provincia di Pavia come il resto della regione, con una grave recrudescenza di fenomeni quali disturbo della quiete pubblica, truffe, furti ed episodi di spaccio. Non sarebbe più importante badare a tutto questo che alla divisione di posti di potere e alle decapitazioni?

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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