Seguici sui social

Sport

L’Italia del fioretto domina in Coppa del Mondo a Parigi

Pubblicato

-

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Il fioretto maschile azzurro aggiorna la storia a Parigi. E’ inedita e clamorosa l’impresa dei fiorettisti del ct Stefano Cerioni che, nella tappa di Coppa del Mondo più affascinante del circuito, dominano in un podio tutto italiano: trionfo per Tommaso Marini, argento di Alessio Foconi, bronzo per Filippo Macchi e Guillaume Bianchi. Suona l’Inno di Mameli e sventolano quattro bandiere identiche sul palcoscenico sontuoso dello Stade Pierre de Coubertin, ma è grande Italia anche nella prova femminile con il secondo posto di Elena Tangherlini (prima medaglia per lei) e il terzo di Martina Favaretto. Insomma, all’ombra della Torre Eiffel, dove la prossima estate andranno in scena i Giochi Olimpici, sei medagliati su otto nelle gare individuali di fioretto sono italiani.
Un’apoteosi la competizione maschile, che riporta sul gradino più alto del podio il campione mondiale di Milano 2023, Tommaso Marini, a poco più di cinque mesi di distanza dall’operazione alla spalla, grazie al 15-12 con cui in finale ha superato Alessio Foconi, il cui argento brilla, come i terzi posti di Filippo Macchi e Guillaume Bianchi.
Una cavalcata meravigliosa per i quattro moschettieri azzurri. Significativo è stato il turno dei 32 (fatale all’olimpionico Daniele Garozzo e a Davide Filippi) in cui Pippo Macchi ha superato il francese Sido (15-13) e Guillaume Bianchi ha eliminato lo spagnolo Llavador (15-9), mentre grazie a due derby sono entrati tra i “top 16” Tommy Marini (15-9 su Edoardo Luperi) e Alessio Foconi (15-13 contro Giorgio Avola). Inseriti in quattro “canali” diversi nel tabellone, i fiorettisti italiani ci hanno preso gusto, accarezzando la suggestione del “colpo grosso”, con il podio monocolore, che riuscì sempre al fioretto del ct Cerioni con le ragazze nell’ultimo Europeo individuale di Plovdiv 2023 (oro Batini, argento Favaretto, bronzo Volpi e Palumbo). E così è stato. Nei sedicesimi Macchi e Foconi hanno fatto Italia-Giappone 2-0 battendo – rispettivamente – Matsuyama (15-9) e Imura (15-10), mentre Marini ha regolato il cinese Mo (15-9) e Bianchi l’olimpionico Cheung di Hong Kong (15-13). Come dire: l’Asia è grande ma la scuola italiana dà ancora lezioni. E’ accaduto anche nell’avvincente serie dei quarti di finale: Marini ha dominato il britannico Sosnov (15-4), Bianchi ha ghiacciato il pubblico di casa battendo il francese Pauty (15-10) e Macchi ha eliminato un super campione come lo statunitense Massialas (15-11). Il poker azzurro al De Coubertin l’ha completato Foconi superando un altro americano, Meinhardt, all’ultima stoccata, per 15-14, delineando così un podio in cui l’unica bandiera presente, per quattro volte, sarebbe stata quella tricolore. Quel che restava della gara maschile è sembrato un “Open” nazionale in Italia. Nella prima semifinale, in cui si sfidavano il campione del Mondo e d’Europa, l’iridato Tommaso Marini ha vinto per 15-9 sul detentore del titolo continentale Filippo Macchi, mentre nella seconda sfida “tutta in casa azzurra” l’oro mondiale del 2018, Alessio Foconi, ha battuto 15-6 Guillaume Bianchi, ancora sul podio parigino dopo l’argento di un anno fa. Dunque, bronzo per Macchi e Bianchi, e finalissima con Marini a battere Foconi con il punteggio di 15-12, prima di uno splendido abbraccio conclusivo. Esaltante per l’Italia anche la competizione femminile. Malgrado le eliminazioni della campionessa mondiale e della vice, Alice Volpi (9^ classificata) e Arianna Errigo (stop ai sedicesimi per lei, come per l’oro europeo Martina Batini e per Olga Rachele Calissi e Camilla Mancini), il fioretto azzurro è riuscito a volare sulle ali, in particolare, di Elena Tangherlini e Martina Favaretto, ma restano da applausi anche le prestazioni di Francesca Palumbo (7^) ed Erica Cipressa (8^). Negli ottavi di finale le quattro portacolori italiane conquistavano la “top 8” con Favaretto a battere la statunitense Scruggs (15-9), Cipressa che superava la cinese Huang (15-8), Palumbo a gelare la padrona di casa Thibus (11-10) e Tangherlini che s’imponeva sulla canadese Harvey (15-13). Nei quarti Cipressa cedeva alla cinese Gou (15-7) mentre Tangherlini ipotecava la sua prima medaglia in Coppa del Mondo battendo 15-13 la statunitense Kiefer, e Favaretto la raggiungeva in semifinale vincendo il derby azzurro su Palumbo per una sola decisiva stoccata, 6-5. La sfida tutta italiana di semifinale è stata combattuta fino all’ultimo respiro. Favaretto ha ripreso la compagna-avversaria sul 14-14 ma è stata Elena Tangherlini a mettere a segno il punto numero 15, che è valso il pass per la finale contro la cinese Qingyuan Chen, che lungo il suo cammino aveva battuto prima Arianna Errigo e poi Alice Volpi. E’ stata la portacolori della Cina a spuntarla nell’ultimo atto, per 15-9, ma per Tangherlini resta un argento splendente, come il bronzo di Favaretto. “Grandissimi i ragazzi, splendide anche le ragazze, un plauso immenso a tutti loro, al ct Cerioni e all’intero staff che oggi hanno scritto un’altra splendida pagina di storia per il fioretto e per tutto il nostro sport – commenta Paolo Azzi, presidente della Federazione Italiana Scherma – La tappa parigina è un evento simbolo nel panorama della Coppa del Mondo e vedere un podio tutto azzurro, con quattro nostri atleti a monopolizzarlo, è qualcosa di straordinario che rende merito a un grande lavoro di squadra, che andrà avanti senza sosta verso i prossimi obiettivi”.
E domani, sulle pedane del De Coubertin, la tappa di Coppa del Mondo di Parigi si chiuderà con le prove a squadre, in cui l’Italia di Stefano Cerioni (a vivere con lui la trionfale giornata di oggi i maestri di staff Fabio Galli, Giovanna Trillini, Filippo Romagnoli ed Eugenio Migliore) punterà al pass olimpico con il team maschile e a fare ancora benissimo con la già qualificata formazione femminile.
– foto ufficio stampa Federscherma –
(ITALPRESS).

Sport

Isaksen e Zaccagni, la Lazio vince: Cagliari sconfitto 2-0

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – Uno squillo per dare continuità di risultati e rimanere agganciata al treno che vale l’Europa: la Lazio vince per 2-0 contro il Cagliari e sale a 15 punti in classifica. I biancocelesti proseguono la striscia di risultati utili consecutivi (sei) e, soprattutto, interrompono un piccolo tabù Olimpico, in cui tornano a vincere due partite di fila come non capitava da ormai un anno.

Maurizio Sarri ripropone lo stesso undici che ha battuto la Juventus una settimana fa: rispetto al Pisa, torna Lazzari, con Marusic spostato a sinistra. Diversi cambi, invece, per il Cagliari, in cui, complice la squalifica di Obert, si rivede Luperto. In attacco, invece, Pisacane ripropone due centravanti di peso come Esposito e Borrelli, supportati da Gaetano. E proprio i sardi si fanno preferire nei primi scampoli di partita, portando diversi giocatori a ridosso dell’area biancoceleste, anche se l’unico tiro in porta arriva al quarto d’ora con Folorunsho, bloccato facilmente da Provedel. La Lazio appare lenta e prevedibile nel giro palla e fatica a scardinare la difesa ospite. Serve un guizzo, e puntualmente arriva verso la mezz’ora con Zaccagni, che salta Zappa e mette in mezzo per Basic, ma il match-winner contro la Juventus spara alto.

È l’episodio che dà coraggio ai padroni di casa: Lazzari si fa tutto il campo e serve al centro lo stesso Zaccagni, che colpisce male di piatto e non centra lo specchio; ancora pochi secondi e Marusic impegna Caprile con un bel tiro a giro sul secondo palo. Il Cagliari si rivede nel finale di frazione sugli sviluppi di un calcio di punizione, con Provedel che chiude su Folorunsho e Gila che mura Luperto.

Al ritorno dagli spogliatoi, Sarri inserisce Provstgaard al posto di Romagnoli, che ha accusato un problema ai flessori. Il Cagliari ha una buona occasione al 52′ quando, su una ripartenza veloce da calcio d’angolo della Lazio, Gaetano salta Provstgaard ma non riesce a impensierire Provedel. Dopo una fase di stallo, al 65′ Isaksen trova lo spunto decisivo saltando Palestra, evitando Luperto con una finta e scaricando sul secondo palo, dove Caprile non può arrivare. Nel finale, il Cagliari, diventato a trazione totalmente offensiva con tre punte in campo, recupera metri e sfiora il gol con il tiro-cross di Prati su cui Pavoletti in allungo non trova l’impatto. Zaccagni tenta il colpo del ko all’89’ ma senza successo; poco male, perché due minuti più tardi il capitano biancoceleste si ritrova la palla tra i piedi dopo l’erroraccio di Prati in impostazione e la scarica all’incrocio.

Advertisement

IL TABELLINO

LAZIO (4-3-3): Provedel 6.5; Lazzari 6 (28’st Pellegrini 6), Gila 6, Romagnoli 6 (1’st Provstgaard 5.5), Marusic 6; Guendouzi 6, Cataldi 5.5, Basic 5.5 (17’st Vecino 6); Isaksen 7 (39’st Pedro sv), Dia 4.5 (39’st Noslin sv), Zaccagni 7.5. In panchina: Mandas, Furlanetto, Patric, Belahyane, Hysaj. Allenatore: Sarri 6.

CAGLIARI (4-3-1-2): Caprile 6; Palestra 5.5 (34’st Idrissi sv), Mina 6.5, Luperto 6, Zappa 5.5; Adopo 6, Prati 5.5, Folorunsho 6.5 (34’st Pavoletti sv); Gaetano 6 (12’st Felici 5.5); Esposito 5 (24’st Luvumbo 5.5), Borrelli 5 (24’st Kilicsoy 5.5). In panchina: Radunovic, Sarno, Mazzitelli, Rodriguez, Di Pardo, Cavuoti, Zé Pedro. Allenatore: Pisacane 6.

ARBITRO: Sacchi di Macerata 5.5.
RETI: 20’st Isaksen, 46’st Zaccagni.
NOTE: serata serena, terreno in ottime condizioni.
Ammoniti: Gaetano, Felici.
Angoli: 7-5.
Recupero: 1′ pt; 4′ st.

-Foto Image-
(ITALPRESS).

Advertisement

Leggi tutto

Sport

Ostigard regala la prima gioia al Genoa, Sassuolo sconfitto 1-2 al 93′

Pubblicato

-

REGGIO EMILIA (ITALPRESS) –  Nella settimana più complessa della sua storia, il Genoa trova la prima vittoria in Serie A. I rossoblù lo fanno con l’accoppiata Criscito-Murgita in panchina, che schiera la squadra col 3-5-2 e il duo Vitinha-Colombo davanti, e sconfiggono 2-1 il Sassuolo in extremis dopo una prestazione di grande impeto.

C’è infatti solo il Genoa in campo in avvio, dominando su ogni pallone. Proprio il duo d’attacco si divora il potenziale vantaggio in una clamorosa tripla occasione, ma la rete arriva comunque al 18′. Muric smanaccia il corner, ma la palla arriva a Malinovskyi: sinistro perfetto dal limite ed è 1-0. Il Genoa non si ferma e cerca il bis, sfiorandolo con Vitinha, mentre il Sassuolo si risveglia solo al 25′. Pinamonti calcia due volte centralmente e debolmente, decisamente più insidiosa la chance per Koné: il suo rasoterra si spegne a lato di pochissimo. Col passare dei minuti i neroverdi prendono il comando delle operazioni, mentre i liguri giocano di rimessa: Colombo si divora due volte il raddoppio. Pericoloso anche Norton-Cuffy, ma il Genoa non dilaga: è 1-0 al riposo, dopo un primo tempo arrembante del Grifone.

Le occasioni sprecate però costano carissime alla formazione rossoblù, che viene subito raggiunta nella ripresa. L’uomo della provvidenza per il Sassuolo è ancora Domenico Berardi, che insacca in scivolata sugli sviluppi di un corner. La rete numero 150 coi neroverdi risveglia definitivamente la formazione di casa, che sfiora il vantaggio con Thorstvedt: salva tutto Leali. Calcia ancora alto invece Colombo, che è uno dei sostituiti di lusso nel Genoa. Il duo Murgita-Criscito cambia a sorpresa anche Malinovskyi e passa al 4-4-2, per proteggere il pari e cercare le ripartenze. Nei minuti finali il Grifone schiera anche Gronbaek, sin qui l’oggetto misterioso del mercato estivo, e dimostra di avere l’impeto necessario per vincerla. Sono decisivi i calci piazzati, da cui prima nasce la grande chance per Vasquez e poi arriva il gol. Siamo al 92′, infatti, quando Leo Ostigard insacca di testa il 2-1 con uno stacco perentorio. Rete confermata dal Var e prima vittoria per il Genoa, che sconfigge il Sassuolo e scala la classifica.

I rossoblù agganciano il Pisa a quota sei punti, scavalcando Verona (5) e Fiorentina (4): viola ultimi in Serie A. Fermo a quota 13, invece, un Sassuolo che ha perso verve e lucidità dopo i cambi (affrettati) di Grosso.

Advertisement

IL TABELLINO

SASSUOLO (4-3-3): Muric 5.5; Walukiewicz 5.5, Idzes 6, Muharemovic 5.5, Doig 5.5 (32’st Coulibaly 6); Thorstvedt 6.5, Matic 6, Koné 6.5 (19’st Vranckx 5.5); Berardi 6.5 (32’st Cheddira 5.5), Pinamonti 5.5 (40’st Moro sv), Laurienté 5.5 (19’st Fadera 5.5). In panchina: Turati, Zacchi, Candé, Odenthal, Lipani, Iannoni, Pierini. Allenatore: Grosso 5.5.

GENOA (3-5-2): Leali 6.5; Marcandalli 6 (23’st Ellertsson 6), Ostigard 6.5, Vasquez 6; Norton-Cuffy 7, Malinovskyi 6.5 (13’st Masini 6), Frendrup 6, Thorsby 6.5 (39’st Grønbæk sv), Martin 6.5; Vitinha 6 (13’st Messias 6), Colombo 5 (23’st Ekuban 5.5). In panchina: Siegrist, Stanciu, Onana, Sabelli, Ekhator, Carboni, Hugo Cuenca, Fini, Cornet, Venturino. Allenatore: Murgita 6.5. Arbitro: Feliciani di Teramo 6.

RETI: 18’pt Malinovskyi, 1’st Berardi, 47’st Ostigard.
NOTE: serata nuvolosa, terreno in ottime condizioni.
Ammoniti Malinovskyi, Marcandalli, Masini, Muharemovic.
Angoli 3-7.
Recupero: 3′, 6′.

-Foto Image –
(ITALPRESS).

Advertisement

Leggi tutto

Sport

Consegnati i Collari d’Oro al Merito Sportivo 2025, Buonfiglio “Sinergia e armonia per continuare a vincere”

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – La Casa delle Armi del Foto Italico, a Roma, ha ospitato la cerimonia di consegna dei Collari d’Oro al merito sportivo 2025, la massima onorificenza dello sport italiano. Sono stati premiati atleti di sport olimpici e paralimpici che quest’anno hanno conquistato uno o più titoli mondiali, i tecnici, le società sportive e le personalità che si sono distinte nel corso del 2025, con uno sguardo ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026. Presenti all’evento il Presidente del Coni Luciano Buonfiglio, il presidente del Cip Marco Giunio De Sanctis, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi. Con loro numerosi presidenti di Federazioni, Discipline Sportive Associate ed Enti di Promozione Sportiva e i rappresentanti di tutto il mondo dello sport italiano e della Fondazione Milano Cortina 2026, guidata dall’ex Presidente del Coni e membro Cio Giovanni Malagò.

Ha aperto la cerimonia il presidente del Coni Buonfiglio: “Premiamo splendide atlete e magnifici atleti. Ma nessuno vince da solo: sono riconoscimenti per le famiglie, i club, i tecnici, la Preparazione Olimpica del Coni, l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Coni. Saremo sempre più a disposizione delle Federazioni. Siamo protagonisti a livello mondiale, anche quest’anno il Tricolore ha sventolato sui podi, l’Inno di Mameli è risuonato. Non si tratta solo di vincere medaglie, ma di sottolineare l’importanza di un Paese che è sempre più protagonista nel mondo attraverso un grande gioco di squadra, l’intervento del numero uno del Coni, che guarda al futuro e punta a mantenere costante la sintonia con governo e organismi sportivi: “È fondamentale la sintonia con il governo – sottolinea Buonfiglio – con Sport e Salute e tra tutti noi organismi sportivi, DSA, EPS, gruppi sportivi militari e il CIP qui presente. È un cammino impegnativo: nell’anno post olimpico siamo ancora in alto nel medagliere, tra i migliori al mondo. Dobbiamo investire in strutture, iniziative e ricerca. Stiamo lavorando per risultati che ci renderanno orgogliosi. In bocca al lupo ad atlete e atleti che parteciperanno ai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina”.

Intervenuto anche il presidente del Cip Marco Giunio de Sanctis: “A febbraio ospiteremo i Giochi Olimpici e Paralimpici e sarà un momento storico straordinario. Torino 2006 fu un grande successo culturale. E non trascuriamo promozione e avviamento, che sono funzionali all’alto livello. Per gli atleti con disabilità è molto complicato iniziare, occorre impiantistica sportiva. Auguro il meglio allo sport italiano”. Presente alla cerimonia di premiazione e consegna dei Collari d’Oro anche il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi: “I Collari d’Oro sono un premio di grande solennità. I Ministri sono presenti perché l’impegno del governo nei confronti dello sport è evidente. Voglio ricordare Mattia Debertolis e Matteo Franzoso, due splendidi atleti che non ci sono più. Il tema della sicurezza deve convivere con lo sport. La vita è la cosa più preziosa che ci è stata affidata, la medaglia più importante, il Collare d’Oro per eccellenza”, le dichiarazioni di Abodi, che guarda con serietà e positività agli ultimi mesi di preparazione ai Giochi di Milano Cortina: “Per le Olimpiadi e le paralimpiadi sappiamo che sarà un percorso di poco più di 90 giorni dove ci sono cantieri e infrastrutture aperte. Fino all’ultimo dobbiamo un po’ penare ma bisogna continuare a lavorare. Voglio esprimere il mio riconoscimento e dare merito a uomini e donne che lavorano nei cantieri olimpici”.

Nel corso delle premiazioni ha preso la parola anche il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani: “Ogni vittoria significa far conoscere l’Italia, migliorare l’Immagine del Paese all’estero. Gli atleti sono uno strumento fondamentale. E dietro gli atleti c’è il mondo imprenditoriale. Lo sport è un grande strumento di crescita del Paese“. Orgoglioso dei risultati ottenuti nel 2025 anche il Ministro dell’interno Matteo Piantedosi: “Siamo orgogliosi del gruppo sportivo delle Fiamme Oro, attraverso di loro siamo riusciti ad entrare nei quartieri con le palestre della legalità. Grazie a loro riusciamo a rendere più facile un compito che sarebbe ancora più difficile senza di loro”.

Advertisement

– foto mec/Italpress –

(ITALPRESS).

Leggi tutto
Advertisement

Italpress TV


Agenzia Creativamente Itinerari News Pronto Meteo
Casa e consumi by Altroconsumo

Primo piano

LombardiaLive24 by Agenzia Creativamente P. IVA 02607700180 COPYRIGHT © 2021-2025 ALL RIGHTS RESERVED: LOMBARDIALIVE24 BY AGENZIA CREATIVAMENTE.
Sito creato da Emanuele Bottiroli. © Tutti i diritti riservati. I nomi e i loghi delle testate giornalistiche edite da Agenzia CreativaMente Editore sono registrati presso il Tribunale di Pavia e la Camera di Commercio di Pavia. È vietato qualsiasi utilizzo, anche parziale, dei contenuti pubblicati, inclusi la memorizzazione, la riproduzione, la rielaborazione, la diffusione e la distribuzione degli stessi, su qualsiasi piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza preventiva autorizzazione scritta.