Cronaca
Papa “Cambiamento climatico evidente, no al negazionismo”
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2 anni fa-
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Redazione
CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – Un lungo documento diviso in 73 punti a otto anni dalla pubblicazione dell’enciclica “Laudato sì” dedicata all’ambiente. E’ l’esortazione apostolica “Laudate Deum” di Papa Francesco, resa nota dal Vaticano.
Per il Pontefice “non c’è dubbio che l’impatto del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di molte persone e famiglie. Ne sentiremo gli effetti in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti. Si tratta di un problema sociale globale che è intimamente legato alla dignità della vita umana”.
Secondo Papa Francesco “per quanto si cerchi di negarli, nasconderli, dissimularli o relativizzarli, i segni del cambiamento climatico sono lì, sempre più evidenti. Nessuno può ignorare che negli ultimi anni abbiamo assistito a fenomeni estremi, frequenti periodi di caldo anomalo, siccità e altri lamenti della terra che sono solo alcune espressioni tangibili di una malattia silenziosa che colpisce tutti noi. E’ vero che non tutte le catastrofi possono essere attribuite al cambiamento climatico globale. Tuttavia, è verificabile che alcuni cambiamenti climatici indotti dall’uomo aumentano significativamente la probabilità di eventi estremi più frequenti e più intensi”.
“Per porre in ridicolo chi parla di riscaldamento globale, si ricorre al fatto che si verificano di frequente anche freddi estremi – prosegue Francesco -. Si dimentica che questi e altri sintomi straordinari sono solo espressioni alternative della stessa causa: lo squilibrio globale causato dal riscaldamento del pianeta. Siccità e alluvioni, prosciugamento di laghi e popolazioni spazzate via da maremoti o inondazioni hanno in fondo la stessa origine. D’altra parte, se parliamo di un fenomeno globale, non possiamo confonderlo con eventi transitori e mutevoli, che sono in gran parte spiegati da fattori locali”.
“Nel tentativo di semplificare la realtà, non mancano coloro che incolpano i poveri di avere troppi figli e cercano di risolvere il problema mutilando le donne dei Paesi meno sviluppati – dice ancora Papa Francesco -. Come al solito, sembrerebbe che la colpa sia dei poveri. Ma la realtà è che una bassa percentuale più ricca della popolazione mondiale inquina di più rispetto al 50% di quella più povera e che le emissioni pro capite dei Paesi più ricchi sono di molto superiori a quelle dei più poveri. Come dimenticare che l’Africa, che ospita più della metà delle persone più povere del mondo, è responsabile solo di una minima parte delle emissioni storiche?”.
“La transizione verso forme di energia rinnovabile, ben gestita, così come tutti gli sforzi per adattarsi ai danni del cambiamento climatico, sono in grado di generare innumerevoli posti di lavoro in diversi settori. Per questo è necessario che i politici e gli imprenditori se ne occupino subito”, aggiunge il Papa.
Il Pontefice critica “certe opinioni sprezzanti e irragionevoli che trovo anche all’interno della Chiesa cattolica” che negano le cause umane del cambiamento climatico.
“La pandemia di Covid-19 ha confermato la stretta relazione della vita umana con quella degli altri esseri viventi e con l’ambiente”, spiega Papa Francesco, che parla della risposta politica internazionale a questi fenomeni: “Più che salvare il vecchio multilateralismo, sembra che oggi la sfida sia quella di riconfigurarlo e ricrearlo alla luce della nuova situazione globale. Vi invito a riconoscere che «tante aggregazioni e organizzazioni della società civile aiutano a compensare le debolezze della Comunità internazionale, la sua mancanza di coordinamento in situazioni complesse, la sua carenza di attenzione rispetto a diritti umani». A tale riguardo, il processo di Ottawa contro l’uso, la produzione e la fabbricazione delle mine antiuomo è un esempio che dimostra come la società civile e le sue organizzazioni siano in grado di creare dinamiche efficienti che l’ONU non raggiunge. In questo modo, il principio di sussidiarietà si applica anche al rapporto globale-locale”.
“Gli Emirati Arabi Uniti ospiteranno la prossima Conferenza delle Parti (COP28). E’ un Paese del Golfo Persico che si caratterizza come grande esportatore di energia fossile, anche se ha investito molto nelle energie rinnovabili – spiega il Pontefice -. Nel frattempo, le compagnie petrolifere e del gas ambiscono lì a nuovi progetti per espandere ulteriormente la produzione. Dire che non bisogna aspettarsi nulla sarebbe autolesionistico, perchè significherebbe esporre tutta l’umanità, specialmente i più poveri, ai peggiori impatti del cambiamento climatico. Se abbiamo fiducia nella capacità dell’essere umano di trascendere i suoi piccoli interessi e di pensare in grande, non possiamo rinunciare a sognare che la COP28 porti a una decisa accelerazione della transizione energetica, con impegni efficaci che possano essere monitorati in modo permanente. Questa Conferenza può essere un punto di svolta, comprovando che tutto quanto si è fatto dal 1992 era serio e opportuno, altrimenti sarà una grande delusione e metterà a rischio quanto di buono si è potuto fin qui raggiungere”.
Infine un richiamo al mondo occidentale: “Se consideriamo che le emissioni pro capite negli Stati Uniti sono circa il doppio di quelle di un abitante della Cina e circa sette volte maggiori rispetto alla media dei Paesi più poveri, possiamo affermare che un cambiamento diffuso dello stile di vita irresponsabile legato al modello occidentale avrebbe un impatto significativo a lungo termine. Così, con le indispensabili decisioni politiche, saremmo sulla strada della cura reciproca”.
– Foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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(ITALPRESS).
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Redazione
PALERMO (ITALPRESS) – “Non mi lascerò intimidire”. Così, in una lettera al quotidiano “Il Giornale di Sicilia”, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, è voluto tornare sulle intimidazioni subite. Telefonate anonime, lettere minatorie, episodi che lo stesso governatore definisce “il solito copione vile e codardo di chi si sente minacciato nei propri interessi illeciti”. Per Schifani, episodi come questi “rafforzano la mia determinazione ad andare avanti, con senso dello Stato e nel pieno rispetto delle regole, per portare a compimento progetti strategici per la Sicilia, a cominciare da quello dei termovalorizzatori”. Per garantire “la massima trasparenza, il pieno rispetto delle norme ambientali e la tracciabilità di ogni singolo passaggio procedurale” nella realizzazione dei termovalorizzatori, l’amministrazione regionale ha scelto di affidare l’iter a Invitalia. Ulteriori misure per assicurare “condizioni di massima trasparenza e a prevenire ogni rischio di infiltrazione di interessi illeciti e mafiosi nelle procedure e nei cantieri” includono la firma dell’intesa di vigilanza collaborativa con l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e dei protocolli di legalità sottoscritti con i prefetti di Palermo e Catania. Nella lettera, Schifani ripercorre anche le motivazioni che lo hanno spinto ad assumere l’incarico. La sua candidatura alla Presidenza della Regione è nata da una “scelta unanime dei leader del centrodestra nazionale e regionale nell’agosto del 2022”.Dopo aver ricoperto il ruolo di Presidente del Senato, ha accettato di tornare in Sicilia non per “svernare” o per “occupare una poltrona”, ma per “mettersi al servizio dei siciliani, con senso di responsabilità, spirito di sacrificio e passione politica”. Il Presidente affronta quotidianamente “dossier complessi, annosi, spesso incancreniti da decenni di ritardi e incertezze”, lavorando “con impegno costante” insieme a una “coraggiosa squadra di collaboratori”. Sottolinea che “Non ci sono scorciatoie nè bacchette magiche”, ma solo una rotta chiara da seguire: “quella della trasparenza, della legalità, dello sviluppo sostenibile”. Schifani è consapevole che “ogni passo in avanti può toccare equilibri consolidati, infastidire chi ha tratto vantaggio da una Sicilia ferma e ricattabile, e generare reazioni scomposte”. Tuttavia, afferma con decisione che “non è con la paura che si costruisce il futuro. E nemmeno con il silenzio o con l’ambiguità”. La strada è quella della “verità e con il coraggio delle scelte”. Infine, il presidente sottolinea di non avere “interessi personali da difendere nè rendite di posizione da tutelare”, ma solo “la volontà di rendere la Regione più efficiente, più capace di liberarsi da vincoli antichi”. Conclude riaffermando la volontà di “Andremo avanti. Senza paura. Ora più che mai”.(ITALPRESS).
Foto: Ipa Agency

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