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Ceferin punge Superlega, poi annuncia “Nel 2027 non mi ricandido”

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Un attacco frontale alla Superlega, prima di un coup de theatre che nessuno si aspettava. Aleksander Ceferin si prende la scena nel Congresso Uefa di Parigi, dove incassa la fiducia delle Federazioni sul tanto discusso emendamento che gli avrebbe consentito un ulteriore mandato salvo poi annunciare che nel 2027 si farà da parte. Nel giorno in cui i ministri dello Sport dell’Unione si esprimono a favore del modello europeo e contro la Superlega, preceduto sul palco dal numero uno della Fifa Gianni Infantino che pone l’accento sulla necessità di fare di più contro il razzismo, Ceferin apre i lavori con un discorso forte, con un preciso destinatario, ovvero coloro che “stanno cercando di calpestare 70 anni di storia e cambiare la storia del calcio”. “Si fingono i salvatori quando invece stanno scavando la fossa, fanno le vittime quando sono dei predatori, parlano di mercato libero e non conoscono la libertà di espressione, confondono il monopolio con l’unità, che è l’unica cosa che può salvarci. La Superlega non è la nostra visione dell’Europa e la visione che vogliamo trasmettere ai nostri figli”. “Sembra che ci sia una sola legge valida nell’Unione Europea, quella del mercato, che tutto sia in vendita – tuona Ceferin – I club sono liberi di partecipare alle competizioni che vogliono, anche a quella che i tifosi inglesi chiamano ‘Zombie Leaguè. Dietro c’è solo il desiderio di avere più soldi, più potere, più prestigio, vogliono sempre di più. La Superlega è come la mela avvelenata di Biancaneve ma non si possono comprare i sogni, il merito sportivo, la storia. I tifosi non sono stupidi”. E sfoggia con orgoglio la riforma delle competizioni europee che scatterà dalla prossima stagione, con la nuova Super Champions che forse farà storcere il naso a qualcuno all’inizio ma “i cambiamenti sono necessari e ne beneficeranno tutti, i ricavi saranno redistribuiti in maniera più equa”. Si procede poi alle votazioni, Al Khelaifi e Gil Marin vengono eletti nell’Esecutivo come rappresentanti dell’Eca e Pedro Proenca per le Leghe europee, ma soprattutto vengono approvati gli emendamenti proposti agli Statuti Uefa, fra cui una disposizione per avere almeno due donne all’interno dell’Esecutivo e la tanto discussa norma sui mandati, quella che ha portato Boban a dimettersi e che permetterebbe a Ceferin di prolungare il suo regno fino al 2031. E invece, nella conferenza stampa post-Congresso, il 56enne dirigente sloveno – in carica dal 2016 e confermato per un nuovo quadriennio un anno fa – prende tutti i contropiede. “Ho deciso sei mesi fa che non mi candiderò più – fa sapere Ceferin, che dunque si farà da parte a fine mandato, nel 2027 – La ragione è che dopo un pò di tempo ogni organizzazione ha bisogno di aria nuova, ma soprattutto perchè sono ormai lontano dalla mia famiglia da sei anni e dovrò rimanerci per altri tre. Ho informato prima di tutto la mia famiglia, poi gli amici più stretti e i colleghi, non l’ho detto pubblicamente perchè non volevo influenzare il Congresso ma soprattutto perchè volevo vedere il vero volto di alcune persone. E l’ho visto”. E si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: “Devo dire che francamente è stato divertente osservare tutta questa isteria”, afferma Ceferin, che poi va all’attacco – senza mai citarlo – di Boban e del suo “patetico grido d’allarme sulla moralità. Era una delle poche persone a sapere che non mi sarei ricandidato e quando ha saputo che lo avrei rivelato solo dopo il Congresso, ha perso le staffe scrivendo quella sua lettera narcisistica. Io posso continuare a guardarmi allo specchio. Ho avuto una vita meravigliosa nel calcio, ma ne ho un’altra altrettanto meravigliosa anche fuori”.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Minnesota vince a Oklahoma City, ok Nuggets e Pistons

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Otto gare nella notte Nba con i Timberwolves che si guadagnano la luce dei riflettori. Minnesota, infatti, vince sul parquet dei Thunder per 131-128 all’overtime. Per la capolista della Western Conference un ko indolore in un match equilibrato e spettacolare. Alla franchigia di Oklahoma City non basta il solito grande Shai Gilgeous-Alexander che sfiora l’ennesima tripla doppia mettendo a referto 39 punti, 10 rimbalzi e 8 assist. Bene anche Jalen Williams (27 punti, 6 rimbalzi e altrettanti assist), in doppia cifra pure Aaron Wiggins (19 punti e 7 rimbalzi dalla panchina) e Cason Wallace (12 punti), ma è la grande notte dei T’Wolves che vincono grazie a una grande prestazione di squadra con 6 elementi in doppia cifra, tre dalla panchina. In tre del quintetto iniziale chiudono con una doppia doppia a testa: 27 punti e 10 rimbalzi per Jaden McDaniels, da 22 punti e 11 rimbalzi per Naz Reid, da 17 punti e 13 rimbalzi (ma anche 8 assist) per Anthony Edwards. Doppia doppia da 17 punti 10 rimbalzi dalla panchina per Terrence Shannon, mentre sono 21 i punti di Nickeil Alexander-Walker e quelli di Rob Dillingham.
Vittoria esterna per Denver, seconda in classifica a Ovest, che batte 125-116 i Pacers a domicilio, con Nicola Jokic nelle consuete vesti del trascinatore. Per lui 18 punti, 9 rimbalzi e 19 assist (massimo in carriera per quest’ultimo dato), ma è tutto il quintetto iniziale ad andare in doppia cifra. Il più prolifico è Aaron Gordon (25 punti), a seguire Michael Porter (19 punti e 11 rimbalzi), Christian Braun (17), Jamal Murray (16) e poi ci sono anche i 14 dalla panchina di Zeke Nnaji.
Continua l’ottimo momento dei Pistons. Detroit, senza l’infortunato Simone Fontecchio, conquista la settima vittoria consecutiva, battendo 106-97 i Clippers. Trentadue punti, 9 rimbalzi e 7 assist per il leader della squadra, Cade Cunningham.
Nelle altre gare della notte, vittorie per Chicago (travolti i Sixers con un eloquente 142-110 con 25 punti e 16 rimbalzi per Giddey), Washington (107-99 sui Nets con 26 punti per Poole), Atlanta (98-86 sugli Heat), Portland (114-112 contro Utah con 28 punti per Simons) e Sacramento (130-88 ai danni di Charlotte con 42 punti per LaVine).
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Galatasaray contro Mourinho “Frasi immorali, lo denunciamo”

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ISTANBUL (TURCHIA) (ITALPRESS) – Un derby sentito, ma soprattutto temuto in primis dalle forze dell’ordine. Migliaia gli agenti in servizio ieri sera per Galatasaray-Fenerbahce, gara valida per la 24esima giornata del massimo campionato turco, infuocato derby di Istanbul che metteva di fronte la prima contro la seconda. Dopo le tante e clamorose polemiche arbitrali, ha arbitrato il match lo sloveno Vincic con la soddisfazione di Josè Mourinho, tecnico della formazione ospite che in questi mesi ha più volte attaccato i “cugini” del Gala e la classe arbitrale turca. Proprio “lo special one”, che in casa giallorossa chiamano “Criyng one”, è stato il protagonista al termine dello 0-0 maturato sul campo. Il Galatasaray, infatti, ha emesso un comunicato per attaccare il portoghese. “Fin dall’inizio del suo lavoro in Turchia, il manager del Fenerbahçe, Josè Mourinho, ha rilasciato con insistenza dichiarazioni denigratorie nei confronti del popolo turco. Oggi, il suo discorso è passato da semplici commenti immorali a una retorica inequivocabilmente disumana”, scrive il club. “Con la presente – prosegue il Galatasaray che nel suo post sui social aggiunge la scritta ‘Say no to racism’ – dichiariamo formalmente la nostra intenzione di avviare un procedimento penale in merito alle dichiarazioni razziste rilasciate da Josè Mourinho e, di conseguenza, presenteremo denunce ufficiali alla Uefa e alla Fifa. Inoltre, osserveremo diligentemente quale sarà la posizione del Fenerbahçe, una società che professa di sostenere ‘valori morali esemplarì, in risposta alla condotta riprovevole esibita dal suo manager”. A cosa si riferisce il Gala? Secondo la stampa turca alle dichiarazioni che avrebbe rilasciato l’ex allenatore di Inter e Roma a fine partita: “Sull’altra panchina saltavano come le scimmie”, avrebbe detto Mourinho, aggiungendo un’altra stoccata agli arbitri turchi nel sostenere che se la partita fosse stata diretta da un direttore di gara locale “sarebbe stato un disastro”. La pensa all’opposto il tecnico del Galatasaray, critico nei confronti dell’arbitro Vinvic e polemico su Mourinho. “Passa il tempo a piangere, ormai è famoso per il pianto”. In attesa della replica del portoghese e del Fenerbahce…il derby di Istanbul continua.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Poker al Monza, la Roma torna in corsa per l’Europa

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ROMA (ITALPRESS) – La Roma batte il Monza 4-0, centra il decimo risultato utile consecutivo in Serie A e si iscrive ufficialmente alla corsa per un posto in Europa. All’Olimpico, infatti, i giallorossi giocano una partita da squadra matura, ottenendo una vittoria mai in discussione e portandosi a -2 dal sesto posto della Fiorentina, in attesa di conoscere quale sarà l’esito del recupero tra Bologna e Milan, attualmente lontane appena un punto. Rispetto alle previsioni della vigilia, Ranieri opta per un turnover più contenuto, riproponendo Hummels al centro della difesa con Mancini e N’Dicka ai lati. A centrocampo c’è Pisilli al fianco di Cristante, mentre Baldanzi e Soulè sono a sostegno di Shomurodov. Nesta, invece, conferma la formazione titolare vista contro il Lecce, a parte Lekovic e Brorsson al posto di D’Ambrosio (infortunato) e Izzo (squalificato). La Roma scende in campo con un buon piglio, muovendo bene palla e costruendo la prima palla gol al 5′ con il passaggio arretrato di Soulè per Pisilli, che con lo specchio completamente aperto la spara fuori. Il vantaggio arriva al 10′, ed è un’invenzione di Saelemaekers: il belga finta il cross e manda fuorigiri Kyriakopoulos, si accentra e di sinistro fa partire un tiro a giro imprendibile per Turati. I giallorossi sono in assoluto controllo delle operazioni e trovano il raddoppio al 32′: ancora Soulè cerca spazio e trova a centro area Shomurodov che insacca di testa. Sul tramonto del primo tempo, Bianco, sicuramente il migliore dei suoi, trova la verticale per Ganvoula, il cui tiro a incrociare è destinato all’angolino basso ma trova il grande riflesso di Svilar. Nella ripresa il canovaccio non cambia: la Roma gestisce senza patemi il pallone, mentre il Monza, decimato dalle numerose assenze (a cui si aggiunge Carboni nel corso della partita), non ha la forza di reagire. Ecco, quindi, che al 73′ arriva la ciliegina sulla torta: Hummels si spinge oltre la metà campo e serve Cristante, il quale vede libero Angelino che, dal vertice sinistro dell’area, fa partire la specialità della casa, ovvero un mancino di collo esterno che si infila sul palo più lontano. A chiudere definitivamente l’incontro è il poker firmato di testa da Cristante sul calcio d’angolo battuto da Dybala. Con questa ulteriore sconfitta, il Monza scivola a -9 dal quartultimo posto e vede complicarsi ancora di più l’obiettivo salvezza. Nella prossima giornata la Roma sfiderà il Como, ultima squadra capace di battere i giallorossi in campionato, mentre il Monza se la vedrà contro il Torino.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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