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Economia

Formazione motore di cambiamento nell’era Twin Transition

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ROMA (ITALPRESS) – E’ stato presentato il Rapporto Fondimpresa – Inapp “La sfida della formazione in azienda nell’era delle twin transition”. Il rapporto, che nasce da una indagine promossa da Inapp e Fondimpresa, analizza i risultati degli interventi di formazione continua in Italia di oltre 100 casi aziendali e sull’indagine rilevazione delle opinioni dei lavoratori e delle aziende che hanno coinvolto più di 10.000 lavoratori in aziende che occupano circa 400.000 dipendenti. L’analisi pone particolare attenzione sull’efficacia della formazione continua per potenziare le competenze dei lavoratori, al fine di rendere sostenibili le transizioni digitali e ambientali nella produzione e nelle organizzazioni del lavoro.
I risultati ottenuti nel corso del 2022, illustrati da Valentina Ferri (ricercatrice Inapp), Maurizio Bernava e Nausica Iencenelli (Fondimpresa), mettono in evidenza che il 40,1% lavora in imprese che ha investito in transizione verde ed è stato coinvolto in progetti sulle tecnologie abilitanti Industria 4.0. I corsi “green” hanno riguardato maggiormente il miglioramento dei prodotti e dei processi sul versante della sostenibilità ambientale (13,8%) e l’introduzione di nuovi prodotti e processi nelle organizzazioni del lavoro (6,8%). Questi progetti formativi hanno registrato una particolare concentrazione nelle aree del Nord Italia. L’incremento dei programmi è stato significativo nel periodo post pandemia Covid, questi ultimi contribuendo ad un significativo miglioramento della produttività e della competitività aziendale e al rafforzamento delle competenze dei lavoratori.
I risultati dell’indagine sono stati commentati dal Presidente di Fondimpresa Aurelio Regina, da Massimo Temussi, Direttore Generale delle Politiche attive per il lavoro, e da Simonetta Ponzi, Consigliera del CDA di Fondimpresa.
Aurelio Regina, ha dichiarato: “la collaborazione istituzionale tra Inapp e Fondimpresa è ormai al suo quinto anno, abbiamo dimostrato che unendo le nostre esperienze e peculiarità si può dar vita a qualcosa di unico come il rapporto sul monitoraggio valutativo delle attività formative svolte dalle aziende, in questa edizione vengono analizzati piani che hanno riguardato le due transizioni, quella digitale e tecnologica e quella green, energetica ed ambientale. Trovo che questo tipo di attività qualitativa sulle attività svolte, anche se naturalmente a campione, visti i nostri numeri, sia molto Europeo, e leghi con trasparenza sia la nostra attività sia i risultati raggiunti a degli standard sempre più elevati.
La transizione tecnologica e digitale e la transizione green non sono più un optional, ma una necessità imprescindibile per imprese e lavoratori che intendano rimanere saldi e prosperi nel panorama economico contemporaneo”.
Nell’intervento conclusivo il Presidente dell’Inapp Natale Forlani ha sottolineato “il successo della progettazione degli interventi che associano l’introduzione di nuove tecnologie nelle organizzazioni del lavoro con i programmi mirati di formazione continua dei lavoratori che favoriscono il pieno sviluppo delle potenzialità degli investimenti e della produttività. Sono esempi che vanno implementati con il supporto dei fondi interprofessionali. I medesimi promossi dalle parti sociali anche nei settori che registrano una presenza diffusa di piccole imprese, e assunti nei programmi di politica attiva del lavoro per l’inserimento lavorativo dei giovani in uscita dai percorsi scolastici e universitari. Il rifinanziamento del fondo per le nuove competenze può diventare l’occasione per diffondere queste buone pratiche e aumentare il numero delle imprese e dei lavoratori coinvolti”.
-foto xb1 Italpress-
(ITALPRESS).

Economia

Manovra, Giorgetti “Non ci saranno nuove tasse”

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ROMA (ITALPRESS) – In manovra “c’è attenzione ai redditi medio-bassi che avranno una situazione migliore, nessuno avrà una situazione peggiore, quindi non ci saranno nuove tasse, mi dispiace deludere le attese. Ci sarà una attenzione particolare alla famiglia e il miglioramento di alcuni istituti introdotti lo scorso anno che rafforziamo, tipo i congedi parentali”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa sulla manovra varata dal Governo.
“C’è un significativo intervento su banche e assicurazioni che io chiamo sacrificio, spero abbiate compreso cosa intendevo quando ho usato questo termine – ha spiegato il ministro -. I sacrifici li fanno banche, assicurazioni e ministeri”.
“Come è possibile aver fatto una manovra di questo tipo? E’ grazie al fatto che la gestione prudente e responsabile della finanza pubblica del 2024, ha creato gli spazi di bilancio per rendere strutturali delle misure come, ad esempio, il taglio contributivo che molti credevano fossero una tantum, invece, non solo vengono replicati nel 2025 ma nell’orizzonte temporale restano nell’ordinamento. Circa 18 miliardi derivano da questo tipo di atteggiamento”, ha sottolineato Giorgetti.
“Sul mitico allineamento, la cosiddetta stangata” sulle accise sui carburanti, “non è contenuta in legge di Bilancio, è un impegno europeo che sarà gestito in base alle indicazioni del Parlamento”, ha detto ancora il ministro dell’Economia.
“Non interveniamo se non confermando i provvedimenti dello scorso anno in materia pensionistica, anzi, introduciamo un nuovo e innovativo meccanismo di incentivazione per quanto riguarda coloro che raggiungono l’età del pensionamento pubblico e privato per la permanenza in servizio su base volontaria. Avranno un incentivo significativo sotto l’aspetto fiscale”, ha proseguito.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Univideo, Migliavacca “Serve Tax Credit e riduzione Iva per i Dvd”

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MILANO (ITALPRESS) – Il settore che raggruppa gli editori audiovisivi, ovvero chi produce Dvd, Blue Ray e 4K ha alcuni problema, in primis l’Iva al 22%, ma anche la mancanza della tax credit e la pirateria. E’ quanto ha detto, in un intervista ad Italpress Luciana Migliavacca, presidente di Univideo, l’associazione che raggruppa le 28 aziende audiovisivi italiane, che producono, replicano, fanno l’authoring dei cosiddetti “supporti fisici”. “Vorremmo una diminuzione dell’Iva – spiega Migliavacca -. Ciò significherebbe un pò di sconto per chi va a comprare il supporto fisico. Abbiamo chiesto i tax credit esattamente come chi produce i film, perchè noi produciamo e spendiamo allo stesso modo. Il supporto fisico ha un costo ben preciso”. La presidente di Univideo ha poi fatto un appello alle associazioni del trade, che non acquistano più Dvd, affinchè tornino a proporre questi prodotti: “Il trade, sia l’elettronica di consumo sia le librerie, hanno abbandonato la vendita dei supporti fisici all’interno dei loro punti vendita, speriamo ci sia un ripensamento, perchè nel supporto fisico c’è lo stesso contenuto che si trova sulla piattaforma streaming, ma il Dvd lo vedi dove e quando vuoi, lo collezioni, puoi averlo sempre. Mentre per lo streaming può finire il diritto”. E sulle piattaforme streaming ha detto: “Non le consideriamo nemiche, anzi siamo fratelli, tant’è che vogliamo portarle in Univideo”. Perchè ritornare al Dvd? Perchè, secondo Migliavacca, “il supporto fisico appartiene agli amanti del cinema e collezionisti, ma anche a chi ama un film e se lo vuole tenere in casa. Lo vede come vuole, con chi vuole, può metterlo in pausa. Un film è cultura e quindi un Dvd contiene cultura. E’ la memoria storica del cinema. Non vogliamo che il Dvd sia qualcosa del passato che torna. Il cinema, il contenuto, il valore, l’autorialità del passato devono rimanere nelle case degli italiani. La videoteca di ciascuno consente di far vedere ciò che si vuole quando lo si vuole”.(ITALPRESS).

Foto: Italpress

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Eni Award 2024, al Quirinale assegnati i premi alla ricerca scientifica

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ROMA (ITALPRESS) – Si è svolta oggi al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni Giuseppe Zafarana e dell’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi, la cerimonia di premiazione degli Eni Award.
Giunto quest’anno alla sua sedicesima edizione, il premio è considerato un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell’energia e dell’ambiente e testimonia l’importanza che la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica hanno per Eni e il suo impegno a favorire la sostenibilità e l’accesso all’energia, in accordo ai 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Dalla sua istituzione nel 2008 le candidature sono state più di undicimila. La Commissione Scientifica, che ha valutato le ricerche presentate, è composta da scienziati che appartengono ai più avanzati istituti di ricerca a livello mondiale e negli anni ha visto la partecipazione di 6 Premi Nobel.
Anche quest’anno Eni, attraverso Joule, la sua Scuola per l’Impresa, ha assegnato la Menzione speciale Eni Joule for Entrepreneurship, destinata a team, spin off universitari, startup e volta a favorire l’applicazione, la valorizzazione e il trasferimento delle tecnologie promuovendo nel contempo la creazione di un ecosistema dell’innovazione sostenibile.
Nell’edizione 2024 di Eni Award sono risultati vincitori: per la sezione Transizione Energetica, rivolta a ricerche nel campo dell’efficienza energetica nonchè della cattura, utilizzo e sequestro dell’anidride carbonica, il premio è stato assegnato a Marc Fontecave del College de France (Francia). La ricerca di Marc Fontecave è finalizzata allo sviluppo di tecnologie per la valorizzazione della CO2 come fonte alternativa di carbonio per la produzione di composti di elevato interesse industriale. A tal fine, ispirandosi ai sistemi biologici, ha sviluppato sistemi catalitici innovativi, caratterizzati da elevata efficienza e selettività, impiegati in processi di riduzione elettrocatalitica della CO2 alimentati da energia elettrica rinnovabile; nella sezione Frontiere dell’Energia, per ricerche sulle fonti rinnovabili e sullo stoccaggio dell’energia, il premio è stato assegnato a Nam-Gyu Park della Sungkyunkwan University (Corea del Sud) per la sua ricerca sulle celle solari a perovskite allo stato solido. Con il suo lavoro, il Prof. Park ha contribuito alla ricerca e allo sviluppo di una classe di nuovi materiali per dispostivi fotovoltaici che in un breve lasso di tempo hanno dimostrato progressi in termini di efficienza e stabilità mai registrati per nessun’altra tecnologia solare, superando anche quelle del silicio, e avviandosi a diventare protagonisti del mercato energetico.
Nella sezione Soluzioni Ambientali Avanzate, dedicata a valorizzare l’innovazione scientifica e tecnologica per la tutela e l’uso sostenibile delle risorse naturali, il premio è stato assegnato a Holger Braunschweig della Julius-Maximilians-Universitàt Wùrzburg (Germania) per la sua ricerca relativa a Riduzione di rifiuti e di elementi tossici attraverso la funzionalizzazione diretta dell’azoto con elementi leggeri senza metalli di transizione. Il Prof. Braunschweig ha dimostrato che alcuni elementi leggeri, come il boro, possono facilitare reazioni che finora avvenivano solo mediante l’utilizzo di metalli pesanti tossici. In particolare, la sua ricerca ha ottenuto significativi risultati per convertire l’azoto molecolare in ammoniaca. Questa scoperta permette di evitare costose fasi di purificazione che producono rifiuti e risparmiare notevoli quantità di energia, prevenendo anche i problemi ambientali e sanitari associati a molti metalli tossici.
Per la categoria Giovane Ricercatore dell’Anno, che premia due ricercatori che hanno conseguito il dottorato di ricerca in università italiane, i riconoscimenti sono stati assegnati a Elvira Spatolisano e Stefano Toso.
Elvira Spatolisano, che ha conseguito il dottorato presso il Politecnico di Milano, ha condotto uno studio per la valorizzazione dell’idrogeno solforato, un composto spesso presente nel gas naturale, il combustibile fossile più pulito e cruciale nella transizione energetica verso le rinnovabili. Tali processi di valorizzazione incrementano la sostenibilità ambientale, convertendo un rifiuto tossico in prodotti ad alto valore aggiunto, come fertilizzanti o idrogeno.
Stefano Toso, che ha condotto il proprio dottorato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia, ha studiato gli alogenuri metallici, una nuova classe di semiconduttori con eccellenti proprietà fotovoltaiche e utili per realizzare dispositivi opto-elettronici efficienti. I nanomateriali che ha sviluppato potranno trovare applicazione nel campo del fotovoltaico, della fotocatalisi e dell’optoelettronica, nonchè in settori emergenti come l’informatica quantistica.
La sezione Giovani Talenti dall’Africa, istituita nel 2017 in occasione del decennale di Eni Award e dedicata ai giovani talenti dal continente africano, conferisce, in questa edizione, quattro premi, assegnati a Favour Agbajor, della Durban University of Technology (Sudafrica), a Petra Kienyiy Chui, della Egerton University (Kenya), a Lakhdar Hamidatou, della Ecole Nationale Polytechnique de Constantine (Algeria), e a Nomthandazo Precious Sibiya, della Durban University of Technology (Sudafrica).
I premiati riceveranno una borsa di studio che permetterà loro di frequentare un corso di dottorato presso prestigiosi atenei italiani per approfondire e sviluppare le loro idee innovative elaborate nel corso della loro tesi di laurea magistrale.
Favour Agbajor ha sviluppato modelli innovativi che integrano la progettazione e il funzionamento degli edifici con sistemi di energia rinnovabile, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica.
Petra Kienyiy Chui ha valutato i livelli e stabilito le caratteristiche delle microplastiche e della qualità dell’acqua del fiume Njoro e del lago Nakuru in Kenya.
Lakhdar Hamidatou ha sviluppato e validato sperimentalmente un kit di raffreddamento rimovibile per pannelli fotovoltaici commerciali, che utilizza materiali a cambiamento di fase (PCM) a base biologica.
Nomthandazo Precious Sibiya, infine, ha sviluppato una tecnica di separazione a coagulazione magnetica utilizzabile per il trattamento delle acque reflue.
Per la sezione Riconoscimento all’Innovazione Eni, che elegge i progetti più innovativi sviluppati da ricercatori ed esperti tecnici Eni, sono stati premiati: Cristina Bonanomi, Rino Bonetti, Silvia Pavoni (Eni), Davide Moscatelli, Edoardo Terreni (PoliMI) per l’idea brevettuale relativa ad un processo di produzione di bio-olio a partire dalla lignina; Riccardo Borgomaneri, Luigi Colombo, Francesca Galimberti, Samuele Gori, Alberto Landoni, Nicoletta Panariti, Rita Ponzo (Eni) per la soluzione tecnologica innovativa “Bio-Slurry”, un processo a un solo stadio per convertire bio-feedstock altamente contaminati in prodotti di valore; Mirko Barbavara, Gabriele Bianchi, Stefano Cardamone, Lino Carnelli, Davide Deriu, Carla Lazzari, Nicola Mancini, Tamara Passera, Giuseppe Sabetta, (Eni) per la soluzione tecnologica del sistema di stoccaggio di energia termica Eni TES (Thermal Energy Storage).
E’ stata inoltre assegnata la Menzione speciale “Eni Joule for Entrepreneurship” a tre startup che si sono particolarmente distinte per l’innovatività e la sostenibilità dei progetti imprenditoriali proposti: HBI – Human Based Innovation, startup di Bolzano, che ha sviluppato e brevettato una tecnologia per il trattamento dei fanghi di depurazione in maniera circolare; SLY, startup di Santa Caterina dello Ionio (Catanzaro), che ha sviluppato tecnologie AI all’avanguardia per l’identificazione e la classificazione ultra-precoce degli incendi boschivi; RarEarth, startup di Milano, che ha sviluppato un processo chimico innovativo per il riciclo di terre rare da motori elettrici di veicoli a due ruote.

– Foto ufficio stampa Eni –

(ITALPRESS).

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