Cronaca
“Gli Artisti dello Streetfood”, il 29 maggio l’edizione 2024
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1 anno fa-
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Redazione
BERGAMO (ITALPRESS) – Tornano Gli Artisti dello Streetfood. L’appuntamento atteso dagli appassionati di buon cibo – promosso dalla Famiglia Cerea – anticipa quest’anno l’inizio della bella stagione: il 29 maggio, una parata di artigiani culinari invaderà gli spazi de La Cantalupa a Brusaporto (Bergamo) fornendo proposte studiate per l’occasione.
Quello de Gli Artisti dello Streetfood è un format ormai consolidato, che da otto edizioni regala alle piccole e grandi realtà della cucina di strada l’opportunità di vestire del loro abito più glamour i propri classici mentre, dall’altra, offre ai grandi nomi del panorama gastronomico l’occasione di cimentarsi con la reinterpretazione in chiave streetfood di piatti gourmet.
L’elenco degli interpreti che aderisce ogni anno unisce ai tanti storici amici della rassegna (da Marco Sacco del Piccolo Lago a Tony Lo Coco dei Pupi di Bagheria, passando per i team di Ape Cesare e Cornolti) nuovi innesti, come quello di Errico Recanati di Andreina e di Sasà Martucci de I Masanielli.
Nell’edizione 2024, alle proposte immancabili come Ravioleria Sarpi – in rappresentanza della cucina cinese con Agie Zhou – e le arepas venezuelane di El Caminante di Pedro Hernandez, si aggiungono anche le prelibatezze della tradizione peruviana (Batey Cevicheria Urbana di Pedro Fiol), colombiana (Mitù, con lo chef Davide De Luca), marocchina (Lellamama di Saana Salmi), giapponese (Ichikawa) e portoghese (con il Restaurante Rocco di Ricardo Bolas).
Da Vittorio non mancherà di partecipare alla festa, insieme a una nutrita rappresentanza dei suoi chef sparsi per l’Italia e il mondo: Davide Galbiati da DaV Mare a Portofino, Eleonora Masiero da DaV Milano, Andrea Fiori da New Wave by Da Vittorio a Shanghai (con una proposta ispirata alla cucina cinese), oltre agli stellati Paolo Rota da Da Vittorio St. Moritz e la coppia Oliver Piras/Alessandra del Favero da Il Carpaccio di Parigi.
Estate vuol dire anche…White bliss! In omaggio alle feste a tema cromatico, dopo la Gioia dei Colori dello scorso anno, quest’anno sarà il candore del bianco il tema portante della manifestazione. Dress code? Total White.
A guidare l’intrattenimento, Paolo Ruffini e le performance artistiche del laboratorio di Gabriele Rizzi.
Chi sarà il vincitore del titolo di Artista dello Streetfood 2024? In attesa di scoprire il suo nome, ecco (in rigoroso ordine alfabetico) gli artigiani del cibo che si “sfideranno”.
Al Balmet del Farinel, Marco Omenetto; Antica friggitoria Masardona, Enzo Piccirillo; Ape Cesare, Alessandro Favola; Batey cevicherua urbana, Pedro Fiol; Cicciòs Smoke, Domenico Rizzardi; Condividere Bistrot, Stefano Minervino; Contrada Bricconi, Michele Lazzarini; Cornolti dal 1938 Boutique Gastronomica Enoteca Panificio, Sergio Cornolti; El boss del tacos, Nicholas Teani; El Caminante Contemporary Gourmet Arepas, Pedro Hernandez; Excelsior Hotel Gallia, Antonio e Vincenzo Lebano; Gnock’n’roll, Roberto Moncata; Gnoko on the road, Marta Frattini; Good fish, Andrea Bassini; Hamburgetto, Luca De Martin; Hotel Villa Calvo, Vincenzo De Gisi; I giardini di Marzo, Marco Venturin; I Masanielli, Sasà Martucci; I pupi di Bagheria, Tony Lo Coco; Ichikawa, Maestro Ichikawa; La bancarella dei bergamaschi lellamama, Saana Salmi; Manuelina focaccia, Francesco Giurato; Meat Crew- American burger, Massimo novati; Mitù, Davide De Luca; Ravioleria Sarpi, Agie Zhou; Restaurante Rocco, Ricardo Bolas; Ristorante Andreina, Errico Recanati; Ristorante Piccolo Lago Marco Sacco; Scappo! Coltivatori in cucina, Michele Antonelli; Sua eccellenza il cannolo, Clara Gasparoni e Anna Lisa Gianino; Sushita, Jacopo de Giorgio; Tà Milano, Tancredi e Alberto Alemagna; Testami, Marco Vitolo; Trattoria da Lucio, Jacopo Ticchi; Vado al massimo, Massimo Peaquin; Wood slow smoked kitchen, Filippo Nuti; Zanco gourmet, Matteo Conti; 616N Drinkfood, Chiara Bertolaia e Alberta Perinelli.
– foto ufficio stampa Da Vittorio –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Ford richiama 1 milione di veicoli negli Usa per problemi a telecamera
Pubblicato
6 minuti fa-
3 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Ancora problemi per Ford che richiama un milione di veicoli. Secondo quanto riporta Everyeye Auto, si tratta nel dettaglio di 1.075.299 unità, tutte localizzate negli Stati Uniti e con potenziali problemi alla telecamera posteriore.
Il richiamo riguarda modelli a marchio Ford e Lincoln, compresi alcuni della Serie F, le Mustang, le Bronco, le Escape, le Expedition, le Edge, i furgoni Transit, l’elettrica Mach-E, la Nautilus, la Corsair e il pick-up Ranger.
Il problema non riguarderebbe l’hardware della telecamera, e la soluzione prevede un aggiornamento del software, da effettuare in officina oppure tramite internet, qualora le auto lo permettessero.
Nei giorni scorsi la National Highway Traffic Safety Administration aveva richiamato sempre negli Usa oltre 29 mila veicoli Ford a causa di un braccio di controllo staccato.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Mafia, 29 misure cautelati contro esponenti mandamento di Palermo
Pubblicato
2 ore fa-
3 Giugno 2025di
Redazione
PALERMO (ITALPRESS) – I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito i provvedimenti cautelari emessi dall’Ufficio del G.I.P. del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica, a carico di 29 persone, delle quali 13 già detenute per altra causa. Sono accusate di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsioni, esercizio abusivo del gioco d’azzardo, reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di armi, tutti aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose e altro.
I provvedimenti restrittivi sono l’esito delle indagini dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e condotte dal Nucleo Investigativo di Palermo tra il 2023 e il 2025 in direzione delle articolazioni territoriali di “cosa nostra” palermitana, e riguardano soggetti intranei al mandamento mafioso di Palermo Porta Nuova, storicamente uno dei più potenti e della città di Palermo.
Gli indagati, di cui 16 destinatari di misure custodiali e 13 di obbligo di dimora e presentazione alla Polizia Giudiziaria, non erano stati inclusi nei provvedimenti restrittivi che lo scorso 11 febbraio, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Grande Inverno”, avevano colpito 181 persone e la cui posizione è stata oggetto di valutazione successiva.
Le indagini in continuità con le risultanze di Grande Inverno hanno confermato come “cosa nostra” sia un’associazione criminale vitale e al “passo coi tempi”: se infatti essa è fortemente legata alle regole dei “padri fondatori”, ai suoi antichi riti e al compimento delle “classiche” condotte illecite, come le estorsioni, il traffico di droga e il controllo delle scommesse clandestine online, dall’altro è emersa la capacità degli affiliati di ricorrere ai moderni mezzi di comunicazione per cercare di sfuggire alla pressione investigativa.
Il quadro che emerge dalle investigazioni restituisce una “cosa nostra” che, nonostante le numerose operazioni coordinate dalla Magistratura palermitana e portate avanti dai Carabinieri e dalle altre forze di polizia, continua a mantenere la sua presa: un’associazione coesa, violenta e vitale, che può contare su un’allarmante disponibilità di armi, strenuamente rispettosa del modello organizzativo e delle regole storiche, ben ancorata al proprio territorio sul quale esercita un costante controllo, incidendo significativamente sul tessuto economico attraverso le tradizionali attività illecite – quali l’imposizione della “protezione mafiosa” agli operatori economici e la gestione delle più remunerative piazze di spaccio – ma che trae i propri ingenti guadagni dal traffico di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina e droghe sintetiche, nonchè dal gioco clandestino online.
– Foto: ufficio stampa Carabinieri –
(ITALPRESS).
Cronaca
SENSIA, UNA FIERA VINTAGE CHE EVOLVE E PIACE AI GIOVANI
Pubblicato
4 ore fa-
3 Giugno 2025di
Redazione
di Emanuele Bottiroli
Una volta ogni tanto, una verità va scritta da tutti. E non perché lo imponga il dovere d’ufficio, ma perché negarla sarebbe un torto alla realtà e anche a una comunità che, nonostante tutto, ha saputo rialzare la testa per intraprendere un percorso. La 641ª edizione della Fiera dell’Ascensione, che si è conclusa ieri sera, 2 giugno, non è stata soltanto la “solita” fiera. E nemmeno il “solito” successo della domenica. È stata qualcos’altro. Qualcosa di più profondo, che ha a che fare con l’identità, con l’innovazione, con un cambio di passo culturale e generazionale.

Il merito è di una regia silenziosa ma determinata. Da una parte la sindaca Paola Garlaschelli, che continua a imprimere una linea di governo innovativa e visionaria, specie sul tema dei giovani e della cultura. Dall’altra, l’assessore al Commercio, Maria Cristina Malvicini, da sempre la più sottovalutata della Giunta, che quest’anno si è superata. Con coraggio, ha rotto un paradigma. Ha smontato l’idea stanca di una fiera buona solo per le bancarelle e i soliti noti. Insieme a FiereIn, l’ha fatta rinascere: meno sagra, più evento d’intrattenimento e di comunità. Meno polvere, più identità. Meno nostalgia, più futuro.

Basta guardare le foto. Basta osservare i volti, i dettagli, guardare il quadro e non la cornice. Questa volta non erano solo le famiglie, i nonni con i nipoti o i buongustai alla ricerca della specialità. C’erano i ragazzi, c’era la generazione digitale. Se fino a pochi anni fa i giovani rappresentavano appena il 30% del pubblico (luna park escluso), quest’anno sono stati oltre il 50%. Un’inversione clamorosa. Il segno che la fiera ha saputo parlare la lingua dei ventenni, senza tradire la propria anima popolare e agricola. La Sensia, da fiera “vecchia”, è diventata una fiera “vintage”. E quindi irresistibilmente contemporanea. Persino nella nuova Fiera Agricola di piazzale Fermi, realizzata attraverso il coordinamento del consigliere comunale Giuseppe Carbone, si respirava un’aria diversa. Tutto questo in un contesto in cui tanti eventi popolari in Lombardia hanno perso smalto o, addirittura, non si organizzano più per via di penuria di risorse, nuove normative più restrittive e incapacità di attualizzare format antichi. Chi rimpiange il passato è perduto, perché la prima capacità di chi organizza manifestazione dev’essere sempre quella di saper leggere i mutamenti. Facile a dirsi, difficile a farsi.

Il risultato della Sensia nel suo insieme è stata frutto di una cabina di regia condivisa, che ha saputo fare molto con poco. Perché – altra verità da non occultare – questa è stata un’edizione con molte meno risorse rispetto al passato. Eppure l’area standistica, le bancarelle, la fiera agricola, le scuole, il volontariato, le associazioni, gli eventi culturali e musicali hanno funzionato. Un successo costruito sulla sinergia, non sull’inerzia.

Emblematica, in questo senso, è stata anche un’altra operazione spesso sottovalutata ma decisiva: la pavimentazione del cortile dell’ex Caserma di Cavalleria. Un’opera realizzata pochi anni fa grazie alla sinergia con l’assessore regionale Elena Lucchini, che ha restituito a Voghera quella che oggi è compiutamente diventata la piazza che non c’era. Uno spazio urbano oggi vivo, attraversato, utilizzato. Non solo il simbolo del rilancio della Sensia, ma anche il segno tangibile di una città che sta cambiando pelle. La Voghera “città della casalinga” è tornata community.
E a chiudere questo racconto che ha il sapore della riscossa, lo spettacolo mozzafiato dei fuochi d’artificio in musica di domenica sera: un’esplosione di luce, colore e armonia che ha illuminato il cielo e scaldato il cuore di migliaia di vogheresi e non solo. Una vera e propria coreografia urbana che resterà impressa nella memoria. Così come resterà nella memoria il suggestivo concerto del 2 giugno al Teatro Valentino Garavani, dove la Polifonica “Angelo Gavina” ha celebrato la Repubblica con un evento che ha unito musica, passione e senso civico.

E infine, un altro segnale. Anche la serata by Radio 105, andata in scena proprio ieri sera nell’area eventi della Sensia – rimasta un giorno in più rispetto alle bancarelle – è stata vissuta e partecipata da un pubblico giovane, numeroso e coinvolto. Un esperimento riuscito che racconta di come anche la musica dance, l’intrattenimento serale, possano trovare un senso e un pubblico in uno spazio cittadino rigenerato. La Sensia quest’anno, per via della festività del 2 giugno, è durata un giorno in più e ha funzionato, l’area standistica e il palco all’interno dell’ex Caserma hanno trainato anche da soli. Un ultimo decisivo indizio che la Sensia non è più solo un appuntamento di tradizione, ma una piattaforma di futuro.

Non è stato solo un successo. È stato un passaggio di testimone. Da una fiera che era – e rischiava di restare – memoria, a una fiera che è visione. Da una città che spesso si guardava allo specchio con rassegnazione, a una comunità che oggi ha voglia di guardare avanti. Con orgoglio. Anche questo è un piccolo e rivoluzionario atto politico.



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