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Cronaca

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Cronaca

Milano, l’ex cinema Odeon sarà riqualificato “ritornando” agli anni ’20

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MILANO (ITALPRESS) – Progetto Cmr è stata incaricata della realizzazione dell’intervento di riqualificazione conservativa di Palazzo Odeon, arrivato ormai al traguardo dei 100 anni dalla sua nascita. Il complesso – con doppio accesso in via Santa Radegonda 8 e in via Agnello 5-7 per un totale di oltre 15.000 mq nel centro storico della Città – dal 2017 è bene di interesse storico-artistico vincolato alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città di Metropolitana di Milano. Sulla scorta del progetto originario degli anni ’20, è previsto l’intervento di riqualificazione e restauro conservativo al piano interrato con il mantenimento dell’apparato decorativo originario della “Sala 2”, in accordo con la Soprintendenza. Questa area ha accesso diretto dalla scala storica originale con accesso da via Santa Radegonda, preservando un’importante attività culturale della Città, grazie a un intervento che garantirà la massima fruibilità delle sale. Progetto CMR cura, inoltre, l’intervento di conservazione di entrambe le facciate su via Santa Radegonda e su via Agnello, valorizzandole anche grazie a un progetto di lighting design, anch’esso approvato da Soprintendenza, nonchè la riqualificazione del Portico su via Santa Radegonda con il suo pavimento in marmo policromo, le portinerie condominiali su via Santa Radegonda e su via Agnello, i corpi scale e la copertura che sarà ri-impermeabilizzata. Infine, Progetto CMR cura per Rinascente la gestione e l’ottenimento delle autorizzazioni e delle pratiche amministrative (varianti, nuovo parere Soprintendenza, nuova pratica commerciale) e la Direzione Lavori Generale per le aree dei piani terra, primo, secondo e terzo, comprensivo di uffici, per un totale di circa 7.700 mq. Cinema Teatro Odeon è realizzato tra il 1927 al 1931 su progetto dell’ingegner Giuseppe Laveni e dell’architetto Aldo Avati (progettisti del teatro Filodrammatici e dell’Hotel Gallia a Milano), in seguito alla demolizione nel 1926 della Centrale termoelettrica Edison. Il palazzo è uno dei primi esempi di architettura polifunzionale pensata per il tempo libero: oltre alla sala cinematografica, si trovavano ambienti dedicati allo svago coma la sala teatrale al piano interrato, la sala da the, la sala da ballo, il ristorante, il caffè, la birreria, e il fumoir. Le facciate esterne sono in stile ecclettico ispirato all’architettura manierista e gli interni sono espressione del gusto tardo art decò. Nel 1943 il complesso è coinvolto nell’incendio provocato dal bombardamento del palazzo della Rinascente. Nel 1984, con passaggio di proprietà al gruppo Fininvest, è avviato l’intervento su progetto degli architetti Albini-Helg-Piva che trasforma Cinema Teatro Odeon in un multisala da 10 sale di proiezione, modificando gli spazi tranne che per le due sale principali (sala cinematografica al piano terra e la sala teatrale al piano interrato).(ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa progetto Cmr

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Cronaca

Milano, da domani “Baj chez baj” retrospettiva dedicata a Enrico Baj

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MILANO (ITALPRESS) – In occasione del centenario della nascita, Milano celebra Enrico Baj (Milano, 1924 – Vergiate, 2003), uno dei maestri della neoavanguardia italiana e internazionale, con un’ampia retrospettiva in Sala delle Cariatidi, studiata per ripercorrere tutti i temi e i soggetti della sua lunga e poliedrica esperienza. Baj torna a Palazzo Reale a dodici anni dall’esposizione, nella stessa sala, de “I Funerali dell’anarchico Pinelli” che, per la prima volta, saranno integrati in un percorso antologico e in un dialogo puntuale con altri lavori del maestro.
Promosso e prodotto da Comune di Milano-Cultura e da Palazzo Reale con Electa, curato da Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj, il progetto conta quasi cinquanta opere selezionate in un arco temporale che dai primi anni Cinquanta giunge all’alba del Duemila, attraversando le fasi di ricerca e adesione ai movimenti del tempo: dal recupero del Dadaismo e del Surrealismo ai modi dell’arte Informale, dalla vicinanza al gruppo nordico di Co.Br.A alla genesi del movimento dell’arte Nucleare, che Baj fondò a Milano con Sergio Dangelo nel 1951. Partendo dall’astrazione gestuale degli esordi, passando per la nascita delle sue larvali figure antropomorfe e per l’eruzione delle montagne liquefatte nel corpo magmatico dei Generali, si toccherà la parodia delle invasioni extraterrestri per approdare all’esercito dei Meccano e al mondo animato delle cassettiere e dei trumeau. “Con questa importante retrospettiva, Milano rende omaggio a uno dei più grandi protagonisti della scena artistica del Novecento – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi -. In occasione del centenario della sua nascita, Palazzo Reale, confermando ancora una volta il suo ruolo centrale nella promozione dell’arte di tutte le epoche, trasforma la maestosa Sala delle Cariatidi nello scenario perfetto per restituire la grandezza e la visionarietà di Baj, offrendo ai visitatori una vera e propria immersione nell’universo creativo”. Oggi stesso, alla presenza dell’assessore Sacchi, verrà apposta sui muri della casa di via Teuliè 1, dove Enrico Baj ha vissuto e dove il Movimento Arte Nucleare è nato, una targa commemorativa per ricordare il grande artista milanese. Liberato da una rigida sequenza cronologica o di genere, il percorso si svolge con continui rimandi fra arte e letteratura, colori e parole, seguendo una sorta di sceneggiatura che, anche in sede di allestimento, suggerisce allo spettatore un tempo e uno spazio teatrali. Ad accogliere i visitatori nella sala del Lucernario a ricostruzione scenografica dell’”Apocalisse”, un assemblaggio di figure immaginarie e oniriche in un polittico di quasi 100 metri quadrati, allestito in altezza come a evocare un’abside e ispirato idealmente al Giudizio Universale michelangiolesco, qui punteggiato di demoni goffi e beffardi, urlanti e arrampicati fino al soffitto. In Sala delle Cariatidi troveranno posto le Opere nucleari, gli Ultracorpi, le Parate, “I funerali dell’anarchico Pinelli”, i Generali, i Meccano, i Mobili, gli Specchi e le Dame: Il percorso si dipana nello spazio in un crescendo di forme e dimensioni fisiche delle opere, fino a quelle più monumentali, con soluzioni progettate a misura per Sala. “I funerali dell’anarchico Pinelli” (1972) rappresentano un capitolo di svolta fondamentale nel lavoro di Baj, un passaggio formale nella sua ricerca estetica in direzione di una narrazione articolata, sempre più scenografica, con soluzioni ambientali e teatrali. L’opera sarà per la prima volta integrata in un percorso espositivo grazie a un dialogo puntuale con i Generali e con la Parata a sei che, in particolare, ne è il prodromo, sia come studio ritmico della composizione formale, sia nella critica caustica a ogni forma di sopruso e militarismo. “I funerali” tornano a Palazzo Reale, a distanza di 12 anni dall’esposizione ‘in solitarià in sala delle Cariatidi, in un allestimento inedito che li vedrà inseriti come un tassello fondamentale nell’evoluzione dell’opera del maestro. Accanto ai “I funerali”, alcune opere picassiane e alcune citazioni fra cui due esemplari dell’”Apocalisse” che li ricollegano idealmente alla lezione di Guernica. Il viaggio nel mondo di Enrico Baj è arricchito da una geografia personale, fatta di luoghi, episodi, incontri, prevalentemente ambientati sullo sfondo di una Milano che passa dal boom economico agli anni di piombo, dai capricci della “Milano da bere” al nuovo millennio. Gli affondi intrecceranno vita e arte: dalle strade di casa, in via Teuliè e nello studio in via Bertini, agli anni della formazione in Brera, dagli spazi culturali, come il San Fedele che vide la nascita della pittura nucleare, fino alla galleria Marconi, cenacolo fervido di stimoli e relazioni. In mostra a dicembre il Fondo Baj della Raccolta Bertarelli
Anche il Castello Sforzesco partecipa alle celebrazioni del centenario della nascita di Baj proponendo, lungo il percorso espositivo del Museo delle Arti Decorative, nella sala dedicata al Novecento, una piccola ma ricercata selezione dell’ampio corpus di grafica, multipli e libri d’artista custodito dalla metà degli anni Settanta presso la Raccolta Bertarelli. Donato dall’artista stesso, il Fondo Baj ha una consistenza di circa seicento opere – cinquecento stampe sciolte, una settantina di multipli e cinquanta libri d’artista – e documenta gli sviluppi delle sue ricerche dagli inizi, negli anni Cinquanta, sino alle creazioni più recenti, con un affondo specialmente ampio per quanto riguarda gli anni Settanta. L’assoluta varietà di tecniche esecutive e una straordinaria ricchezza dei materiali utilizzati, dalle passamanerie agli specchi, ai mattoncini Lego e al Meccano, caratterizzano questa straordinaria collezione, dove ricorrono i più noti temi trattati da Baj, in particolare “Dame” e “Generali”. Completerà il focus l’opera di grandi dimensioni “Specchio”, 1974, allestita nella Sala Castellana e parte della collezione di vetri artistici Bellini-Pezzoli.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Comune di Milano

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Varese, denunciata star di OnlyFans per evasione fiscale da 1,5 mln

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VARESE (ITALPRESS) – I finanzieri del Comando Provinciale di Varese analizzando la platea dei digital content creator residenti nel territorio, hanno individuando una creatrice, nota star di OnlyFans, totalmente sconosciuta al fisco, di contenuti per adulti condivisi su una nota piattaforma web. La nota imprenditrice dell’online, nonostante la grande disponibilità economica dimostrata e le dichiarazioni circa i propri compensi milionari, dichiarava poco più di 50 mila euro di ricavi. Nei primi mesi del 2022 la content creator decideva di spostare la propria residenza anagrafica in Svizzera al fine di poter godere di una tassazione maggiormente favorevole. Tuttavia, avviata l’apposita attività di verifica fiscale, tale trasferimento veniva disconosciuto in quanto mancavano gli elementi fondanti di un’effettiva residenza fiscale oltre confine. In particolare, gli affetti, un conto corrente e il proprio dominio web risultano tutti insistenti sul territorio italiano. La stessa ha partecipato a numerose manifestazioni ed eventi fieristici aventi sede nel territorio nazionale, nonchè a trasmissioni radiofoniche italiane. Inoltre, la contribuente ha rilasciato interviste a diverse testate giornalistiche dalle quali emergeva, senza dubbio, la necessità di sottrarre al fisco nazionale gli ingenti guadagni scaturiti dalla sua attività, nonostante in documenti ufficiali quali la richiesta di cittadinanza e l’atto di creazione di una società italiana la stessa abbia dichiarato di essere domiciliata sul territorio nazionale. I contenuti prodotti dalla influencer non sono autorizzati nel territorio svizzero nè il regime fiscale elvetico opzionato risulta compatibile con un soggetto che svolge una regolare attività lavorativa. La stessa è stata così denunciata presso la Procura della Repubblica di Busto Arsizio per il reato di dichiarazione infedele in relazione all’annualità 2022 e sono stati contestati oltre 1 milione e mezzo di euro di Irpef evasa, comprensivo di tassa etica.
(ITALPRESS).

Foto: Guardia di Finanza Varese

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