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Cronaca

Nordio “Colpa della politica è chinarsi di fronte alla magistratura”

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MILANO (ITALPRESS) – I casi Santanchè, Delmastro e La Russa “sono fatti tra loro indipendenti e mi rifiuto di pensare a dei magistrati che vogliono interferire nell’azione governativa attraverso azioni giudiziarie. Non si può però negare che ogni volta che si sia provato a fare una riforma della giustizia è sempre stata bloccata con interventi giudiziari”. Lo ha detto il guardasigilli, Carlo Nordio, in un’intervista al quotidiano Libero.”La colpa però non deriva da una serie di attacchi della magistratura che possono essere di ordine tecnico, o di ordine politico. La colpa è della politica che ha rinunciato al suo ruolo preminente e che si è chinata davanti alle critiche della magistratura. La colpa della politica è stata quella di aderire o meglio inchinarsi alla magistratura senza dire: ‘noi ascoltiamo le vostre opinioni ma alla fine decidiamo noi e solo noi perchè abbiamo un mandato che secondo la Costituzione deriva dal popolò”. Proseguendo a parlare delle frizioni tra governo e magistrati, Nordio ha aggiunto: “Non mi pare che la presidente del Consiglio abbia pronunciato una sola parola contro la magistratura. Queste reazioni di voler delegittimare i magistrati quando si criticano alcune loro iniziative è quasi una reazione automatica da parte dell’Associazione”. “Se i magistrati si arrabbiano quando noi critichiamo il loro operato, allora anche i politici hanno ragione di arrabbiarsi quando vengono inquisiti dai magistrati. Nel mio mondo ideale i magistrati non dovrebbero criticare le leggi e politici no dovrebbero criticare le sentenze” aggiunge il ministro della Giustizia. “Una settimana fa ho incontrato i rappresentanti dell’Anm e Santalucia al ministero. Abbiamo cercato di individuare i punti che ci uniscono che di più di quelli che ci dividono. A noi interessa essenzialmente una giustizia efficiente, rapida ed equa” ha concluso.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

Cronaca

Papa “Droga prigione invisibile. Combattere il business, non le vittime”

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CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – “La vostra presenza qui è una testimonianza di libertà. La droga e le dipendenze sono una prigione invisibile che voi, in modi diversi, avete conosciuto e combattuto, ma siamo tutti chiamati alla libertà”. Così Papa Leone XIV, ricevendo in udienza i partecipanti alla Giornata Internazionale per la Lotta contro la Droga. “Il nostro combattimento è contro chi fa delle droghe e di ogni altra dipendenza – pensiamo all’alcool o al gioco d’azzardo – il proprio immenso business. Esistono enormi concentrazioni di interesse e ramificate organizzazioni criminali che gli Stati hanno il dovere di smantellare”, sottolinea Papa Leone XIV.

“E’ più facile combattere le loro vittime. Troppo spesso, in nome della sicurezza, si è fatta e si fa la guerra ai poveri, riempiendo le carceri di coloro che sono soltanto l’ultimo anello di una catena di morte. Chi tiene la catena nelle sue mani, invece, riesce ad avere influenza e impunità. Le nostre città non devono essere liberate dagli emarginati, ma dall’emarginazione; non devono essere ripulite dai disperati, ma dalla disperazione”, conclude il Pontefice.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Luciano Buonfiglio eletto nuovo presidente del Coni

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ROMA (ITALPRESS) – A guidare lo sport italiano nel prossimo quadriennio che porta ai Giochi Olimpici di Los Angeles sarà Luciano Buonfiglio. All’assemblea elettiva svolta al Palazzetto Polifunzionale del Centro Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” a Roma, il presidente della Federcanoa ha ottenuto 47 voti favorevoli sugli 81 votanti già al primo scrutinio (ne bastavano 41), battendo la concorrenza di Luca Pancalli, che si è fermato a 34. Nessun voto, invece, per gli altri quattro candidati rimasti in corsa – Franco Carraro, Mauro Checcoli, Pierluigi Giancamilli e Carlo Iannelli – mentre poco prima della votazione avevano fatto un passo indietro Duccio Bartalucci e Giuseppe Macchiarola. Respinti, inoltre, i ricorsi di Ettore Thermes e Saimon Conti contro la loro esclusione dalla corsa alla presidenza. Buonfiglio succede dunque a Giovanni Malagò, che dopo 12 anni si è fatto da parte per aver raggiunto il limite massimo di mandati. Proprio a Malagò è andato il primo ringraziamento del neo presidente “per quanto fatto”, oltre a un grazie “a tutti che sono stati a fianco a me in questo percorso”. Buonfiglio ha speso belle parole per il suo rivale (“Non era facile ma desidero sottolineare la correttezza di Luca Pancalli, a cui va tutto il più affettuoso saluto”) prima di sottolineare la presenza dei membri Cio “perchè sono un valore aggiunto. L’Italia è protagonista nel mondo e loro ci rappresentano dove si decide lo sport mondiale. Dobbiamo essere consapevoli delle competenze che abbiamo qua attorno. Dobbiamo impegnarci ad arrivare nei board internazionali perchè vuol dire rafforzare il prestigio ed essere presenti dove si decide, e solo se ci sei puoi essere protagonista”. Nato il 15 novembre 1950, il nuovo presidente del Coni è da sempre legato al mondo della canoa, prima da atleta e poi da dirigente. In particolare, nella carriera da atleta vanta un totale di 36 presenze con la Nazionale. E’ stato numerose volte campione d’Italia e ha partecipato a cinque edizioni dei Mondiali, oltre ad aver preso parte alle Olimpiadi di Montreal del 1976. In totale, la sua carriera da atleta è durata dodici anni, dal 1968 al 1980. Subito dopo diventa consigliere nazionale della Federazione Italiana Canoa Kayak, incarico che ricopre fino al 1988, mentre dal 1990 al 2003 è membro European Canoe Association; nello stesso periodo, sarà anche presidente del comitato organizzatore dei Campionati del Mondo (1999) e dei Campionati d’Europa (2003) di velocità a Milano. Nel 2005 diventa presidente della Fick, incarico ricoperto fino ad oggi, e membro del Consiglio Nazionale del Coni, di cui è stato anche vicepresidente tra il 2013 e il 2018, ovvero nel corso del primo mandato di Giovanni Malagò. Ora la guida del Comitato Olimpico Italiano.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Witkoff “In arrivo grandi novità sull’adesione agli Accordi di Abramo”

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ROMA (ITALPRESS) – Si prevede che altri Paesi aderiranno agli Accordi di Abramo. Lo ha dichiarato alla Cnbc l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff: “Riteniamo di avere grandi annunci sui Paesi che aderiranno agli Accordi di Abramo”. Nel 2020, gli Stati Uniti hanno forgiato gli Accordi di Abramo che hanno sancito l’avvio delle relazioni diplomatiche tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrein.

Da quel momento è rimasta sullo sfondo l’ipotesi di ampliare l’intesa anche all’Arabia Saudita. Riguardo all’Iran, Witkoff ha espresso la speranza di un accordo di pace globale, osservando “una forte sensazione che l’Iran sia pronto”. Gli attuali colloqui con i funzionari iraniani si concentrano sull’istituzione di un programma nucleare civile, ha aggiunto. Witkoff ha inoltre affermato: “E’ una linea rossa se l’Iran tenta di nuovo l’arricchimento nucleare”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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