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Cronaca

Maria Pierro prima donna alla guida dell’Università dell’Insubria

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MILANO (ITALPRESS) – Una giornata storica per l’Università dell’Insubria, che ha eletto al primo turno la sua prima magnifica rettrice: Maria Pierro ha trionfato su Mauro Ferrari con 69 voti di vantaggio e sarà alla guida dell’ateneo dal 1° novembre 2024 fino al 2030, con Umberto Piarulli come prorettore. Nella storia recente dell’Insubria, è la prima volta che il risultato è netto alla prima convocazione elettorale. I voti scrutinati, considerata la ponderazione del personale tecnico amministrativo che conta 0,3, sono 554 e sono così ripartiti: 302 Pierro, 233 Ferrari, 4 schede bianche, 15 schede nulle; il quorum era fissato a 278 preferenze.
Maria Pierro, 59 anni, è una giurista, direttrice del Dipartimento di Eccellenza di Economia, giudice tributario a Torino.
“Il mio ringraziamento va a tutta la comunità accademica – ha detto – per il consenso che ha riconosciuto a me e a Umberto Piarulli e per il sostegno che ha mostrato in questi mesi. Un ringraziamento al personale tecnico e amministrativo e bibliotecario, agli studenti e a tutti i miei colleghi. Desidero che questo ateneo cresca e progredisca sempre di più e consolidi la sua posizione, lavorerò per un ateneo inclusivo e attento alle persone. L’intenzione è di essere naturalmente la rettrice di tutti, di chi mi ha votata e di chi non mi ha votata. Ringrazio anche i colleghi Mauro Ferrari e Michela Prest per la campagna elettorale che è stata svolta nel massimo della correttezza e rispetto. Un ringraziamento da parte mia e di Umberto Piarulli anche al rettore Angelo Tagliabue e al prorettore vicario per questi anni trascorsi”.
Tra i primi obiettivi che saranno affrontati dalla nuova governance: intervenire sulle strutture edilizie, adeguandole alle effettive richieste della comunità accademica; fornire la strumentazione adeguata alla ricerca; reclutare personale docente, tecnico e amministrativo, funzionale alla crescita strategica dell’ateneo; continuare a garantire una didattica di qualità integrando le modalità di erogazione tradizionali con la didattica online; favorire l’internazionalizzazione; consolidare i rapporti con il territorio, la Regione e il Ministero.
Nei prossimi giorni sarà fissata la proclamazione da parte della decana dei professori Nicoletta Sabadini, mentre il mandato rettorale inizierà il 1° novembre.
Per l’Università dell’Insubria quella di oggi è stata la settima votazione, che in 26 anni di storia ha portato all’elezione di quattro rettori: Renzo Dionigi è stato scelto nel 1998, nel 2001, nel 2004 e nel 2008, ed è rimasto al vertice dell’ateneo fino al 2012; Alberto Coen Porisini è stato in carica dal 2012 al 2018; Angelo Tagliabue dal 2018 al 31 ottobre 2024; Maria Pierro dal 1° novembre 2024 al 2030.
Dal 2018 Maria Pierro è direttrice del Dipartimento di Economia, che ha ottenuto la qualifica ministeriale di Dipartimento di Eccellenza per il quinquennio 2023/2027. E’ componente del Senato accademico e delegata del rettore per le attività inerenti alle Relazioni sindacali e per la contrattazione collettiva integrativa del personale tecnico e amministrativo. Laureata con lode in Giurisprudenza a Pavia, con un PhD in Diritto tributario, è di ruolo all’Insubria dal 2002, dal 2017 come professore ordinario. Avvocato dal 1995, dal 2005 è iscritta nella sezione speciale dell’Ordine degli Avvocati di Como, e dal 2020 è anche giudice tributario alla Corte di Giustizia tributaria di primo grado di Torino. Ha scritto due monografie e molte pubblicazioni scientifiche, è condirettore di due riviste scientifiche e direttore della collana di monografie di Diritto tributario contemporaneo di Giuffrè.
Il prorettore Umberto Piarulli, 58 anni, è un chimico organico. E’ laureato all’Università degli Studi di Milano con un PhD a Losanna, in Svizzera, dove ha svolto attività di ricerca dal 1991 al 1996. Di ruolo all’Insubria dal 1996, è diventato professore ordinario nel 2016 ed è stato direttore del Dipartimento di Scienza e alta tecnologia dal 2017 al 2023. Ha ricevuto diversi finanziamenti di rilievo, circa 2.5 milioni di euro, per progetti di ricerca da lui coordinati. In ambito scientifico, si è occupato di metodologie sintetiche per composti che sono stati utilizzati quali vettori per farmaci antitumorali. E’ coautore di 114 articoli scientifici, un brevetto e diversi capitoli di libri, nonchè invited lecturer a diverse conferenze internazionali.

– foto ufficio stampa Università dell’Insubria –
(ITALPRESS).

Cronaca

Lagarde “Economia globale in fase difficile ma crescita stabile”

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GINEVRA (SVIZZERA) (ITALPRESS) – “L’economia globale si trova in una fase difficile. Tuttavia, nonostante le recenti tensioni commerciali e la notevole incertezza, la crescita globale è rimasta finora sostanzialmente stabile. Questa resilienza è stata trainata principalmente dalle distorsioni dell’attività economica indotte dai dazi. I recenti accordi commerciali hanno attenuato, ma certamente non eliminato, l’incertezza globale, che persiste a causa dell’imprevedibilità del contesto politico. Un indice dell’incertezza delle politiche commerciali globali è sceso di circa la metà rispetto al picco di aprile, ma rimane ben al di sopra della sua media storica”. Così la presidente della Bce, Christine Lagarde, intervenendo a Ginevra all’International Business Council del World Economic Forum. “L’economia dell’area euro ha dimostrato resilienza all’inizio di quest’anno di fronte a un contesto globale difficile. Ciò è dovuto principalmente a due fattori. In primo luogo, l’economia europea orientata all’export ha beneficiato del frontloading globale, crescendo più del previsto nel primo trimestre dell’anno. Il secondo fattore a sostegno dell’economia – ha aggiunto – è stato il rafforzamento dei consumi privati e degli investimenti, che hanno contribuito positivamente alla crescita. Inoltre, il mercato del lavoro rimane solido. Il tasso di disoccupazione, pari al 6,2% a giugno, è rimasto pressochè invariato nell’ultimo anno, mentre la forza lavoro ha continuato a crescere”. Guardando al futuro “secondo le proiezioni di giugno dell’Eurosistema, si prevede un rallentamento della crescita nel terzo trimestre, con l’allentamento del frontloading. Il recente accordo commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti impone dazi più elevati sui beni dell’area dell’euro rispetto al regime tariffario statunitense in vigore prima di aprile. Lo staff della Bce terrà conto delle implicazioni dell’accordo commerciale Ue-Usa per l’economia dell’area euro nelle prossime proiezioni di settembre, che guideranno le nostre decisioni nei prossimi mesi”, ha concluso Lagarde.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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Catturati a Ibiza tre narcotrafficanti italiani, erano latitanti

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ROMA (ITALPRESS) – Su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma il 15 agosto scorso i Carabinieri del ROS insieme al personale della Comisarìa General de Informacion Policia Nacional, a conclusione di un’articolata attività investigativa internazionale, hanno localizzato e catturato ad Ibiza tre latitanti italiani. Gli indagati, raggiunti da un Mandato di Arresto Europeo, emesso dal gip di Roma su richiesta della locale Procura, devono rispondere di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso. Il provvedimento restrittivo è stato disposto nell’ambito dell’indagine del ROS denominata Anemone in cui, lo scorso 8 luglio, sono stati arrestati 24 indagati tra l’Italia e l’Albania.
I latitanti rintracciati e arrestati in Spagna sono gravemente indiziati di essere elementi di spicco di un’organizzazione criminale di matrice ‘ndranghetista dedita al narcotraffico, con base a Roma ed operante sul territorio nazionale ed estero, facente capo ad un 57 enne calabrese, arrestato lo scorso 8 luglio, già condannato poichè ritenuto elemento apicale della locale di ‘ndrangheta di Volpiano (TO), promanazione criminale di quella di Platì (RC).
Il narcotrafficante, trasferitosi a Roma agli inizi degli anni 2000, avrebbe assunto il controllo dell’area di San Basilio, promuovendo la nascita di un’associazione composta, tra gli altri, anche dai tre figli, con legami stabili con una paritetica struttura criminale albanese, utilizzata per gli aspetti logistici (estrazione dei carichi dai porti spagnoli e olandesi nonchè per il successivo trasporto) e per lo smercio del narcotico in altre zone della Capitale.
La cocaina veniva acquisita in Sud America ed importata, tramite container in alcuni porti della Spagna, Olanda e a quello di Gioia Tauro (RC), anche sfruttando l’interazione con altri broker calabresi, per poi giungere sul mercato romano dove veniva smerciata al dettaglio. A riprova della pericolosità dell’organizzazione veniva anche contestato dalla Procura di Roma un episodio di tortura nei confronti di uno spacciatore responsabile di non avere ottemperato al pagamento di un “debito di droga”. Uno dei soggetti tratti in arresto, bloccato nel tentativo di darsi alla fuga, era ricercato per un ulteriore provvedimento restrittivo emesso dall’autorità giudiziaria italiana per traffico di stupefacenti, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
Le operazioni di ricerca e cattura, coordinate dalla Procura – DDA di Roma in collaborazione con EUROJUST, sono state condotte dai Carabinieri del ROS con la Polizia Nacional spagnola grazie anche al supporto, per gli aspetti inerenti la cooperazione internazionale, del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP) – progetto I CAN (Interpol cooperation against ‘ndrangheta). Nel corso dell’attività sono state eseguite una serie di perquisizioni presso le abitazioni in uso agli arrestati, site ad Ibiza e Barcellona, che hanno consentito di rinvenire e sequestrare numerosi appunti manoscritti con la rendicontazione dell’attività di narcotraffico, documenti falsi utilizzati dai latitanti per celare la loro identità e denaro contante per un importo di circa 35 mila euro, nonchè modiche quantità di cocaina.
– foto: screenshot da video ufficio stampa Ros e Policia Nacional –
(ITALPRESS).

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Ucraina, Crosetto “Ipotesi art.5 non è incompatibile con Volenterosi”

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ROMA (ITALPRESS) – “E’ molto positivo ciò che è accaduto a Washington. Intanto perchè a tutti, anche agli americani, è sempre più chiara la realtà sul campo. E poi perchè gli europei si sono coordinati, hanno costruito una linea comune e deciso di percorrerla tutti assieme. Non mi sembra poco”. Così, in un’intervista a la Repubblica, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, dopo il summit sulla situazione in Ucraina fra il presidente americano Donald Trump, quello ucraino Volodymyr Zelensky e i leader europei. “Ora – osserva – si fa sempre più strada l’ipotesi di Meloni su un meccanismo basato sull’articolo 5. E’ una delle possibili soluzioni e non è incompatibile con quella dei Volenterosi. Si possono realizzare entrambe”. Crosetto spiega che “è un impegno di sicurezza che si assumerebbero le nazioni. L’idea di Meloni è che possa essere la Nato – come alleanza difensiva – ad assicurare a un Paese esterno come l’Ucraina la sua protezione. In alternativa, potrebbero impegnarsi a farlo singole nazioni. Si sceglierà il meccanismo migliore. Di certo, con la Nato, si garantirebbe una deterrenza superiore”. Sul perchè Putin dovrebbe accettare una sorta di Nato bis ai suoi confini, il ministro dice: “Perchè l’Ucraina non entrerebbe nella Nato, con tutto ciò che comporta esserne membro. La Nato interverrebbe solo per difendere da un’aggressione”. Quanto alla possibilità di inviare truppe di volenterosi sul terreno e la posizione dell’Italia, Crosetto aggiunge: “Quando ci saranno tutte le condizioni, decideremo cosa fare. Ad oggi la proposta sul campo che ha più peso è quella di Meloni. La partecipazione dell’Italia al tavolo di Washington non era scontata. E penso sia più un riconoscimento a Giorgia, che al Paese”.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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