Cronaca
Strage di Ustica, Giuliano Amato “Chi sa parli ora”
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2 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Chi sa parli ora”. Così l’ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato, intervenendo su la Repubblica, spiega il perchè della sua intervista rilasciata al quotidiano sabato scorso in cui ha ricostruito le circostanze dell’abbattimento del Dc9 dell’Itavia il 27 giugno del 1980 sul cielo di Ustica.
“Dopo l’uscita dell’intervista su Ustica – sottolinea Amato -, una domanda è circolata insistentemente nei giornali, in tv, sui social: perchè proprio ora? Ma se la domanda è lecita per definizione, sono risultate sorprendenti alcune delle risposte che attribuiscono all’intervistato strategie di ogni genere, dall’urgenza di una nuova verginità politica al desiderio di carriera quirinalizia mai esausta, dalla volontà di guastare i rapporti già fragili con la Francia all’impulso distruttivo verso il governo della destra. Salvo poi rimangiarsi l’intervista data a Repubblica – ieri abbiamo letto anche questo – in preda a improvviso pentimento. Dispiace mettere fine a queste congetture di sicuro fascino romanzesco, ma la verità è molto più banale.
Le interviste nascono – pensate che bizzarria! – perchè c’è un giornale che le chiede, un direttore che le sollecita, una giornalista che ci lavora sopra. E la richiesta viene accolta se l’intervistato ha maturato nel tempo la volontà di rendere testimonianza. Questo è successo con l’intervista su Ustica uscita sabato scorso su questo giornale: la richiesta che mi è arrivata da Simonetta Fiori ha incontrato il mio bisogno di verità che a una certa età diventa più urgente, con il tempo davanti che si accorcia ogni giorno. Ne è scaturito un racconto storico che non aspirava a rivelare segreti sconosciuti – come è detto chiaramente nell’articolo – ma ad avvalorare una ricostruzione che è custodita in centinaia di pagine scritte dai giudici, nelle svariate perizie, anche nelle inchieste di giornalisti bravi come Andrea Purgatori, ma che si è dovuta arrestare davanti a più porte chiuse. Una ricostruzione che ho potuto fare mia e rilanciare grazie a una quarantennale esperienza dentro le istituzioni dello Stato, fin dal 1986 dalla parte dei famigliari delle vittime, come ha ribadito in questi giorni Daria Bonfietti, in una collaborazione stretta con i magistrati inquirenti, con la commissione Stragi e i migliori giornalisti di inchiesta”.
“Non sono mancate quindi le sedi anche istituzionali in cui manifestare i dubbi verso le versioni ufficiali dei militari: in questi 43 anni la mia non è stata una presenza muta – aggiunge Amato -. L’amicizia con la professoressa Bonfietti, la promessa di un impegno permanente al suo fianco, non è certo estranea alla decisione di rendere oggi testimonianza a Repubblica, insieme alla dolorosa perdita di Purgatori. Chi sa parli ora: questo il senso dell’appello rivolto ai testimoni reticenti, gli ultimi sopravvissuti di una generazione che si sta estinguendo (ma curiosamente mi è stato chiesto anche dalla premier di produrre nuove prove). La ricostruzione storica ha confuso tra date diverse? Bettino Craxi ha avvertito Gheddafi che stavano per bombardarlo nell’86, mentre nell’80 Craxi nulla poteva sapere della simulazione di Francia e Nato per far fuori il leader libico? Forse la memoria mi ha ingannato o forse è la fonte della mia informazione che è confusa. Nel testo dell’intervista si dice chiaramente che mancano le prove. Ma è un dettaglio rispetto alla sostanza denunciata: l’insofferenza di larga parte della classe politica, Craxi incluso, davanti alla ricerca della verità, contro i tentativi di depistaggio messi in atto da generali e ammiragli. Nessuno aveva interesse a scoperchiare un segreto coperto dalla ragion di Stato o di Stati: la tragedia di Ustica era stato un atto di guerra in tempo di pace in un paese a sovranità nazionale limitata. Forse anche io, pur mosso dalla volontà di far luce, non ho avuto all’epoca la forza per impormi sulle forze ostili e reticenti? Può darsi. Ammetterlo fa parte di quel processo di verità oggi più che mai urgente. Infine, l’appello a Macron. La richiesta al presidente francese di approfondire la verità su Ustica nasce dalla constatazione che la tragedia del Dc9 risale al 1980: Macron all’epoca non aveva ancora compiuto tre anni. Anche per la sua totale estraneità politica ai fatti, e per la libertà che può derivargliene, Macron potrebbe aiutare a restituire giustizia a 81 vittime innocenti ancora senza colpevoli. Una straordinaria opportunità per rinsaldare il rapporto tra i due paesi. Il ministero degli Esteri francese l’ha accolta, manifestando una volontà di collaborazione, peraltro senza mai domandarsi: perchè ora? Un passo in avanti rispetto a chi in Italia continua ostinatamente a voltarsi indietro. Con l’intervista ho voluto lanciare una sfida per arrivare alla verità su Ustica. Ora tocca a chi ne è in grado raccoglierla, sotto la spinta di una stampa non prigioniera del piccolo cabotaggio”, conclude Giuliano Amato.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Blackout colpisce la Spagna, disagi in tutta la rete trasporti
Pubblicato
41 minuti fa-
28 Aprile 2025di
Redazione
MADRID (SPAGNA) (ITALPRESS) – Il territorio spagnolo è stato colpito da un blackout che sta provocando forti disagi anche a tutta la rete dei trasporti. Secondo quanto reso noto dalla compagnia spagnola Red Elecrtica (Ree), sono stati attivati i piani d’emergenza per ripristinare le forniture.
Al momento “si stanno analizzando le cause” che hanno portato all’interruzione di corrente, fa sapere la società su X. Il blackout si è verificato attorno alle 12.30 paralizzando il Paese, con disagi estesi fino al vicino Portogallo e ad alcune zone della Francia.
In Spagna la capitale Madrid ha attivato il piano d’emergenza e sta impiegando gli agenti della polizia municipale per regolare il traffico, a semafori spenti. I voli per gli aeroporti principali sono stati cancellati mentre la metropolitana di Madrid è stata evacuata.
Secondo quanto riporta El Pais, il governo ha convocato una riunione di crisi con la partecipazione del premier Pedro Sànchez e dei ministri di Finanze, Trasporti e Ambiente.
Il governo spagnolo “sta lavorando per determinare la causa del blackout e risolvere la situazione il prima possibile”. E’ quanto riferito dall’esecutivo secondo quanto rilancia l’agenzia Europa Press. Il governo ha inoltre sottolineato che “metterà in campo tutte le risorse disponibili per risolvere la situazione”. Il governo spagnolo ha tenuto una riunione d’emergenza per esaminare la situazione.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Il 7 maggio al via il Conclave per l’elezione del nuovo Papa
Pubblicato
41 minuti fa-
28 Aprile 2025di
Redazione
CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – Il Conclave per l’elezione del
nuovo Papa inizierà il prossimo mercoledì 7 maggio. La data è
stata stabilita dalla quinta Congregazione generale dei Cardinali, che ha avuto inizio questa mattina alle 9 con un momento di preghiera. Erano presenti più di 180 partecipanti, di cui poco più di un centinaio elettori. Dopo la preghiera si è proceduto al rito del giuramento, secondo quanto previsto dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis. Quindi, conformemente a quanto previsto, è stata rinnovata la composizione della Congregazione particolare dei tre cardinali assistenti del Camerlengo.
In questa occasione è stato confermato il cardinale Reinhard Marx in quanto coordinatore del Consiglio per l’Economia, mentre gli altri due componenti sono stati scelti tramite sorteggio: il cardinale Luis Antonio Tagle e il cardinale Dominique Mamberti.
Durante la sessione si sono registrati circa 20 interventi. Gli interventi hanno affrontato temi di particolare rilevanza per il futuro della Chiesa: il rapporto con il mondo contemporaneo e alcune delle sfide che si evidenziano, l’evangelizzazione, il rapporto con le altre fedi, la questione degli abusi.
E si è parlato delle qualità che il nuovo Pontefice dovrà possedere per rispondere efficacemente a tali sfide. E’ stata inoltre stabilita la data di inizio del Conclave, che si aprirà il 7 maggio mattina con la santa messa pro eligendo Romano Pontifice (per l’elezione del Romano Pontefice) nella Basilica di San Pietro. Mentre il pomeriggio i cardinali faranno il loro ingresso nella Cappella Sistina e cominceranno le operazioni di voto. Infine, è stata data informazione che domani, alle ore 9:00, don Donato Ogliari, abate di San Paolo fuori le Mura, terrà la prima meditazione, come da indicazioni della Costituzione Apostolica. La congregazione si è conclusa alle ore 12:25. Cominceranno a breve i lavori nella Cappella Sistina dove si svolgerà il Conclave. Le Congregazioni proseguiranno nei prossimi giorni, ogni mattina alle ore 9, a eccezione di giovedì 1° maggio e domenica 4 maggio, salvo eventuali variazioni che potranno essere decise dalla Congregazione dei cardinali.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
A Milano il murale “Basta morti sul lavoro” per promuovere la cultura e azzerare gli infortuni
Pubblicato
2 ore fa-
28 Aprile 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Promuovere la cultura della sicurezza per azzerare gli infortuni sul lavoro, oltre che richiamare l’attenzione sull’impegno attivo di imprese e lavoratori nella prevenzione dei rischi. È questo l’obiettivo del murale ‘Basta morti sul lavoro’, disvelato oggi in via Prina 2, e presentato al pubblico alla presenza di rappresentanti dell’Amministrazione comunale e delle parti sociali, in occasione della Giornata Mondiale per la Salute e Sicurezza sul Lavoro.
L’opera artistica, ad alto impatto visivo e simbolico, è frutto della collaborazione tra il Comune di Milano, i sindacati Cgil Milano, Cisl Milano Metropoli, Uil Lombardia e LMDV Capital, che l’ha donata alla città per sensibilizzare lavoratori e lavoratrici, studenti e studentesse, cittadini e cittadine dell’area metropolitana di Milano sull’importanza di un tema che ancora oggi genera troppe vittime.
Il murale è stato realizzato dall’urban artist milanese SteReal della scuderia di artisti di Outdoora, startup innovativa dedicata alla progettazione e allo sviluppo del socialARTvertising (una nuova forma di comunicazione che unisce Arte Urbana, sostenibilità e media digitali).
L’artwork ha l’obiettivo di affrontare le sfide contemporanee, rappresentando così un monito a vigilare insieme: attraverso la salda presa di due braccia che si sostengono l’una all’altra, l’intera opera sta ad indicare l’importanza dell’attenzione reciproca nella consapevolezza dei rischi sul lavoro, valorizzando l’azione comune di prevenzione.
Il progetto si inserisce nell’ambito del Patto per il Lavoro, del quale domani, martedì 29 aprile, ricorre il terzo anniversario, e delle iniziative a tutela della salute e sicurezza sul lavoro del Comune di Milano, con lo scopo di partecipare alla costruzione di un contesto urbano e produttivo più sicuro e inclusivo.
-Foto


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