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Economia

Iren, al via hub italiano per il recupero delle materie prime critiche

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ROMA (ITALPRESS) – Accelerare lo sviluppo della filiera del riciclo delle materie prime critiche e dei metalli preziosi in Italia, riunendo gli attori coinvolti e le loro esperienze e indirizzando le politiche di sviluppo industriale nazionale e le relative misure di sostegno. E’ questo l’obiettivo di RigeneRare, il nuovo Hub per il recupero di materie prime critiche e metalli preziosi presentato quest’oggi alla Camera dei Deputati per dare un impulso ad un settore che sarà strategico per i prossimi decenni. A presentare l’iniziativa Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Luca Dal Fabbro, Presidente Esecutivo del Gruppo Iren, Renato Loiero, Consigliere del Presidente del Consiglio dei Ministri, e Massimiliano De Toma. Hanno salutato l’iniziativa anche i rappresentanti dei primi soggetti aderenti al nuovo Hub: Lucia Leonessi, Fondatore e Direttore Generale Confindustria Cisambiente; Giordano Colarullo, Direttore Utilitalia; Dario Cesaretti, Responsabile filiere del riciclo Assoambiente; Maria Cristina Squarcialupi, Vice Presidente Confindustria Toscana Sud – Presidente Unoaerre Industries SpA. L’iniziativa ha il patrocinio di Enea.
La piattaforma proposta dal Gruppo Iren intende diventare il punto di riferimento a livello nazionale per lo sviluppo sostenibile della filiera del riciclo delle Materie Prime Critiche volta all’implementazione di una strategia per garantirne un approvvigionamento sicuro, diversificato, economicamente sostenibile e di lungo periodo. Il fabbisogno di materie prime critiche strategiche è previsto crescere entro il 2040 tra le 5 e le 11 volte in funzione del grado di specializzazione produttiva, ed una loro fornitura sicura e stabile è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi al 2030 della transizione energetica. “Il tema delle materie prime critiche è sempre più presente nel dibattito pubblico, anche grazie all’interesse che il Governo ha riservato al tema in questi mesi”, ha commentato Luca Dal Fabbro, Presidente Esecutivo del Gruppo Iren. “A maggio 2023 come Iren abbiamo promosso un primo studio sulle potenzialità di questo tema nell’ambito dell’economia circolare mentre, nelle scorse settimane, abbiamo seguito attivamente l’iter del Decreto Materie Prime Critiche. Come operatore leader nell’economia circolare intendiamo proporci come apripista di una filiera che va costruita e implementata: è per questo che, insieme ad altre associazioni, ci siamo fatti promotori di questo hub. RigeneRare nasce quindi con l’obiettivo di aggregare competenze e visioni delle imprese e istituzioni per supportare la duplice transizione verde e digitale, oltre alla competitività delle aziende e agli interessi nazionali in settori quali quelli dell’energia, della difesa e dell’aerospazio. L’Italia e l’Europa”, ha proseguito Dal Fabbro, “sono fortemente dipendenti da Paesi extra-UE per l’approvvigionamento di questi materiali, in particolare dalla Cina: una delle leve su cui agire per una loro diversificazione è rappresentata dal riciclo e dall’economia circolare, che permette di superare le difficoltà legate alla ripresa dell’attività estrattiva, e nello stesso tempo necessita investimenti minori e porta benefici ambientali ed economici. Azioni che ben si sposano anche con gli obiettivi del Piano Mattei, portato avanti dal Governo”.
Ad oggi, la filiera impiantistica nazionale risulta ancora poco sviluppata, con un contributo del riciclo al soddisfacimento della domanda molto basso. Pertanto, la piattaforma mira a raccogliere e organizzare dati sulla filiera, promuovendo l’integrazione tra gli attori coinvolti. L’obiettivo è sviluppare una solida filiera nazionale per il riciclo, promuovendo la collaborazione tra mondo accademico e industriale, per garantire una sostenibilità a lungo termine attraverso partnership tra operatori dell’industria del recupero e industrie utilizzatrici di materie prime seconde. Nello specifico, attivando un tavolo permanente sul riciclo delle materie prime critiche e dei metalli preziosi, RigeneRare si concentrerà sul monitoraggio della filiera in Italia, sull’identificazione delle criticità e sull’implementazione di azioni ed iniziative di sviluppo dei processi industriali, nonchè sulla promozione delle migliori pratiche e dei nuovi modelli imprenditoriali. Inoltre, saranno condotti studi, anche in collaborazione con think tank, università e centri di ricerca, per analizzare il potenziale dell’economia circolare e il fabbisogno impiantistico correlato, e si promuoverà il dialogo con le istituzioni per portare all’attenzione temi di interesse e monitorare le fasi di proposta, definizione e approvazione di nuove normative e policy di interesse per il settore: i risultati degli studi saranno resi pubblici attraverso un Rapporto Strategico Annuale e saranno presentati in occasione di eventi istituzionali.
Infine, verranno organizzate attività di networking per favorire partnership industriali e progetti strategici. Le attività sviluppate dall’hub seguiranno l’indirizzo strategico di un Comitato Direttivo, composto dai rappresentanti dei soggetti promotori, supportato da un Advisory Board formato da personalità accademiche ed istituzionali. Le attività operative verranno sviluppate attraverso l’istituzione di appositi gruppi di lavoro costituiti dai referenti tecnici indicati dagli aderenti. Da oggi è inoltre disponibile rigenerare.eu il portale dell’Hub sull’Economia Circolare delle Materie Prime Critiche e dei Metalli Preziosi, che contiene utili informazioni sugli obiettivi dell’iniziativa oltre ad aggiornati studi, dati e approfondimenti sull’evoluzione industriale del settore.

– Foto ufficio stampa Iren –

(ITALPRESS).

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Produzione industriale, migliorano le aspettative delle grandi imprese: ecco i dati

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ROMA (ITALPRESS) – L’indagine rapida di maggio sulla produzione industriale, condotta tra grandi imprese associate a Confindustria, evidenzia aspettative in lieve miglioramento rispetto al mese precedente. La maggior parte degli intervistati crede che la produzione rimarrà stabile (67,7%), mentre cresce la quota di chi attende un aumento (28,7%) e infine cala sensibilmente la percentuale dei pessimisti (3,6%).

Gli industriali intervistati nel mese di maggio considerano la domanda e gli ordini come i principali punti di forza a sostegno della produzione. Il saldo resta sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente, con un valore pari a +4,5% dal +5% di aprile. Le aspettative delle imprese sulla disponibilità di manodopera nei prossimi mesi peggiorano (-1,4% da +0,4%). Il saldo relativo ai costi di produzione già negativo ad aprile peggiora sensibilmente nella rilevazione di maggio (-5,6% da -1%).

I giudizi riguardo le condizioni finanziarie, dopo un lungo periodo di ottimismo segnato da saldi positivi, tornano in territorio negativo nel mese di maggio (-0,3% da +1,7%).

Sulla disponibilità di materiali le aspettative restano negative, ma il saldo migliora sensibilmente: nella rilevazione di maggio si attesta a -0,6%, in risalita rispetto al -6,4% di aprile. Il giudizio degli industriali riguardo la disponibilità degli impianti continua ad essere positivo a maggio con un miglioramento rispetto alla precedente rilevazione (+3,3% da +0,3%).

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-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Economia

Jakala con Mapei per lo sviluppo di un nuovo portale di e-commerce B2B

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MILANO (ITALPRESS) – Jakala insieme a Mapei ha guidato la progettazione, lo sviluppo e il rilascio di un nuovo portale e-commerce B2B, una piattaforma digitale, basata su tecnologia Adobe, pensata per migliorare l’esperienza degli agenti e garantire all’azienda una governance unificata delle attività commerciali.

Il progetto, avviato a maggio 2024, si è contraddistinto per la forte sinergia tra i team Jakala e Mapei, che hanno lavorato a stretto contatto in tutte le fasi: dalla definizione dell’architettura alla messa in produzione, fino alla gestione dei rollout internazionali. Il contributo di Mapei è stato determinante nell’indirizzare le scelte strategiche e tecnologiche, grazie alla profonda conoscenza dei processi aziendali e delle esigenze operative nei diversi mercati.

Parallelamente, Jakala ha messo a disposizione il proprio know-how tecnico attraverso un team multidisciplinare composto da 18 professionisti esperti in tech, commerce development, data management e advisory. Un elemento distintivo del progetto è stato lo sviluppo, da parte del team Data Management di Jakala e in collaborazione con Mapei, di un Integration Layer avanzato.

Una componente fondamentale per abilitare la gestione di ingenti volumi di dati provenienti da sistemi eterogenei, assicurando velocità, affidabilità e scalabilità della piattaforma. La piattaforma sviluppata per Mapei è pensata come uno strumento operativo al servizio degli agenti, in grado di semplificare l’intero processo di vendita e gestione ordini. L’interfaccia è stata costruita per offrire un’esperienza d’uso immediata e funzionale, mentre l’architettura sottostante garantisce efficienza, tracciabilità e coerenza nella gestione dei flussi commerciali, anche in contesti complessi.

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L’obiettivo è fornire a ogni consociata Mapei un ambiente digitale coerente, performante e integrato, in grado di adattarsi alle specificità locali e al contempo garantire piena tracciabilità dei processi commerciali a livello centralizzato. Il primo rilascio è avvenuto in Ungheria per Mapei Kft, la consociata ungherese di Mapei, nel febbraio 2025. A oggi, Jakala ha completato il rollout per altre tre consociate estere del Gruppo Mapei, mentre è attualmente in corso l’implementazione del portale per Mapei, la sede italiana, in linea con un piano di rilascio che procede con un ritmo costante di una country al mese.

Il programma di rollout proseguirà nei prossimi mesi, con il coinvolgimento progressivo di ulteriori country di Mapei. L’obiettivo finale è estendere la piattaforma a livello globale, rendendola la soluzione digitale di riferimento per l’interazione tra Mapei e il proprio ecosistema commerciale. “Abbiamo avviato questo progetto con l’obiettivo di costruire una piattaforma che non fosse solo tecnologicamente avanzata, ma anche capace di riflettere la complessità e l’eterogeneità del nostro business a livello globale. Grazie alla collaborazione con Jakala, siamo riusciti a sviluppare uno strumento che semplifica le attività quotidiane dei nostri team commerciali, migliorando il presidio dei mercati locali e mantenendo una visione centralizzata e strategica”, ha dichiarato Raffaele Gerbi, corporate Crm manager di Mapei. “Questo progetto è la dimostrazione concreta di come si possa unire visione strategica e velocità esecutiva. Grazie alla sinergia con Mapei e alla solidità della tecnologia Adobe, abbiamo realizzato una piattaforma su misura, altamente performante e pronta a scalare. Il valore aggiunto: la conoscenza dei processi e l’esperienza sul mercato industriale, che ci hanno permesso di rispettare tempi sfidanti senza rinunciare alla qualità”, ha aggiunto Marco Miani, partner di Jakala e leader Practice Industrial.

– foto ufficio stampa Jakala –

(ITALPRESS).

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Economia

L’Ocse taglia le stime di crescita globale. In Italia il Pil rallenta, +0,6% nel 2025

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ROMA (ITALPRESS) – “Le prospettive globali stanno diventando sempre più difficili. Aumenti significativi delle barriere commerciali, condizioni finanziarie più restrittive, indebolimento della fiducia di imprese e consumatori e maggiore incertezza politica rappresentano tutti rischi significativi per la crescita. Se queste tendenze dovessero persistere, potrebbero frenare sostanzialmente le prospettive economiche”. È quanto emerge dall’ultimo economic outlook dell’Ocse, secondo cui in particolare si prevede che la crescita del PIL globale rallenterà dal 3,3% del 2024 al 2,9% quest’anno e l’anno prossimo (supponendo che le aliquote tariffarie a metà maggio siano mantenute).

Il rallentamento è concentrato negli Stati Uniti, in Canada, in Messico e in Cina, mentre altre economie dovrebbero registrare aggiustamenti al ribasso più contenuti. Si prevede che la crescita fino al 2025 sarà particolarmente debole, con un aumento della produzione globale di appena il 2,6% nell’arco dell’anno fino al quarto trimestre e di appena l’1,1% negli Stati Uniti.

Per quanto riguarda l’inflazione, sarà leggermente superiore fino al 2026 rispetto alle previsioni precedenti. L’inflazione a livello Ocse dovrebbe raggiungere il 4,2% nel 2025, in aumento rispetto al 3,7% delle proiezioni di dicembre, e il 3,2% nel 2026, rispetto a una precedente stima del 2,9%. “I rischi per le prospettive rimangono sostanziali. Tra le principali preoccupazioni figurano ulteriori escalation o improvvisi cambiamenti nelle politiche commerciali, comportamenti più cauti da parte di consumatori e imprese e una continua ridefinizione del rischio nei mercati finanziari”, sottolinea l’Ocse.

L’Ocse prevede che la crescita del Pil in Italia rallenterà leggermente allo 0,6% nel 2025 e aumenterà allo 0,7% nel 2026. Si prevede che le perturbazioni delle politiche commerciali globali rallenteranno la crescita. L’aumento dei salari reali sosterrà la domanda dei consumatori. Gli investimenti saranno stimolati dall’attuazione accelerata dei progetti del Pnrr. I volumi delle esportazioni sono destinati a stagnare nel 2025 a causa di politiche commerciali più restrittive e della debolezza della domanda nei principali mercati europei. Dominano i rischi al ribasso, tra cui l’incerta risposta di investitori e datori di lavoro agli sviluppi delle politiche globali. Un’attuazione più rapida dei progetti Pnrr o una maggiore domanda di esportazioni da parte di altri paesi europei sosterrebbero la crescita. È quanto emerge dalle prospettive economiche dell’Ocse presentate oggi.

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Si prevede un consolidamento fiscale continuo nel 2025 e nel 2026, poiché il governo rimane impegnato a ridurre il deficit di bilancio e a riportare le finanze pubbliche su un percorso sostenibile a medio termine. I progressi nell’attuazione del Pnrr dovrebbero incoraggiare maggiori investimenti privati e un aumento dell’occupazione nel medio termine. Il mantenimento del tenore di vita nel lungo termine richiederà il miglioramento delle opportunità per i giovani laureati e i lavoratori più anziani di aggiornare le proprie competenze per soddisfare le esigenze del mercato del lavoro.

Secondo l’Ocse L’Italia è esposta a una politica commerciale statunitense più restrittiva, attraverso dazi più elevati sui prodotti dell’UE. Oltre il 10% delle esportazioni totali di beni dell’Italia nel 2023 è stato destinato agli Stati Uniti. Inoltre, gli effetti indiretti potrebbero essere significativi, ad esempio attraverso le catene di produzione globali di veicoli a motore o una domanda globale più debole. L’Italia è anche esposta alla crescente concorrenza dei prodotti industriali cinesi. La volatilità dei prezzi internazionali dell’energia si è trasmessa ai prezzi al consumo. L’aumento dei prezzi del gas all’inizio del 2025 ha contribuito a far salire l’inflazione complessiva al 2,0% nell’anno fino ad aprile 2025.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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