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Cronaca

Vannacci “Resto un soldato. Un altro libro? Ci penserò bene”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il desiderio di manifestare delle idee che probabilmente sono diverse dal ‘pensiero unicò”. E’ questa la motivazione che ha spinto il generale Roberto Vannacci a scrivere il libro “Il mondo al contrario”, autopubblicato su Amazon perchè “la piattaforma mi consentiva di farlo in maniera molto più agile e più veloce, senza dovermi coordinare con le varie case editrici”, e che ha avuto un successo “assolutamente” inaspettato. Vannacci, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress, ci tiene a precisare che per ora “resta un soldato” e che, prima di pubblicare un altro libro, “ci penserà bene”.
Il testo ha scatenato numerose polemiche a causa dei suoi contenuti ritenuti da più parti omofobi e razzisti. Accuse respinte con decisione da Vannacci. “Quello che scrivo nel libro è che le minoranze sono libere e devono essere rispettate, ma non possono imporre le loro idee sulla maggioranza”, chiarisce il generale riferendosi al mondo Lgbtq+. “Si può criticare chiunque: si può criticare il Papa, si può criticare il capo del governo, si possono criticare esponenti politici o culturali… però se si critica un gay, si finisce nella gogna mediatica. E’ possibile che questa comunità sia sovrarappresentata dai mezzi di comunicazione, anche in quelli che subdolamente entrano nelle nostre case? Ci vogliono proporre una società che non esiste?”, si chiede.
C’è “una sorta di imposizione da parte di una minoranza nei confronti di una maggioranza che probabilmente non ha nessuna intenzione di farsi imporre queste idee, quindi è una prevaricazione vera e propria”.
Alle accuse di razzismo, invece, Vannacci risponde sottolineando che dal libro “sono state estrapolate delle frasi presentate come razziste e non lo sono. Non ho mai mostrato un carattere razzista al mio libro nella maniera più assoluta, non ho mai pensato non ho mai evidenziato nel libro che una razza possa essere geneticamente superiore rispetto a un’altra, anche perchè non lo credo”. Sugli atleti di colore, ad esempio, ribadisce che “sono italiani e sono fiero che ci rappresentino”, ma a causa dei loro tratti somatici “non vengono automaticamente e immediatamente riconosciuti come italiani. Questo non toglie nulla alla loro nazionalità, soprattutto se si stringono agli ideali della nostra amata patria sono italiani al 100%”.
Per Vannacci “chi critica il libro non l’ha letto”, anzi “probabilmente molti italiani la pensano” come lui. “Moltissime persone mi hanno fatto i complimenti – spiega -, perchè il libro sostiene la libertà di espressione. Non penso di essere il portavoce della maggioranza: non ne ho nè i requisiti, nè l’autorevolezza. Però credo che ci sia una sorta di riconoscimento della maggioranza, se vediamo il numero delle vendite e le recensioni che sono state fatte del mio libro sulla piattaforma Amazon, che sono garantite da chi ha acquistato il libro e sono al 96% estremamente positive. Vuol dire che chi critica il libro o non l’ha letto e non l’ha comprato, oppure non si esprime, e sembrerebbe una cosa strana. Quindi vuol dire che effettivamente c’è una buona fetta – che io non so quantificare, ma comunque è una buona fetta degli italiani – che si riconosce nel pensiero che io ho espresso”.
Sulla presunta spaccatura con il ministro della Difesa, Guido Crosetto, chiarisce: “La mia posizione nei confronti del ministro e delle istituzioni è sempre stata molto chiara e, riavvolgendo i nastri di tutte le mie interviste, ho sempre dimostrato rispetto e disciplina. L’eventuale spaccatura che si vuole far passare tra me e l’istituzione è una cosa artatamente costruita: nella realtà non c’è”. Riguardo all’incontro col ministro, ricorda, “era privato. Nella stanza c’eravamo io e lui: chiunque abbia detto che qualcosa è trapelato lo ha fatto solamente in maniera strumentale, perchè nè io, nè – sono convinto – il ministro abbiamo detto nulla riguardo i contenuti del nostro discorso”. Anche i provvedimenti che sono stati presi nei suoi confronti “sono stati totalmente travisati: non sono stato rimosso, non sono stato dimesso, non mi è stata strappata l’uniforme di dosso. Nel mio caso, sono stato avvicendato al comando”, un provvedimento “volto a togliermi gli oneri del comando nel momento in cui si svolgeva nei miei confronti un’inchiesta sommaria” che “non è un provvedimento disciplinare, ma è solamente una procedura per verificare che cosa sia successo”.
Per il futuro, “sono un soldato e voglio continuare a fare il soldato. Non mi chiudo nessuna porta: la politica potrebbe essere una, come lo potrebbero essere altre. Sono un soggetto politico? Probabilmente, perchè la politica si è interessata molto al mio libro e alla mia figura”, ma “la mia professione, allo stato delle cose, è quella del soldato. Continuerò a servire le forze armate, con l’incarico che mi sarà assegnato dalla mia catena di comando”. Pubblicherà un altro libro? “Se mi verrà in mente di scrivere qualche cos’altro, ci penserò bene”, risponde.
Con le vendite è diventato ricco? “Mi chiedo come mai la stessa domanda non sia mai stata posta alla compianta Michela Murgia, a Roberto Saviano o a Bruno Vespa. I giornalisti si stanno trasformando in contabili”, continua. Comunque, “qualsiasi somma io abbia potuto guadagnare, è derivata da un’attività onesta, chiara e palese, quindi non avrei nessun problema a riconoscerla”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Il Bologna vince 3-1 il derby col Parma, doppietta di Castro

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PARMA (ITALPRESS) – Sotto il diluvio del Tardini è il Bologna ad avere la meglio per 3-1 sul Parma, in rimonta, nel derby tutto emiliano. Sono una doppietta di Castro e un gol di Miranda nel recupero a decidere l’incontro, aperto in avvio da Bernabè. La partita si sblocca dopo soli 13 secondi. Suzuki lancia lungo e trova una sponda, con la palla che viene poi lavorata da Benedyczak prima di finire sul destro di Bernabè che infila Skorupski per l’1-0. Gli ospiti hanno una grossa opportunità per pareggiare al 14′. Castro verticalizza alla grande per Orsolini, che dalla destra entra in area e da ottima posizione chiude troppo con il mancino centrando solamente l’esterno della rete. Pochi istanti dopo, sul capovolgimento di fronte, Britschgi ci prova con un destro dalla lunga distanza che prende in pieno la traversa. La partita è ricca di emozioni e al 17′ arriva il pareggio. Orsolini serve d’esterno in area Holm e lo svedese mette dentro un rasoterra teso sul quale si avventa Castro, che da vero opportunista anticipa il diretto marcatore e fulmina Suzuki da due passi.
Al 34′, Pobega imbuca per Castro che va al tiro ma trova però la decisiva opposizione di Suzuki, il quale salva i suoi. Una nuova svolta arriva un minuto più tardi quando Ordoñez, già ammonito, commette un fallo da dietro che gli costa il secondo giallo e l’inevitabile cartellino rosso che lascia i ducali in dieci. Al 41′, Cuesta deve già spendere la seconda sostituzione in seguito all’infortunio di Cercati, dopo quello patito da Estèvez circa un quarto d’ora prima. Il primo tempo si chiude sull’1-1. La prima chance della ripresa è per i padroni di casa, quando Pellegrino serve in area Benedyczak che calcia a lato da buona posizione quando avrebbe forse potuto portarsi più avanti il pallone. La pioggia inizia a farsi molto insistente e lo spettacolo ne risente. La rimonta si completa al 23′. I rossoblù attaccano con un cross dalla sinistra di Miranda, la difesa avversaria pasticcia e la sfera finisce sul mancino di Castro che risolve la mischia con una botta che si insacca imparabilmente alle spalle di Suzuki.
In pieno recupero arriva il definitivo 3-1. Miranda entra in area dalla sinistra e ci prova con un potente mancino da posizione defilata che termina la sua corsa in fondo al sacco dopo il tocco della traversa, sorprendendo Suzuki sul suo palo. Il risultato non cambierà più. Il Bologna raccoglie così tre punti preziosi e volta momentaneamente al quarto posto a quota 18. Il Parma rimane invece in quintultima posizione con 7 punti all’attivo.
– foto Image –
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Troppa Sabalenka per Paolini, l’azzurra ko nella 1^ alle Finals

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ROMA (ITALPRESS) – Esordio amaro per Jasmine Paolini nelle Wta Finals di singolare, in scena sul cemento indoor di Riad. Dopo il buon debutto di ieri nelle Finals di doppio, nella capitale dell’Arabia Saudita, l’azzurra, numero 8 del mondo, si è arresa nel primo match del girone A, denominato Steffi Graf, del “Master” di fine stagione, contro Aryna Sabalenka. La bielorussa, numero 1 del mondo, si è imposta col punteggio di 6-3 6-1, lasciando poco “spazio” alla giocatrice toscana.
“Sono molto felice e orgogliosa di quanto ho fatto quest’anno. Ma spero di migliorare ancora, giorno dopo giorno, e di arrivare qui in finale. Paolini è una grande combattente, è bastato un piccolo calo nel primo set e per poco non si complicavano le cose. Per il resto il match l’ho fatto ‘in controllò. Ho giocato molto bene e, soprattutto, ho servito al meglio”. Così Aryna Sabalenka, a caldo, dopo la vittoria odierna.
Debutto positivo poi per Jessica Pegula nel secondo match del girone. La statunitense, numero 5 del mondo, ha sconfitto la connazionale Coco Gauff, terza nel ranking internazionale, col punteggio di 6-3 6-7 (2) 6-2.
Domani spazio alla seconda giornata di gare del girone B, ribattezzato Serena Williams. In programma i match Swiatek-Rybakina e Anisimova-Keys. Paolini intanto tornerà in campo fra poco meno di 24 ore nelle Finals di doppio. Al fianco della compagna Sara Errani, sfiderà il duo composto da Su-Wei Hsieh e Jelena Ostapenko.
– foto Ipa Agency –
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Sinner vince il 1000 di Parigi e torna numero 1 Atp

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Jannik Sinner ha battuto Felix Auger Aliassime nella finale del torneo indoor di Parigi, ha conquistato il quinto titolo del 2025 ed è tornato in vetta alla classifica mondiale, scavalcando Carlos Alcaraz, uscito di scena nel suo match di debutto nella capitale francese. Nell’odierno atto conclusivo del “Rolex Paris Masters”, ultimo Atp 1000 della stagione, disputato sul cemento de “La Defense Arena”, il tennista azzurro, numero due seeding, ha sconfitto il canadese, numero 10 del ranking internazionale e nona forza del tabellone, col punteggio di 6-4 7-6 (4).
Sinner è apparso in grandi condizioni fisiche, dominando Auger Aliassime, che resta ora in lotta con Lorenzo Musetti per l’ottavo e ultimo posto nelle Atp Finals di Torino. Il canadese ha ora 160 punti di vantaggio sul toscano nella classifica Race live. Entrambi saranno in campo la prossima in settimana: Auger Aliassime a Metz e Musetti ad Atene. A “riposo” invece Sinner, che si presenterà alle Finals da numero 1 della classifica iridata e quanto mai in forma.
“Vincere Parigi e tornare numero uno Atp? E’ una cosa enorme. E’ stata una finale intensa. Sapevamo entrambi cosa c’era in palio. Sono estremamente contento. Gli ultimi mesi sono stati stupendi. Ho cercato di cambiare e migliorare e ce l’ho fatta. Ringrazio il mio team”, ha detto Sinner dopo la finale odierna. “Sono contentissimo di come sono andati questo torneo e questa settimana: adesso appuntamento alle Finals di Torino”, ha aggiunto l’azzurro, già proiettato verso il prossimo grande impegno.
Oggi l’altoatesino ha vinto il 23esimo titolo della carriera, su 32 finali disputate (9 delle quali in questo anno solare). Per il canadese invece era la ventesima finale nel circuito maggiore (8 i titoli in bacheca), la quinta del 2025 (nel quale ha trionfato tre volte). Sfumato per Auger Aliassime il sogno di staccare in anticipo il biglietto per Torino, cosa che sarebbe accaduta in caso di successo contro Sinner.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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