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Cronaca

Taradash “Da Russia e Cina le più grandi minacce per l’Europa”

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ROMA (ITALPRESS) – La forza dell’Europa che si andrà a delineare dopo il voto andrà misurata principalmente sulla politica estera, in particolare per quanto riguarda la risposta strategica a Russia e Cina. Ne ha parlato Marco Taradash, candidato alle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno con la lista Stati Uniti d’Europa nella circoscrizione Nord-Ovest, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo piano – Elezioni europee 2024” dell’agenzia Italpress.
Una candidatura che per Taradash, già europarlamentare tra 1989 e 1994 con il gruppo dei Verdi, prende spunto da una serie di obiettivi comuni tracciati dalle forze politiche che hanno aderito a Stati Uniti d’Europa: “Il nostro percorso per le europee non è frutto solo dell’unione tra Bonino e Renzi: abbiamo lanciato la proposta di lasciarci alle spalle le discordie italiane, cercando di capire quali punti possono unirci in Europa. Abbiamo provato a coinvolgere anche Calenda ma lui, come da sua abitudine, ha scelto di fare tutto da solo: vedremo cosa riuscirà a fare, ma ritengo che questa per lui e per noi sia un’occasione persa, perchè se fossimo stati insieme avremmo superato sia la Lega che Forza Italia”.
Dopo il voto l’Europa, secondo l’esponente radicale, dovrà cercare una visione e un approccio comune, in quanto “nessuno Stato può fronteggiare da solo le sfide e le minacce che ci aspettano: transizione ambientale, ricerca tecnologica e passaggio ad auto e case green saranno temi che dovremo affrontare tutti insieme. E’ ridicolo che ogni Stato abbia una propria Consob a gestire l’economia, questo rende complicato fare concorrenza leale ed essere competitivi sul mercato”.
La maggior preoccupazione riguarda la politica estera, in particolare per i pericoli rappresentati da Russia e Cina: “L’imperialismo armato di Putin ed economico di Xi Jinping sono le peggiori minacce per l’Europa: il rapporto tra Cina e Russia è sulla falsariga di quello servo-padrone, se non uniamo le sue forze contro di loro ne usciremo sconfitti. Berlusconi aveva provato in tutti i modi a portare Putin nella Nato, ma lui ha preferito ispirarsi agli zar e a Stalin piuttosto che ai leader democratici e liberali dell’Occidente, mentre adesso vuole riconquistare il prestigio zarista della Russia negando i diritti fondamentali dell’Unione europeo ovvero libertà civili e solidarietà tra Stati”. Per quanto riguarda l’Ucraina, Taradash sottolinea come “chi parla di pace sa bene che ciò equivarrebbe a far cedere Kiev: non si deve arretrare dinanzi ai potenti, nemmeno se dovessero disporre della bomba atomica.
Quello russo è un impero di cartone e va sconfitto senza se e senza ma: l’Europa offre aiuti in base alle decisioni dei singoli Stati, ma se avesse un esercito comune potrebbe lavorare meglio”.
Anche in Medio Oriente Taradash auspica un cambio di passo da parte dell’Europa, attraverso una politica estera comune, partendo comunque dal presupposto che “oggi è in pericolo l’esistenza stessa di Israele: Netanyahu ha fatto errori enormi in passato, ma oggi il suo ruolo non è in discussione. Hamas opprime e lascia uccidere i cittadini palestinesi pur di non cedere, in più non libera gli ostaggi e non vuole la soluzione con due popoli e due Stati, pertanto servono soluzioni realistiche. 40mila morti in Palestina è un dato riportato da Hamas, l’Onu stessa ha parlato di cifre raddoppiate: basterebbe che gli ostaggi del 7 ottobre vengano liberati e che si accetti la tregua proposta da Israele”.
Un altro allarme riguarda il pericolo, che per Taradash è concreto, del ritorno di una cultura fascista diffusa su tutti i livelli: “Orban è fascista perchè proclama la democrazia illiberale, chiude i giornali ostili e censura l’opposizione; anche Putin è fascista nei suoi comportamenti. L’Italia stessa, quando non vota in difesa dei diritti Lgbt o si schiera con i movimenti pro vita, compie passi indietro in cui la libertà personale viene considerata una conquista. Se alle elezioni americane vincesse un fascista come Trump la preoccupazione andrebbe a moltiplicarsi”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Ponte Stretto, da Eurolink e Webuild denuncia penale a Report e Doglioni

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MILANO (ITALPRESS) – “Nove pagine inedite svelano ai cittadini italiani la bufala messa in piedi da Report nella puntata del 19 gennaio 2025, che ad arte ha creato una finta inchiesta giornalistica volta a screditare il valore del lavoro condotto per anni da migliaia di ingegneri e tecnici, per rendere possibile la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, opera infrastrutturale destinata a riportare l’Italia al centro dei sistemi trasportistici mediterranei ed europei. Intendiamo smentire con veemenza tutte le notizie false pubblicate da Report usando la TV pubblica al servizio di interessi di parte, per screditare le attività del Gruppo Webuild in Italia e all’estero, con riferimento a competenze delle persone nella costruzione di opere come il ponte di Braila, sicurezza sul lavoro, qualità e pulizia degli alloggi su cui il Gruppo ha sempre mantenuto i piu alti standard qualitativi”. Lo sottolinea in una nota il Gruppo Webuild che, si legge, “è in possesso dell’accordo firmato dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università la Sapienza di Roma e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nella persona del suo Presidente Carlo Doglioni. Tale accordo smentisce categoricamente quanto indicato da Doglioni durante la puntata di Report andata in onda su Rai 3 il 20 gennaio 2025: “Noi come Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia non siamo stati coinvolti formalmente per dare un parere sulla pericolosità sismica”, ha dichiarato”.
L’accordo, si legge ancora nella nota Webuild, “prevede come attività a carico di INGV la revisione degli studi geologico-strutturali dell’area dello Stretto di Messina, il riesame critico dei sistemi di faglia attivi nell’area, con distinzione delle faglie capaci laddove possibile, oltre allo studio aggiornato sull’evoluzione delle due coste (Calabria e Sicilia), lungo le componenti verticale e orizzontale, basato su dati geologici (terrazzi marini) e dati geodetici aggiornati”.
Un accordo che il consorzio costruttore dell’opera, Eurolink e il Gruppo Webuild, che ne è leader, decidono ora di pubblicare (sul sito di Webuild), “dando contemporaneamente mandato di denuncia penale contro i giornalisti della trasmissione di Rai 3 e del Presidente Doglioni, oltre agli altri intervistati, a tutela – si legge ancora – di un’azienda espressione dell’eccellenza italiana nel mondo, delle sue 90mila persone, dei suoi stakeholder ma soprattutto a onor di verità per tutti cittadini italiani che hanno diritto ad un servizio pubblico d’informazione veritiero e di qualità”.
“Si intende in questo modo – continua la nota – tutelare una volta per tutte l’integrità professionale dell’intero Top Management di Webuild, guidato dall’AD Pietro Salini, e di tutti gli ingegneri e tecnici del Gruppo, dei centri di ricerca, delle università e delle società di ingegneria più qualificati al mondo accusati di aver redatto il progetto della più importante opera infrastrutturale del Paese in modo superficiale e negligente.
Quella del mancato coinvolgimento dell’INGV è l’ultima delle tante “bufale” che Eurolink e Webuild vogliono smascherare, fake news che in questi mesi sono state alimentate dai detrattori del Ponte e rilanciate dalla stampa, senza tener conto del valore economico e sociale che potrà esser generato durante la costruzione del Ponte per i lavoratori di un’intera filiera produttiva”.
Webuild, conclude la nota, “rivendica con orgoglio i 120 anni di esperienza in oltre 50 paesi nel mondo e la storia di successo nella costruzione di oltre mille km di ponti e viadotti, dal Long Beach International Gateway Bridge in California, al “A. Max Brewer” Bridge in Florida, e il Secondo e il Terzo Ponte sul Bosforo in Turchia, oltre al famoso Ponte Genova San Giorgio”.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Cronaca

TEATRO CAGNONI SOLD-OUT AL PRIMO GRAN GALA ENRICO MUSIANI

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Un pomeriggio unico al Teatro Cagnoni di Godiasco Salice Terme, che ha visto protagonista la musica “all’italiana” di Enrico Musiani, indimenticato artista scomparso lo scorso anno.

Sabrina Musiani ha organizzato l’evento curando ogni dettaglio artistico e occupandosi della conduzione della serata in coppia col partner televisivo Walter Di Gemma.

È stata riunita una parte della famiglia artistica di Musiani che negli ultimi decenni ha visto padre e figlia protagonisti di tante trasmissioni su Antenna 3 e Tele Lombardia, per un pubblico di oltre 250 persone.

Sul palco del Teatro Cagnoni si sono esibiti Gabriele Dal Fara, Angelo Truffi dei “Canta Milano”, Giorgio Bottini, Mario Lo Giudice, Umberto Di Condio, Francesco dei “Blue Dream” ed il gruppo “I Vandali”, introdotti da un emozionante monologo di Andrea Schiavi e coadiuvati da Oscar di Oscar e Valentina Live Music.

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I Direttori artistici Giovanna Nocetti e Alessandro Paola Schiavi hanno sottolineato la generosità di Sabrina Musiani, capace di riunire amici e fan per un primo Gala che presto diventerà un appuntamento televisivo.

Gran finale tra applausi e standing ovation con il brano simbolo di Musiani, ”Lauretta”, proiettato in video durante la consegna delle targhe e dei premi agli artisti. Il Sindaco di Godiasco Salice Terme Fabio Riva è salito sul palco per i saluti finali ed i ringraziamenti agli artisti per l’evento.

Fotografie a cura di Elettra Cannarozzi.

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Cronaca

TG NEWS ITALPRESS – 20 GENNAIO 2025

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ROMA (ITALPRESS) – In questa edizione: Il giorno di Trump, Meloni alla cerimonia di insediamento – L’Unione Europea autorizza l’uso della farina di insetti – Bullismo, Mattarella invita gli studenti al rispetto e all’accoglienza – Tre infermiere aggredite con calci e pugni in ospedale da paziente – Uomo trovato morto a Reggio Calabria, fermati i figli – Chiesa Alto Adige, accertati 67 casi di abusi su minori – Rimosso tumore al rene di 1,5 kg a bimba di 8 anni al Bambin Gesù – Previsioni 3B Meteo 21 Gennaio.

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