Economia
In Europa solo 1 studente su 4 segue percorsi in ambito Stem
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3 ore fa-
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RedazioneROMA (ITALPRESS) – In Europa solo il 26,6% degli studenti è iscritto a percorsi di educazione terziaria in ambito tecnico-scientifico. Inoltre, un’azienda su due riporta difficoltà nel reperire risorse Stem. La carenza di tali competenze è particolarmente acuta in alcuni ambiti strategici come l’Ict: gli studenti iscritti a questo sotto-insieme rappresentano solo il 19,5% del totale Stem e tra questi le donne sono solo il 20,3%.
E’ quanto emerge dal report realizzato da Fondazione Deloitte e dal Public Policy Program di Deloitte.
Gli indirizzi di ingegneria sono i più scelti dagli studenti Ue (53,7% nel 2022), seguiti dalle discipline in ambito Scienze naturali, matematica e statistica (26,7%). Pochi gli studenti in ambito Ict, che rappresentano circa il 19,5% del totale degli studenti Stem. In questo ambito sempre più strategico, le donne continuano a essere pochissime: tra le studentesse Stem solo il 12,4% si dedica a studi in ambito Ict. Anche in Ingegneria, le studentesse sono solo il 27%. Scienze naturali, matematica e statistica, invece, è l’unico ambito in cui si è raggiunta la parità di genere con un 50,3% di studentesse.
Il ruolo della famiglia rimane fondamentale per tutti gli studenti, ma si rivela particolarmente significativo per chi sceglie studi tecnico-scientifici. Tra gli studenti Stem intervistati, infatti, il 51% riconosce che il ruolo dei familiari è stato decisivo nella propria scelta, e questo dato sale al 60% per i giovani lavoratori Stem. Oltre all’influenza dei familiari, i più giovani sono sottoposti anche a bias e stereotipi culturali che, spesso, li allontanano dai percorsi di studio Stem. Tra gli studenti non Stem, 6 su 10 hanno preso in
considerazione l’idea (o la prenderebbero in futuro) di intraprendere percorsi Stem. Tra le motivazioni alla base della rinuncia resta diffusa la convinzione che le materie Stem siano troppo difficili. I giovani occupati intervistati sono consapevoli dei grandi mutamenti in atto nel mondo del lavoro: più di 7 su 10 prevedono cambiamenti lavorativi nell’arco dei prossimi tre anni, con un picco più elevato per chi già lavora in ambito Stem. Inoltre, emerge una maggiore propensione all’imprenditorialità da parte dei lavoratori Stem: il 18% di giovani lavoratori Stem prevede di lasciare l’attuale impiego per avviare un’attività in proprio. Più di 1 azienda su 2 tra le intervistate riferisce di aver riscontrato difficoltà nel trovare i profili Stem. In particolare, i profili più ricercati dalle grandi aziende sono negli ambiti di ingegneria (63%) e tecnologia
(55%). Inoltre, circa 1 azienda su 3 ritiene che trovare e mantenere le persone con competenze tecnico-scientifiche sia complesso per la competizione internazionale. Per fare fronte a questo problema, le aziende prevedono l’adozione di specifiche strategie, a partire dall’offerta di salari più competitivi (59% tra le piccole aziende, 65% tra le grandi).
“Le competenze Stem sono cruciali per l’innovazione delle nostre imprese e la crescita dell’Unione Europea”, commenta Fabio
Pompei, Ceo di Deloitte Italia. “L’Ue deve colmare il divario con Stati Uniti e Cina in settori come l’intelligenza artificiale, la robotica e le tecnologie verdi. Ridurre il gap è un risultato alla portata delle economie Ue, ma per fare questo non basterà aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo: sarà vitale
puntare anche su un massiccio e continuo aggiornamento delle competenze Stem, che rappresentano un fattore chiave per costruire un’Europa più verde, digitale e inclusiva”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
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Economia
Nel terzo trimestre il Pil resta invariato, +0,4% su anno
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36 minuti fa-
30 Ottobre 2024di
RedazioneROMA (ITALPRESS) – Nel terzo trimestre l’Istat stima che il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente e sia cresciuto dello 0,4% rispetto al terzo trimestre del 2023. Il terzo trimestre ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2023. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria e di un aumento in quello dei servizi.
Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2024 è pari a 0,4%.
(ITALPRESS).
-Foto: ufficio stampa Istat-
Economia
Assoholding, a Verona evento formativo su futuro delle imprese familiari
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19 ore fa-
29 Ottobre 2024di
Redazione
VERONA (ITALPRESS) – Il 31 ottobre 2024 a Verona, dalle ore 14:30 alle 18:00, presso il Circolo Unificato dell’Esercito, Corso Castelvecchio 4, l’Osservatorio Family Business e Passaggio Generazionale di Assoholding in collaborazione con Insignum, Il Trust in Italia, STEP e Assofiduciaria presenta un evento formativo dedicato al tema del passaggio generazionale e agli strumenti a disposizione degli imprenditori per affrontarlo con successo.
Il passaggio generazionale, tema cruciale per il tessuto economico italiano, rappresenta una delle sfide principali per la continuità delle imprese di famiglia, che costituiscono il 60% delle aziende italiane.
L’incontro si propone di fornire agli imprenditori una panoramica approfondita sui principali strumenti giuridici e fiscali disponibili per agevolare la successione aziendale, garantendo continuità gestionale e patrimoniale alle imprese familiari.
In un’epoca di rapidi cambiamenti economici e sociali, il settore del family business e del passaggio generazionale si rivela emergente e vitale per l’economia nazionale e internazionale. Secondo i dati del Global Family Business Index, le 500 più grandi imprese familiari al mondo hanno generato ricavi superiori a 8 trilioni di dollari, registrando una crescita del 10% rispetto all’anno precedente.
Appena il 30% delle imprese famigliari giunge alla seconda generazione e solo il 13% giunge alla terza generazione, dati che fanno riflettere se si considera che il comparto rappresenta un asset strategico di rilievo per la nostra nazione.
Obiettivo evento Durante l’evento, esperti del settore analizzeranno le strategie più efficaci per pianificare il trasferimento generazionale, con particolare attenzione alle novità normative e alle migliori pratiche che permettono di preservare il patrimonio aziendale e promuovere la crescita delle nuove generazioni.
ll Convegno intende sensibilizzare su come pianificare e strutturare il passaggio per salvaguardare il valore aziendale e l’armonia familiare. L’evento formativo si pone l’obiettivo di fornire agli imprenditori strumenti pratici per pianificare al meglio il passaggio generazionale, offrendo una consulenza specialistica su aspetti fiscali e legali connessi alla successione patrimoniale e aziendale e promuovendo un confronto tra famiglie imprenditoriali, consulenti legali e fiscali per condividere esperienze e best practices.
“Mentre la normativa e le strategie aziendali continuano a svilupparsi – sottolinea Lorenzo Echeoni, Direttore Generale di Assoholding e promotore dell’Osservatorio – si registra ancora un dato significativo: solo il 13% delle imprese famigliari, asset strategico del Paese, raggiunge la terza generazione. Se questo dato è considerato allarmante allora significa che il tema del family business e del passaggio generazionale non è una questione ancora risolta e pertanto è necessario offrire nuove risposte e prospettive ad un tema tanto sentito e decisivo, non solo dal punto di vista economico ma anche sul versante della sostenibilità poichè le imprese di famiglia in particolare molto spesso sono spontaneamente veicolo di valori e cultura rigenerativa”.
Tra i relatori saranno presenti: Daniela Ballarini, Professionista delle Relazioni Pubbliche; Gaetano De Vito, Presidente Assoholding; Lorenzo Echeoni, Direttore Generale Assoholding; Thomas Tassani, Professore ordinario Unibo; Stefano Loconte, Presidente STEP Italy; Gian Vittorio Cafagno, Presidente Insignum; Francesca Romana Lupoi, Presidente Il Trust In Italia; Antonio Sibilia, Tax Affairs Director Assoholding; Lucia Frascarelli, Segretario Generale Assofiduciaria.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
Economia
Suigo (Inwit) “Valorizzare il ruolo delle infrastrutture digitali”
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23 ore fa-
29 Ottobre 2024di
RedazioneROMA (ITALPRESS) – “Le nostre infrastrutture digitali e condivise a disposizione di tutti gli operatori telco, rappresentano l’elemento della rete mobile maggiormente abilitatore di connettività, anche 5G, e quindi della transizione digitale. Secondo un recente studio, le innovazioni digitali miglioreranno la nostra vita creando le smart city e rendendo così le città più sicure, più veloci e più green. In questo contesto, grazie alla capillarità delle nostre oltre 24mila torri e più di 500 coperture DAS per location indoor e allo sviluppo del 5G degli operatori di telecomunicazione, sarà possibile accelerare lo sviluppo dell’Italia, con un salto in avanti non solo nei grandi agglomerati urbani, ma anche nei piccoli borghi e nelle aree rurali”. Così Michelangelo Suigo, direttore Relazioni Esterne, Comunicazione e Sostenibilità di Inwit, nel corso di un convegno organizzato da I-Com, in occasione della presentazione del rapporto annuale su reti e servizi di nuove generazioni.
“Ciò permetterà di avviare lo sviluppo di nuove applicazioni in moltissimi ambiti: dal monitoraggio della qualità dell’aria o degli incendi, dell’uso dell’energia e dei modelli di traffico, sino alla riduzione dei costi sanitari, del consumo di acqua, dei rifiuti e delle emissioni nocive”, ha spiegato.
“Il modello su cui si basano le nostre infrastrutture digitali porta efficienza industriale, economica e ambientale nella catena del valore: maggiore efficienza economica e industriale per i nostri clienti, gli operatori di tlc, nonchè una crescente efficienza ambientale – ha aggiunto Suigo -, perchè conduce a un minor utilizzo di risorse e di terreno e a una riduzione della produzione di CO2. Pertanto, valorizzare il ruolo delle infrastrutture digitali e condivise come abilitatrici della transizione digitale contribuirebbe non solo a sostenere la crescita del settore, ma anche a consolidare il progresso verso un futuro digitale più avanzato, sicuro ed efficiente. Per far questo è necessario ridurre il carico burocratico, sia nell’implementazione sia nella completa applicazione a livello locale delle norme nazionali di semplificazione già adottate. L’esecuzione degli interventi del Piano Italia 5G – Densificazione del PNRR nelle aree in digital divide, ad esempio, sta infatti registrando il 42% di dinieghi e opposizioni. Solo con il contributo di tutti gli attori coinvolti e con il superamento degli ostacoli alla realizzazione delle infrastrutture sarà possibile accelerare nella digitalizzazione e raggiungere così gli obiettivi della Digital Decade UE”, ha concluso Suigo.
(ITALPRESS).
-Foto: ufficio stampa Inwit-
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