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Cronaca

Michel “Fermiamo la destra che minaccia gli ideali dell’Ue”

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ROMA (ITALPRESS) – «Dobbiamo convincere i cittadini che abbiamo ragione noi e non la destra che non difende gli ideali dell’Unione». Lo dice il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un’intervista a Repubblica in occasione dell’anniversario dei venti anni dell’allargamento dell’Unione europea. Se l’Ue fosse ancora a 15 “saremmo più vulnerabili, più deboli. Pensate al confronto con la Cina o con la Russia. E per aspetti diversi con gli Usa. Saremmo delle vittime. Saremmo più deboli anche nella difesa di altri Paesi che ancora non fanno parte dell’Ue come la Moldavia e la Georgia». “Dopo la guerra in Ucraina – aggiunge – l’allargamento è un’esigenza che si è rafforzata. Siamo politicamente determinati. Dobbiamo essere pronti per il 2030”. Tra gli obiettivi del prossimo quinquennio c’è in primo luogo la difesa dei valori di «libertà e democrazia» che contraddistinguono i Trattati europei.
“La Russia – aggiunge – attenta alla nostra libertà e democrazia – Ci ha posto il problema. Difesa e sicurezza. Abbiamo capito di essere troppo dipendenti dall’energia russa, dai prodotti cinesi e dalla difesa americana. Servono investimenti in questo settore. In passato ho parlato del ruolo della Bei. Credo che quella sia la strada”.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).

Cronaca

Ranieri “Il progetto Roma non dipende dalla Champions”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il progetto è uguale, Champions o non Champions. Vogliamo migliorare. E’ stato un anno particolarissimo, iniziato male, poi andato di male in peggio, ma c’è stata una grande reazione da parte dei giocatori e un grande aiuto dei tifosi che hanno sempre riempito lo stadio. Ci stiamo giocando qualcosa di importante, sarà difficile ma dobbiamo uscire dal campo a testa alta con la consapevolezza di aver dato il massimo”. In vista della sfida di lunedì a Bergamo contro l’Atalanta, crocevia fondamentale per la Roma che rincorre la Champions, Claudio Ranieri mette le cose in chiaro: quarto posto o meno, il progetto va avanti. “Posso dire che dal giorno in cui mi sono insediato, il lavoro è iniziato per portare la squadra nei quartieri alti della classifica italiana”, assicura il tecnico giallorosso, che ha avuto modo di confrontarsi direttamente con la proprietà.

“Con Friedkin c’è stato un buonissimo incontro, ha fatto i complimenti alla squadra per l’aspetto calcistico. Vuole fare bene, sa che in questi anni è stato sbagliato qualcosa”. Ranieri ha avuto rassicurazioni anche per quello che sarà il suo ruolo. “Il presidente è contento di quello che ho fatto. Mi ha ribadito che avrò voce in capitolo. E’ importante per me che questo aspetto sia stato confermato – ha aggiunto il futuro senior advisor della proprietà – Non sono uomo immagine, sono l’uomo che deve assumersi responsabilità. So che ormai sono diventato un garante, ma non sono uomo immagine. Il mio cassetto della vanità è piccolo e si è riempito anni fa”.

Per quanto riguarda invece il suo successore in panchina, “ho letto che alcuni allenatori si sarebbero tirati fuori in caso di mancata Champions League. Non mi sembra che si sia tirato fuori nessuno. Questo è il massimo che posso dire. L’ufficialità del nuovo tecnico ci sarà quando vorrà il presidente. Parliamo di tutto, non soltanto perchè è venuto ieri. Non mi ha detto quando ci sarà l’annuncio perchè non gliel’ho chiesto”.

Da Ranieri, infine, una battuta su Lorenzo Pellegrini, la cui stagione si è chiusa in anticipo per la lesione del tendine del retto femorale della coscia destra. “Quando non riesco a far rendere qualcuno ai suoi livelli, la sento come una sconfitta personale. Dispiace tantissimo non averlo a disposizione perchè un giocatore con la sua classe e la sua motivazione mi mancherà tanto. Era una freccia molto importante nel mio arco. L’avevo già allenato e sapevo quel che mi poteva dare e che ha cercato di darmi ogni volta. La sento come una sconfitta personale”.

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– foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Referendum, Giordano “Non andare a votare una grave colpa dei cittadini”

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ROMA (ITALPRESS) – “In un momento in cui il Parlamento è stato sostanzialmente defraudato di molte sue prerogative, la volontà popolare si deve esprimere comunque e in qualsiasi direzione. Non andare a votare è una grave colpa per tutti i cittadini che poi si lamentano di non contare abbastanza”. E’ con questa affermazione forte che Bruno Giordano, magistrato di Cassazione, già direttore generale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, lancia il suo appello a non disertare le urne il prossimo 8 e 9 giugno.
Il monito del giuslavorista non si ferma qui, afferma infatti il magistrato: “Per questi referendum andare a votare è ancora più importante perchè oltre alla cittadinanza, oltre al lavoro sono messi nelle schede referendarie dei quesiti che riguardano la dignità del lavoro, la dignità delle persone, la sicurezza dei lavoratori”.
Ma c’è di più, per Giordano l’8 e 9 giugno i quesiti riguarderanno “la base della nostra democrazia che come dice l’articolo 1 della Costituzione, è fondata sul lavoro”.
Non sfugge al merito dei quesiti il cassazionista, che spiega: “In particolare, non dimentichiamo che esprimere la propria opinione su licenziamenti, appalti, cittadinanza significa, in questo momento storico, affermare quanto conti essere cittadini e non rinunciare a essere cittadini ma tornare a essere pienamente soggetti di una cittadinanza attiva”.
“Non c’è migliore occasione – conclude Giordano intervistato da Collettiva.it – che parlare attraverso la scheda referendaria”.

Fonte foto: IPA agency
(ITALPRESS).

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Cronaca

Teatro, Pirovano porta in scena a Luino “Johan Padan a la descoverta delle Americhe” di Dario Fo

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MILANO (ITALPRESS) – Domenica 11 maggio, nell’ambito del Festival dei Mezaràt, l’attore Mario Pirovano porta in scena a Luino “Johan Padan a la descoverta delle Americhe” di Dario Fo. Il Festival dei Mezaràt, alla sua seconda edizione, è un omaggio a Dario Fo e Franca Rame, due figure emblematiche del teatro italiano, profondamente legate al territorio del Lago Maggiore, in particolare, di Luino e Sangiano.

Il titolo del festival richiama il “Paese dei Mezaràt”, come Fo stesso chiamava Porto Valtravaglia, sottolineando l’importanza delle radici culturali e locali nell’opera dell’autore. Un testo nato con la consueta irriverenza di Fo, che proprio nel 1991 si rese protagonista – involontario – di una clamorosa gaffe in Spagna: episodio dove io fui diretto testimone.

“Durante una conferenza stampa a Siviglia, per la presentazione di Mistero Buffo, Il responsabile Culturale del Festival, gli propose di tornare e l’anno dopo con “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe. Ignorando il contenuto della commedia; Una satira tagliente proprio contro la regina Isabella, la quale veniva celebrata in quei giorni, da una campagna per la sua beatificazione. Dopo aver accennato alla trama, e notato il gelo calato in sala, Fo con prontezza virò su una storia più “neutra”, ambientata proprio a Siviglia, e tutti tirarono un sospiro di sollievo”.

Il Festival è ideato e curato da Serena Nardi e vede anche il coinvolgimento dei Comuni di Sangiano, Luino, Leggiuno e della Provincia di Varese.

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– foto ufficio stampa Mario Pirovano –

(ITALPRESS).

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