Sport
El Shaarawy tra rimpianti e fiducia “L’Italia non muore mai”
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1 anno fa-
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Redazione
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – “E’ chiaro che ognuno di noi punta sempre al massimo, sia a livello italiano che europeo, sì ho qualche rimpianto, potevo fare qualcosa in più in azzurro, ho sempre cercato di dare tutto per quello che era nelle mie possibilità, essere qui per me oggi è un grande privilegio, volevo esserci e ci sono riuscito anche se non sto giocando, ma è una grande gratificazione essere nel gruppo”. Stephan El Shaarawy fino l’Europeo l’ha visto dalla panchina, ma non è questo il suo rammarico più grande, anzi è fiero di essere tra i 26, ma sa che dalla sua carriera era lecito aspettarsi di più. Però c’è ancora tempo, anche per incidere in questo torneo che, secondo lui, può dare tante gioie agli italiani, così come una grande gioia l’ha data il gol di Zaccagni al 98° contro la Croazia. “E’ stata una grande emozione, è arrivato negli ultimi secondi ed era quello della qualificazione, ci ha dato la conferma che questa squadra lotta e non muore mai”, ha spiegato il Faraone in conferenza stampa a Casa Azzurri a tre giorni dal match contro la Svizzera, ottavo di finale in programma sabato a Berlino. “Segnare al 98° non è solo fortuna, dimostra la qualità di una squadra che ci crede fino all’ultimo, il gol di Zaccagni è stata una grande gioia, arrivata al termine di una partita magari non eccezionale dal punto di vista della qualità come quella contro l’Albania, ma c’è stato grande impegno, abbiamo lottato e la qualificazione secondo me è meritata”. Nonostante il passaggio del turno si avverte una certa tensione e anche le critiche non sono mancate. “E’ normale che ci siano grandi aspettative, che ci sia pressione, perchè siamo una squadra forte che può arrivare fino in fondo, siamo i campioni in carica ed è giusto che ci siano grandi aspettative – prosegue il giocatore della Roma -. Abbiamo una grande responsabilità, ma questa Nazionale è fatta da grandi uomini, abbiamo un grande gruppo che sa soffrire e lottare insieme e che ha anche grande qualità, potevamo fare meglio contro la Spagna, ma dobbiamo avere l’ambizione di essere protagonisti”, ha aggiunto El Shaarawy. Spalletti lo vede “carico nel modo giusto, è esigente, pretende tanto come è giusto che sia, ma lo vedo positivo per quello che è il nostro percorso, crede nella squadra e in quello che gli possiamo dare”. Se intorno agli azzurri c’è un pò di tensione, dall’altra parte entusiasmo e fiducia, tanto che il ct Yakin assicura di preparare con serenità e senza paura il match contro la squadra di Spalletti. “Nessuna squadra è contenta di giocare contro l’Italia, abbiamo una grande storia e siamo i campioni in carica. Non è facile giocare contro di noi – sottolinea l’esterno della Nazionale -, siamo una squadra che non molla, che cerca il gol e che vuole imporre sempre il proprio gioco, ci abbiamo provato anche contro la Spagna sapendo che ci sarebbero state delle difficoltà. Noi possiamo giocare a viso aperto contro qualsiasi avversaria, perchè abbiamo le qualità per farlo, lo faremo anche contro la Svizzera, vogliamo fare un calcio propositivo e vincere perchè l’obiettivo è arrivare fino in fondo”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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Sport
A von Allmen la discesa di Cdm in Val Gardena, gran terzo posto per Schieder
Pubblicato
6 ore fa-
20 Dicembre 2025di
Redazione
VAL GARDENA (ITALPRESS) – Franjo von Allmen vince la discesa libera della Val Gardena, valida per la Coppa del mondo 2025/2026 di sci alpino. Lo svizzero ha battuto Marco Odermatt con il tempo di 1’58″67, precedendo il connazionale di 0″30. Terzo posto per l’azzurro Florian Schieder, che torna sul podio a quasi due anni dall’ultima volta, pagando un distacco di 0″98.
Bene, in generale, tutta la squadra italiana, con Dominik Paris sesto a 1″11, Mattia Casse ottavo a 1″20 e Giovanni Franzoni dodicesimo a 1″72; a punti anche Benjamin Jacques Alliod, ventesimo a 1″98. Più lontani Max Perathoner (44°) e Christof Innerhofer (52° dopo essere praticamente uscito di pista), mentre non ha concluso la gara Marco Abruzzese.
L’ORDINE DI ARRIVO
1. Franjo von Allmen (Sui) in 1’58″67
2. Marco Odermatt (Sui) a 0″30
3. Florian Schieder (Ita) a 0″98
4. Nils Alphand (Fra) a 1″00
5. Alessio Miggiano (Sui) a 1″04
6. Dominik Paris (Ita) a 1″11
7. Niels Hintermann (Sui) a 1″12
8. Mattia Casse (Ita) a 1″20
9. Adrien Theaux (Fra) a 1″29
10. Elian Lehto (Fin) a 1″47
12. Giovanni Franzoni (Ita) a 1″72
20. Benjamin Jacques Alliod (Ita) a 1″98
44. Max Perathoner (Ita) a 2″87
54. Christof Innerhofer (Ita) a 5″34
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Sport
Huetter vince la discesa di Cdm di Val d’Isere, Pirovano quinta
Pubblicato
6 ore fa-
20 Dicembre 2025di
Redazione
VAL D’ISÈRE (FRANCIA) (ITALPRESS) – Cornelia Huetter vince la discesa di Val d’Isère, in Francia, valida per la Coppa del mondo 2025/2026 di sci alpino femminile. La sciatrice austriaca si impone con il tempo di 1’41″54 e centra la decima vittoria in carriera in Coppa del mondo, la quinta in questa specialità. A completare il podio sono la tedesca Kiri Weidle-Winkelmann, staccata di 0″26, e la statunitense Lindsey Vonn, a 0″35. Bene le italiane, con ben tre azzurre tra le migliori dieci: Laura Pirovano è quinta a 0″41, mentre Sofia Goggia, che ha rischiato di finire fuori pista nel quarto settore, è ottava a 0″62, seguita da Nicol Delago, nona a 1″01. A punti anche Elena Curtoni (17^) e Nadia Delago (25^), mentre rimangono a secco Roberta Melesi (43^), Sara Thaler (44^) e Sara Allemand (45^).
L’ORDINE DI ARRIVO
1. Cornelia Huetter (Aut) in 1’41″54
2. Kira Weidle-Winkelmann (Ger) a 0″26
3. Lindsey Vonn (Usa) a 0″35
4. Ilke Stuhec (Slo) a 0″39
5. Laura Pirovano (Ita) a 0″41
6. Ester Ledecka (Cze) a 0″46
7. Breezy Johnson (Usa) a 0″61
8. Sofia Goggia (Ita) a 0″62
9. Nicol Delago (Ita) a 1″01
10. Emma Aicher (Ger) a 1″23
17. Elena Curtoni (Ita) a 1″66
25. Nadia Delago (Ita) a 2″13
43. Roberta Melesi (Ita) a 3″13
44. Sara Thaler (Ita) a 3″82
45. Sara Allemand (Ita) a 4″47
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Sport
Investimenti, stadi e sogni: il Marocco pronto ad accogliere la Coppa d’Africa
Pubblicato
8 ore fa-
20 Dicembre 2025di
Redazione
di Giorgio La Bruzzo
PALERMO (ITALPRESS) – Una generazione d’oro per spezzare la maledizione, con alle spalle un popolo pronto a spingere i suoi eroi verso il traguardo. Ma non solo: stadi rinnovati, infrastrutture sempre più moderne e un evento che rappresenta più di un test verso lo storico appuntamento del 2030. In Marocco è ormai agli sgoccioli il conto alla rovescia per la 35esima edizione della Coppa d’Africa, in programma dal 21 dicembre al 18 gennaio, con sei città (Agadir, Casablanca, Fez, Marrakech, Rabat e Tangeri) e nove impianti (di cui tre nelle capitale) pronti ad accogliere un fiume di persone.
“Ad oggi abbiamo venduto oltre un milione di biglietti – rivela all’Agenzia Italpress Omar Khyari, advisor del presidente della Federcalcio marocchina Fouzi Lekjaa – Il 30% di queste vendite proviene dall’estero. Sulla base di questi dati, possiamo aspettarci un totale superiore a 400.000 presenze. Le proiezioni attuali, che includono anche coloro che viaggeranno per le festività di fine anno, indicano che un milione di turisti visiterà il nostro Paese. Come ci stiamo preparando? Con la leggendaria ospitalità per cui i marocchini sono conosciuti. I nostri nove stadi offrono tutto il comfort necessario, così come le otto fan zone ufficiali”.
Il governo ha deciso di fare le cose in grande, ritoccando gli stadi (quello di Tangeri aveva già avuto un primo restyling nel 2020 e un’ulteriore ristrutturazione è stata conclusa a settembre) e intervenendo anche sui collegamenti, dall’espansione del Tanger Med alla linea ferroviaria ad alta velocità che entro il 2030 dovrebbe allungarsi fino a Marrakech. Perchè fra cinque anni c’è un altro grande appuntamento: i Mondiali, che il Paese co-organizzerà assieme a Spagna e Portogallo, oltre ad alcune gare in Sudamerica. “La Coppa d’Africa sarà una celebrazione per tutta l’Africa ma servirà anche come fondamentale prova generale per il Mondiale 2030 – conferma Khyari – Continueremo a perfezionare le nostre infrastrutture”.
Anche perchè il torneo che sta per cominciare rappresenta pure un importante motore di crescita economica. “Si prevede che genererà un immediato impulso finanziario, grazie all’enorme afflusso di tifosi. Gli esperti stimano entrate aggiuntive comprese tra i 5 e i 12 miliardi di dirham (fra i 460 milioni e oltre un miliardo di euro, ndr)”. Per quanto riguarda il campo, la squadra di casa è la favorita numero uno anche se c’è da sciogliere il nodo Hakimi, impegnato in una corsa contro il tempo per recuperare dall’infortunio alla caviglia.
I Leoni dell’Atlante stanno vivendo il momento migliore della loro storia, e non solo per l’incredibile semifinale raggiunta nel 2022 in Qatar: gli uomini di Regragui – prima nazionale africana a qualificarsi per la Coppa del Mondo del prossimo anno – hanno qualità e talento e da tempo hanno messo nel mirino una Coppa vinta soltanto in un’occasione (1976) e poi sfiorata nel 2004, nella finale persa contro la Tunisia. Vincere davanti al proprio pubblico sarebbe la classica ciliegina sulla torta per un movimento in crescita su tutti i fronti, come dimostrano anche il bronzo olimpico di Parigi con l’Under 23 e i recenti successi al Mondiale Under 17 e nella Coppa Araba.
Ma la concorrenza non manca, dai campioni uscenti della Costa d’Avorio all’Egitto di un Salah in cerca di riscatto dopo la rottura col Liverpool, passando per chi sarà protagonista la prossima estate in America (Algeria, Senegal, Sudafrica e Tunisia mentre non si sono qualificati Ghana e la rivelazione Capo Verde), chi spera ancora (Congo) e chi invece, costretto a fare da spettatore ai Mondiali 2026, vede nella Coppa d’Africa l’occasione per mitigare l’amarezza, come la Nigeria di Osimhen e Lookman o il Camerun di Mbeumo.
“Il Marocco ha ormai consolidato il proprio posto tra le migliori nazionali nel ranking Fifa – chiosa Khyari – I risultati raggiunti ci spingono a mantenere i più alti standard di eccellenza. Ma sebbene la nostra nazionale si presenti come la favorita sulla carta, si impegnerà a confermare questo status con ambizione e umiltà. Ci sono altre nazioni che possiedono il talento necessario per avere successo, inclusi i campioni in carica della Costa d’Avorio, Egitto, Nigeria, Senegal e i nostri vicini Algeria e Tunisia. E ancora, squadre temibili come Camerun, Repubblica Democratica del Congo e Burkina Faso”. Ma il tempo dei pronostici è finito: da domani parla il campo.
– foto glb/Italpress –
(ITALPRESS).

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