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Politica

Autonomia, Schifani “Basta terrorismo, nessuno sarà penalizzato”

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ROMA (ITALPRESS) – “E’ falso che l’autonomia differenziata spacchi l’Italia. Chi lo sostiene fa terrorismo politico. Il ddl scandisce solo tempi e modi per arrivare alle intese (previste dalla riforma voluta dal centrosinistra nel 2001). Si badi bene, prima con il governo, ma poi con il Parlamento”. Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, in una intervista al “Corriere della Sera”. “L’intesa presuppone l’accordo di due parti. Mi rifiuto di pensare che questo o altri governi approvino intese pericolose per il Sud. Sarebbe pura follia. L’allarmismo della sinistra è infondato – ha sottolineato -. Io questo pericolo non lo vedo. E’ chiaro che finchè non ci saranno i Lep, l’autonomia non partirà. Poi non si dice una cosa fondamentale. La bozza Calderoli prevedeva che a giudicare sui Lep fosse una commissione esterna. Grazie a FI, invece, a dire l’ultima parola sarà il Parlamento. Se dice no, la procedura non parte”. “L’intesa richiede l’approvazione di due rami del Parlamento con maggioranza qualificata: la metà più 1 dei componenti. Nella mia modesta esperienza parlamentare, per questi numeri serve un consenso più ampio di questa maggioranza visto il fisiologico voto contrario o assenza di singoli parlamentari”.
Ma l’autonomia non rompe il patto di solidarietà? “No perchè tutte le Regioni dovranno garantire oltre ai Lep anche i livelli standard di spesa – ha ribadito -. Inizialmente era favorito chi aveva un livello storico di spesa più alto. Grazie a Forza Italia non è più così”. “L’autonomia fiscale piena non è prevista – ha proseguito -. Ma se la Regione con le somme trasferite dallo Stato realizza economie con modelli più efficienti, può utilizzare quei risparmi”. Sul richio scuole diverse dal Nord al Sud, ha spiegato: “Sarà lo Stato a dover garantire l’uniformità. Noi di FI su questo e altro vigileremo”. Come? “Il presidente Tajani l’8 luglio al Consiglio nazionale lancerà l’osservatorio di FI permanente. Verranno coinvolti, oltre alla ministra Casellati, i presidenti di Regione, i capigruppo ed economisti per vigilare contro sfasature e anomalie”. E lo chiederà per la Sicilia? “Spetta all’Assemblea regionale. Ne discuteremo”, comunque “non è all’ordine del giorno. Se c’è una cosa che qui non manca sono le risorse”. Allora perchè mancano i servizi? “Finora è mancata la capacità di spesa. Due settimane fa grazie all’intesa con la presidente Meloni ci sono stati assegnati 6 miliardi del Fondo sociale di coesione. La sfida quotidiana è con la burocrazia”. “Io sono il presidente della Regione ma la legge Bassanini attribuisce poteri di spesa ai direttori generali e la sfida è che la spesa sia veloce. Conto però di vincerla. Tra un anno molti scadono e voglio immettere risorse nuove”, ha aggiunto.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Manovra, Tajani “Si può aggiustare in Parlamento, troveremo intesa”

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ROMA (ITALPRESS) – Il vertice sulla manovra “c’è, alle 18. La manovra economica si può aggiustare in Parlamento con l’accordo fra tutte le forze di maggioranza. Il mio obiettivo è quello di continuare ad aiutare il ceto medio. Con gli introiti del concordato preventivo credo che si possa abbassare l’aliquota Irpef e dare un segnale al ceto medio che è quello che si carica il peso dell’Italia dallla fine della seconda guerra mondiale”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ospite a In 1/2 ora su Rai3. “Siamo sempre usciti con una posizione unitaria, un pò di dibattito serve. Non ci trattiamo male, siamo partiti diversi con sensibilità diverse”, ha aggiunto a proposito delle diverse posizioni nella maggioranza in vista del vertice convocato a Palazzo Chigi.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Politica

Conte “Costituente M5S è la risposta all’astensionismo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il processo costituente è stato assolutamente partecipato, il più ampio possibile, abbiamo aperto anche a persone che hanno tentato di delegittimare sin dall’inizio, lo avevamo previsto, è fisiologico. Noi siamo aperti anche al dissenso perchè siamo una forza politica sana, se ci sono 90mila persone che discutono ci possono essere anche persone che la pensano diversamente”. Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, nel corso di Nova, l’Assemblea costituente del movimento.
“Forse questo è il punto più basso della politica, il momento di massimo inquinamento dove la politica è condizionata dall’influenza dei gruppi economici, i soliti, che riescono a gestire il destino di tutti. Quando c’è una astensione così forte non si può restare indifferenti, noi vogliamo dare l’esempio e per questo è nato il processo costituente”, ha sottolineato Conte.
“Ci possiamo giovare dell’intuizione di Casaleggio che per primo ha individuato le potenzialità della democrazia diretta sulle piattaforme digitali. Ma oggi stiamo osando, stiamo andando oltre perchè questo è un processo che si è aperto a contributi anche dei non iscritti, dopo è nato un confronto deliberativo sulle 22 mila proposte”, ha detto ancora l’ex premier.
“Sono in corso le votazioni e ciascuno di voi può decidere sul futuro del M5S, abbiamo ribaltato l’ordine delle cose, la piramide l’abbiamo rovesciata, è la base che è in alto e che sta decidendo – ha aggiunto -. Definiamo quali sono gli obiettivi strategici, i progetti di cambiamento della società e lo facciamo ascoltando i nostri iscritti e i cittadini com’è nella nostra tradizione”.
Conte durante il suo intervento è stato contestato da alcuni giovani con lo slogan “trasparenza” e “dimissioni”. “Noi siamo aperti anche al dissenso perchè siamo una forza politica sana”, ha risposto l’ex premier dal palco.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Politica

Tajani “Su Netanyahu linea è quella del premier, parleremo con alleati”

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TORINO (ITALPRESS) – “La linea è quella del presidente del Consiglio che io ho il dovere di attuare, anche perchè la condivido. Esamineremo, leggeremo le carte per capire quali sono le motivazioni che hanno portato la Corte a fare questa scelta. Rispettiamo la Corte, la sosteniamo, ma siamo altresì convinti che la Corte debba svolgere un ruolo giuridico e non politico”.
Così il vicepremier e ministro, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea Anci a Torino, commentando il mandato di cattura per il premier israeliano Benjamin Netanyahu deciso dalla Corte penale internazionale. “Per quanto riguarda le decisioni le prenderemo insieme ai nostri alleati, da lunedì inizia a Fiuggi il G7 esteri, ne parlerò anche con i miei alleati e vedremo cosa si dovrà fare. Questa è la linea scelta dal presidente del Consiglio, la politica estera la fa il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri la attua”, ha aggiunto.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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