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La Iwf ha un nuovo inno, scritto dal presidente Fipe Urso

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ROMA (ITALPRESS) – Durante il Congresso della Federazione Internazionale di Pesistica Olimpica a Phuket (THA) alla presenza di 94 Nazioni, è stato approvato il nuovo inno della IWF. Autore della musica che d’ora in poi rappresenterà la Federazione in tutti i momenti ufficiali, è Antonio Urso, presidente della Fipe, segretario generale della IWF, e anche musicista, che in questo inno ha unito le due più grandi passioni. “Un inno dovrebbe riflettere un’identità, il che è normale nel caso dell’inno nazionale di un Paese, ma ciò dovrebbe avvenire anche con tutti i tipi di organizzazioni, in particolare nel mondo dello sport. Volevo qualcosa di gioioso, qualcosa che potesse rappresentare i momenti felici nel nostro amato sport, la soddisfazione di una buona prestazione, l’importanza di stare insieme, di competere in uno spirito di fair-play, di godersi ogni singolo momento quando solleviamo il bilanciere. Ho cercato di ‘condensarè tutto ciò in una melodia di 1 minuto e 30 che potesse risuonare piacevole per tutti coloro che ascoltavano l’inno dell’IWF”, aggiunge il segretario generale. “Sono troppo di parte per dirlo, ma credo che il nostro inno piacerà a tutta la famiglia del sollevamento pesi”, continua Urso che racconta in che modo è nato questo inno.
“Tutto è iniziato lo scorso novembre, quando eravamo a Guadalajara per i Campionati Mondiali Junior IWF. Dopo aver ascoltato l’inno messicano durante la cerimonia di apertura, il nostro responsabile delle comunicazioni dell’IWF si è avvicinato e mi ha detto: ‘Abbiamo bisogno di un inno dell’IWF. Potresti essere tu la persona che lo fà. La proposta mi è piaciuta subito e molte idee hanno iniziato a frullarmi nella testa. Un giorno di dicembre ha cominciato a suonarmi nella mente una melodia. In non più di 30 minuti avevo scritto l’inno”, dice Urso che una volta scritta la melodia, racconta il lavoro successivo per realizzare gli arrangiamenti musicali e trovare gli strumenti adatti. Il compito è stato affidato ad Aidan Zammit, noto musicista maltese, in Italia dal 1995, che ha lavorato con molti artisti nazionali e internazionali. “Quando Antonio mi ha consegnato la melodia scritta, la prima cosa che ho fatto è stata elaborare uno schizzo riarmonizzato al pianoforte. Ho capito subito che tipo di atmosfera e suono volevo. Avevo bisogno di una combinazione di positività, potere e trionfo. Ho deciso di adottare un approccio cinematografico, ispirato alle colonne sonore dei grandi film d’azione, combinando l’orchestrazione tradizionale con elementi elettronici contemporanei”.
“L’inno è stato creato inizialmente utilizzando strumenti virtuali e sintetizzatori nel mio studio personale. Successivamente abbiamo aggiunto una serie di strumenti reali e mixato la registrazione allo Studio 8 di Roma, con il contributo del tecnico del suono Pino Iodice. La combinazione dell’orchestra e dei suoni elettronici tira fuori il meglio di entrambi i mondi e spero che il risultato piaccia a tutti”, spiega Zammit che spiega le caratteristiche ideali di un brano musicale breve ma di grande importanza istituzionale: “La melodia è ovviamente l’elemento più importante e Antonio Urso in questo ha fatto un ottimo lavoro. C’è bisogno di un’aura di positività e avventura con una dose di realtà. In così poco tempo è importante rendere le cose molto chiare, mantenendo allo stesso tempo tutto il più interessante ed emozionante possibile. E’ come un viaggio velocissimo che ti porta velocemente attraverso emozioni diverse”.
– Foto ufficio stampa Fipe –
(ITALPRESS).

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Sinner a caccia del 1° titolo a Wimbledon, Alcaraz per il tris

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LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Domani calerà il sipario sul terzo torneo del Grande Slam del 2025. Gli Australian Open li ha vinti Jannik Sinner, il Roland Garros Carlos Alcaraz, battendo in finale proprio l’azzurro. Fra circa 24 ore a Wimbledon sarà nuovamente uno tra l’italiano e lo spagnolo a sollevare un trofeo Major.

Sarà la rivincita del recente ed epico ultimo atto di Parigi, che ha visto il 22enne iberico conquistare il Roland Garros per la seconda volta in carriera, dopo tre match point salvati e uno svantaggio di due set recuperato. Una superiorità netta quella dimostrata da Sinner e Alcaraz, che si sono spartiti equamente gli ultimi sei Slam. Due Australian Open (2024, 2025) e uno Us Open (2024) per il numero uno del mondo, due Roland Garros (2024, 2025) e un Wimbledon per il numero due (2024).

Domani sul Campo Centrale, sull’erba dell’All England Club, alle 17 italiane, andrà in scena la miglior partita che il tennis moderno possa offrire. Escluso il rocambolesco e “fortunato” match contro Dimitrov, terminato con il ritiro del bulgaro per infortunio, è stato percorso netto per Sinner, che ha concesso le briciole a Nardi, Vukic, Martinez, Shelton e Djokovic. Due prestazioni al limite della perfezione quelle messe in piedi nei quarti e in semifinale dall’altoatesino, sempre inscalfibile da fondocampo ma anche molto continuo al servizio.

Un cammino, quello di Sinner, riassunto, ai microfoni di SuperTennis, dal suo coach Simone Vagnozzi: “Noi abbiamo passato facilmente i primi turni, poi c’è stata una partita molto complicata contro Grigor (Dimitrov, ndr.) e in quell’occasione siamo stati fortunati, questo lo sappiamo, perchè Jannik non era al 100 per 100, però è stato bravo a cambiare un pò l’inerzia del torneo. Dopo la partita è salito ancora di livello con Shelton e poi contro Novak (Djokovic, ndr.) ha fatto una bellissima partita. Siamo quindi fiduciosi di poter fare una gara altrettanto positiva domani”.

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Prima apparizione all’ultimo atto di Wimbledon per Sinner, che domani diventerà il terzo italiano della storia a scendere in campo in una finale nel Major di Londra, dopo Berrettini (2021) e Paolini (2024), poi sconfitti rispettivamente da Djokovic e Krejcikova. Quarta finale Slam consecutiva per il 23enne di San Candido, un’impresa riuscita solamente a leggende del calibro di Federer, Djokovic, Nadal, Agassi e Laver. Per la nona volta in 100 anni esatti, la finale di Wimbledon sarà la rivincita di quella giocata poche settimane prima al Roland Garros. Non succedeva da Federer contro Nadal del 2008. In quel caso il maiorchino la spuntò sia a Parigi che a Londra. I precedenti tra Sinner e Alcaraz vedono lo spagnolo, campione a Londra nel 2023 e nel 2024, avanti (8-4) ma non su erba. Nell’unico confronto sui prati è stato l’azzurro ad avere la meglio (Wimbledon 2022). Domani il verdetto sul prestigioso Campo Centrale di Wimbledon.

– foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Swiatek regina a Wimbledon, stesa Anisimova con un doppio 6-0

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LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – E’ Iga Swiatek la regina del singolare femminile di Wimbledon, terza prova stagionale del Grande Slam, andata in scena sui campi in erba dell’All England Club di Londra. La tennista polacca, 23enne, numero 4 del mondo e ottava forza del seeding, nella finale odierna ha sconfitto nettamente la 22enne statunitense di origini russe Amanda Anisimova, numero 12 del ranking internazionale e 13esima favorita del tabellone, col punteggio inequivocabile di 6-0 6-0.

Un match senza storia, durato appena 57 minuti. Solo nel 1911 c’era stato un precedente uguale, quando anche Dorothea Douglass Chambers aveva vinto la finale con un duplice 6-0. Per Swiatek, che da lunedì salirà al gradino numero 3 della classifica mondiale, è il sesto titolo Major della carriera, in sei finali disputate, ed è il primo successo sull’erba e quindi a Wimbledon, dove per l’ottava edizione consecutiva c’è un nome nuovo nell’albo d’oro femminile. La polacca ha già in bacheca quattro titoli del Roland Garros e uno degli Us Open. Per Anisimova, invece, era la prima finale a livello di Grande Slam: da lunedì ritoccherà il suo best ranking, approdando per la prima volta nella top ten Wta, piazzandosi al settimo posto.

LE PAROLE DI SWIATEK

“È un momento incredibile. Ringrazio il mio team. Abbiamo dimostrato a tutti che il lavoro paga. Penso che sia stata una delle migliori partite che abbia mai giocato. Sentivo un po’ la ‘pressione’ del Campo Centrale: mi sono resa conto, partita dopo partita, di potercela fare. Mi voglio congratulare con Anisimova per il grande lavoro fatto e sono sicura che giocherà presto altre finali Slam”. Queste le parole a caldo della polacca dopo il trionfo sull’erba londinese. La statunitense di origini russe, invece, ha detto poche parole e in breve, sopraffatta dal pianto, si è congratulata con la neo campionessa polacca e ha ringraziato la mamma.

– foto Ipa Agency –

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Milan vince l’ottava tappa del Tour de France, Pogacar in giallo

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LAVAL (FRANCIA) (ITALPRESS) – Jonathan Milan vince l’ottava tappa del Tour de France 2025, la Saint Meen le Grand-Laval Espace Mayenne di 171,4 km. Il friulano della Lidl-Trek domina in maglia verde la volata finale, mettendosi alle spalle il belga Wout Van Aert (Visma Lease a Bike) e l’australiano Kaden Groves (Alpecin Deceuninck), e riporta così l‘Italia al successo nella Grande Boucle a 6 anni di distanza dall’ultima volta.

La frazione resta piuttosto piatta per buona parte della giornata e, solo un velleitario tentativo di fuga della coppia della TotalEnergies, composta da Matteo Vercher e Mathieu Burgaudeau, riesce a dare una piccola scossa al gruppo. I due battistrada, però, vengono controllati dalle squadre dei velocisti e ripresi senza particolari problemi nel momento clou della corsa. Il campione del mondo sloveno Tadej Pogacar (Uae Emirates) resta in maglia gialla di leader della classifica generale. Domani la nona frazione, la Chinon-Chateauroux di 174,1 chilometri.

LE PAROLE DI MILAN

Così il velocista friulano a caldo: “Ancora non ho realizzato cosa abbiamo fatto. Siamo venuti con aspettative e sogni, ero molto fiducioso. Ci ero andato molto vicino nella tappa vinta da Merlier, forse l’altro giorno sono partito un po’ troppo presto, ma oggi ero concentratissimo. I ragazzi hanno fatto un grande lavoro fino all’ultimo chilometro, che è stato molto duro e stressante. Ho aspettato il più possibile, sapevo che era un finale in cui potevo esprimermi al meglio. Tutti vogliono vincere una tappa al Tour, sono molto felice per me e per tutta la squadra. Ora devo riposare il più possibile, domani ci riproveremo. Vincere con questa maglia verde vuole dire tanto per me e per l’Italia, sono felicissimo del risultato”.

L’ORDINE DI ARRIVO DELL’OTTAVA TAPPA

1. Jonathan Milan ITA (Lidl-Trek) in 3h50’26”
2. Wout Van Aert BEL (Visma Lease a Bike) s.t.
3. Kaden Groves AUS (Alpecin Deceuninck) s.t.
4. Pascal Ackermann GER s.t.
5. Arnaud De Lie BEL s.t.
6. Tobias Lund Andresen DEN s.t.
7. Bryan Coquard FRA s.t.
8. Alberto Dainese ITA s.t.
9. Vincenzo Albanese ITA s.t.
10. Stian Edvardsen-Fredheim NOR s.t.

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-Foto IPA Agency-

(ITALPRESS).

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