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Dal campo alla scrivania, la nuova vita di Ivan Cordoba

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ROMA (ITALPRESS) – “Passare dal campo alla scrivania fa sempre effetto, anche perchè da quando avevo 4 anni ho giocato col pallone, ma se uno si prepara qualche anno prima del ritiro su quello che vorrebbe poi fare, diventa più facile. Io pensavo già di poter entrare in una dirigenza e mi sono preparato su quello”. Lo ha detto Ivan Ramiro Cordoba, ex difensore dell’Inter e attuale dirigente del Venezia, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress: “Quello che si cerca nella vita è trasferire l’essenza di ognuno – ha spiegato il colombiano – Quello che ti aiuta a prepararti a smettere è capire come trasferire il proprio essere dal campo alla nuova attività”. Come altri grandi campioni del recente passato, anche Cordoba dopo aver appeso gli scarpini al chiodo si è seduto alla scrivania e ha portato al Venezia quell’esperienza che il manager puro non ha. La vita nello spogliatoio, lo stress delle partite, le difficoltà dopo gli infortuni, con un’azione di raccordo che spesso fa la differenza e il risultato.
“Quando abbiamo ottenuto la promozione col Venezia, ho detto ai ragazzi di godersi queste emozioni, perchè non gliele toglierà nessuno – ha raccontato – Quando si lotta per gli obiettivi sportivi prima di quelli economici, dopo è sicuro che arriverà anche il resto”.
E sul suo unico grande infortunio patito in carriera: “Mi sono sentito molto fragile, perchè finchè non hai mai avuto un infortunio pensi di avere dei superpoteri, quindi poi pensi ‘ma non è possibilè – ha ricordato Cordoba – Io non ci credevo quando mi è successo a Liverpool, in campo mi hanno applicato un antidolorifico e io volevo rientrare, ma i medici mi dicevano che il ginocchio non era a posto. E’ difficile da accettare quando c’è un infortunio importante”. “Quando c’è un gruppo di lavoro al tuo fianco, dottori e specialisti, se hai un rapporto trasparente tutto va per il meglio. Ho avuto Volpi e Combi come medici all’Inter, tutto parte anche dal fatto che il presidente Moratti ha sempre tutelato la persona ancor prima del calciatore – ha sottolineato l’ex difensore parlando della sua carriera all’Inter – E’ una cosa che ha un ritorno: se tu curi bene l’infortunio e dai tempo necessario per recuperare bene, allora hai un giocatore con più disponibilità”.
Cordoba ha anche avviato da tempo un progetto di solidarietà: “Io e mia moglie abbiamo cominciato da tempo ad aiutare ragazzi e anziani con delle difficoltà, pensiamo che sono le persone più deboli – ha spiegato Cordoba – Collaboriamo anche con altre fondazioni e nell’Inter abbiamo trovato un’isola felice, Moratti ha contribuito anche perchè ha sempre avuto la cultura del sociale”. E sul libro scritto dallo stesso ex calciatore in cui ha raccontato i retroscena della sua lunga carriera: “Il mio cognome oltre a Cordoba è anche Sepulveda e ho fatto un libro – ha scherzato – Mia moglie mi ha convinto a raccontare la mia storia, piena di tante esperienze, è bello far capire ai giovani come sono arrivato a giocare ad alti livelli. Quando ero ragazzino in Colombia non pensavo nemmeno nei sogni di ambire a questa carriera, il massimo che potevo pensare era arrivare alla nazionale colombiana e giocare all’estero, ma giocare all’Inter non lo pensavo proprio – ha ammesso – Ogni giorno all’Inter l’ho vissuto come un sogno”.
Infine, sulla possibilità di avere un erede nel mondo del calcio: “Non obbligo i miei figli a seguire le mie orme, nessuno dei tre ha preso questa strada, il piccolo gioca in una scuola calcio ma fa tanti sport, deciderà lui – ha concluso – L’importante è fare sport”.

– foto tratta da video Medicina Top –
(ITALPRESS).

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A Shiffrin e Johnson l’oro iridato nella combinata a squadre

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SAALBACH (AUSTRIA) (ITALPRESS) – Medaglia d’oro al team Usa 1 nella prima, storica, combinata a squadre femminile dei Mondiali di sci alpino, in scena a Saalbach, in Austria. A trionfare dopo le prove in discesa e in slalom speciale sono state Mikaela Shiffrin (all’ottavo oro iridato) e Breezy Johnson (alla seconda medaglia iridata di fila, dopo il successo in discesa). Medaglia d’argento per la Svizzera 1 di Lara Gut-Behrami e Wendy Holdener, staccate di 39 centesimi dalle statunitensi. Bronzo per l’Austria 3 di Stephanie Venier e Katharina Truppe (a 53 centesimi dal duo Shiffrin-Johnson).
Ottava piazza per l’Italia 3 di Nadia Delago e Marta Rossetti (+ 0″93); quattordicesimo posto invece per Elena Curtoni e Martina Peterlini (+ 2″14).
Eliminate infine Laura Pirovano e Giorgia Collomb, con quest’ultima uscita di scena durante la prova di slalom.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Audero “Al Palermo perchè credo nel progetto del City Group”

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PALERMO (ITALPRESS) – Ha già fatto il suo esordio domenica contro lo Spezia, ma ha dovuto attendere l’inizio della nuova settimana Emil Audero per presentarsi: il nuovo portiere rosanero ha incontrato i giornalisti al Palermo Cfa.
L’estremo difensore racconta com’è nata la trattativa: “Ho ricevuto diverse proposte, ma quella del Palermo mi ha stuzzicato di più: tanti fattori mi hanno spinto a dire di sì, ringrazio Osti perchè già ci conoscevamo e c’è stata grande volontà da parte sua. Non ho mai messo in dubbio il progetto del Palermo: anche a Como c’era volontà di creare qualcosa a lungo termine, non vorrei soffermarmi troppo su quello che non è andato ma ci sono una serie di elementi che mi hanno spinto a fare delle scelte e venire qua”.
Audero parla poi della beffarda partita con lo Spezia: “Bastava uno sforzo in più e avremmo vinto. Purtroppo il calcio è questo, ma ci sono tanti lati positivi da vedere: abbiamo messo in campo uno spirito competitivo e dimostrato di saper soffrire. Il dispiacere c’è, ma una prestazione del genere deve darci ancora più carica per la prossima partita: dobbiamo concentrarci sul Mantova, perchè l’obiettivo è troppo importante per essere intaccato da pensieri o scorie”.
Altro tema su cui si sofferma l’ex Como è il nuovo ambiente, sia come compagni che come tifosi: “Ho trovato un ottimo spogliatoio, sono contento dell’accoglienza ricevuta: sono stato a Palermo da avversario con le maglie di Juventus e Venezia e tutte le volte il Barbera mi aveva colpito, anche questo mi ha convinto a venire qui. In semifinale play-off nel 2018 c’era uno stadio molto pieno e caldo: trovare 1.300 tifosi in trasferta alla Spezia ti fa capire quanto i tifosi tengano a questa maglia e questo non può che far piacere, ci dispiace ancora di più averli visti soffrire con noi per il risultato”.

– fOTO: Xd8/Italpress –

(ITALPRESS).

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Ancora razzismo nel calcio, Kean insultato sui social

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FIRENZE (ITALPRESS) – L’attaccante Moise Kean, attraverso delle stories pubblicate sul proprio profilo Instagram, ha reso noto di aver ricevuto, attraverso messaggi diretti proprio sul noto servizio di rete sociale, insulti razzisti da numerosi utenti al termine della gara di ieri sera fra la “sua” Fiorentina e l’Inter. Fra le offese spiccano: “Non ci sono negri italiani”, “Scimmia del ca…o fai vedere i muscoli” e “Fai ca…re, non hai fatto un ca…o oggi, scimmia”. Kean ha commentato il tutto scrivendo “Ancora, nel 2025…” con, a contorno ben sette emoticon raffiguranti una persona che vomita.
In mattinata ha subito preso provvedimenti la Fiorentina. Questo il comunicato: “La società viola e tutto il club esprimono la propria vicinanza a Moise Kean, vittima sui social media, al termine della partita disputata contro l’Inter a Milano, di pesanti attacchi a sfondo razzista”. “Gli autori di tali gesti sono stati segnalati alle autorità competenti”, ha precisato il club toscano.
Il gesto, a ruota, è stato condannato dal club nerazzurro: “Per i valori che contraddistinguono la nostra storia, siamo da sempre contro ogni forma di discriminazione. Ci schieriamo quindi al fianco di Moise Kean e della Fiorentina nel condannare gli attacchi di cui è stato vittima l’attaccante viola”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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