LA VOCE PAVESE – GLI OSPEDALI NON SONO EDIFICI SONO PERSONE
Nessun accordo raggiunto e lo stato d’agitazione rimane. Si è concluso negativamente lunedì il tentativo di conciliazione tra Fp Cgil, UIl Fpl, Fials e la Direzione del San Matteo che ha avuto come teatro la Prefettura. Carenze di personale, tempistiche brevi sui pagamenti di attività incentivanti, parcheggi, benessere organizzativo, richiami in servizio e straordinari sono stati i temi toccati nell’incontro, gli stessi evidenziati nell’assemblea del personale che aveva dato mandato ai sindacati di proclamare lo stato d’agitazione. "Avete ragione – ha ammesso il dg del Policlinico, Stefano Manfredi – Le criticità evidenziate sono reali. Affronteremo tutti i problemi". Lo stato d’agitazione però resta in attesa che le parole diventino fatti. "L’utenza non è tutelata neppure adesso – ha rimarcato Andrea Galeppi – perché il personale è in numero ridotto. Se abbiamo ragione, perché si è dovuti arrivare allo stato di agitazione?". I sindacati hanno lanciato un’ancora di salvataggio: "I temi sul tavolo sono diversi e alcuni di rapida soluzione. Se qualcosa cambierà, il passo successivo sarà revocare lo stato d’agitazione".
ZONA LOMBARDIA – 20 LUGLIO 2025
Il commento ai fatti del giorno in Lombardia: un focus quotidiano a cura di Emanuele Bottiroli, un esperimento multimediale allargato anche ai social, per essere sempre aggiornati su quanto avviene sul nostro territorio in tempo reale. Dal lunedì al venerdì alle 13 su Lombardia Live 24.
LA VOCE PAVESE – PROCURA DI PAVIA, BASTA SPECULAZIONI SUL CASO GARLASCO
La Procura della Repubblica interviene con decisione per fermare le speculazioni e le ricostruzioni infondate che in questi giorni hanno riacceso l’attenzione mediatica sul delitto di Garlasco. In un comunicato ufficiale firmato dal procuratore Fabio Napoleone e diffuso il 19 luglio, si chiarisce che ogni informazione o commento non proveniente da fonti ufficiali “genera solo confusione” e alimenta “discussioni fittizie”.
I magistrati titolari della nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 nella casa di famiglia a Garlasco, aggiorneranno il procuratore “costantemente e accuratamente” sullo stato delle indagini ma si esprimeranno pubblicamente solo al termine delle verifiche. Troppo spesso, denuncia la Procura, si assiste a un uso improprio del nome dell’ufficio giudiziario, attribuendo “valutazioni, ricostruzioni, attività in corso e persino stati d’animo” del tutto privi di fondamento.
Il chiarimento arriva mentre le indagini si concentrano sul nuovo materiale genetico ritrovato su un tampone orale di Chiara Poggi, prelevato il 13 agosto 2007 e mai esaminato prima. Dalle analisi è emerso un profilo genetico, denominato “Ignoto 3”, che non corrisponde ad Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio, né ad Andrea Sempio, oggetto della nuova inchiesta.
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Una delle due tracce rilevate risulta parzialmente sovrapponibile al Dna di Ernesto Gabriele Ferrari, assistente del medico legale, suggerendo una possibile contaminazione in sala autoptica. La genetista Denise Albani ha sollecitato chiarimenti sulle modalità di prelievo, mentre la Procura proseguirà le comparazioni con i profili genetici di circa trenta persone entrate in contatto con il corpo della vittima.
Solo se l’ipotesi della contaminazione verrà esclusa in modo definitivo, le indagini si allargheranno al contesto relazionale di Chiara Poggi e dell’ex indagato Sempio. Fino ad allora, ammonisce la Procura, ogni valutazione affrettata è priva di fondamento.
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