Economia
Nadef, Pil rivisto al ribasso e deficit al 5,3% causa superbonus
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2 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla nota di aggiornamento al Def. Le stime di crescita sono riviste al ribasso rispetto alle stime formulate in primavera con il Def. Per quest’anno il Pil saraà dello 0,8%, pr il 2024 la previsione è fissata al +1,2%. Una stima che porta il rapporto deficit/Pil al 4,3%, dal 3,7% del quadro tendenziale a politiche invariate. Il rapporto debito pubblico/Pil si attesta al 140,1% e il tasso di disoccupazione al 7,3%.
“Abbiamo aggiornato il quadro economico in relazione a due fattori: la politica monetaria restrittiva e le conseguenze del conflitto in Ucraina. Il Pil aggiornato per quest’anno è dello 0,8%, l’1,2% per il 2024, l’1,4% per il 2025, l’1,6% per il 2026”, ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.
“Abbiamo aggiornato gli obiettivi di finanza pubblica di cui abbiamo dato notizia alla Commissione europea: per quest’anno l’indebitamento netto sale al 5,3%, con un aumento dello 0,9% a causa dei bonus edilizi. L’anno prossimo abbiamo posto l’asticella al 4,3% e questo dovrebbe permetterci di confermare interventi indispensabili, in particolare il taglio del cuneo fiscale, misure premiali per la natalità e il rinnovo del contratto del pubblico impiego”, ha afggiunto. “Il debito pubblico è sostanzialmente stabilizzato, non diminuisce come auspicato per il conto da pagare del superbonus”, ha spiegato.
Per il ministro “il quadro di finanza pubblica si ispira a un principio di serietà e responsabilità. Ci inserisce in un quadro di ridiscussione delle regole del patto di stabilità. Riteniamo di aver fatto le cose giuste. Non rispettiamo il famoso 3% del deficit/Pil date le condizioni, ma l’asticella è stata posta a un livello di assoluta ragionevolezza”.
In un post su Facebook, il premier Giorgia Meloni ha sottolineato come “oggi il Governo ha approvato alcuni importanti provvedimenti. Abbiamo varato la Nadef, ovvero la cornice che definisce la prossima legge di bilancio. Stiamo lavorando per scrivere una manovra economica all’insegna della serietà e del buon senso. E che mantenga gli impegni che abbiamo preso con gli italiani: basta con gli sprechi del passato, tutte le risorse disponibili destinate a sostenere i redditi più bassi, tagliare le tasse e aiutare le famiglie”.
(ITALPRESS).
– Foto: Palazzo Chigi –
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Economia
Simest e Indian Chamber of Commerce firmano un Memorandum of Understanding per rafforzare la cooperazione economica tra Italia e India
Pubblicato
2 ore fa-
11 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – SIMEST, la società del Gruppo CDP che sostiene la crescita internazionale delle imprese italiane, e la Indian Chamber of Commerce (ICC), una delle più antiche e rilevanti camere di commercio del Paese, hanno firmato oggi a Mumbai, nell’ambito del Business Forum Italia India, un Memorandum of Understanding volto a intensificare la collaborazione economica tra i due paesi e a favorire nuove opportunità di investimento bilaterale.
A firmare l’intesa – alla presenza del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani e del Ministro del Commercio e Industria Indiano Piyush Goyal – sono stati per SIMEST l’Amministratore delegato Regina Corradini D’Arienzo e per ICC il Direttore Generale Rajeev Singh.
L’obiettivo del MoU è rafforzare la cooperazione tra le imprese italiane e indiane, promuovendo iniziative comuni e facilitando l’accesso alle opportunità di business nei due Paesi. In particolare, l’accordo prevede: Promozione dello sviluppo di iniziative congiunte tra imprese italiane e indiane; Sostegno agli investimenti delle aziende di entrambi i Paesi, anche attraverso gli strumenti finanziari messi a disposizione da SIMEST; Scambio di conoscenze e informazioni, inclusa la condivisione di opportunità di investimento, fusioni e acquisizioni, nuovi progetti industriali e startup; Creazione di un network di collaborazione stabile tra le due comunità imprenditoriali.
L’intesa mira quindi a contribuire alla crescita economica e al rafforzamento dei rapporti commerciali e industriali tra Italia e India. “La sottoscrizione dell’accordo con la Camera di Commercio Indiana conferma la chiara volontà di SIMEST di supportare gli investimenti delle imprese italiane in un mercato chiave per il Made in Italy come quello indiano, sostenendole con strumenti finanziari e know-how dedicato.
“L’India rappresenta infatti uno dei Paesi prioritari del Piano d’Azione per l’export della Farnesina e SIMEST si è impegnata concretamente per consolidare le relazioni commerciali fra i due paesi – ha dichiarato Regina Corradini D’Arienzo, Amministratore Delegato di SIMEST –. Oltre all’accordo siglato oggi, nel solo 2025 abbiamo inaugurato un nostro ufficio a Delhi e attivato una misura ad hoc per favorire gli investimenti italiani nel Paese. L’intesa si colloca nella più ampia azione del Sistema Italia guidato dalla Farnesina con CDP, SIMEST, ICE e SACE – per favorire l’espansione internazionale del nostro tessuto produttivo e ampliare le opportunità di collaborazione economica nei paesi a più alto valore aggiunto per il Made in Italy”.
-Foto ufficio stampa Simest-
(ITALPRESS).
Economia
A novembre cresce il mercato dei veicoli industriali, ma il dato del 2025 resta negativo
Pubblicato
4 ore fa-
11 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – A novembre il mercato dei veicoli industriali con massa superiore a 3,5 t registra un incremento complessivo del 18,3% rispetto allo stesso mese del 2024, raggiungendo 2.335 immatricolazioni contro le 1.973 dell’anno precedente.
L’andamento dei singoli segmenti evidenzia dinamiche differenziate. I veicoli tra 3,51 e 6 t mostrano una lieve crescita del 3,6% (da 56 a 58 unità), mentre il segmento 6,01-15,99 t registra una contrazione del 14,3%, scendendo da 272 a 233 immatricolazioni.
Decisamente positivo l’andamento dei mezzi pesanti con massa pari o superiore a 16 t, che avanzano del 24,3%, passando da 1.645 a 2.044 unità. All’interno del segmento, i carri crescono del 16,3% (da 731 a 850 unità) e i trattori stradali del 30,6% (da 914 a 1.194 unità). Nel cumulato gennaio-novembre 2025, il mercato dei veicoli oltre le 3,5 t totalizza 25.655 immatricolazioni, ancora in calo (-3,7%) rispetto alle 26.653 registrate nello stesso periodo del 2024. E’ quanto emerge dalla stima del mercato dei veicoli industriali per novembre effettuata dal Centro Studi e Statistiche UNRAE – sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Sebbene i segnali provenienti dal mercato di novembre siano positivi, il comparto continua a evidenziare ritardi significativi nel processo di rinnovo del parco circolante e di transizione verso mezzi più sostenibili – commenta il neoeletto Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, Giovanni Dattoli -. In vista dell’imminente click-day del 17 dicembre, riteniamo che le risorse attualmente stanziate – 9,2 milioni di euro per i veicoli industriali – risultino insufficienti e richiedano una distribuzione più mirata, per supportare al meglio i Costruttori nel rispetto dei target europei. È inoltre urgente definire in maniera chiara l’utilizzo dei 6 milioni aggiuntivi già previsti per il 2025″.
“Serve un approccio diverso, supportato da strumenti adeguati – aggiunge Dattoli -. Un esiguo incentivo all’acquisto non è più sufficiente: sono necessarie agevolazioni all’utilizzo dei mezzi che riducano il costo totale di possesso dei veicoli tecnologicamente e ambientalmente più virtuosi”.
“È fondamentale che il Governo intervenga con misure tangibili per creare le condizioni abilitanti che accelerino la transizione del trasporto pesante. Tra le priorità, riteniamo indispensabile l’adeguamento dell’Italia agli standard europei con il recepimento della Direttiva Eurovignette, introducendo tariffe autostradali differenziate in base alle emissioni di CO2 e l’esenzione totale dagli oneri per i veicoli a zero emissioni – conclude -. Accogliamo con favore la misura straordinaria da 590 milioni di euro richiamata nello Stato di previsione del MIT per il periodo 2027-2031, destinata alla rottamazione dei veicoli più obsoleti e inquinanti. UNRAE auspica che queste risorse siano utilizzate con una prospettiva lungimirante, allineata agli obiettivi europei e agli impegni dei Costruttori, e che si definisca una roadmap concreta per la decarbonizzazione del trasporto merci su gomma”.
-Foto grafica Unrae-
(ITALPRESS).
Economia
Nel 2024 le rapine in banca sono diminuite del 36,3% rispetto all’anno precedente
Pubblicato
22 ore fa-
10 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – La collaborazione tra banche e forze dell’ordine si conferma un pilastro fondamentale per la prevenzione e sicurezza sul territorio. Nel 2024, le rapine in banca sono diminuite del 36,3% rispetto all’anno precedente.
In calo anche gli episodi ai danni di distributori di carburante (-28,6%), farmacie (-19,9%) e uffici postali (-6,6%). Stabili le rapine commesse in pubblica via (-0,1%), che si confermano tuttavia le più frequenti, rappresentando il 57,6% del totale. Sono questi i principali risultati della nuova edizione del Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria che prende in considerazione le rapine compiute nel 2024 mettendo a confronto i diversi settori esposti al fenomeno.
“Il Rapporto – ha sottolineato il direttore generale dell’ABI, Marco Elio Rottigni – rappresenta un importante patrimonio informativo e ha ricaduta pratica nel fornire il necessario supporto alla definizione delle strategie di prevenzione e contrasto alla criminalità da parte delle Istituzioni, del settore bancario e degli altri comparti produttivi. La collaborazione con le forze dell’ordine è alla base del necessario rafforzamento delle sinergie tra pubblico e privato con l’obiettivo di promuovere una cultura della sicurezza sempre più condivisa”.
“Il bene della sicurezza – ha sottolineato il prefetto Raffaele Grassi, vice direttore generale della Pubblica Sicurezza – direttore centrale della Polizia Criminale – va costruito in sinergia, in uno sforzo comune tra tutti gli attori interessati, perseguendo un modello di sicurezza integrata, che permetta di performare al meglio i dispositivi preventivi e d’intervento delle forze dell’ordine. I dati di settore, in forte diminuzione, ne sono l’esempio concreto”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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