Economia
Al Boat Show di Fort Lauderdale il 65^ Salone Nautico di Genova
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8 mesi fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – La grande nautica italiana torna a Fort Lauderdale per il Boat Show 2024 – Flibs per lanciare la 65ma edizione del Salone Nautico di Genova (18-23 settembre 2025) e spiegare il bello, ben fatto e tecnologicamente all’avanguardia che rende le imbarcazioni Made in Italy le più vendute al mondo.
Per celebrare il Salone al Flibs si è scelta la formula dell’evento conviviale e di business, con una doppia iniziativa organizzata dall’Italian Trade Agency Miami (Ufficio competente settorialmente per la nautica in Usa). E’ stata ancora una volta l’occasione per consolidare la forte partecipazione italiana, con 18 aziende presenti nella vetrina nautica più importante degli Stati Uniti. Gli States sono il primo mercato per l’Italia e nel 2023 è stato battuto un altro primato di export, con 691 milioni di dollari, pari a una crescita del 20% rispetto al 2022 (che era già un anno record).
“Il Salone Nautico è un format perfetto, un vero e proprio brand settoriale, perchè la nautica italiana è la quintessenza del Made in Italy. Tutto in un unico prodotto: tecnologia, design, materiali, insieme a prestazioni, innovazione, stile e tendenze”,
ha dichiarato Carlo Angelo Bocchi, direttore Ufficio Ice di Miami. “Quest’anno siamo al decimo anno consecutivo di crescita a doppia cifra delle vendite italiane e festeggiamo ancora una volta l’importante collaborazione tra nautica e design, come dimostra quella tra Salone Nautico di Genova e Salone del Mobile di Milano”, ha aggiunto.
“Nonostante il trend sia mutato a livello globale nel corso del 2024, con una normalizzazione della crescita del settore e una più evidente differenziazione delle dinamiche fra i prodotti di fascia elevata e la piccola nautica, le performance dei principali eventi internazionali di riferimento – come il nostro Salone Nautico di Genova e il Flibs – potranno tarare l’andamento del mercato per l’anno nautico 2024/2025. In un perdurante contesto di complessi scenari congiunturali esterni, a livello di industria italiana le prospettive per il futuro permangono comunque complessivamente positive”, ha sottolineato Stefano Pagani Isnardi, direttore dell’Ufficio Studi di Confindustria Nautica.
(ITALPRESS).
-Foto: Gp Communications-
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Economia
UniCredit estende la presenza al Sud, apre a Maiori e investe a Capri
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6 ore fa-
27 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – UniCredit inaugura l’8 e il 9 luglio 2025 le filiali a Capri e Maiori, “rafforzando il proprio impegno a fianco delle comunità locali e delle imprese che investono nel futuro del territorio”, si legge in una nota. “Le nuove aperture si inseriscono in un piano strategico più ampio di rilancio del radicamento territoriale e della prossimità bancaria nei luoghi ad alta vocazione economica, turistica e culturale, con particolare attenzione alle zone che mostrano una dinamica imprenditoriale in espansione e una domanda crescente di consulenza specializzata – spiega UniCredit -. Secondo l’ultimo aggiornamento di Banca d’Italia (marzo 2025), negli ultimi cinque anni in Italia sono stati chiusi oltre 4 mila sportelli bancari, con una riduzione del 17% della rete fisica complessiva. In particolare, il Sud ha perso circa il 22% dei suoi sportelli, con punte del 30% in alcune aree interne e costiere. Dal 2021 UniCredit ha ristrutturato l’87% delle proprie filiali presenti in Italia, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2026 e con un investimento complessivo di oltre 200 milioni di euro”.
A fronte di questa contrazione, UniCredit conferma la propria presenza attiva con una rete di oltre 200 strutture nel Sud Italia (al netto della Sicilia), “scegliendo di consolidare la propria presenza fisica nel Mezzogiorno e affermandosi come uno dei principali operatori bancari a sostegno dello sviluppo inclusivo e territoriale – prosegue la nota -. UniCredit agisce da outlier positivo inaugurando filiali con posizionamenti strategici e modelli innovativi. La filiale di Capri in via Roma 77 situata a pochi passi dalla Piazzetta, sarà attiva tutto l’anno e offrirà servizi bancari personalizzati a cittadini, professionisti, operatori del turismo e del commercio. Sarà anche un punto di riferimento consulenziale per imprenditori che intendono innovare o internazionalizzare. La filiale di Maiori, in via Nuova Chiunzi n 126 nel cuore della Costiera Amalfitana, si rivolgerà in particolare alle PMI, alle aziende agricole e di artigianato di qualità e alle strutture ricettive, con strumenti digitali e credito mirato a supporto della transizione energetica e ambientale. Entrambe le sedi sono concepite secondo il nuovo modello di filiali UniCredit, ad elevata digitalizzazione, presenza di relationship manager dedicati, apertura prolungata e accessibilità estesa anche nei periodi di alta stagione”.
“UniCredit continua ad investire con responsabilità sul territorio in particolare nel Sud Italia, uno dei motori di crescita del nostro Paese. Con le filiali di Capri e Maiori rafforziamo la nostra vicinanza ai territori ad alto potenziale economico e culturale. Vogliamo essere presenti, fisicamente e strategicamente dove le imprese investono, dove le comunità chiedono consulenza e dove l’innovazione incontra la tradizione. Aprire nuove filiali è una scelta che conferma la nostra vicinanza al cliente e alle comunità in cui operiamo. Il nostro obiettivo è di continuare a servire i clienti al meglio e lo facciamo investendo sia nelle infrastrutture sia nelle persone a loro dedicate. Nel biennio 2024-2025, inoltre, abbiamo previsto oltre 2200 nuove assunzioni in Italia”, dichiara Remo Taricani, Deputy Head of Italy di UniCredit.
– foto ufficio stampa Unicredit –
(ITALPRESS).
Economia
Istat, a giugno sale la fiducia delle imprese e cala la fiducia dei consumatori
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10 ore fa-
27 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – A giugno 2025 l’Istat stima una diminuzione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 96,5 a 96,1), mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese sale da 93,1 a 93,9. “Tutte le serie componenti l’indice di fiducia dei consumatori sono in peggioramento eccetto i giudizi e le attese sulla situazione economica generale e le attese sulla disoccupazione – si legge in una not dell’Istituto di statistica –. I quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti evidenziano variazioni eterogenee: il clima economico aumenta da 97,5 a 99,6; il clima futuro rimane stabile a 93,7, mentre il clima personale e quello corrente diminuiscono, rispettivamente, da 96,1 a 94,8 e da 98,6 a 97,9″.
Con riferimento alle imprese, il clima di fiducia migliora in tutti i settori ad eccezione del commercio al dettaglio. In particolare, l’indice di fiducia sale nel comparto manifatturiero (da 86,6 a 87,3), nei servizi di mercato (da 94,5 a 95,6) e nelle costruzioni (da 102,1 a 103,4). Viceversa, il commercio al dettaglio registra un calo (da 102,8 a 101,9) per effetto del deterioramento dell’indice nella grande distribuzione. Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura calano i giudizi sugli ordini mentre migliorano le attese sulla produzione e le scorte sono giudicate in decumulo.
Nel comparto delle costruzioni il miglioramento delle attese sull’occupazione si abbina ad una stabilità dei giudizi sugli ordini. Nei servizi di mercato si evidenzia un miglioramento dei giudizi sugli ordini e sull’andamento degli affari; le attese sugli ordini rimangono sostanzialmente invariate. Tra i settori coperti dall’indagine, i servizi di trasporto e magazzinaggio mostrano l’aumento più marcato mentre i servizi turistici una riduzione. Con riferimento al commercio al dettaglio, l’Istat stima una dinamica positiva per i giudizi sulle vendite, mentre le relative attese sono in diminuzione, influenzate dal forte ribasso di tale componente nella grande distribuzione. Quanto alle scorte, sono giudicate in lieve flessione.
“A giugno 2025, l’indice di fiducia delle imprese cresce per il secondo mese consecutivo. L’aumento si estende a tutti i settori salvo quello del commercio al dettaglio. Specificamente, le componenti prospettiche guidano il miglioramento nell’industria, contrariamente a quanto avviene nel settore dei servizi – è il commento dell’Istat -. La fiducia dei consumatori torna a calare dopo la crescita dello scorso mese, sintetizzando un peggioramento di tutte le variabili che compongono l’indicatore ad eccezione dei giudizi e delle aspettative sulla situazione economica del Paese e delle attese sulla disoccupazione”.
– foto screenshot ufficio stampa Istat –
(ITALPRESS).
Economia
Corte dei Conti, Carlino “Va salvaguardata l’effettività del controllo”
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1 giorno fa-
26 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Le Istituzioni riflettono il tempo in cui operano e confermano la loro autorevolezza nella capacità di coniugare l’evoluzione con la continuità dei principi su cui si fondano. In questa prospettiva, la Corte dei conti ha saputo interpretare i cambiamenti della società, mantenendo saldo il proprio ruolo costituzionale, sempre disponibile al dialogo, offrendo competenze ed esperienza al servizio della legalità e dell’interesse pubblico”. Così il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, in occasione del Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2024. “A tal fine, va salvaguardata l’effettività del controllo, radicato in un consolidato impianto normativo, che assicura certezza del diritto e protezione delle risorse comuni”. Questo “nell’indispensabile sinergia con le funzioni giurisdizionali, che garantiscono il principio di responsabilità nell’esercizio delle funzioni pubbliche, essenziale in uno Stato moderno e democratico”, aggiunge Carlino.
Per l’economia, “i rischi al ribasso sembrano accentuarsi alla luce degli ulteriori scenari di guerra che si sono aperti in quest’ultimo mese e che non potranno non ripercuotersi sulle variabili esogene suddette, sul commercio mondiale e in definitiva sulle possibilità di crescita”, ha aggiunto invece il Presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite in sede di controllo della Corte dei Conti, Enrico Flaccadoro: “Lo scenario macroeconomico internazionale che fa da sfondo all’evoluzione dell’economia e della finanza pubblica italiane è profondamente caratterizzato dallo shock indotto dai ripetuti e contrastanti annunci sugli incrementi dei dazi e dalla conseguente forte volatilità dei mercati finanziari”, sottolinea. “Le turbolenze e la correlata incertezza colpiscono il nostro Paese in una fase di rallentamento dei ritmi produttivi, tornati ad intensità inferiori a quelli dell’area euro”.
“Nel 2024 è proseguita la riduzione dell’indebitamento netto: 3,4%, un valore più che dimezzato rispetto al 7,2% di fine 2023, anche se ancora più elevato di 2 punti rispetto al valore pre-crisi (-1,5% nel 2019). Il miglioramento è netto anche se confrontato con le previsioni dell’autunno scorso, per circa 0,4 punti percentuali, grazie ad un andamento più sostenuto delle entrate (+11,1 miliardi), solo parzialmente bilanciato da un’accelerazione della spesa primaria (+4,6 miliardi)”, ha proseguito. “Nell’anno in corso, il deficit è atteso al 3,3%, con un parallelo consolidamento dell’avanzo primario (dallo 0,4 allo 0,7%), a fronte di una spesa per interessi che conferma un’incidenza sul prodotto del 3,9%”.
“Il percorso di finanza pubblica delineato nel Piano strutturale di bilancio dovrà essere seguito congiuntamente alla realizzazione dell’insieme di riforme e investimenti che ha consentito di estendere la durata dell’aggiustamento a sette anni. Sarà decisivo, in un tale contesto, attuare i progetti già inclusi nel PNRR e, una volta concluso tale Piano, garantire che la spesa per investimenti fissi finanziata con risorse nazionali si mantenga su livelli appropriati“, ha aggiunto. Questo, “prima ancora che dai vincoli europei, ci è richiesto dall’esigenza di conseguire quel rilancio della competitività del Paese che è condizione imprescindibile per il duraturo incremento delle potenzialità di sviluppo e, quindi, per la stessa sostenibilità del debito pubblico nel medio-lungo termine”.
“In uno scenario globale connotato da grande incertezza e da rilevanti rischi geopolitici – con le connesse ulteriori potenziali ripercussioni sulle decisioni di spesa e di investimento degli operatori economici e dunque sulle prospettive di sviluppo – resta decisivo il mantenimento dei conti pubblici nel rigoroso sentiero già intrapreso negli ultimi anni e prospettato in ambito europeo per il prossimo futuro”. “Il mantenimento della spesa nell’alveo di crescita concordato nel Piano strutturale di bilancio di medio termine sarà decisivo, anche per lo sforzo che sarà richiesto nei prossimi anni per garantire i sostegni appropriati ai lavoratori che subiranno maggiormente gli effetti delle crisi indotte dai profondi mutamenti tecnologici in atto”, conclude Flaccadoro.
“Il miglioramento di vita all’interno delle carceri passa attraverso interventi significativi nel settore dell’edilizia penitenziaria”. Così il Procuratore generale della Corte dei Conti, Pio Silvestri. “Non c’è alcun dubbio sul fatto che il carcere debba servire a proteggere i diritti fondamentali delle persone e a tutelare le vittime di reati; d’altro canto, in un Paese democratico e civile, le stesse carceri non possono essere un ‘sepolcro dei vivi’ dovendo consentire almeno la speranza di un futuro migliore e ciò appare possibile se si ha la consapevolezza che soltanto una pena davvero ‘umana’ può assolvere un’efficace funzione rieducativa”, sottolinea Silvestri. “Sulla situazione di estremo disagio che si vive all’interno degli istituti penitenziari pesa, e non poco, l’elevato numero di immigrati irregolari attinti, appena sbarcati, dai circuiti della criminalità organizzata”, ricorda, raccomandando “ogni sforzo di contrasto all’immigrazione clandestina supportando quella legale, al contempo favorendo anche le opportunità di rapida inclusione nel tessuto sociale ponendo in essere strumenti di verifica delle situazioni dei singoli che siano certe e rapide in modo da favorire anche un complessivo contenimento dei costi”.
“Il deterioramento della situazione internazionale ha evidenziato l’importanza della pianificazione, programmazione e gestione della spesa militare, che è anche strumento di politica internazionale, avuto in particolare riguardo alle spese di investimento in modo da stare al passo con la continua evoluzione tecnologica e al contempo assicurare la tipica funzione di difesa della sovranità ed indipendenza dello Stato”, ha aggiunto. Per l’Italia “si tratterà di fare scelte in linea con la partecipazione agli organismi internazionali ma comunque difficili stante la situazione di deficit di bilancio ancora consistente e il contesto ancora lontano dalla ipotesi di costruzione di un sistema di difesa europea”.
“La complessità e diversificazione che caratterizzano attualmente il sistema dei controlli antifrode dei fondi europei e del PNRR rendono utile una riflessione strutturale e sistemica a livello nazionale”, ha sottolineato. “È auspicabile rendere più semplici e standardizzate le procedure di controllo, sia nazionali che europee, tramite minori sovrapposizioni di competenze, che consentirebbero anche di accrescere la capacità amministrativa delle strutture deputate ai controlli”, ha concluso.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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