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Cronaca

Autostrade-Federico II, prosegue la sinergia per la mobilità del futuro

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NAPOLI (ITALPRESS) – Si è conclusa questa mattina la terza edizione del corso della SIC Academy, Smart Infrastructures and Construction Academy, presso il Polo universitario di San Giovanni a Teduccio a Napoli. L’iniziativa, frutto della partnership tra Autostrade per l’Italia e l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha coinvolto due Società del Gruppo: Tecne, polo di progettazione ingegneristica e direzione dei lavori e Amplia, operatore integrato, leader nella realizzazione di infrastrutture complesse.
Nel corso della cerimonia sono stati consegnati i diplomi ai 36 studenti che hanno concluso con successo lo sfidante percorso formativo di questa edizione, orientato verso i temi che definiscono il comparto “Engineering and Construction”. In particolare, sono stati premiati 18 professionisti già operanti all’interno del Gruppo ASPI e 18 ingegneri neolaureati che, in virtù di una proposta di inserimento in azienda da parte di Tecne o Amplia, sono prossimi ad arricchire l’hub di talenti di Autostrade per l’Italia.
Nel corso dei tre anni la Smart Infrastructure and Construction Academy ha erogato 1200 ore di alta formazione sia a circa 50 dipendenti del Gruppo, sia offrendo un percorso didattico di eccellenza a circa 60 neolaureati appartenenti alla nuova generazione di ingegneri, con un tasso di inserimento in azienda pari al 95%.
Quest’anno l’Academy, tra le diverse attività previste per le sue allieve e i suoi allievi, ha incluso moduli specifici incentrati sulla formazione di esperti nell’impiego di droni sia per le ispezioni, sia per la manutenzione; sull’utilizzo di stampanti 3D anche in ambito infrastrutturale (come a esempio la tecnica per la stampa in calcestruzzo); sull’impiego della fibra ottica per il monitoraggio di opere d’arte e quello delle infrastrutture da satellite.
Uno dei principali elementi di novità di questa edizione ha riguardato l’avvio di una cooperazione didattica con le Academy già radicate nel territorio di Napoli. In particolare, la Apple Academy e la Cisco Academy. Questa sinergia si è sviluppata attraverso esperienze didattiche nell’ambito della digitalizzazione delle infrastrutture e della rigenerazione delle reti infrastrutturali, anche mediante project work realizzati dalla Sic Academy.
La Smart Infrastructures and Construction Academy rientra nel progetto “Autostrade del Sapere”, il più ampio percorso intrapreso dal Gruppo per accrescere la conoscenza e attrarre professionisti nell’ambito del settore infrastrutturale, creando un ecosistema con i maggiori Atenei italiani.
All’evento, avvenuto all’interno dell’Aula Magna del Polo di San Giovanni a Teduccio, erano presenti, tra gli altri, il Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II Matteo Lorito, il Coordinatore Didattico della SIC Academy Andrea Prota, il Presidente di Tecne Ennio Cascetta, il Direttore Human Capital and Organization di Autostrade per l’Italia Gian Luca Orefice.
“Prosegue la grande azione – afferma l’Amministratore delegato di Aspi Roberto Tomasi – realizzata grazie alla rete di sinergie costruita con le principali università italiane e finalizzata allo sviluppo delle competenze la mobilità del futuro. Tassello fondamentale della strategia di Autostrade per l’Italia, siamo convinti che la chiave di volta di qualsiasi evoluzione sia nel capitale umano. Per questo continuiamo anno dopo anno a credere in questo grande progetto. Il piano di rigenerazione della rete autostradale richiede professionisti preparati, portatori di competenze sempre più specializzate: con l’Università Federico II produciamo eccellenza. La collaborazione con questo ateneo ci consente di formare professionisti esperti di infrastrutture sostenibili e in linea con l’evoluzione tecnologica, con l’obiettivo di introdurli nel Gruppo per creare valore aggiunto. Lavoriamo ogni giorno per rendere la rete autostradale sempre più moderna, sicura e sostenibile: la Sic Academy è espressione di questo nostro impegno. Talenti che potranno dare il loro prezioso contributo non solo al nostro Gruppo, ma allo sviluppo e la crescita dell’intero Paese”.
“Il modello della SIC Academy sta evolvendo verso una nuova versione che si concentra su settori fondamentali come la gestione e il monitoraggio delle infrastrutture. Non si tratta solo di costruire nuove infrastrutture, ma di gestirle in modo efficace. Questo approccio è fondamentale e i risultati sono evidenti: tutti i partecipanti ai nostri percorsi formativi al termine della formazione sono pronti per entrare nel mondo del lavoro dove trovano rapidamente collocazione – sottolinea il Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II Matteo Lorito -. L’Academy vede la stretta collaborazione della Federico II con le aziende, e il progetto, che ha avuto un inizio straordinario, ha come obiettivo di continuare a crescere insieme”.
“Come in precedenza – ha spiegato il Coordinatore Didattico della SIC Academy Andrea Prota -, anche la terza edizione da poco conclusa è andata al passo con il contesto reale delle infrastrutture. Ancora più degli anni scorsi, è stato offerto ampio spazio alle gallerie oltre che ai ponti. Le attività didattiche e le esercitazioni per esplorare le potenzialità applicative di sistemi di monitoraggio innovativi sono state molteplici: dall’uso di strumenti avanzati per la diagnostica e il rilievo, all’integrazione di informazioni ottenute dai satelliti con dati raccolti a terra tramite tecniche di intelligenza artificiale, all’uso del BIM come strumento essenziale sia per la progettazione che per la manutenzione”.
-foto ufficio stampa Autostrade per l’Italia-
(ITALPRESS).

Cronaca

Bergamo, smantellata organizzazione dedita all’immigrazione clandestina

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BERGAMO (ITALPRESS) – Quattro persone arrestate e cinque deferite in stato di libertà: è questo il bilancio dell’operazione “Yolcucondotta dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Bergamo e coordinata dalla Procura della Repubblica di Bergamo.

Tutti cittadini di etnia curda residenti in provincia e responsabili a vario titolo del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante della transnazionalità, nonchè del reato di riciclaggio. Durante la mattinata, effettuate anche perquisizioni e sequestri (da completare eventualmente), presso le abitazioni e le pertinenze degli indagati, tra cui tre veicoli utilizzati per il trasporto dei clandestini.

L’indagine avviata nel 2023, dopo che un numero sempre maggiore di cittadini turchi si è presentato presso il locale Ufficio Immigrazione per richiedere asilo politico, ha consentito di ricostruire e accertare l’esistenza di una organizzazione dedita alla gestione di un flusso illecito di persone lungo la cosiddetta “Tratta Balcanica”.

In particolare, il gruppo criminale ha pianificato e attuato l’ingresso irregolare di numerosi migranti provenienti dal Kurdistan turco in Italia, con l’obiettivo di proseguire poi il viaggio verso altri paesi europei. Gli investigatori hanno riscostruito i viaggi relativi ad un centinaio di migranti e il modus operandi del gruppo criminale: agganciare i clandestini in Turchia per farli arrivare a Sarajevo via aereo da Istanbul dove, grazie ad altre cellule dell’organizzazione, venivano trasportati su furgoni e camion sino al confine bosniaco-croato prima e da qui, in ultimo, fino al confine italo sloveno.

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Un’ultima parte di viaggio particolarmente pericolosa ed insidiosa: per eludere i controlli della Polizia, infatti, i migranti – spesso donne e bambini – erano costretti ad attraversare in pieno inverno zone boschive e montane a piedi lungo percorsi non tracciati. E’ una volta raggiunta l’Italia che entrano in gioco i soggetti indagati. I migranti infatti venivano proprio trasportati dagli indagati o nella Provincia di Bergamo in attesa di future destinazioni o direttamente in altri paesi del nord Europa in particolare Austria, Germania, Francia e Svizzera, anche grazie alla collaborazione di un soggetto svizzero.

I migranti pagavano direttamente in Turchia somme di denaro che, tramite intermediari e passaggi tra conti correnti turchi e italiani, i trafficanti ricevevano direttamente in contanti su Bergamo a mano di alcuni gestori di locali di rivendita di kebab. I quattro soggetti arrestati sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per le successive fasi processuali e sono in corso attività volte all’arresto di altri complici fuori dal territorio italiano, mentre le indagini proseguono al fine di identificare eventuali ulteriori ramificazioni della rete criminale.

(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Questura di Bergamo

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Cronaca

Dazi, Lollobrigida “Impatto su alcuni settori non così drammatico”

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ROMA (ITALPRESS) – “Per un Paese esportatore come il nostro i dazi sono sempre un problema, ma da una prima analisi l’impatto per alcuni settori potrebbe non pare essere così drammatico”. A parlare, intervistato dal Corriere della Sera, è il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

“Intanto – afferma – alcuni prodotti nostri non sono replicabili negli Stati Uniti. Pensiamo all’olio di oliva, che importano per il 95%, o al pecorino, che lì non sanno fare”. A prescindere dal prezzo “dovranno continuare a importare certi beni dai paesi in grado di produrli. Probabile che gran parte dei dazi non saranno pagati dai produttori italiani, ma verranno spalmati sull’intera filiera, che per la maggior parte dei prodotti, per valore, è negli Stati Uniti”.

Per Lollobrigida il vino è quello che preoccupa di più. Ma su questo sembra che ci sia ancora la possibilità di rivedere la trattativa. Più facile quella sugli spiriti prodotti anche dagli Usa che potrebbe finire con zero a zero. Ma vedremo alla luce dei prossimi giorni se ci sarà davvero una riduzione dell’export. Lunedì 4 a Chigi abbiamo convocato una riunione del sistema produttivo per affrontare la questione vino, non solo legata ai dazi ma anche a una strategia complessiva”.

“Non voglio essere ottimista a tutti i costi, ma nemmeno catastrofista come chi lo sta facendo in queste ore in modo del tutto strumentale”, aggiunge. Per il ministro “è paradossale che il Pd, che ha sostenuto dall’inizio Ursula von der Leyen, confermandole la fiducia, e dall’inizio ha detto che la trattativa la doveva fare l’Ue, adesso stigmatizzi l’accordo che lei ha concluso come il peggiore possibile”.

-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Udine, operazione “Carta bianca”. Fatture false per oltre 50 milioni

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UDINE (ITALPRESS) – I militari del Comando Provinciale di Udine, nell’ambito dell’operazione “Carta bianca” hanno segnalato alle competenti Autorità Giudiziarie 14 soggetti di etnia cinese, a vario titolo, dediti all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per un ammontare complessivo di 50 milioni di euro (cui corrisponde un’IVA evasa di 11 milioni di euro), per il tramite di 6 imprese cartiere, appositamente costituite ed intestate a meri prestanome nullatenenti, dislocate sull’intero territorio nazionale.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Udine, sono state sviluppate dai Finanzieri della Compagnia Cividale del Friuli, mediante l’esaustiva analisi delle molteplici segnalazioni di operazioni sospette, attraverso l’esame della copiosa documentazione contabile, bancaria ed extracontabile acquisita nel corso delle investigazioni nonchè avuto riguardo al particolare tessuto economico caratterizzante il ciclo produttivo della sedia.

All’esito, è emerso che 3 aziende locali, gestite da cittadini cinesi, avevano inserito, nella loro contabilità, fatture per operazioni inesistenti per oltre 2,3 milioni di euro (cui corrisponde un’IVA pari ad oltre 500 mila euro), emesse dalle “cartiere” rilevate – anch’esse formalmente intestate sempre a soggetti sinici – rivelatesi delle vere e proprie “scatole vuote”, create per il solo fine di evadere l’IVA e abbattere il risultato d’esercizio su cui le imprese friulane avrebbero dovuto pagare le imposte dovute allo Stato.

L’indagine ha travalicato i confini regionali, infatti, a seguito degli accertamenti esperiti, sono state inoltrate alle competenti Autorità Giudiziarie (Torino, Milano, Firenze, Lecco, Treviso e Roma) specifiche comunicazioni di notizia di reato a carico dei referenti delle imprese “cartiere” rilevate nonchè apposite segnalazioni ai Reparti del Corpo territorialmente competenti, per la ripresa ai fini fiscali delle imposte evase dagli altri 109 utilizzatori delle false fatture, non ricadenti nella circoscrizione del Reparto, con la conseguenziale aggressione dei rispettivi patrimoni.

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All’esito delle investigazioni coordinate dalla locale Procura della Repubblica, l’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso Tribunale di Udine ha emesso due distinti provvedimenti di sequestro preventivo, per complessivi euro 974.890,96, nei confronti di 4 persone, a vario titolo, amministratori di diritto e di fatto di 3 imprese esercenti l’attività di “laboratori di tappezzeria” nel distretto industriale c.d. “Triangolo della sedia”, permettendo il sequestro di disponibilità finanziarie, beni mobili ed immobili per oltre 600.000 euro.

Foto: Ufficio stampa Guardia di Finanza
(ITALPRESS).

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