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Cronaca

Milano, furto di auto e spaccio. Sgominata banda legata a ‘Ndrangheta

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MILANO (ITALPRESS) – La Guardia di Finanza di Milano ha eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti dediti al furto di autovetture, ricettazione, riciclaggio e spaccio. L’indagine, si legge in una nota della Gdf, condotta dal Nucleo P.E.F. di Milano, coordinata dalla locale D.D.A., ha permesso di individuare un gruppo criminale, operante nell’hinterland milanese, che, dallo sviluppo delle attività investigative, “è risultato contiguo alle famiglie di ‘ndrangheta della locale di Corsico – Buccinasco, originarie della zona di Platì (RC)”. Gli accertamenti hanno permesso di ricostruire le dinamiche criminali poste in essere dai sodali che attraverso l’accertato furto di 12 autovetture, poi ricettate, creavano i fondi per l’acquisto e il successivo spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, le autovetture, una volta reimmatricolate con un nuovo numero di telaio, venivano rivendute su tutto il territorio nazionale e il provento delle illecite cessioni reimpiegato per l’acquisto di droga da destinare alle piazze di spaccio della periferia milanese. “Le indagini hanno permesso di sequestrare altre 2 autovetture, oggetto di recenti furti, 2 chilogrammi di stupefacente tra cocaina e hashish e diverso materiale da scasso. L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, testimonia l’impegno profuso dal Corpo, quale organo di polizia giudiziaria e polizia economico finanziaria a competenza generale, nell’azione di contrasto al traffico di stupefacenti e al riciclaggio dei proventi derivanti da reato, a presidio della sicurezza e a tutela della legalità economico finanziaria del Paese”.
(ITALPRESS).

Foto: Guardia di Finanza Milano

Cronaca

Engineering, si dimette Ibarra. Il nuovo ad sarà Aldo Bisio

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ROMA (ITALPRESS) – Engineering, azienda leader nei processi di digitalizzazione per aziende e Pubblica Amministrazione, comunica che il Chief Executive Officer, Maximo Ibarra, alla guida del Gruppo dal 2021, ha deciso di dimettersi per motivi personali con effetto a partire dal 28 aprile 2025.
La decisione di Ibarra arriva dopo la presentazione dei risultati finanziari che confermano il percorso molto positivo di crescita degli ultimi anni, registrando un significativo incremento organico dell’Ebitda e di tutti gli indicatori di performance, nonchè un miglioramento significativo del posizionamento del Gruppo nei segmenti di mercato IT ad alta crescita.
Il Consiglio di Amministrazione di Engineering ha nominato nuovo CEO del Gruppo Aldo Bisio con decorrenza dallo stesso giorno.
Aldo Bisio, laureato in ingegneria meccanica, ha ricoperto il ruolo di Amministratore Delegato di Vodafone Italia e di Group Chief Commercial Officer. In precedenza, è stato Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Ariston e Direttore Generale di RCS Quotidiani.
Sotto la guida di Ibarra, Engineering ha intrapreso un profondo processo di trasformazione ed espansione che ha portato ad una significativa crescita dei ricavi e della redditività, a importanti investimenti in M&A, in prodotti e competenze per consolidare la propria leadership nel digitale, al rinnovamento del Management, al rafforzamento della Governance e ad una recente operazione di rifinanziamento attraverso l’emissione di un Bond molto apprezzato dal mercato destinato a sostenere la crescita organica futura.
Oggi Engineering è un digital champion con una presenza globale e un fatturato di circa 1.8 miliardi di Euro.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, Gaetano Miccichè, ha dichiarato: “Nel prendere atto della decisione di Maximo Ibarra, desidero esprimere a nome degli azionisti, Bain Capital e Renaissance Partners, del Consiglio di Amministrazione e mio personale, la più sincera gratitudine per il contributo straordinario che ha offerto alla crescita di Engineering. La sua visione strategica ha lasciato un’impronta profonda, consentendo al Gruppo di consolidare il proprio ruolo di operatore tecnologico di riferimento in Italia. Auguro a Maximo i migliori successi per il futuro e lo ringrazio per la dedizione, la responsabilità e la collaborazione dimostrate in questi anni. Al contempo, rivolgo un caloroso benvenuto ad Aldo Bisio, certo che saprà guidare Engineering in una nuova fase di sviluppo e innovazione”.
Maximo Ibarra ha dichiarato: “E’ stato un onore e un privilegio guidare Engineering in questi quattro anni di profonda trasformazione. Si conclude un periodo entusiasmante: l’azienda è oggi una realtà di eccellenza che conta circa 14.000 dipendenti e opera in 21 paesi nel mondo, con competenze distintive e un solido posizionamento nei principali settori tecnologici. Negli ultimi mesi ho maturato la volontà di prendermi del tempo per valutare nuovi progetti professionali e avviare una nuova fase della mia carriera. Voglio ringraziare il team e tutti coloro che hanno contribuito al nostro successo, i miei azionisti, il CDA, ed il Presidente Miccichè per la loro fiducia. Lascio ora il timone ad Aldo, convinto che rappresenti la scelta migliore per questa nuova fase di Engineering. Da parte mia, come richiesto dall’Azienda, ho dato la disponibilità a rimanere nel Gruppo fino al prossimo 1 settembre per garantire un efficace e completo passaggio di consegne. Continuerò, inoltre, ad essere un investitore in Engineering, fiducioso del percorso dei prossimi anni grazie alla solidità delle sue ambizioni e dei suoi valori. Auguro ad Aldo Bisio i migliori successi alla guida del Gruppo”.
L’azienda continuerà ad operare con la stessa dedizione e impegno verso l’innovazione, la qualità e la soddisfazione dei clienti.
-foto ufficio stampa Engineering –
(ITALPRESS).

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Tajani “Roma centro del mondo, da qui spinta per la pace”

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ROMA (ITALPRESS) – “Credo che stavolta ci sia la volontà di concludere. Bisogna vedere però che cosa vuole fare Putin, la palla è nel campo della Russia. In ogni caso quella dei due presidenti faccia a faccia è un’immagine forte sotto vari punti di vista. Trasmette l’idea della centralità di Roma e dell’universalità della Chiesa. In più, sotto l’aspetto organizzativo, la Capitale ha dimostrato di avere un’efficienza straordinaria e se n’è accorto tutto il mondo. Mi sono arrivati molti messaggi di congratulazioni per la nostra capacità gestionale da parte di capi di Stato e di governo, di sovrani, di diplomatici”. Così, in una intervista al Messaggero, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in merito all’incontro tra Trump e Zelensky nella basilica di San Pietro.
“Le immagini sono importanti – aggiunge -. Ma magari bastassero quelle… E’ stato aggiunto un passo importante e c’è comunque ancora molto lavoro da fare. L’Italia è impegnatissima in questo lavoro. I fronti sono tanti: l’Ucraina, il Medio Oriente, il nucleare dell’Iran. Per non parlare delle guerre dimenticate. Soprattutto in Africa e soprattutto in Sudan e anche in Somalia dove i terroristi sono sempre più pericolosi. Il Corno d’Africa e l’Africa sub-sahariana vanno seguite con particolare attenzione. L’Italia presenza militare nel Corno d’Africa, in Niger e in altre aree”.
Sull’incontro tra Trump e von der Leyen sull’Ucraina, prosegue, “sono ottimista. Sono convinto che si farà, farlo è nel reciproco interesse dei due pilastri dell’Occidente. Roma sarebbe una ottima scelta. Silvio Berlusconi diceva che l’Europa non può fare a meno dell’America e l’America non può fare a meno dell’Europa. Mi sembra che sia proprio così”. Quando ci sarà l’incontro, “non lo so. Stiamo lavorando. Piuttosto che preoccuparsi del fatto che ci sarà o meno, noi ci occupiamo perchè ci sia”. Secondo Tajani, “bisogna organizzare un vero vertice, non legato alla vicenda religiosa”. Ed aggiunge: “Credo che Roma sia la sede più opportuna per l’incontro e noi stiamo lavorando in questo senso”.
“Ritengo – prosegue – che ci sia anche Oltreoceano la consapevolezza che convenga avere un buon rapporto con l’Europa. Trump ha ragione sul fatto che in materia di difesa e sicurezza il nostro continente debba fare di più. Ma alzare i dazi, se si vuole che l’Europa spenda di più per il settore militare, è una contraddizione”. Per quanto riguarda l’Ucraina, “mi pare che il percorso da avviare sia quello dell’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea – dichiara Tajani -. In quanto tempo possa verificarsi questo ingresso, non lo so. Noi faremo di tutto per questa adesione. Intanto c’è l’entrata dei Balcani nel 2030, ma a me piacerebbe anticiparla e credo che si possa fare”.
Secondo Tajani “sono i russi che stanno perdendo tempo e forzando la mano. Noi sosteniamo la mediazione di Trump. Gli americani stanno facendo il possibile. Il loro problema, e anche il nostro, è che i russi continuano a bombardare. Dicono di voler trattare ma, al di là delle dichiarazioni, non stanno dando risposte concrete agli Stati Uniti e all’Europa”.
A proposito di Europa, oggi comincia il congresso del Ppe a Valencia: “Siamo la più grande famiglia politica in Europa, con oltre 80 partiti membri, 14 commissari europei più la presidente Von der Layen, e 188 membri del Parlamento di Strasburgo e Bruxelles – spiega -. Il congresso riunirà più di 800 delegati e 1200 ospiti provenienti da 40 Paesi. Parleranno tra gli altri, la presidente della commissione Ue, von der Leyen, la presidente del Parlamento Ue, Metsola, il cancelliere in pectore della Germania, Merz, il presidente del Ppe, Weber, io stesso e tanti altri”. “Il Ppe – aggiunge – è il partito che dà stabilità al nostro continente. L’Europa dovrà essere protagonista di una rivoluzione pacifica, della quale noi siamo pienamente parte. Una rivoluzione istituzionale è necessaria, e serve per far compiere alla Ue passi in avanti per dare risposte concrete ai cittadini. Va tolto in fretta il criterio delle decisioni prese all’unanimità. Se vogliamo impedire il successo dei populisti, dobbiamo fare questa rivoluzione su larga scala. E il Ppe non potrà che essere all’avanguardia di questa rivoluzione”. “Io – prosegue Tajani – lancerò una serie di messaggi: fine dell’unanimità, unificare le figure del presidente della commissione e del Consiglio europeo, elezione diretta del presidente Ue, più potere di iniziativa legislativa al parlamento comunitario. E ancora: meno regole e meno burocrazia, nuova politica ambientale che tenga conto della questione sociale e dell’industria e dell’agricoltura, favorendo la crescita. Il Ppe può essere protagonista di questa rivoluzione e Forza Italia, che è un partito europeista, nel Ppe svolge un ruolo importante, anche perchè bisogna riscoprire i valori fondanti dell’Unione e riscoprire la vera anima dell’Europa, che non è nè burocratica nè centralista”. “Il discorso da fare è questo – sottolinea -. La Germania, con un governo stabile, dovrà essere l’interlocutore privilegiato del nostro Paese. E il rapporto tra i partiti del Ppe italiani e tedeschi è sempre servito a rafforzare i rapporti tra Italia e Germania. Prima c’erano la Dc e la Cdu, ora c’è Forza Italia e Cdu”.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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Foti “Meloni centrale, ha creato clima giusto per incontro Trump-Zelensky”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non c’è bisogno di essere presenzialisti per essere centrali. La presidente del Consiglio è stata perfetta nel favorire il clima giusto per alcuni contatti che non sono stati solo formali, ma potranno produrre – speriamo – risultati. E lo ha fatto non mettendosi in mostra, perchè non era il caso, l’occasione, il momento”. Così, in una intervista al Corriere della Sera, il ministro per gli Affari Europei, Tommaso Foti.
“Era logico che non ci fosse”, poi commenta in merito alla foto che ritrae Trump e Zelensky, seduti nella basilica di San Pietro uno di fronte all’altro, mentre si intravede Macron. Ed aggiunge: “Non so se qualcuno ha pensato di poter avere un ruolo in quell’incontro, non certo lei, che ha evitato di organizzare confronti in un’occasione luttuosa come quella dei funerali del Santo Padre. Non sarebbe stato davvero il caso. Il suo ruolo è stato molto composto e molto partecipato”. “Quella foto, che adesso si definisce storica – sottolinea Foti -, ha un senso importante perchè segue le altre immagini andate in mondovisione dell’incontro, definiamolo acceso in modo diplomatico, alla Casa Bianca. Ripeto, sarebbe stato sconcertante se in questa occasione si fossero organizzati meeting o passerelle. C’è stata, com’è tipico per un Paese come l’Italia e come Giorgia Meloni sta facendo benissimo da due anni e mezzo, una intensa e importante attività diplomatica parallela. Quella foto così evocativa ha mostrato tutto un altro clima, di comprensione reciproca tra Trump e Zelensky”. Il ruolo di Meloni, secondo il ministro Foti, è stato “quello che svolge dall’inizio del suo mandato: il pragmatismo, il guardare alla realtà dei fatti per come sono e non come si vorrebbe fossero, il cercare di ottenere non il 100% delle proprie richieste che sono magari lontanissime da quelle della controparte, ma di avvicinare le posizioni. Questo ha fatto e questo continuerà a fare”.
Su come l’Italia abbia organizzato un evento come i funerali del Papa, con un numero altissimo di capi di Stato, di governo, di teste coronate, dice: “Siamo stati straordinari. Dico tutti, chi aveva le maggiori responsabilità per la sicurezza, l’accoglienza – i ministri Piantedosi, Musumeci, ovviamente il nostro apparato dei servizi e le forze dell’ordine, i militari – ma anche tutta la rete del volontariato, che è tra le nostre eccellenze e alla quale spesso non diamo la giusta importanza. L’immagine dell’Italia in mondovisione è stata quella di un Paese che funziona, serio, efficiente. Quello che siamo, e che si dimostra soprattutto nei momenti difficili”. E si dice soddisfatto anche della gestione del 25 Aprile: “Sono state fatte polemiche inutili rispetto a una ovvia raccomandazione di sobrietà, che significava evitare atti violenti come a volte accade. Stavolta, a parte Milano e Torino, episodi che vanno condannati, direi che il 25 tutto si è svolto nel migliore dei modi. Come era logico attendersi. Sdegno invece per i post del post 25 Aprile con insulti vili e meschini alla senatrice Liliana Segre”.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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