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Politica

Tajani “All’Ue per una Difesa comune servono un Commissario ed eurobond”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il presidente Macron dice sostanzialmente che la Ue ha bisogno di un cambiamento di paradigma nel modo di pensare e di agire per non restare indietro rispetto a Usa e Cina. Non è una novità, perchè se ne discute da tempo. Nel febbraio del 2017, quando ero presidente del Parlamento, approvammo una serie di ‘Rapporti economicì che prevedevano una capacità fiscale propria dell’Unione e un Tesoro comune. Da ultimo ricordo i lavori della ‘Conferenza sul Futuro dell’Europà, lanciata sempre dal Parlamento Europeo. Poi ci sono le proposte del Ppe, e dunque di Forza Italia, che vanno nella stessa direzione. Abbiamo bisogno di una Ue che agisca velocemente e che abbia gli strumenti per farlo, a cominciare da un bilancio più ampio. Servono un fondo comune perla Difesa, una forte politica industriale, una trasformazione verde non ideologica e il digitale. Dobbiamo rivedere tutti questi progetti, metterli insieme, rilanciarli, per rafforzare l’Unione”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato dal Qn.
“I francesi ma anche molti altri attori nazionali spesso hanno agito con una visione prevalente dell’interesse nazionale – aggiunge -. Ma adesso abbiamo bisogno di imprese Ue forti su scala globale. I nostri interessi, perfino il nostro ‘egoismò si difendono meglio insieme. Quando dico Ue intendo Europa e non solo giganti francesi o tedeschi o anche solo italiani. Dobbiamo creare filiere europee di imprese che supportino i nostri giganti globali. Penso che questo sia un modo efficiente per tenere dentro il sistema industriale europeo tutti gli Stati membri e sfruttare il grande potenziale delle Pmi”.
“Da anni – sottolinea Tajani – propongo una revisione delle regole della concorrenza, ormai vecchie di 50 anni, e una politica commerciale meno accomodante. Come Ppe lavoriamo per un’Europa con un fisco più favorevole alle imprese, per una strategia di competitività che includa il ‘Made in Europe 2030’, e per lo sviluppo di un’ambiziosa politica industriale comune che tuteli le infrastrutture critiche nonchè le nostre aziende più innovative dell’Ue dalla concorrenza sleale della Cina”.
Ed in merito ad una Difesa comune, spiega: “Cominciamo col dire che noi siamo fedeli all’Alleanza Atlantica e lavoriamo per il suo rafforzamento, perchè una difesa comune europea non è assolutamente in contraddizione con la Nato. Noi pensiamo alla armonizzazione dell’industria della Difesa e dei programmi comuni e ad una maggiore cooperazione delle forze armate, verso un percorso di integrazione con un incremento delle missioni sotto l’egida europea. Serve un Commissario alla Difesa incaricato di coordinare le politiche di Difesa degli Stati membri, e per trovare i fondi per la difesa servono gli eurobond. E soprattutto è necessario metter fine alla regola dell’unanimità al Consiglio Ue”. “L’obiettivo – prosegue – è assolutamente quello dell’esercito europeo, per proteggere i cittadini e gli interessi europei. Dobbiamo arrivarci, ma alla fine di un percorso, non all’inizio”.
“Oggi nessuno parla più di uscire dalla Ue o dall’euro – sottolinea Tajani -. La Brexit, con le sue nefaste conseguenze per la Gran Bretagna, ha insegnato a tutti noi i vantaggi dello stare insieme. A maggior ragione oggi, con sfide e crisi su scala planetaria, nessun Paese Ue avrebbe la forza di incidere da solo. Come Ppe siamo baluardo del processo di integrazione dell’Ue. E siamo la famiglia politica più forte in Europa. Lavoriamo perchè la Ue non resti in mezzo al guado”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Politica

Tajani “Putin non ha intenzione di finire la guerra a breve”

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BERGAMO (ITALPRESS) – “Sono un pragmatico”. Così, in una intervista a L’Eco di Bergamo, si definisce Antonio Tajani, che riassume il proprio punto di vista nella triangolazione fra l’essere vice premier, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia.
In merito a Gaza, “stiamo facendo tutto il possibile sul lato diplomatico, e non è facile – spiega -. A livello umanitario abbiamo portato in Italia oltre 700 palestinesi della Striscia con difficoltà inimmaginabili. Come ha detto la ministra di Stato degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese, pochi hanno fatto come noi. Oggi (ieri per chi legge) ho visitato un bambino di Gaza ricoverato all’Ospedale di Bergamo che ha insistito per regalarmi un Tricolore disegnato da lui in segno di riconoscenza, con la scritta ‘Grazie Italià. Sono commosso e gli sono molto grato. Il nostro compito è continuare a lavorare per la pace”. “La diplomazia fa, e deve fare, tutto il possibile – aggiunge -. A Gaza proprio in queste ore si lavora con grande determinazione per arrivare finalmente ad un cessate il fuoco, per alleviare le sofferenze dei palestinesi, per la liberazione degli ostaggi israeliani e favoriamo il negoziato fra Stati Uniti e Iran per trovare una soluzione alla questione iraniana. Sull’Ucraina non credo Putin voglia concludere la guerra in tempi rapidi. I suoi soldati, un milione, guadagnano più del doppio di un operaio e quella russa è ormai un’economia di guerra. Per tornare indietro ci vuole tempo: ma bisognerà capire se Putin avrà il coraggio di farlo, di trasformarsi in un uomo di pace”.
“La Francia – sottolinea Tajani – è un Paese amico, fra noi è in vigore il Trattato del Quirinale e io sono un pragmatico. Dobbiamo dialogare con tutti in modo costruttivo. Ci possono essere divergenze, ma poi tutto si chiarisce. La forza d’interposizione dei ‘volenterosì per l’Ucraina? Parliamone quando ci sarà la fine del conflitto o il cessate-il-fuoco. Per ora è un esercizio retorico. Noi, semmai, pensiamo ad una zona “cuscinetto” presidiata dall’Onu. Comunque ne stiamo ancora discutendo”. Poi, sul ruolo del nuovo Pontefice, “Leone XIV, con il quale ho parlato per pochi minuti il giorno dell’insediamento, è un Papa di alto livello, molto colto, spirituale e semplice. Mi ha colpito il suo primo discorso appena eletto e spero che tutti l’abbiano ben compreso. Le sue parole sulla pace non si sono limitate alla cessazione delle ostilità, ma alla trascendenza della pace cristiana. Un messaggio chiaro, di grande spiritualità e sul quale sto ancora riflettendo nel mio incarico di ministro degli Esteri”, sottolinea.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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Politica

Meloni “Momento storico nelle relazioni tra Italia e Asia centrale”

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ROMA (ITALPRESS) – Tra Italia e Asia centrale c’è una “collaborazione strategiaca su molti temi” ed è “un momento storico nei nostri rapporti”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, all’Astana International Forum.

“L’Italia è stata la prima Nazione nell’Unione europea a decidere di investire nelle relazioni con l’Asia centrale ed i suoi Paesi”, sottolinea la premier, aggiungendo: “Il nostro esempio ha guidato il cammino per il primo summit Ue-Asia centrale”. “Creare ponti esplorando strade che altri non hanno avuto coraggio di esplorare è nel Dna degli italiani, l’eredità di Marco Polo”, puntualizza la premier Giorgia Meloni.

– foto screenshot video ufficio stampa Palazzo Chigi –

(ITALPRESS)

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Politica

Femminicidi, Schlein a Meloni “Lavoriamo a una legge anti-violenza”

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ROMA (ITALPRESS) – “Sul contrasto alla violenza di genere mi sono rivolta una volta ancora alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e le ho detto, almeno su questo, mettiamo da parte lo scontro politico e proviamo a far fare un passo avanti insieme al Paese. Abbiamo votato insieme sulla repressione, proviamo a presentare una legge da votare subito che introduca l’educazione al rispetto alle differenze obbligatorie in tutte le scuole d’Italia”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a “Dritto e rovescio” su Rete4.

“Non possiamo continuare ad assistere questa mattanza quotidiana di donne e di ragazze. Il problema non è episodico, è culturale e strutturale: nel nostro Paese c’è purtroppo una cultura patriarcale che attecchisce anche tra i più giovani e che fa pensare di avere un diritto al possesso del corpo o della vita delle donne, un’idea violenta e criminale che bisogna sradicare subito”, ha spiegato. “Cominciamo ad agire prima che sia troppo tardi altrimenti rischieremo di arrivare quando non c’è più niente da fare: la parte culturale di questa sfida è fondamentale. Ho davvero la speranza che su questo si possa lavorare insieme e portare presto una legge in Parlamento”.

-foto Ipa Agency-

(ITALPRESS).

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