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Casini “Calendario ingolfato, difficile Serie A all’estero”

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ROMA (ITALPRESS) – “Al momento il mese in cui è previsto il recupero di Bologna-Milan è febbraio. La data andrà definita sulla base di risultati delle competizioni europee e della Coppa Italia. Rispetto al rinvio, ci sono stati alcuni commenti sensati e altri meno. C’è stata un’ordinanza di una pubblica autorità, su questo c’è una giurisprudenza consolidata sia della giustizia sportiva che di quella ordinaria: un’ordinanza di un’autorità non può essere disattesa dal mondo dello sport. Nel poco tempo a disposizione, abbiamo cercato di dialogare con le istituzioni, sia il Ministero dell’Interno sia il Comune di Bologna, per provare a cercare una soluzione per giocare a porte chiuse. Non c’è stata disponibilità. A quel punto, abbiamo provato a verificare il campo neutro, un’ipotesi non prevista dal nostro statuto, sarebbe stata una novità importante. Ma con neanche 24 ore di tempo, stadi disponibili con una capienza inferiore a quella di Bologna, disagio per i tifosi e la squadra di casa, alla fine abbiamo seguito quello che chiedeva l’ordinanza e rinviato. Ringrazio L’Empoli che aveva dato disponibilità per il suo stadio”. Così ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1 Lorenzo Casini, presidente Lega Serie A, sulle polemiche legate al rinvio per maltempo di Bologna-Milan. “Un campionato a 18 squadre aumenterebbero gli spazi per recuperare le partite? Nel caso specifico non sarebbe cambiato nulla. Negli ultimi 20 anni noi siamo rimasti sempre a 20 squadre, il problema è che sono aumentate le finestre per le nazionali con competizioni come la Nations League. Sono aumentate anche le gare europee con i nuovi format e ora il calendario si è ingolfato”, ha aggiunto il numero uno dei club del massimo campionato. Sulla Supercoppa in Arabia: “Il format a quattro squadre non è scolpito nella pietra, viene deciso di anno in anno dall’assemblea. Dire che due partite in più abbiamo ingolfato il calendario mi sembra eccessivo. Un pro del formato a quattro, oltre a quello economico, è anche l’occasione di farsi conoscere al di fuori dai confini nazionali. Il fatto che si giochi in Arabia non è questione solo economica però c’è una forte esigenza di promozione del calcio italiano all’estero. Il disappunto dei tifosi si può assolutamente capire. Per quest’anno stiamo lavorando con l’organizzazione per assicurare e facilitare i viaggi e la presenza dei tifosi. Per il resto da una parte bisogna contemperare interessi, dall’altra guardare cosa succede negli altri sport. Nella NBA ormai sono state accettate le partite in Europa”. “Serie A all’estero? Difficilmente potrà accadere, il tema dei tifosi diventerebbe ancora più importante”. Sulla possibilità di avere sempre più big match in orari alternativi a quello serale, per favorire i mercati esteri: “La questione del fuso orario e dei mercati esteri ha inciso, c’era un’esigenza di fruibilità a livello internazionale di determinati incontri. In futuro derby della Madonnina o Inter-Juve all’ora di pranzo? Potrebbe essere un’opzione, non è da escludere”. In chiave Figc, per Casini non ci sono problemi con il presidente Gravina: “Non vedo spaccature. Innanzitutto non riguarda le persone ma le istituzioni. Se si va sulle persone, si commette un errore di prospettiva. Una Serie A più forte, più presente, più responsabilizzata è un bene per tutti. Persino sulla Nazionale, se c’è qualcosa che non va, la Serie A diventa maggiormente responsabile delle decisioni che vengono prese”. Il format della Champions non ricorda quello della Superlega: “La Superlega aveva una logica completamente diversa, assicurando la continuità di presenza per alcuni club. Anzi la SuperChampions è stata criticata per l’opposto, cioè aver creato partite troppo squilibrate. Concordo con Marchetti della Uefa, dobbiamo aspettare qualche altra giornata. Ora si fa fatica a leggere la classifica, ma è evidente che le ultime partite saranno fondamentali e sarà una Champions a suspense crescente. Quando c’erano i gironi c’era il rischio di partite senza interesse”. Per ciò che concerne la formula del Mondiale per Club, oltre alla Fifa “credo piaccia anche ai tifosi delle squadre coinvolte. Mi sento di dire che nell’era dell’ingolfamento del calendario, pesano più le nazionali rispetto al Mondiale per club: per l’aumento delle finestre, ma anche perchè il Mondiale riguarda direttamente le squadre che sono i principali datori di lavoro dei giocatori. Quando si riposeranno i giocatori? Valuterei la proposta di Carlo Ancelotti, ovvero dare una sorta di turnover con ferie durante il campionato ad alcuni giocatori. Non so quanto fosse provocatoria, ma è da prendere in considerazione con i calciatori stessi”. Finale sulle emozioni del campionato: “Ci sono tanti spunti come il ritorno di Antonio Conte, diverse squadre rinforzate. E poi la partita di ieri era da tanto che non si vedeva: è la maggior promozione che si può fare del campionato in tutto il mondo”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Sinner supera il record di Wilander, 21 settimane da n.1 Atp

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ROMA (ITALPRESS) – L’Italia è sempre più una potenza nel tennis maschile. Jannik Sinner supera le settimane da numero 1 di Mats Wilander (è a quota 21), Lorenzo Musetti (16, +1) è a una sola posizione dal best ranking grazie alla semifinale a Vienna, Matteo Berrettini torna in Top 40 per effetto dei quarti finale nell’ATP 500 austriaco. Sono così cinque gli italiani tra i primi 40 del mondo questa settimana: solo gli USA ne possono contare di più. Tra i primi 20 azzurri ritocca il best ranking Samuel Vincent Ruggeri (256,+1). Nessuna variazione per quanto riguarda la Top 10 questa settimana. Significativi i progressi, scorrendo la classifica, per i protagonisti degli ATP 500 conclusi domenica a Vienna e Basilea. Entra in Top 15 Jack Draper, campione a Vienna e quarto britannico a trionfare in un ATP 500 da quando sono stati introdotti in calendario. Torna in Top 20 Ben Shelton, finalista a Basilea. Il campione in Svizzera, il francese Giovanni Mpetshi Perricard, è il Top 100 che ha guadagnato più posizioni di tutti questa settimana (31, +19). Alla fine del 2023 era numero 206, nessun giocatore oggi tra i primi 50 ha migliorato in maniera più cospicua la sua classifica in questa stagione. Da segnalare, infine, il debutto del ceco Jakub Mensik, fermato ai quarti a Vienna, in Top 50 (48, +3), e del finlandese Otto Virtanen (96, +18) tra i primi 100.
Una bella variazione in chiave tricolore nella classifica mondiale femminile pubblicata stamane dalla WTA dopo la conclusione del WTA 500 di Tokyo del WTA 250 di Guangzhou. Anche questa settimana sono sempre quattro le azzurre tra le prime cento. Leader tricolore si conferma Jasmine Paolini che guadagna due posizioni e sale al quarto posto facendo segnare un altro “best” in una stagione da favola. La toscana eguaglia la posizione raggiunta in classifica da Francesca Schiavone il 31 gennaio 2011. “Jas” – prima azzurra dal 2015 in campo alle WTA Finals – è qualificata sia per il singolare che per il doppio. In testa al ranking resta la bielorussa Aryba Sabalenka, con ampio margine sull’ex numero 1, la polacca Iga Swiatek, sempre seconda davanti alla statunitense Coco Gauff. Perde due posizioni l’americana Jessica Pegula, ora sesta, mentre torna nella top-10 un’altra giocatrice a stelle e strisce, Danielle Collins. Le altre tre azzurre nelle prime cento sono sempre Elisabetta Cocciaretto, che scivola di due gradini ed è 54esimo, Lucia Bronzetti, che guadagna sette posti grazie alla semifinale di Guangzhou ed è 77esima, e Sara Errani, che avanza di due posizioni e si attesta 89esima.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Inter-Juventus show a San Siro, finisce 4-4

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MILANO (ITALPRESS) – Nel posticipo della nona giornata di Serie A, Inter e Juventus pareggiano con un roboante 4-4. A San Siro va in scena una partita spettacolare e divertente, ma sicuramente meno apprezzata dagli amanti della tattica, considerando le diverse sbavature e imperfezioni delle due squadre. Per l’Inter segnano due reti Zielinski su rigore, Mkhitaryan e Dumfries: i marcatori juventini, invece, sono Vlahovic, Weah e Yildiz per due volte. Nella prima frazione non c’è un attimo di pausa e i gol totali sono addirittura cinque. Al 14′ Guida concede il primo rigore della serata, in seguito all’entrata in ritardo di Danilo su Thuram: dal dischetto, Zielinski segna alla prima da titolare. La Juve, però, non si lascia abbattere e reagisce immediatamente, sfruttando l’eccessiva staticità della retroguardia interista. Cinque minuti dopo, su lancio di Cabal, McKennie fa la sponda per Vlahovic, freddo a fare 1-1 da due passi. I bianconeri passano poi in vantaggio, grazie a Weah che capitalizza a porta spalancata il gran assist di Conceicao. Guai, però, a pensare che sia finita qui: al 35′ è Mkhitaryan a pareggiare i conti con un bel sinistro all’angolino. Due minuti più tardi Kalulu decide di emulare negativamente la precedente irruenza di Danilo: questa volta, è Dumfries a subire il fallo. Nuovamente Zielinski porta l’Inter sul 3-2 e sigla la sua personale doppietta.
Nel secondo tempo si vede una Juve più stanca e maggiormente sopraffatta nei duelli individuali. I ragazzi di Inzaghi, invece, rientrano in campo con maggiore cattiveria. Al 53′, su sviluppo di corner, Dumfries in mischia sigla il 4-2: già qualche minuto prima l’olandese si era divorato il possibile gol. Nei minuti successivi ci vuole un super Di Gregorio per impedire ai nerazzurri di dilagare. I bianconeri sembrano condannati alla sconfitta, fino a quando dalla panchina non si alza Yildiz. Una volta subentrato, il turco restituisce vigore e pericolosità alla Juve, riacciuffando clamorosamente l’Inter con una doppietta. Yildiz prima accorcia al 71′, capitalizzando una bella azione di contropiede: poi al 82′ segna il definitivo 4-4 su cross di un indemoniato Conceicao. Nel finale nessuna delle due squadra trova un’ulteriore rete e questo pareggio assume un diverso sapore per le due compagini. Un Inter sicuramente delusa torna a casa con un punto dopo aver dominato per lunghi tratti della ripresa: la Juve, invece, può godersi un punto prezioso, frutto di una grande reazione di squadra.
– Foto Ipa Agency –
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Sci Alpino, Olsen vince il primo gigante di Coppa del Mondo a Soelden

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SOELDEN (AUSTRIA) (ITALPRESS) – Alexander Steen Olsen ha vinto
il primo gigante maschile di Coppa del mondo sulla pista di
Soelden. Il norvegese ha chiuso con il tempo totale di 2’09″50,
seguito dal connazionale Henrik Kristoffersen che ha chiuso a 65
centesimi dal vincitore. A chiudere il podio tutto norvegese è
Atle Lie Mcgrath a 66 centesimi. Il migliore degli italiani è Alex Vinatzer, che ha chiuso quinto, dietro il brasiliano Lucas
Pinheiro Braathen, staccato di 1″10. Decimo il trentino Luca De
Aliprandini (1″56). Diciannovesimo Giovanni Borsotti (+2″04).

– Foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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