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Economia

Al Festival dell’Economia Civile di Firenze si parla di lavoro e welfare

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Proseguono i lavori per la 6ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, che si sta tenendo a Firenze e terminerà domenica 6 ottobre.

Tra i tanti temi affrontati, anche quello del welfare e del lavoro alla presenza di Maria Teresa Bellucci (Viceministro del lavoro e delle politiche sociali) che ha dichiarato: «Vogliamo cambiare il paradigma delle politiche sociali, non più da intendere semplicemente come assistenzialismo e sussidiarietà. Per anni siamo stati abituati ad un trasferimento economico diretto verso il basso, ma che lasciava un po’ troppo poco a tutti, soprattutto ai più fragili. Questo non è nel nostro indirizzo politico, per questo abbiamo ribaltato da subito questa visione. Terzo settore e cooperazione sono strumenti strategici del welfare di prossimità, perché dal basso danno la possibilità di rispondere alle necessità della comunità e dei cittadini. Per questo noi vogliamo costruire uno Stato di politiche sociali che favoriscano l’iniziativa dei cittadini come singoli e collettività».

Bellucci ha rimarcato l’importanza della riforma della non autosufficienza rivolta alle persone anziane: «Abbiamo approvato un disegno di legge delega in tempi record, abbiamo approvato il conseguente decreto legislativo, stiamo scrivendo i provvedimenti attuativi di questa riforma epocale che cerca di dare risposte alle persone anziane che hanno costruito la nostra nazione e che oggi devono vedere uno stato che è in grado di poterle accompagnare in questa fase della vita. Con questa riforma stiamo parlando di diritto di ogni persona di poter rimanere a casa per avere lì le cure, quindi l’assistenza domiciliare, la possibilità delle nuove tecnologie quindi della telemedicina, e anche tutta una serie di azioni che permettono di promuovere una migliore qualità della vita».

Altro argomento affrontato, è stato quello del disarmo nucleare. Francesco Vignarca (Coordinatore Campagne – Rete Italiana Pace e Disarmo) ha dialogato sul palco di Palazzo Vecchio a Firenze con Melissa Parke (Direttrice esecutiva della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari – ICAN, Premio Nobel per la pace 2017).

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«Immaginate – ha detto Melissa Parke – una guerra nucleare tra Russia e USA: la civiltà verrebbe distrutta. Sfortunatamente il rischio nucleare non è mai stato così alto, la minaccia nucleare non è mai stata così alta. La cosa agli armamenti nucleari è sempre più rapida. Quindi adesso è il momento che la comunità internazionale e che la società civile agiscano contro questi rischi perché non c’è più tempo. Il disarmo è una questione che riguarda l’umanità intera. Una guerra nucleare non sarebbe solo genocida, ecocida ma anche suicida. La storia ci insegna che le armi nucleari non hanno fatto nulla per la pace o per evitare conflitti, visto che anziché fornire sicurezza e stabilità sono usate per intimidire e costringere.  La concezione egoistica della sicurezza nazionale, propria delle potenze nucleari, si basa sull’errata concezione della deterrenza nucleare, mentre contemporaneamente mette a rischio la sicurezza dell’intera umanità. La realtà è che finché le armi nucleari esisteranno, ci sarà la possibilità che vengano usate anche solo per incidente, come già è accaduto. Oggi possiamo e dobbiamo scegliere di eliminare le armi nucleari e il rischio che rappresentano, perché noi le abbiamo costruite e noi le possiamo smontare, serve solo volontà politica».

Parke ha poi esortato i partecipanti e soprattutto i giovani alla partecipazione: «Ci sono molte cose che possiamo fare a livello individuale e collettivo. Più di 800 città nel mondo hanno firmato l’appello di Ican per il disarmo nucleare, abbiamo 100 città italiane che hanno aderito all’appello, anche Roma e speriamo che anche Firenze aderisca presto. È importante – ha concluso Parke – che qualsiasi siano le nostre possibilità tutti noi ci rendiamo conto che possiamo mettere piccoli pezzetti del puzzle per pretendere dai nostri governi di rispettare gli accordi internazionali, come quelli sui diritti umani e sulla sostenibilità».

fonte foto: agenzia Fotogramma

 

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Economia

ENAV, Monti “L’Italia è la migliore in Europa per puntualità dei voli”

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MANDURIA (ITALPRESS) – “L’Italia è la migliore in Europa per puntualità di voli a livello di gestione di tutto lo spazio aereo sia sul traffico di terminale che sul traffico di sorvolo. Lo scorso weekend ci siamo lamentati del guasto che abbiamo sistemato in 3 ore nella CC di Milano, quando abbiamo situazioni in Francia, Spagna, Inghilterra, Grecia che sono attualmente drammatiche da risolvere. Rispetto al 2019, siamo cresciuti del 23%, numeri incredibili visto che la media europea è inferiore al 5% nella gestione dei voli”. Lo ha dichiarato Pasqualino Monti, Amministratore delegato ENAV, ospite dell’edizione 2025 di “Forum in Masseria” con Bruno Vespa.

– foto d’archivio Enav.it –

(ITALPRESS).

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Economia

Dazi, Tajani “Trattativa in corso, l’ultima parola dagli Usa sarà di Trump”

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MANDURIA (ITALPRESS) – Sui dazi “la trattativa è in corso. Ci sono diverse opzioni al momento: un quadro generale senza entrare nel dettaglio, un accordo per settori… Ma è ancora presto anche perché da parte americana sarà Trump a dire l’ultima parola. La mia idea è che una guerra dei dazi non fa bene a nessuno. L’idea generale dovrebbe essere quella di avere zero dazi e alla fine costruire un grande mercato Europa-Canada-Stati Uniti-Messico per favorire la crescita”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo all’edizione 2025 di “Forum in Masseria” con Bruno Vespa.

“Noi siamo un Paese esportatore e, dopo la Cina, quello che ha la maggiore varietà merceologica – ha aggiunto – Abbiamo sempre detto che il 10% non sarebbe un dazio insopportabile per la nostra economia. Io ho fiducia nel commissario Sefcovic”.

TAJANI SUI VARI FRONTI DI GUERRA

“Credo che la trattativa con la Russia sia molto complicata: Putin non vuole il cessate il fuoco, ma la stabilizzazione completa della situazione. Certamente non vuole Zelensky al governo. Vuole la tutela delle minoranze russe e occupare spazi di territorio. A tutto ciò si aggiunge un problema sociale: l’esercito russo ha in campo più di un milione di militari che sono pagati più degli operai russi, ha un’industria ormai in gran parte bellica. Quindi se dovesse fare marcia indietro nel giro di poche settimane, avrebbe grossi problemi sociali. Quindi credo che prima della fine dell’anno sia molto difficile arrivare ad una soluzione”, ha detto sulla guerra Russia-Ucraina. “Sosteniamo l’iniziativa degli Stati Uniti per un accordo. Ma ripeto, il cessate il fuoco per Putin mi pare molto difficile e dopo l’ultima telefonata mi pare che Trump abbia ripensato la sua decisione sulla difesa aerea dell’Ucraina. Putin non è un interlocutore facile da condizionare – ha aggiunto – Se le sanzioni vanno a colpire la finanza russa e gli impediscono di spendere molto per pagare l’esercito, allora quello potrebbe arrecare un danno alla strategia di Putin”. Nuove sanzioni alla Russia? “Se Putin non vuole fare la pace, sì. Non sono un fan delle sanzioni in generale, però se Putin non vuol arrivare a miti consigli bisogna fargli capire che deve farlo”.

E sull’Iran: “L’Iran ha subito una sconfitta militare, così come l’hanno subita i suoi alleati in Siria e Libano gli Hezbollah, gli Houthi sono in grande difficoltà. Ma è chiaro che dovremmo arrivare ad un accordo per evitare che la situazione diventi di nuovo esplosiva: finché l’Iran avrà la possibilità di fare la bomba atomica, è chiaro che Israele la considererà la sua più grande minaccia. Serve un accordo che autorizzi l’Iran ad avere una ricerca per l’energia nucleare a fini di pace e impedire che abbia la bomba atomica”.

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La soluzione “Due popoli, due Stati” tra Israele e Palestina “è l’unica prospettiva che può garantire stabilità in quell’area. Come governo italiano, siamo sostenitori convinti del progetto egiziano e dei paesi arabi: riteniamo che si debba unificare Gaza e la Cisgiordania per dar vita ad uno stato palestinese, magari con un fase di interregno sotto l’egida delle Nazioni Unite. Hamas però deve restare fuori dal futuro della Palestina. Non condivido ed è inaccettabile quello che ha fatto Israele dopo la prima reazione a Gaza, ma sappiamo bene che Hamas è la causa di tutto ciò che sta accadendo. Sui coloni più violenti, come Unione Europea abbiamo inflitto sanzioni anche a loro. Israele ha diritto alla propria sicurezza, ma il popolo palestinese ha diritto ad avere uno stato guidato dall’Autorità Nazionale Palestinese”, ha concluso sul conflitto israelo-palestinese.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

The One Company, Zurino “Riccardo Maria Monti è il nuovo Advisor”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo orgogliosi di accogliere una figura del calibro del professor Riccardo Maria Monti come nuovo Advisor di The One Company. La sua visione strategica, l’esperienza internazionale e la profonda conoscenza dei mercati globali rappresentano un valore straordinario per la crescita dell’azienda”. È quanto dichiarato da Lorenzo Zurino, Presidente del Forum Internazionale dell’Export e fondatore di The One Company, commentando la nomina del professor Monti.

“Con oltre trent’anni di esperienza nel campo dell’internazionalizzazione, Monti ha guidato realtà pubbliche e private ai massimi livelli – prosegue Zurino -. È stato Presidente dell’ICE, di SIMEST e di ITALFERR. Oggi ricopre i ruoli di Vicepresidente della Fondazione Italia-Cina, Presidente di Tribò e Consigliere di amministrazione in importanti aziende italiane e internazionali. Ha lavorato in più di 50 Paesi, coordinando progetti nei settori infrastrutture, energia, mobilità e consulenza strategica. Ed è considerato una delle voci più autorevoli in Italia sui temi dell’export e delle relazioni economiche globali. È stato partner di Boston Consulting Group ed executive director di Value Partners, collaborando anche con governi e istituzioni su sviluppo industriale e diplomazia economica. Monti entra in The One Company con l’obiettivo di contribuire alla definizione di nuove traiettorie di crescita, al rafforzamento del nostro posizionamento internazionale e alla penetrazione di mercati chiave come l’Indonesia e il Regno Unito. La sua presenza renderà The One Company ancora più efficiente, dinamica e pronta ad affrontare le sfide della competizione globale”, conclude.

– foto ufficio stampa The One Company –

(ITALPRESS).

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