Economia
L’agenzia Italpress apre un ufficio di corrispondenza a Bucarest
Pubblicato
10 mesi fa-
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Redazione
BUCAREST (ROMANIA) (ITALPRESS) – L’agenzia di stampa Italpress sbarca a Bucarest e apre un ufficio di corrispondenza nella centrale Strada Vasile Lascar della capitale rumena, continuando così il suo programma di espansione nell’area dell’Europa dell’Est.
Questo ulteriore e importante tassello di espansione all’estero di Italpress rientra nel recente accordo con ADV Communication e con la partnership siglata con Confindustria Romania.
Per presentarsi agli stakeholder romeni e italiani presenti a Bucarest, Italpress e Confindustria Romania hanno organizzato una serata di gala presso il prestigioso hotel Intercontinental Athenee Palace della Capitale romena, alla quale hanno partecipato oltre 180 imprenditori italiani e romeni.
Molto ricca anche la presenza delle autorità locali e italiane, guidate dall’Ambasciatore d’Italia a Bucarest Alfredo Durante Mangoni, dalla direttrice dell’ICE in Romania Micaela Soldini, dal Console onorario a Sibiu, Italo Selleri, dal segretario di Stato del Ministero dell’Agricoltura Aurel Simion e dal direttore generale di Unifarm (Ministero della Sanità) Adrian Dobre.
Nel corso della serata il presidente di Confindustria Romania, Giulio Bertola, ha consegnato un premio alla Carriera al giornalista Claudio Brachino, per oltre 30 anni responsabile delle news di Mediaset, e da quattro anni responsabile dell’area Video dell’agenzia Italpress.
“Con l’apertura dell’ufficio di Bucarest – afferma il direttore dell’Agenzia Italpress, Gaspare Borsellino – continuiamo la nostra crescita in questa importante area dell’Europa dell’Est. Pertanto dopo gli accordi con il Governo serbo e la collaborazione con l’agenzia Tanjug a Belgrado, oggi mettiamo un altro importante tassello nell’internazionalizzazione della nostra agenzia a Est. A Bucarest abbiamo anche uno studio televisivo che mettiamo a disposizione delle tante imprese presenti in Romania e di enti e istituzioni locali che vogliono avere un filo diretto con il nostro Paese”.
Molto soddisfatta di questa partnership Gabriela Popa, Communication Specialist dell’Agenzia ADV, che ha aggiunto: “Siamo onorati di collaborare con un partner prestigioso come Italpress. Questa joint venture non solo rafforza il nostro impegno verso una comunicazione di qualità ma pone le basi per una nuova era di cooperazione tra i media dei nostri due Paesi, a supporto anche dei maggiori investimenti italiani in Romania”.
Grande soddisfazione anche del presidente di Confindustria Romania, Giulio Bertola, sia per l’accordo siglato con l’Italpress, sia per la nuova sede dell’agenzia a Bucarest, a presidio dell’area e al servizio delle tante aziende che operano sul territorio da anni: “Abbiamo messo in pratica un progetto che è nato a Roma, e che ha trovato concretezza nell’accordo tra Confindustria Romania e Italpress”, dice Bertola, che spiega come l’organizzazione sia “un pò l’entità guida di tutte le altre rappresentanze internazionali di Confindustria nell’Est Europa, ha una storicità di oltre 20 anni. C’è una bilateralità nello scambio che non è soltanto economico, ma anche umano”.
– Foto Italpress –
(ITALPRESS).
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Economia
Occupazione in crescita e prezzi in rallentamento, ma la spesa delle famiglie non prende slancio
Pubblicato
15 ore fa-
5 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Occupazione in crescita e prezzi in rallentamento, ma la spesa delle famiglie non prende slancio, e nel 2025 si fermerà a +5,6 miliardi di euro (+0,5%) in termini reali. È questo il quadro che emerge dall’analisi e dalle proiezioni Confesercenti-CER sulla congiuntura economica italiana nel terzo trimestre 2025.
Il mercato del lavoro mostra un segnale incoraggiante, con gli occupati nel trimestre in aumento dello 0,9% su base annua, il dato migliore dall’inizio dell’anno, anche se il dato di agosto registra una perdita di quasi 60mila posti. Sul fronte dei prezzi, l’inflazione scende all’1,6%, un decimo in meno rispetto al trimestre precedente e al di sotto dell’obiettivo BCE. Il Pil recupera la flessione primaverile ed è atteso in crescita dello 0,1% sul trimestre precedente e dello 0,5% su base annua, anche se è al di sotto dei ritmi registrati nei primi tre mesi del 2025 (+0,3% congiunturale e +0,7% tendenziale).
Tuttavia, le famiglie non sembrano beneficiare pienamente di queste condizioni: le proiezioni dei consumi indicano una crescita nel terzo trimestre di +0,2% sui tre mesi precedenti e +0,6% sull’anno. Dopo un 2024 più vivace, la domanda per consumi sembra essersi fermata: nei primi nove mesi del 2025 l’aumento acquisito della spesa è dello 0,3%, contro l’1,3% dello stesso periodo dell’anno precedente. Secondo le stime di Confesercenti-CER, a fine 2025 la crescita complessiva si fermerà a +0,5%, pari a circa 5,6 miliardi di euro in più a prezzi costanti.
Il rallentamento dei consumi si riflette sul commercio al dettaglio, che continua a mostrare segnali di sofferenza: nel terzo trimestre il volume delle vendite si riduce dello 0,4%, dopo i cali già registrati nei mesi precedenti. Sul fronte del clima di fiducia, ci sono timidi segnali di risalita: tra le famiglie l’indice passa da 95,9 a 96,5 punti, mentre per le imprese del commercio sale da 103,1 a 103,7, restando comunque sotto i livelli del primo trimestre.
“L’economia italiana resta in crescita, ma rallenta. Ci sono segnali positivi di stabilità sul fronte del lavoro e dei prezzi, ma consumi e vendite continuano a perdere slancio”, commenta Nico Gronchi, Presidente di Confesercenti. “Il 2026 porterà sfide cruciali su molti fronti: con il dispiegarsi degli effetti dei dazi e la conclusione del PNRR, che finora ha sostenuto gli investimenti, la spesa delle famiglie sarà determinante per la domanda interna e per la crescita. Lo stesso Governo nel DPFP confida per il prossimo anno in un incremento dei consumi del +1,2%, un obiettivo difficile da raggiungere senza un impulso più deciso. Il previsto intervento sul fisco potrebbe non avere la scala necessaria per svolgere questo ruolo, tanto che, secondo i prospetti riportati nel DPFP, il Governo non associa ad esso alcun effetto espansivo sui consumi. Occorre fare di più per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e riattivare la crescita”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Economia
Tajani “Sono contro l’extraprofitto, ma questo è il momento di parlare con il mondo bancario”
Pubblicato
1 giorno fa-
4 Ottobre 2025di
Redazione
FIRENZE (ITALPRESS) – “Non esiste base giuridica per l’extraprofitto” ma “credo che nessuna banca non voglia parlare con la politica nel momento in cui c’è bisogno di rinforzare la manovra economica. L’abbiamo fatto l’anno scorso, l’impegno era per due anni, se c’è bisogno, però, io che sono un combattente anti-extraprofitto sono anche pronto a cercare di fare una mediazione”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani a margine del Festival nazionale dell’Economia civile a Firenze.
“Bisogna stare molto attenti quando si parla di tassazione delle banche – ha aggiunto Tajani -. Ho anche detto ai miei colleghi di governo che, in vista della manovra, questo è il momento di parlare con il mondo bancario. Se c’è bisogno di aiuto si può parlare: ma mai fare operazioni ex abrupto, perché questo spaventa il mercato, oltre a far danni se si generalizza”. “Abbiamo sventato due anni fa l’extraprofitto – ha sottolineato Tajani – perché poi si finiva per colpire le Bcc e le banche popolari, mentre c’erano danni minori per le banche più grandi: quindi bisogna stare sempre molto attenti quando si parla di banche, però credo che sia giusto parlare”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
DPFP, UPB “Scenario accettabile, ma stime esposte a molteplici rischi”
Pubblicato
2 giorni fa-
3 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) ha validato lo scorso 29 settembre le previsioni macroeconomiche tendenziali del Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP) 2025, a conclusione di una procedura di confronto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) nell’arco delle scorse settimane. Lo rende noto l’UPB che ha valutato lo scenario macroeconomico tendenziale del DFPF 2025 “complessivamente accettabile, sebbene in alcuni casi le previsioni si collochino sull’estremo superiore o appena oltre le stime del panel UPB”.
In particolare, “la crescita del PIL del QMT non eccede l’intervallo definito dal panel, salvo uno sforamento marginale (dello 0,1%) nel 2027; la previsione per il 2025 è in linea con quelle dell’UPB e del panel, mentre le differenze sugli anni successivi scontano le incertezze sull’accumulazione di capitale e l’instabilità del contesto internazionale; la crescita cumulata sull’ orizzonte 2025-28, pari al 2,7%, si colloca sull’estremo superiore delle stime del panel; la variazione del PIL nominale è accettabile nel complesso, situandosi sul livello superiore dell’intervallo definito dal panel in tutti gli anni tranne quello in corso, ma eccede lievemente le attese dell’UPB; l’incremento cumulato del PIL nominale tra il 2025 e il 2028, pari all’11,0%, è nel complesso coerente con l’intervallo delle stime del panel, sebbene leggermente più elevato. Tali stime “sono esposte a molteplici rischi, bilanciati nel breve termine ma prevalentemente orientati al ribasso nel medio termine, in gran parte riconducibili ai conflitti internazionali e alla dinamica degli investimenti”.
I principali fattori di rischio “sono individuabili in quattro ambiti: il protezionismo, le guerre e i piani di riarmo, fonti primarie di incertezza con effetti sull’economia di difficile quantificazione; la dinamica degli investimenti in costruzioni, dati i possibili effetti di concentrazione degli interventi finanziati dal programma NGEU nel prossimo anno, che potrebbero generare colli di bottiglia sul lato dell’offerta con conseguente freno alla crescita, cui si aggiungono attese incerte sugli investimenti residenziali; la volatilità dei mercati e le politiche monetarie, dove il fragile e instabile contesto internazionale rischia di ingenerare rapide reazioni avverse dei mercati finanziari, con effetti sull’economia italiana, caratterizzata da un elevato debito pubblico; il rischio climatico e ambientale, ormai fattore strutturale di vulnerabilità, poiché la crescente frequenza e intensità di eventi meteorologici estremi richiede risorse per la prevenzione e la gestione delle emergenze, con impatti sui prezzi e sulla capacità produttiva”, conclude l’UPB che procederà a valutare anche il quadro macroeconomico programmatico del DPFP, che incorpora gli effetti dell’aggiustamento di bilancio.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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