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Azzurri al lavoro verso la Spagna, Frattesi e Jorginho ci credono

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Di Antonio Ricotta
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Neanche il tempo di archiviare l’Albania, c’è la Spagna da preparare. E bene visto il valore dell’avversario. Gli Europei (anche i Mondiali ma l’Italia da un pò non sa che cosa siano) sono così, nove campioni in carica lo sanno bene, gli altri un pò meno. Comunque vada la partita di giovedì dirà molto sul futuro delle due squadre, anche perchè si scenderà in campo il giorno dopo Croazia-Albania. Non ci sarà da fare calcoli, conta passare il turno, da primi o da secondi, c’è anche l’opzione delle migliori terze, ma sarebbe una sconfitta solo pensarci. Non è da Spalletti, vero è che per lui conta giocar bene più che vincere, ma solo perchè ritiene che quella sia la strada migliore per raggiungere il risultato. Ci sta lavorando su, ha iniziato di fatto oggi, perchè ieri la squadra era divisa in due gruppi. Osserva tutti da vicino, lo ha fatto anche nella penultima seduta diretta, quando in campo c’era chi con l’Albania non ha trovato spazio. Escludere la conferma dell’11 di Dortmund sarebbe sbagliato, ma qualche cambio, magari 2-3 o soltanto uno, non sarebbe una sorpresa. Un pò per gestire le forze, un pò, anzi soprattutto, perchè la Spagna è di tutt’altra pasta.
La difesa potrebbe essere confermata in blocco, anche se Buongiorno e Mancini potrebbero insidiare Calafiori. A centrocampo, mediana o trequarti potrebbe cambiare qualcosa. Jorginho ci sarà, Barella anche, non si può rinunciare alle loro caratteristiche contro la Spagna. Cristante offre maggiore solidità, chissà che non trovi spazio. Al posto di chi?
Forse Frattesi? Pellegrini? C’è tempo per pensarci. Chiesa e Scamacca sembrano intoccabili. Nei 15 minuti aperti oggi alla stampa, poche indicazioni. Una partitella 12 contro 12, con Barella jolly e a campo decisamente ridotto. Un modo per allenare il palleggio e la capacità di sfuggire alla pressione avversaria.
Con Meret e Vicario a giocare la palla con i difensori, in blu Di Lorenzo e Dimarco esterni, in mezzo Mancini, Bastoni e Calafiori.
A centrocampo Jorginho e Cristante, quindi Chiesa, Frattesi e Pellegrini alle spalle di Retegui. Dall’altra parte Bellanova, Darmian, Gatti, Buongiorno e Cambiaso; in mezzo Fagioli e Folorunsho, con El Shaarawy, Raspadori e Zaccagni trequartisti, Scamacca punta. Nulla di particolarmente indicativo, ma una cosa è certa, Spalletti non cambierà la filosofia di gioco della sua squadra.
Ne è sicuro Frattesi, convinto che con la Spagna l’Italia non rinuncerà al “possesso”, ma altrettanto consapevole che, seppur in maniera ridotta rispetto al passato, resta questo il punto di forza delle furie rosse. “La Spagna dal punto di vista individuale è avanti rispetto a noi – ha dichiarato il centrocampista azzurro durante la conferenza stampa a Iserlohn -, dovremo mettere in campo lo spirito italiano che ci accompagna da tantissimi anni, dovremo saper soffrire, saper lottare, se la mettiamo sui duelli individuali è difficile, se puntiamo sullo spirito di sacrifico possiamo fare una grande partita”. Grandi elogi per Yamal e Rodri. Il primo “destinato a diventare un grande del calcio mondiale”, il secondo “il miglior centrocampista del mondo”.
Ci crede Frattesi, sa che si può fare Jorginho. Fu lui a segnare il rigore decisivo nella semifinale del 2021: “Quel rigore alla Spagna mi dà ancora i brividi. Lavoriamo per regalare agli italiani altre gioie così”, ha detto l’italo-brasiliano che ha fiducia in questa Nazionale. “Dobbiamo continuare su questa strada, con la disponibilità di tutti nel mettersi a disposizione del gruppo. Così – garantisce Jorginho – possiamo arrivare lontano”.
– Foto Italpress –
(ITALPRESS).

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Wimbledon, Cobolli show: è ai quarti. In serata tocca a Sinner

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LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) –  Per la prima volta in carriera, Flavio Cobolli approda nei quarti di finale di Wimbledon, terzo Slam stagionale alla sua seconda settimana sui campi in erba londinesi. Negli ottavi di finale il 23enne tennista romano, numero 22 del ranking mondiale e 22esima testa di serie, si è imposto sul croato Marin Cilic, 83 Atp, campione allo US Open 2014 e finalista a Wimbledon nel 2017 e all’Australian Open 2018, in tre set con il punteggio di 6-4 6-4 6-7(4) 7-6(3), in tre ore e 26 minuti di gioco.

Cobolli, che per un posto in semifinale, sfiderà uno tra il serbo Novak Djokovic (6), a caccia del suo ottavo titolo a Wimbledon e il 25esimo in singolare negli Slam (sarebbe un record senza precedenti) e l’australiano Alex de Minaur (11), diventa così l’ottavo italiano nella storia a raggiungere i quarti di finale del singolare maschile a Wimbledon dopo Uberto de Morpurgo (1928), Nicola Pietrangeli (1955 e 1960), Adriano Panatta (1979), Davide Sanguinetti (1998), Matteo Berrettini (2021), Jannik Sinner (2022, 2023 e 2024) e Lorenzo Musetti (2024).

“Ho sempre sognato di giocare questo torneo – ha dichiarato a caldo Cobolli – Ho cominciato a giocare a tennis per arrivare a giocare questo tipo di partite. Questo sarà un momento che non dimenticherò mai. Oggi ho cercato di pensare solo al mio gioco e di essere sempre aggressivo. Penso di aver giocato una grande partita. Ora dovrò recuperare per il prossimo match”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Milan, parte l’Allegri-bis “Obiettivo tornare in Champions”

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MILANO (ITALPRESS) – “Iniziamo oggi questa avventura dove cercheremo di toglierci delle grandi soddisfazioni”. Lo ha dichiarato il nuovo allenatore del Milan Massimiliano Allegri durante la conferenza stampa di presentazione. “Abbiamo subito iniziato a lavorare col direttore Tare e con la società – ha aggiunto -, per ottenere risultati alla fine della stagione dobbiamo essere un blocco unico, con la responsabilità che dobbiamo avere davanti a un club importante come il Milan”.

“Credo che bisogna iniziare la stagione con grande entusiasmo, con grande senso di responsabilità ed essere a marzo in una buona posizione. Il primo obiettivo? Il Milan è una squadra di livello mondiale, credo che debba tornare a giocare la Champions League, a marzo bisogna essere in quelle posizioni perché poi si decide la stagione”, ha sottolineato. “Credo che la rosa del Milan sia un’ottima rosa, il direttore sta monitorando tutte le situazioni, l’importante è arrivare al 31 agosto nelle migliori condizioni, ma soprattutto iniziare a lavorare bene nei primi sei mesi, sono molto importanti per creare le basi per marzo”, ha ribadito.

“Quando si lavora al Milan tutti devono avere l’ambizione di ottenere massimi risultati, come detto bisogna iniziare a lavorare con la convinzione. Se a marzo saremo bravi ad essere nelle posizioni migliori ci giocheremo al meglio la stagione. In questo momento non serve a niente dire vinceremo il campionato, bisogna essere responsabili, professionali e concreti”, ha spiegato.

“La mia scelta? Innanzitutto perché il Milan è un club a cui sono molto affezionato. Quando mi è arrivata la telefonata di Tare e Furlani li ho incontrati subito: ero molto entusiasta ed in un’ora abbiamo deciso che avremo cominciato questa avventura insieme. Sono molto contento di questa scelta che ho fatto”, ha confessato.

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“Ibrahimovic non l’ho ancora visto, ci siamo però sentiti appena arrivata l’ufficialità. È stato un giocatore straordinario, che mi ha regalato con gli altri il primo scudetto. È un consulente della proprietà e deve essere d’esempio per tutti i giocatori con la sua mentalità vincente”, ha detto parlando del rapporto con Ibrahimovic.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Donnarumma “Sono molto scosso, non volevo far male a Musiala”

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ROMA (ITALPRESS) – “Sono molto scosso da quanto accaduto, non era sicuramente mia intenzione far male a Musiala”. Gianluigi Donnarumma commenta così, a ‘La Gazzetta dello Sport’, la sua uscita durante il quarto del Mondiale per Club che è costata all’attaccante del Bayern Monaco la frattura del perone e uno stop di almeno 4-5 mesi.

Gigio è arrivato per primo sul pallone e non poteva più evitare il contrasto – spiega il procuratore del portiere campano del Psg e della Nazionale, Vincenzo RaiolaÈ ingiusto pensare che volesse far male a Musiala cui auguriamo che si ristabilisca al più presto per tornare più forte di prima”.

L’ex numero 1 del Milan, accusato dal collega Neuer di essere uscito con troppa foga, non è subito corso dal tedesco per sincerarsi delle sue condizioni: “Non ha voluto far finta di niente – prosegue Raiola a ‘La Gazzetta dello Sport – Gigio è un ragazzo molto sensibile. Non sarebbe stato in grado di sostenere la scena e ha preferito allontanarsi per lasciare che i medici si occupassero al meglio di Musiala”.

“Una volta negli spogliatoi ha persino acceso il telefono. In tanti anni che lavoriamo insieme non l’ha mai fatto. Di solito lo spegne un’ora prima del fischio d’inizio per concentrarsi sulla partita e lo riaccende dopo la gara. Stavolta mi ha mandato un messaggio per dirmi che era scosso e che non l’aveva fatto apposta”. Per quanto riguarda il rinnovo contrattuale con i campioni d’Europa e di Francia, Raiola spiega che “ci stiamo parlando, non è anomala una trattativa così lunga perché si parla del portiere più forte al mondo. Per me, Gianluigi merita il Pallone d’oro. Siamo ottimisti, il Psg è un grande club. Lasciamo passare le ultime partite. In ballo c’è il culmine di una stagione già storica. Poi cercheremo di trovare un accordo in tempi ragionevoli”.

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– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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