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Cronaca

Boloca risponde a Zirkzee, Bologna-Sassuolo 1-1

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REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – Nell’anticipo della decima giornata di Serie A, Sassuolo e Bologna pareggiano per 1-1 dopo una partita divertente ed equilibrata. Al Mapei Stadium di Reggio Emilia i gol arrivano tutti nel primo tempo: all’iniziale vantaggio di Zirkzee per il Bologna, ha risposto Boloca per il Sassuolo. In casa Bologna forfait nel riscaldamento di Beukema, a causa di un risentimento ai flessori: Motta è così costretto a schierare tra i titolari Bonifazi, ancora con zero minuti in questo campionato. Il Bologna parte subito forte e trova il gol del vantaggio al 3′, grazie a Zirkzee: l’attaccante olandese, servito da Aebischer, attacca la profondità, mette a sedere Consigli con una finta e realizza la rete dell’1-0. L’immediato svantaggio non scoraggia un Sassuolo ben messo in campo e capace di riversarsi subito in avanti a caccia del pari. Col passare dei minuti, gli ospiti concedono sempre più metri ai neroverdi: il Sassuolo inizia così a costruire occasioni su occasioni. Al 13′ Vina impegna Skorupski con un preciso diagonale, mentre al 18′ è il turno a Pinamonti, il cui destro a giro sfiora il secondo palo. Il meritato pareggio per i ragazzi di Dionisi arriva sul finale di tempo, quando al 44′ Boloca dalla distanza segna con un preciso destro all’angolino. Per il centrocampista romeno si tratta del primo gol in Serie A. Nella ripresa le due squadre si allungano e aumentano anche gli errori tecnici. Il Sassuolo dà l’impressione di averne di più sul piano fisico, mettendo in difficoltà il Bologna grazie alla sua pressione offensiva. Col passare dei minuti si accende Berardi che al 66′ lascia partire un insidioso sinistro a giro costringendo Skorupski al miracolo. Al 75′ il Bologna sfiora il 2-1, ma il pallonetto di Orsolini viene salvato sulla linea di porta da Toljan. Poco dopo Zirkzee si vede annullare la doppietta personale per posizione di fuorigioco dell’assistman Orsolini. Dopo un secondo tempo in cui il Sassuolo si era fatto preferire, il finale regala un Bologna più pericoloso. E’ sempre Zirkzee a sfiorare il gol al 91′ su calcio di punizione.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

Cronaca

Dalle acque di Aci Castello rimossi oltre 600 metri di reti fantasma

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CATANIA (ITALPRESS) – La collaborazione tra Fondazione Marevivo e Arca Fondi SGR, supportata da Banca Agricola Popolare di Sicilia (BAPS), ha portato a un’altra operazione di tutela ambientale che ha consentito di rimuovere diverse reti fantasma per un totale di oltre 600 metri dai fondali nei pressi di Aci Castello, a pochi chilometri da Catania. Questo ecosistema di straordinaria bellezza e biodiversità, minacciato dalla presenza di attrezzi da pesca abbandonati o dispersi in mare e rifiuti ingombranti, può adesso “respirare” grazie al prezioso intervento concluso dalla Divisione subacquea della Fondazione.
La presenza delle reti era stata segnalata dai Cacciatori di Reti Fantasma, un gruppo di subacquei amanti del mare che operano nella zona da moltissimi anni e hanno supportato Marevivo in quest’attività per rimuovere l’attrezzatura da pesca dai fondali.
Quella delle isole “Ciclopi” è un’area caratterizzata da meravigliosi faraglioni che svettano dal mare e fondali con una morfologia lavica contraddistinta da rocce scure e taglienti, che creano una barriera abitata da numerose specie di pesci. Tale conformazione, purtroppo, facilita la pesca intensiva e l’intrappolamento delle reti che restano incagliate, continuando a catturare tra le loro maglie la fauna e la flora marina e causando un impatto devastante sull’equilibrio dell’intera area.
“Purtroppo, questi ecosistemi sono costantemente minacciati dall’intensa attività di pesca e dalla presenza di reti abbandonate, che continuano a compromettere la vita nei fondali – spiega Massimiliano Falleri, Responsabile Divisione Subacquea Marevivo -. Portare a termine operazioni di questo tipo, supportando e coinvolgendo le realtà locali, è fondamentale per tutelare la biodiversità marina spesso soffocata dalla presenza di reti fantasma, vere e proprie trappole infernali per la biocenosi”.
Gli attrezzi da pesca abbandonati sono, infatti, tra i rifiuti maggiormente rinvenuti nei mari di tutto il mondo e rappresentano una seria minaccia poichè mettono a rischio la fauna e la flora marine. I danni arrecati a questi habitat non si limitano all’inquinamento: una volta disperse in mare, le attrezzature continuano a pescare diventando strumenti di morte, con il risultato che ogni anno circa 100.000 mammiferi marini e un milione di uccelli marini muoiono a causa dell’intrappolamento nelle reti fantasma o dell’ingestione dei suoi frammenti.
“La partecipazione attiva al progetto Arca Blue Leaders e i risultati raggiunti finora ci riempiono di soddisfazione – Simone Bini Smaghi, Vice Direttore Generale e Responsabile Direzione Commerciale di Arca Fondi SGR -. Grazie alla collaborazione con Banca Agricola Popolare di Sicilia stiamo portando avanti questo importante progetto a tutela dell’ambiente, con l’obiettivo di proteggere le acque italiane. Il recupero della rete nei pressi dell’Area Marina Protetta dell’Isola dei Ciclopi, ad Aci Castello, segna un momento significativo all’interno del programma. L’intervento, che mira a difendere i tratti costieri più vulnerabili, rappresenta un esempio concreto del nostro impegno per il territorio e per la valorizzazione del suo ecosistema marino”.
Come dichiara Saverio Continella, Amministratore Delegato di BAPS, “le iniziative che portiamo avanti da anni insieme a Marevivo e ad Arca Fondi SGR testimoniano la nostra volontà di contribuire attivamente alla salvaguardia del patrimonio naturale del nostro territorio. In particolare, il mare, risorsa preziosa e identitaria per la nostra comunità, merita attenzione, rispetto e azioni tangibili di protezione e valorizzazione. Siamo convinti che il ruolo di una banca oggi non si limiti al solo ambito economico-finanziario, ma debba estendersi alla promozione di una cultura della sostenibilità, del rispetto ambientale e della responsabilità sociale”.
“A nome dell’Amministrazione Comunale e di tutta la cittadinanza di Aci Castello, desidero esprimere il più profondo apprezzamento per l’importante operazione di ripristino dei fondali marini condotta dalla Divisione Sub di Marevivo, con il prezioso supporto di Arca Fondi SGR e Banca Agricola Popolare di Sicilia – afferma Carmelo Scandurra, Sindaco di Aci Castello -. Il Comune è, e sarà, sempre al fianco di iniziative come questa, che promuovono la sostenibilità ambientale e il rispetto del nostro territorio”.

– News in collaborazione con Arca Fondi SGR –
– Foto ufficio stampa Arca Fondi SGR –

(ITALPRESS).

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Forum Erion, all’Europa serve un mercato unico dei rifiuti

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ROMA (ITALPRESS) – In vista dell’avvio dei lavori sul Circular Economy Act, si è svolto oggi a Roma il “Forum Erion sui modelli circolari per la crescita”, evento organizzato dal Sistema multi-consortile di Responsabilità Estesa del Produttore, che ha riunito istituzioni, imprese e stakeholder del settore, per discutere il ruolo strategico dell’economia circolare nel quadro che sarà presto delineato dalla Commissione Europea.
A seguito del lancio del Clean Industrial Deal e del Net Zero Industry Act, il Forum organizzato da Erion ha voluto rappresentare un’occasione di discussione tra attori pubblici e privati: non solo un bilancio dell’esistente, ma un confronto propositivo. Cosa suggeriamo oggi alla Commissione Europea? Quali priorità mettere al centro delle nuove policy industriali e ambientali?
“La circolarità non può più essere vista soltanto come un obiettivo ambientale – ha sottolineato Danilo Bonato, Direttore Sviluppo Strategico e Relazioni Istituzionali di Erion -. Va intesa come asset industriale strategico per rafforzare l’autonomia produttiva europea, creare nuova occupazione e accelerare la decarbonizzazione. Operiamo in un quadro normativo troppo frammentato e complesso, che scoraggia le imprese e ostacola la circolazione dei rifiuti da cui ricavare Materie Prime Critiche”.
I dati parlano chiaro: l’Italia è al vertice dell’economia circolare in Europa e con un tasso di utilizzo circolare dei materiali al 20,8% (contro l’11,8% della media UE) supera Paesi come Francia (17,6%), Germania (13,9%) e Spagna (8,5%). Dal 2010, l’Italia ha guadagnato 5 posizioni nella classifica europea della circolarità, posizionandosi tra i migliori 27 Paesi UE. Eppure, a fronte di questi risultati, l’industria italiana fatica a tradurre questa leadership in sviluppo economico e industriale concreto.
Un paradosso su cui Erion ha voluto puntare i riflettori, proponendo 5 leve strategiche da rafforzare per colmare il gap. Sviluppare una politica di filiera integrata per la gestione dei rifiuti: è necessario costruire un ecosistema connesso, che superi l’attuale approccio frammentato in cui ogni attore opera in modo indipendente, per adottare un modello di filiera che assicuri all’industria del riciclo un flusso adeguato di prodotti a fine vita da trasformare in materie prime e un efficiente mercato di sbocco per queste ultime.
Implementare un mercato unico dei rifiuti; serve armonizzare le normative europee per facilitare la circolazione dei rifiuti e dei materiali riciclati tra Paesi UE, ridurre i costi e favorire lo sviluppo di una filiera industriale competitiva a livello sovranazionale. Inoltre, è necessario migliorare l’architettura normativa dell’end of waste, ampliandone il raggio d’azione e omogeneizzandone l’applicazione negli Stati Membri.
Costruire modelli di raccolta efficienti ed armonizzati: è fondamentale uniformare i sistemi di raccolta dei rifiuti, adottando le migliori pratiche e investendo in infrastrutture moderne per garantire quantità e qualità elevate di materiali da riciclare.
Valorizzare le competenze dei sistemi EPR: i sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore hanno una approfondita conoscenza dei processi delle filiere di competenza e comprendono le problematiche degli attori coinvolti, potendo così facilitare una gestione integrata ed efficace dei prodotti a fine utilizzo, con particolare attenzione al riciclo di Materie Prime Strategiche.
Incrementare la cultura dell’economia circolare: per far funzionare bene il sistema del riciclo, è essenziale un cambiamento culturale rilevante. Serve investire per educare cittadini e imprese sull’importanza del riciclo, promuovendo comportamenti sostenibili attraverso campagne informative incisive e progetti di formazione innovativi.
Come sottolineato nel corso dell’evento, l’economia circolare non è solo una risposta all’emergenza climatica, ma anche una leva per la competitività europea, per la creazione di nuovi posti di lavoro nel comparto, che ha registrato un calo del -7% rispetto al 2019 e per la riduzione della dipendenza da Materie Prime Critiche provenienti da Paesi terzi. In Italia, questa dipendenza è ancora elevata: 48% nel 2023, più del doppio della media europea (22%).
Il Forum ha preso il via con la presentazione del Bilancio di sostenibilità 2024 di Erion, da parte di Andrea Fluttero, Presidente Erion e Luca Campadello, Innovation Manager di Erion.
Danilo Bonato, Direttore Sviluppo Strategico e Relazioni Istituzionali di Erion, ha invece dato il via al dibattito sul quadro di riferimento dei modelli di economia circolare per sostenerne la crescita, a cui hanno partecipato Antonio Misiani, Responsabile Economia e Finanze, Imprese e Infrastrutture PD, Massimiliano Salini, Membro del Parlamento Europeo, Leonardo Salvemini, Avvocato e Professore di Diritto amministrativo e ambientale, Paolo Casalino, Direttore Generale Politica Industriale MIMIT, Edoardo Croci, Professore Economia Ambientale Università Bocconi, Laura D’Aprile, Capo Dipartimento MASE e Marco Ravazzolo, Environment, Energy and Mobility Policy Director Confindustria.
“Abbiamo tanti passi da fare e dobbiamo accelerare il processo – afferma Antonio Misiani, Responsabile Economia e Finanze, Imprese e Infrastrutture del PD -. In primo luogo, abbiamo bisogno di politica industriale verde per aiutare tutte quelle imprese che hanno deciso di investire sull’economia circolare con incentivi fiscali, modulazione dell’eco contributo ecc. Importante poi anche ottenere una vera semplificazione delle normative e maggiore certezza del diritto, perchè le aziende devono avere certezza di operare nel giusto senza incorrere in controindicazioni legali tra chi fa impresa e chi fa le leggi. E poi bisogna investire sulla formazione delle nuove competenze perchè la domanda e offerta di lavoro passa anche attraverso l’economia circolare”.

– foto ufficio stampa Erion –
(ITALPRESS).

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Sea, Castelli “Puntiamo su crescita, investimenti e sostenibilità”

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MILANO (ITALPRESS) – Sea ha chiuso il 2024 con numeri in crescita, gestendo un traffico di quasi 40 milioni di passeggeri nei due scali di Linate e Malpensa, +12% rispetto al 2023. “Un dato per noi molto confortante e significativo, perchè proprio la ripresa e la stabilizzazione del traffico nel post Covid era uno dei più grossi interrogativi che avevamo. Ci aspettiamo un’estate 2025 molto favorevole, con prospettive di crescita del 5% di traffico passeggeri rispetto all’anno precedente. Questo chiaramente ci fa ben sperare perchè il traffico sembra in rispresa in tutti i segmenti di mercato”, afferma la presidente di Sea, Michaela Castelli, in in’intervista all’Italpress.
“Abbiamo avuto un primo segnale durante la pausa pasquale che ha registrato un traffico in crescita di quasi il 18% che ci lascia ben sperare che anche la prospettiva estiva sia ugualmente entusiasmante”, aggiunge. Guardando al 2026, l’evento clou sarà sicuramente rappresentato dalle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina. “E’ una manifestazione che aspettiamo da anni e avevamo già pianificato investimenti sui nostri scali per un importo di circa 30 milioni”, spiega Castelli. “Sono investimenti infrastrutturali che rimarranno di cui beneficieranno gli scali sia nel momento della manifestazione che ovviamente successivamente – prosegue -. Sono investimenti che ovviamente stiamo già cantierizzando. Chi viaggerà su Malpensa quest’estate vedrà delle aree dell’aeroporto “impacchettate”, ma cercheremo di rendere i disagi minimali. Ci auguriamo che tutti possano in qualche maniera sopportare questo piccolo disagio per cercare di rendere i nostri aeroporti migliori e soprattutto all’altezza delle aspettative della manifestazione olimpica”. In particolare, il restyling riguarderà le aree esterne della zona arrivi e partenze per rendere l’aeroporto più accessibile ai passeggeri a ridotta mobilità, ma anche per farlo diventare più gradevole a livello architettonico e più funzionale alle aspettative degli utenti. Internamente allo spazio aeroportuale, i percorsi saranno molto più rapidi e funzionali, sia per la gestione degli atleti e delle loro attrezzature spesso molto voluminose, sia per i passeggeri a redotta mobilità. La zona arrivi di Malpensa diventerà anche zona di raccolta sia degli atleti che di tutto il personale, lo staff, dei giornalisti, creando delle aree di ritrovo e delle aree relax anche per favorire poi lo smistamento delle persone nel villaggio olimpico. Sea lavora anche sulla parte relativa alla mobilità accessoria, ampliando gli spazi di manovra chiaramente dei bus del TPL locale e sui nastri trasportatori per favorire la velocità della gestione dei bagagli. Si lavorerà anche sul controllo passaporti per cercare di ridurre i tempi d’attesa. “E’ un lavoro molto intenso, che abbiamo pianificato per tempo”, dice ancora Castelli.
Con un orizzonte che va oltre le Olimpiadi Invernali è invece il progetto Linate Airport District, un investimento da 130 milioni che porterà hotel e nuovi uffici tra l’aeroporto e l’Idroscalo. “L’Airport District è un progetto strategico per Aeroporti di Milano, un progetto che ha avuto una lunga gestazione per poter essere autorizzato – ha spiegato la presidente di Sea -. E’ un progetto molto innovativo perchè si tratta di una rigenerazione urbana che riguarda un’area riservata limitrofa a quello che è lo scalo di Linate e che noi riprogettualizzeremo per restituirlo alla città, per renderlo accessibile, ovviamente in una logica innovativa, di sostenibilità, anche di polifunzionalità e che renderà facilmente collegabile l’Idroscalo con la città attraverso la M4. C’è una parte dedicata agli immobili, che riguardano anche i nostri uffici che verranno trasferiti nelle nuove nelle nuove palazzine, che verranno costruite secondo i migliori criteri dal punto di vista di sostenibilità, di accessibilità e di polifunzionalità. Per noi è un’operazione determinante per valorizzare l’aeroporto e il territorio”.
All’orizzonte anche l’accesso ferroviario Malpensa-Gallarate e soprattutto il collegamento dello scalo varesino con la Svizzera. “E’ un progetto che noi sponsorizziamo e caldeggiamo perchè consentirebbe di valorizzare lo scalo di Malpensa e di rilanciare anche la sua vena internazionale, soprattutto sul territorio svizzero – sottolinea Castelli -. Non abbiamo tutte le leve nelle nostre mani. Quello che possiamo fare ovviamente è continuare a lavorare con le autorità sia a livello locale che centrale. Si tratta di valutare gli impatti economici per chi dovrà sostenere il costo di questa iniziativa. Confidiamo sul fatto che Milano-Cortina sarà l’occasione anche di provare a testare la sostenibilità di questa eventualità”.
Gli scali di Linate e Malpensa e la strategia di sviluppo portata avanti da Sea garantiranno anche nuove opportunità dal punto di vista lavorativo, sia nell’impiego diretto che nell’indotto: “Abbiamo stimato che nel 2024 il sistema aeroportuale gestito da SEA ha generato un un valore economico complessivo di oltre oltre 45 miliardi in termini di valore della produzione, che si traduce in termini occupazionali in circa 300.000 posti di lavoro. Solo noi come Sea diamo lavoro a 21.600 persone sullo scalo di Malpensa, 13.600 su Linate. Questo è un impatto diretto a cui va aggiunto tutto quello che funziona in termini di indotto”, spiega Michaela Castelli. Sul fronte della sostenibilità, “stiamo ovviamente lavorando sulla riduzione degli inquinanti. L’industria aeroportuale è stata una delle meno considerate e più penalizzate a livello di Green Deal. Abbiamo cercato di lavorare con le compagnie aeree utilizzando i sistemi incentivanti – conclude la presidente di Sea -. Siamo partiti già da qualche anno premiando le compagnie aeree che fanno transitare sui nostri scali mezzi che utilizzano biofuel a basso impatto ambientale rispetto ad altre che continuano a utilizzare veicoli inquinanti. Continuiamo su questa strada che forse è il percorso che in questo momento ci consente più rapidamente di raggiungere risultati concreti”.
(ITALPRESS).

Foto: Italpress

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