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Cronaca

Colite ulcerosa, speranze per i pazienti da un nuovo farmaco

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MILANO (ITALPRESS) – Lilly ha annunciato oggi che l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità del primo antagonista dell’interleuchina-23p19 (IL- 23p19) – mirikizumab – per il trattamento della colite ulcerosa (CU) attiva da moderata a grave nei pazienti adulti. Mirikizumab è l’unico farmaco attualmente rimborsato in Italia per la CU a colpire selettivamente la subunità p19 di IL-23, che svolge un ruolo cruciale nell’infiammazione correlata alla CU. Un meccanismo di azione che permette di offrire sollievo da sintomi chiave quali frequenza evacuativa, sanguinamento rettale e urgenza intestinale, indipendentemente dall’uso precedente di farmaci biologici.
La CU è una condizione infiammatoria che in Italia si stima colpisca circa 150.000 persone, con oltre 4000 nuove diagnosi all’anno, prevalentemente in persone giovani. Fa parte delle malattie croniche intestinali, patologie che hanno un forte impatto sulla qualità di vita di chi ne soffre. “La colite ulcerosa è una malattia che colpisce in media in giovane età ed è caratterizzata da una forte infiammazione dell’intestino. Sebbene alla maggior parte dei pazienti venga inizialmente diagnosticata una malattia lieve e inizi la terapia convenzionale, molti progrediranno fino ad avere una malattia attiva da moderata a grave. Con un forte impatto sulla qualità di vita – spiega Alessandro Armuzzi, Responsabile UO IBD, Istituto Clinico Humanitas, Rozzano e Professore Ordinario di Gastroenterologia, Humanitas University -. Nonostante la disponibilità dei trattamenti attuali, rimane un significativo bisogno di nuove opzioni terapeutiche in grado di affrontare i sintomi dirompenti, come l’urgenza intestinale”.
mirikizumab risponde a questa esigenza con un nuovo meccanismo d’azione in CU, che colpisce una delle vie con cui l’infiammazione si sostiene nella malattia. Il programma di studi clinici LUCENT, su cui si è basata l’approvazione del farmaco, dimostra l’efficacia di mirikizumab: dopo 12 settimane di trattamento, quasi due terzi (63,5%) dei pazienti hanno raggiunto la risposta clinica e quasi un quarto (24,2%) ha raggiunto la remissione clinica (42,2% e 13,3%, rispettivamente con placebo). Un’efficacia che si è dimostrata superiore a placebo anche nei pazienti precedentemente trattati con un inibitore biologico o di Janus chinasi (JAKi) e che porta a una riduzione delle terapie con steroidi: tra coloro che hanno raggiunto la risposta clinica a 12 settimane, la metà ha raggiunto la remissione clinica senza uso di steroidi a un anno (27% con placebo). Quasi tutti i pazienti 3 (97,8%) che hanno raggiunto la remissione clinica a un anno non facevano più uso di steroidi. L’azione di mirikizumab è sostenuta nel tempo: tra coloro che hanno raggiunto la remissione clinica a 12 settimane, circa due terzi (63,6%) dei pazienti hanno mantenuto la remissione clinica attraverso un anno di trattamento continuo (36,9% con placebo).
“Mirikizumab oltre ad aver dimostrato di essere efficace nell’ambito di obiettivi clinici rilevanti come la remissione libera da steroidi ad un anno, è in grado di determinare un rapido miglioramento dei sintomi, come il sanguinamento rettale e la frequenza evacuativa, già dopo tre settimane. In particolare, gli studi che hanno portato alla registrazione del farmaco sono stati i primi e gli unici a utilizzare una scala di valutazione dell’urgenza intestinale (NRS) incentrata sul paziente, registrando un netto miglioramento del sintomo urgenza soprattutto in coloro che rispondono meglio alla terapia di induzione”, spiega Massimo Claudio Fantini, Segretario Generale di IG-IBD (Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease) e Professore Ordinario di Gastroenterologia, Università degli Studi di Cagliari, Direttore della Struttura Complessa di Gastroenterologia, AOU, Cagliari.
Per le persone che vivono con CU i sintomi che hanno un maggior impatto sono la diarrea, l’urgenza intestinale e gli incidenti correlati all’urgenza intestinale. L’urgenza intestinale ed eventuali incidenti a essa correlati rappresentano le ragioni principali per cui le persone evitano di avere vita sociale.
“L’impatto sulla qualità della vita di questa patologia è notevole: non si tratta solo di affrontare il dolore fisico e la stanchezza cronica, ma anche di gestire implicazioni di carattere psicologico. Infatti, la disabilità invisibile che la caratterizza e la difficoltà nel descrivere i sintomi, come la diarrea, amplificano il disagio fisico, trasformandolo in un profondo disagio psicologico. Questo porta spesso a sentimenti di vergogna e insicurezza, che possono sfociare in isolamento sociale – spiega Salvo Leone, Direttore Generale di AMICI Italia e Chairman della European Federation of Crohn’s & Ulcerative Colitis Associations (EFCCA) -. Per le persone affette da colite ulcerosa, riuscire a controllare i sintomi, come l’urgenza intestinale, rappresenta un importante obiettivo nella gestione della malattia”.
L’American College of Gastroenterology nelle sue linee guida riconosce l’importanza dell’urgenza intestinale come una delle principali preoccupazioni per i pazienti che vivono con la CU e raccomanda di darle la priorità quando si considerano i trattamenti.
“Il disegno del nostro programma di sviluppo clinico in quest’area, che ha introdotto anche la valutazione quantitativa dell’urgenza intestinale, dimostra il costante impegno di Lilly in innovazione e a rispondere ai bisogni di salute dei pazienti – conclude Veronica Rogai, Associate VP-Medical Italy Hub di Lilly -. La disponibilità per i pazienti di mirikizumab segna il nostro ingresso nell’area delle malattie infiammatorie croniche intestinali: siamo felici e orgogliosi di poter collaborare con tutta la comunità scientifica che si occupa di queste patologie e di poter mettere a disposizione delle persone con Colite ulcerosa una nuova opportunità terapeutica capace di tradursi in un miglioramento tangibile della loro qualità di vita”.

– foto xm4/Italpress –
(ITALPRESS).

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BREAKING NEWS LOMBARDIA – 18/7/2025

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In questa edizione: Fontana e Fedriga: “Sala non si dimetta” – Da Lunedì stop ai treni per ilavori al ponte di Bressana – Garlasco, si cercano impronte digitali su spazzatura di casa Poggi – A Pavia condannato papà pe schiaffi alla figlia – Sei chili di droga e laboratorio scoperti nel Milanese – Truffa ad anziana nel Bresciano, arrestato 16enne – Pronto Meteo Lombardia per 19 Luglio.

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G7, Giorgetti “Preoccupano incertezza economica e svalutazione dollaro”

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DURBAN (SUDAFRICA) (ITALPRESS) – “Siamo preoccupati per l’impatto dell’incertezza economica e delle persistenti tensioni commerciali sulle nostre economie” esordisce così il ministro dell’economia e finanze Giancarlo Giorgetti nel suo intervento questa mattina al G7 e al G20 di Durban, in Sudafrica.

Giorgetti però ha richiamato l’attenzione sulle conseguenze economiche provocate dalla svalutazione del dollaro americano: “L’indebolimento del tasso di cambio del dollaro USA – ha detto – si sta cumulando all’effetto dell’aumento dei dazi commerciali”.

Nel ribadire pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina contro l’aggressione della Russia, il ministro dell’Economia ha ricordato “l‘importanza di vigilare affinchè, come deciso nel G7 di Banff, nessuna azienda o ente partecipi alla ricostruzione dell’Ucraina se ha finanziato o beneficiato a qualsiasi titolo di proventi frutto di affari in Russia”.

Giorgetti ha sottolineato che le iniziative a sostegno dello sviluppo dell’Africa “sono pienamente in linea con l’iniziativa di punta del governo italiano – il Piano Mattei – per promuovere lo sviluppo economico e sociale nei paesi africani, rinnovando i partenariati basati sulla cooperazione tra pari interessi condivisi e benefici reciproci”.

“Concordiamo pienamente – ha aggiunto – sull’importanza di colmare il divario infrastrutturale di lunga data in tutta l’Africa, fondamentale per accrescere le opportunità di crescita e sviluppo occupazionale”.

Giorgetti ha poi ricordato, tra l’altro, gli accordi con la Banca Mondiale, la Banca Africana di Sviluppo e il contributo degli Emirati Arabi Uniti che “hanno permesso la formazione di un elenco di progetti da finanziare per il 2025, concentrandosi su infrastrutture, trasporti e gestione idrica”.

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– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

A Roma una mostra sugli esuli dalmati, istriani e fiumani

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ROMA (ITALPRESS) – Un racconto vivo e visivo delle storie di oltre 350.000 fiumani, istriani e dalmati costretti nel dopoguerra a lasciare la loro casa e la loro terra, per non rinunciare alla propria identità: a ottobre sarà inaugurata, al Vittoriano di Roma, MEDIF, la mostra sugli esuli dalmati, istriani e fiumani. “Noi siamo molto legati a questo progetto, ci abbiamo lavorato per tanti anni – ha detto Giuseppe de Vergottini, Presidente emerito della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati (Federesuli), promotrice del progetto – non è solo un percorso storico, emotivo; l’obiettivo è rendere pubblico quello che per tanti anni è stato un esilio sofferto, al quale il mondo politico e dell’informazione non hanno dato mai il giusto spazio. Un’iniziativa che serve a sensibilizzare chi non ha conosciuto e non conosce questa storia: pensiamo soprattutto ai giovani. Ci teniamo a dare una visione obiettiva di questo evento storico”.
A 80 anni di distanza, Il Vittoriano, monumento simbolo dell’unità nazionale e casa della storia comune italiana, accoglie per la prima volta una pagina di storia, rimasta ai margini della coscienza collettiva, trasformandola in memoria condivisa per le generazioni presenti e future.
“Il Vittoriano è il monumento all’Italia e per l’Italia e accoglie idealmente tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per la patria” ha ricordato Edith Gabrielli, direttrice generale ViVe Vittoriano e Palazzo Venezia “un monumento all’Italia unita e sacrario della nazione, il luogo adatto a raccogliere questa mostra che parla di un trauma collettivo, che ha segnato il destino di migliaia di italiani, storie che hanno avuto difficoltà a trovare ascolto. Uno strumento per comprendere meglio l’Italia e il suo passato”.
“Il giorno in cui sarà inaugurata la mostra – ha aggiunto Ilaria Giacca, esule istriana, che nel 1948, a sei anni, lasciò con la famiglia la propria terra, per sfuggire alle persecuzioni del regime di Tito – mi sentirò come quando fu istituito il Giorno del Ricordo. La nostra storia potrà diventare patrimonio di tanti giovani che non conoscono il dramma del Confine Adriatico”.
Secondo il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che ha ricordato Norma Cossetto, vittima e simbolo della tragedia delle foibe, “la vicenda degli esuli dalmati, istriani, fiumani, è una vicenda italiana, ma va raccontata al mondo e ogni ministro della Cultura è il primo esule in patria.
La vittoria dell’Italia, nella Prima Guerra Mondiale, rappresentò una sorta di ultima guerra d’indipendenza, l’inizio di un percorso che ci ha condotto all’unità. Sono passati 100 anni, ma questo non significa dimenticare, il ricordo è fondamentale, dopo decenni di silenzio e oblio, quando alcune pagine della storia sono state cancellate, assumiamo un impegno morale, raccontare la verità della storia. Il racconto di un dolore, della sofferenza è più forte di qualsiasi strumentalizzazione politica. La verità ha diritto di cittadinanza e da oggi le cose sono cambiate”.
-foto xc3/Italpress –
(ITALPRESS).

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