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Cronaca

FORZA ITALIA VOGHERA, LE TENSIONI DI OGGI E I PROBLEMI IRRISOLTI DI IERI. UN PARTITO SENZA PACE DALLA MORTE DI GIAMPIERO ROCCA. DA FORZA EGEMONE AL CAOS: COME USCIRNE?

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di Emanuele Bottiroli

Forza Italia Voghera non ha pace e a dire il vero non da oggi. La querelle di lunedì sera in consiglio comunale tra il consigliere Giuseppe Carbone (con lui sua nuora la vicesindaca Simona Virgilio) e Marina Azzaretti, commissaria cittadina e capogruppo consiliare del partito che ha annunciato il passaggio degli azzurri all’opposizione della giunta della sindaca Paola Garlaschelli, invita a fare memoria. Carbone e Virgilio non accettano che il partito venga staccato dalla maggioranza di centrodestra che governa Voghera, di cui fanno parte anche Lega e Fratelli d’Italia, e tramite il ruolo di Virgilio nel consiglio nazionale del partito e il riferimento nazionale dei due, il parlamentare Alessandro Cattaneo, stanno portando la questione sui tavoli nazionali nientemeno che all’attenzione del senatore Maurizio Gasparri, uno dei big del partito di Silvio Berlusconi.

Il default di Forza Italia Voghera, che nel recente passato ha anche perso le due consigliere comunali Elena Rocca e Laura Anselmi passate in Fratelli d’Italia, inizia in un momento preciso: la morte per Covid all’età di 71 anni di Giampiero Rocca, storico e ultimo segretario plenipotenziario del partito eletto dagli iscritti. Era il 1 aprile 2020. Rocca aveva iniziato presto l’attività politica nelle file della Democrazia Cristiana, aderendo poi all’Udeur e, nei primi anni ’90, a Forza Italia di cui era diventato coordinatore cittadino, ruolo che aveva ricoperto per quasi 30 anni con un partito talmente forte da selezionare sindaci e larga parte delle maggioranze, definendo strategie e priorità per la città. Aveva mantenuto l’incarico fino all’inizio del febbraio 2020 quando, anche a causa di alcuni problemi di salute, gli era progressivamente subentrato di fatto il tesoriere Giuseppe Carbone, già assessore comunale alla Sicurezza e alla Protezione civile, che era stato temporaneamente espulso dal partito quando si candidò alle provinciali contro Forza Italia a sostegno di Vittorio Poma. Tornò all’ovile poco dopo, riappacificandosi con l’amico Rocca. A piangere la scomparsa di Rocca era stato anche l’allora sindaco di Forza Italia, Carlo Barbieri: tra i due si era creato un legame forte. Dopo la morte di Rocca si era svolto un incontro importante tra il vice di Rocca, Giuseppe Cacciatore, e l’onorevole Alessandro Cattaneo. Il disegno era chiaro: una reggenza che avrebbe poi portato al congresso. Non se ne fece nulla e iniziò l’epoca dei colpi di mano delle segreterie, dei commissari, delle epurazioni e dei coordinatori nominati.

Dal “modello Voghera” che aveva dato molto alla Forza Italia fin dall’epoca della discesa in campo di Silvio Berlusconi del 1994 e poi a seguire si passò al “pasticcio Voghera” che portò fino alla frattura alle ultime elezioni amministrative conclusesi con la vittoria al ballottaggio della prima sindaca della città, Paola Garlaschelli, con una lista antagonista “Insieme per Voghera” formata dai fedelissimi dell’ex sindaco (per due mandati) Carlo Barbieri, estromessi dalle candidature in Forza Italia da Carbone e Cattaneo, che appoggiarono il candidato del campo largo Pd e Udc, Nicola Affronti. Candidata eletta nella lista antagonista “Insieme per Voghera” anche Marina Azzaretti, recentemente tornata in Forza Italia e in maggioranza con il ruolo di commissaria cittadina e capogruppo consiliare.

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Ora mentre è in corso una battaglia locale, provinciale e nazionale su chi sia legittimato o meno a rivendicare simbolo e posizionamento politico rispetto all’amministrazione Garlaschelli, da più parti gli storici sostenitori di Forza Italia Voghera ritengono che la via maestra sarebbe un’altra: un nuovo commissario inviato direttamente dal livello nazionale e poi una fase congressuale elettiva, con un dibattito interno vero e una sana rifondazione del circolo vogherese del partito su altri valori e massima trasparenza negli scopi. La sensazione che serpeggia è che il recente cambio di commissari del partito a livello regionale e provinciale abbia finito con il creare confusione mentre si approssimano le nuove elezioni amministrative: un momento forse non idoneo a far nascere altre fratture interne al centrodestra. Dalla morte di Rocca nessuno è comunque più riuscito a domare il drago Forza Italia, tirato da una parte e dell’altra tra correnti, spifferi e scivoloni. Che fanno onore?

Cronaca

Brignone vince il Super G a Cortina e domina la classifica generale”

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CORTINA D’AMPEZZO (ITALPRESS) – Federica Brignone ha vinto il Super G di Cortina d’Ampezzo, valevole per la Coppa del mondo femminile di Sci Alpino. L’azzurra, con il tempo di 1’21″64 ha preceduto sul podio le due svizzere Lara Gut Behrami e Corinne Suter, sataccate rispettivamente di 0″58 e 1″08.
Una gara perfetta per la trentaquattrenne di La Salle che vale il
31esimo successo in carriera nel massimo circuito per la campionessa valdostana, l’undicesima perla in superG, la quarta in una stagione che l’ha già vista vincere in gigante (Sòlden e Semmering) e in discesa a St. Anton. Brignone continua a riscrivere record su tutti i fronti, migliorandoli gara dopo gara: a 34 anni è la vincitrice più anziana in Coppa del Mondo, oltre a guidare la classifica delle plurivincitrici italiane della storia. Ed allunga in vetta alla classifica generale.
Per un soffio fuori dal podio Elena Curtoni, quarta, che cresce di giri ma manca l’appuntamento con le migliori tre per soli tre centesimi di secondo. L’austriaca Riccarda Haaser (+1″14) e la norvegese Kajsa Lie (+1″22) sono quinta e sesta a precedere una Sofia Goggia ssettima a 1″25, meno precisa rispetto alla discesa del giorno precedente.
Si inseriscono a ridosso della top ten quindi Laura Pirovano, dodicesima a 1″60, e Roberta Melesi, quattordicesima a 1″72; appena fuori dalla zona punti Nadia Delago (+3″03), Nicol Delago (+3″09) e Vicky Bernardi (+3″23), con Sara Thaler a 3″98.
Non ha invece finito la prova Marta Bassino, incappata in un errore di linea nella zona di Rumerlo.
Federica Brignone allunga in testa alla classifica generale: con 639 punti l’azzurra precede di 106 lunghezze Camille Rast e di 132 Sara Hector. Il pettorale rosso di SuperG resta sulle spalle di Gut Behrami (285) ma Brignone (250) e Goggia (196) restano nella sua scia; Curtoni risale ed è sesta (149).
Martedì 21 gennaio si torna in pista tra le porte larghe del gigante di KronPlatz: prima manche sulla pista Erta alle 10:30, seconda tre ore più tardi.
“Oggi mi è venuto esattamente quello che avevo in testa – ha detto Brignone al termine della gara – Ho attaccato, mi sentivo veloce, ho sempre tenuto premuto il piede sull’acceleratore: avevo ottime sensazioni e quando al traguardo ho visto il vantaggio su Suter mi sono detta che poteva essere il giorno giusto. Era un superG tattico: c’era spazio per lasciare andare gli sci, ma anche da affrontare con intelligenza per gestire al meglio l’alta velocità. E’ una di quelle giornate in cui di dici… che bello! Mi sento orgogliosa di quello che ho fatto in questo fine settimana: quanto si insegue a lungo un risultato, ottenerlo da grande soddisfazione. Volevo assolutamente salire sul podio di Cortina e questi due giorni sono davvero bellissimi per la mia carriera”.

– Foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Medio Oriente, Papa “Rispettare tregua e giungere a soluzione due Stati”

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ROMA (ITALPRESS) – “Nei giorni scorsi è stato annunciato che oggi entrerà in vigore il cessate il fuoco a Gaza. Esprimo gratitudine a tutti i mediatori. E’ un bel lavoro questo lavoro di mediare perchè si faccia la pace. Grazie mediatori. Ringrazio anche tutte le parti coinvolte in questo importante risultato. Auspico che quanto è stato concordato venga rispettato subito dalle parti e che tutti gli ostaggi possano tornare finalmente a casa per riabbracciare i loro cari. Prego tanto per loro, per le loro famiglie”. Così Papa Francesco al termine dell’Angelus in Piazza San Pietro rivolgendosi alla folla. “Spero pure che gli aiuti umanitari raggiungano ancora più velocemente la popolazione di Gaza che ne ha tanto urgenza. Sia gli israeliani che i palestinesi hanno bisogno di chiari segni di speranza. Auspico che le autorità politiche di entrambi con l’aiuto della comunità internazionale possano raggiungere la giusta soluzione per i due Stati. Tutti possano dire sì al dialogo, sì alla riconciliazione, sì alla pace e preghiamo per questo”, ha aggiunto il Santo Padre.
(ITALPRESS).

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Medio Oriente, in vigore il cessate il fuoco a Gaza

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ROMA (ITALPRESS) – Dopo il rinvio dell’entrata in vigore dell’accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, previsto in un primo momento per oggi alle 8:30 ora locale, a causa della mancata presentazione da parte di Hamas della lista degli ostaggi da rilasciare, alle ore 11.15 (le 10.15 in Italia) l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha reso noto che in base al quadro per la liberazione degli ostaggi, il cessate il fuoco della prima fase a Gaza è entrato in vigore. Israele ha confermato di aver ricevuto i nomi dei tre ostaggi, tre giovani donne, che saranno rilasciate nelle prossime ore. L’attuazione dell’accordo, infatti, era stato condizionato alla consegna dell’elenco dei nomi dei tre ostaggi che, secondo i termini dell’intesa raggiunta con la mediazione di Qatar, Egitto e Stati Uniti, avrebbe dovuto essere consegnato 24 ore prima del rilascio. Il portavoce delle Brigate al Qassam, Abu Obeida, ha indicato in un messaggio su Telegram i nomi dei tre ostaggi israeliani che saranno rilasciati oggi. “Come parte dell’accordo sullo scambio di prigionieri abbiamo deciso di rilasciare oggi Romi Gonen, 24 anni, Emily Damari, 28 anni, e Doron Shtanbar Khair, 31 anni”. Subito dopo la notizia, il ministro della Sicurezza nazionale di Israele, Itamar Ben-Gvir, e i membri del suo partito Otzma Yehudit hanno presentato le lettere di dimissioni dal governo e dalla coalizione, come avevano promesso in precedenza se l’accordo fosse stato approvato. Lo riportano i media locali. “L’approvazione sconsiderata di un accordo con l’organizzazione terroristica Hamas, che include il rilascio di centinaia di assassini con il sangue di uomini, donne e bambini sulle mani, alcuni a Gerusalemme e in Giudea e Samaria, rappresenta una resa vergognosa”, ha affermato il partito. “Questo accordo fa perdere i risultati duramente conquistati dall’IDF nella guerra, comporta il ritiro delle forze da Gaza e interrompe i combattimenti in un modo che capitola ad Hamas”, aggiunge. Intanto l’Idf ha fatto sapere che “continua a operare e a colpire obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza. L’artiglieria e gli aerei hanno colpito una serie di obiettivi terroristici nel nord e nel centro di Gaza. L’esercito rimane pronto alla difesa e all’offesa e non permetterà che venga arrecato alcun danno ai cittadini di Israele”. La Protezione civile della Striscia di Gaza ha annunciato ci sono morti e feriti negli attacchi di questa mattina dell’esercito israeliano.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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