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Politica

Cittadinanza, Mulè “Il tema sarà affrontato ma non è tra priorità”

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PALERMO (ITALPRESS) – “Forza Italia ha rivendicato il diritto e il dovere di avere delle posizioni precise su un tema così delicato come quello della cittadinanza e dei diritti civili. Ma se sei in una maggioranza di governo, alcuni passi troppo in avanti non sono tollerati dagli altri partiti di coalizione. E il dovere di ‘obbedirè a un programma di governo, e quindi alla lealtà che si deve agli altri componenti della maggioranza, obbliga a non dare il destro a chi magari può accusare di inesistenti inciuci con la sinistra. Quindi, è un tema che verrà affrontato ma non è nelle priorità”. Lo ha detto il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, in un’intervista all’agenzia Italpress. “Il calendario parlamentare è chiaro: dal 10 settembre saremo impegnati prima con la legge sulla sicurezza, poi con altri decreti legge e poi con la manovra finanziaria, che è la legge delle leggi che determina il futuro prossimo degli italiani”, ha aggiunto Mulè che nel pomeriggio ha visitato il carcere dell’Ucciardone, a Palermo, dove è stato accompagnato da Maurizio Artale, consulente del vicepresidente della Camera e presidente del centro di accoglienza “Padre Nostro” fondato dal beato don Pino Puglisi impegnato anche nel recupero di detenuti ed ex detenuti, e Gianluca Inzerillo, consigliere comunale e componente del consiglio nazionale di Forza Italia.
Il carcere “è stato costruito nel 1800, e quindi deve essere messo in condizione di essere vivibile – ha spiegato – la strada giusta è quella di una ristrutturazione che tenga conto delle esigenze moderne. E’ stato ristrutturato il padiglione oggi intitolato a Pio La Torre che ospita le aule didattiche e di formazione: quella è la strada giusta”. “E’ un istituto che ha problemi non di sovraffollamento ma di vivibilità”, ha proseguito Mulè che nel corso della visita, dove ancora ieri un detenuto ha tentato il suicidio ed è stato salvato in extremis dal personale, ha incontrato anche gli impiegati amministrativi della struttura e gli agenti della polizia penitenziaria.
“La nona sezione è la più problematica per il tipo di detenuti che ospita ed è quella che deve essere più attenzionata”, poi “c’è un grande problema legato alla polizia penitenziaria: ci sono sezioni che ospitano i detenuti su quattro piani senza ascensore, con gli agenti di polizia penitenziaria per 8 ore al turno, ma con 1-2 agenti per sezione. Questa è una delle cose su cui bisogna intervenire, insieme a misure minime, come ad esempio dotare” la struttura “di più telefoni per fare in modo che i detenuti possano fare le telefonate previste alle famiglie per legge, non facendo turni di alcune ore, ma in maniera più veloce. Questo contribuisce a rendere meno stressante la vita all’interno del carcere”, ha concluso.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Politica

Dazi, Salvini “Governo fa il possibile, a Bruxelles qualcosa non va”

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MILANO (ITALPRESS) – Dopo l’accordo sui dazi tra Stati Uniti e Unione Europea,sto ascoltando gli imprenditori. La cosa certa è che le regole europee sono un massacro per le imprese e quindi se von der Leyen non azzera il Green Deal… Ma questo dipende da chi non vuole riconoscere il proprio errore, non da Trump. Penso che il governo italiano abbia fatto il possibile, ma sicuramente qualcosa non funziona a Bruxelles e non da adesso o per colpa di Trump”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine di un evento a Milano.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Dazi, Meloni “Accordo positivo, base al 15% sostenibile” / Video

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ROMA (ITALPRESS) – Valuto “positivamente che si sia raggiunto un accordo. Ho sempre pensato e continuo a pensare che una escalation commerciale tra Europa e Stati Uniti avrebbe avuto conseguenze imprevedibili, potenzialmente devastanti”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un punto stampa ad Addis Abeba.

“La base di dazi al 15%, se ricomprende i dazi precedenti che, di media, erano intorno al 4,8-5%, differentemente da quello che prevedeva un possibile accordo al 10% che sommava i dazi precedenti, secondo me è una base sostenibile”, ha sottolineato.

“Bisognerà studiare i dettagli dell’accordo, perché quello che è stato sottoscritto ieri è un accordo giuridicamente non vincolante di massima: c’è ancora da battersi”, ha aggiunto. “Bisogna verificare quali sono le possibili esenzioni, particolarmente su alcuni prodotti agricoli. Ci sono una serie di elementi che mancano: non so esattamente a che cosa ci si riferisca quando si parla di investimenti o acquisto di gas: questo non sono in grado di valutarlo finché non ho i dati chiari”, ha aggiunto.

“L’Italia e l’Europa adesso devono lavorare per definire tutti i dettagli e per ottenere un accordo che sia il migliore possibile, dopodiché devono sedersi e interrogarsi su come si faccia a sostenere eventuali settori che dovessero essere particolarmente colpiti. È il lavoro che faremo ovviamente nelle prossime ore, anche parlando con le associazioni degli imprenditori e con il mondo industriale”, ha spiegato.

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“Credo che anche il livello europeo sia importante, non tanto e non solo in termini di aiuti verso quei settori che possono avere maggiori difficoltà, ma anche rispetto a quello che noi possiamo fare per noi stessi”. Dal “tema delle semplificazioni al mercato unico c’è tutto un lavoro su cui l’Unione Europea non può più perdere tempo. Bisogna accelerare e cercare di compensare”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Tajani “Dazi non sono elemento positivo, ma il 15% è sostenibile”

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ROMA (ITALPRESS) – “Questo è un accordo che chiude una stagione di incertezza e impedisce una guerra commerciale. Poi bisognerà vedere nei dettagli quali sono i vantaggi e gli svantaggi per dare un giudizio complessivo. E’ ovvio che i dazi non sono mai un elemento positivo, ma il 15% è sostenibile da parte del sistema europeo e italiano”. Così il vicepremier, ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, in conferenza stampa.

“Quello di cui bisogna parlare è la questione del rapporto euro-dollaro, il dollaro si è svalutato più del 17% ed è li che bisogna andare ad incidere. Ecco perchè sono settimane che chiedo alla Bce di intervenire per affrontare questo tema. Credo si debba ancora ridurre il costo del denaro, così come è stato fatto durante il covid, siamo al 2% e si può arrivare a zero. Dobbiamo pensare anche a un quantitative easing – aggiunge -. Questa questione è ancora più importante della vicenda dazi, il rapporto euro-dollaro sarà il fronte su cui dobbiamo impegnarci” per salvaguardare “la competitività europea”.

-Foto: Ipa Agency-

(ITALPRESS).

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