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Politica

Libano, Tajani “Nostri militari non sono terroristi di Hezbollah”

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ROMA (ITALPRESS) – “La richiesta di spostarsi dal Libano è stata respinta: non è una scelta italiana stare là, ma delle Nazioni Unite. I nostri soldati non sono terroristi di Hezbollah, è inaccettabile che siano stati attaccati dall’esercito israeliano”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista a “La Stampa”. “La situazione è peggiorata, ma i nostri militari non corrono rischi gravi e rimarranno là – sottolinea -. Ci sono stati episodi inaccettabili che non devono più ripetersi. Mandiamo un messaggio forte a tutti: i nostri militari non si toccano. Israele non ha aperto il fuoco solo una volta e abbiamo protestato ripetutamente, con forza, con i ministeri di Esteri e Difesa”. Il ministro Crosetto ha parlato di “crimine di guerra”: “Voleva lanciare un segnale chiaro per fermare l’offensiva – spiega -. Bisogna vedere se dal punto di vista giuridico si configuri il crimine di guerra. Aspettiamo i risultati dell’inchiesta che ha annunciato Israele, io sono garantista. Ma ribadisco, è inaccettabile che soldati impegnati in missione di pace finiscano nel mirino. Non è neppure leale: hanno armi leggere, non ci sono reparti corazzati per respingere quegli attacchi. I nostri militari non sono terroristi di Hezbollah, Israele vada ad attaccare le loro di postazioni”, conclude.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Medio Oriente, Tajani “Disattesi gli accordi e mi aspetto delle scuse”

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ROMA (ITALPRESS) – “E’ inaccettabile ciò che è successo a danno di alcune postazioni di Unifil nel Sud del Libano, è inaccettabile che per errore o ancora peggio intenzionalmente vengano colpite basi di Unifil. Da un paio di settimane il governo italiano avvertiva quello israeliano di questo pericolo: io stesso ho chiamato tre volte negli ultimi giorni il mio collega israeliano Israel Katz. E poi, visto che abbiamo stabilito da anni un rapporto molto intenso, ho chiamato due volte il presidente Herzog”. Così il vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista al Corriere della Sera, torna sullo scenario in Medio Oriente.
“Israele può difendersi militarmente, ha tutto il diritto di rispondere al barbarico assalto del 7 ottobre. Ma le sue operazioni devono rispettare in ogni momento il diritto internazionale, i civili e in questo caso i contingenti delle Nazioni Unite. Mi hanno sempre risposto che comprendevano pienamente i nostri messaggi, che avrebbero garantito le nostre indicazioni a chi opera sul campo” continua Tajani. “Purtroppo vedo che i risultati sono diversi da quanto ci è stato garantito. Mi auguro che adesso da Israele arrivino le scuse e la condanna per quanto è accaduto. Bene che l’ambasciata di Israele abbia annunciato l’apertura di una inchiesta».
“Gli italiani si stanno comportando da veri portatori di pace – prosegue Tajani – Li stiamo seguendo come figli, chiediamo aggiornamenti minuto per minuto. Noi facciamo tutto quello che è in nostro possesso per garantire l’integrità di questi ragazzi ma la missione deve andare avanti per garantire la pace e impedire che la situazione degeneri”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Politica

La rivista Formiche festeggia i suoi “20 di crescita”

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ROMA (ITALPRESS) – La crescita in tutte le sue declinazioni è il tema scelto dalla rivista Formiche per festeggiare i suoi primi vent’anni con un evento a Palazzo Wedekind a Roma, a cui hanno partecipato alcuni ministri e viceministri, ambasciatori e parlamentari. Ad aprire la serata “20 di crescita” l’intervento del presidente dell’INPS, Gabriele Fava, che ha ricordato l’importanza di investire nel welfare culturale per “un miglioramento della qualità della vita dei cittadini”. Sul palco si sono alternati diversi ministri del governo Meloni, come la ministra delle Riforme, Elisabetta Casellati, che ha ricordato come anche il premierato, “la madre di tutte le riforme”, sia “una straordinaria leva di carattere economico”, una riforma “importante per il Paese, perchè garantisce la stabilità e ridà al popolo la possibilità di scegliere chi lo governerà. Questo significa credibilità a livello internazionale, attrattività degli investimenti esteri e possibilità per le imprese di programmare gli investimenti”. La ministra del Lavoro, Elvira Calderone, ha sottolineato che il decreto Lavoro approvato oggi dalla Camera è “un pezzo della strategia del governo per promuovere l’occupazione: i numeri ci dicono che siamo in una situazione positiva e soprattutto è in diminuzione la disoccupazione giovanile”.
Il viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, ha ricordato la necessità di difendere il Made in Italy. “Puntiamo sul fatto che siamo al centro del Mediterraneo, che abbiamo molte aziende che investono: è compito nostro convincere a investire di più per far crescere il nostro Paese”. Per il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, la crescita fa rima con la transizione energetica. “L’intenzione del governo è di chiudere col carbone almeno a livello continentale” e “il passaggio è man mano verso le rinnovabili come l’idroelettrico, il geotermico, il fotovoltaico e l’eolico che hanno però la caratteristica di essere discontinui. La fonte neutra che dà energia è il nuovo nucleare”. A chiudere, il ministro per I Rapporti col Parlamento, Luca Ciriani, che ha tracciato un bilancio di questi primi due anni di governo. “Siamo soddisfatti, credo che sia un governo che ha sorpreso, con una coalizione compatta. E’ un governo solido e stabile, questa è una novità per il panorama italiano. La stabilità è uno dei motivi per cui l’Italia cresce rispetto ad altri Paesi europei”.

– Foto xi2/Italpress –

(ITALPRESS).

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Musumeci “La Protezione civile non si può delegare alle regioni”

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ROMA (ITALPRESS) – “La premessa è che sono un autonomista convinto. Però non posso esserlo su una materia come la Protezione civile. Non posso esserlo perchè è un tema che riguarda la sicurezza nazionale”. Così il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, in una intervista a la Repubblica. “La Protezione civile è già materia concorrente, quindi è già gestita da Stato e regioni. E quindi cos’altro dobbiamo delegare?”, osserva il ministro.
I governatori chiedono di poter stabilire loro lo stato di emergenza, in modo da avere carta bianca anche su modi e tempi dei ristori. “Penso che sia già stato delegato quello che andrebbe delegato. Se poi loro chiedono che siano le regioni a scegliere chi nominare come commissario ad hoc per una singola emergenza, sono anche d’accordo, non ho problemi. Ma per il resto, francamente: no. Facciamo anche il caso che decidessimo di delegare tutta la Protezione civile alle regioni: se poi c’è una calamità – ad esempio un terremoto – e servono tre o quattro miliardi per intervenire e dare ristoro a chi è stato colpito, chi paga? La regione o lo Stato? Lo Stato. E quindi, ecco: ci vuole attenzione”, sottolinea. Quindi “penso che le materie di sicurezza nazionale – come la Protezione civile – devono restare in capo allo Stato. E, ripeto, lo sostengo da autonomista”. Secondo Musumeci serve “prima un dibattito in Consiglio dei ministri. Un dibattitto per stabilire se intendiamo davvero decidere ora sulle materie non Lep – tra cui anche la Protezione civile – o se invece attendere la definizione delle materie Lep. Per questo aspetto il Consiglio dei ministri, che è l’organo collegiale preposto a una scelta del genere”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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