Politica
Schlein “Dal Governo austerità, Pd lavora ad alternativa”
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5 mesi fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Unità è stata la chiave del nostro lavoro, fuori e dentro di noi. Sta a noi trasformarlo in una bussola e non in una parola vuota”. Lo ha detto la segretaria Elly Schlein, nel suo intervento all’assemblea nazionale del Partito Democratico.
“La Corte costituzionale ha smontato lo ‘Spacca Italià e nelle motivazioni di quella sentenza abbiamo trovato la fondatezza dei nostri argomenti. Il referendum ha ottenuto il via libera della Cassazione. Ora attendiamo la Consulta – ha spiegato Schlein -. Noi siamo pronti ad andare avanti e portare il Paese al voto. Il governo dovrebbe fermarsi, bloccare le intese, abrogare la legge e chiedere scusa al Paese”.
“Ad Atreju va in scena il favoloso mondo di Ameloni, con trovate propagandistiche che raccontano che il Paese va a gonfie vele – ha attaccato la leader dem -. Ma esiste la realtà vera, testarda nei numeri e nella vita quotidiana degli italiani. Non siamo nel regno di fantasia, più che il mondo di Atreju qua è il dilagare del vostro nulla”.
“La destra è fortissima in uno sport: pattinare. Ad Atreju hanno fatto anche la pista di ghiaccio, ma gli italiani scivolano – ha proseguito -. Loro sono bravi a cavalcare i problemi delle persone ma hanno dimostrato in queste due anni di non riuscire a risolverli e allora c’è la propaganda ideologica che di certo non manca nella Rai”.
“Sui centri dell’Albania Meloni ancora non ha messo la faccia, è un clamoroso fallimento. Quei centri sono vuoti e rimarranno vuoti”, ha detto Schlein.
“Meloni è impegnata in un conflitto istituzionale come mai visto prima, una delegittimazione del potere giudiziario – ha affermato la segretaria del Pd -. Se le dimissioni di Apostolico fossero anche in minima parte dovuti agli attacchi del governo sarebbe gravissimo. Non ci arrenderemo mai a uno scontro istituzionale che fa male al Paese, all’idea che siano i miliardari a decidere se i giudici possono fare il loro lavoro”.
E se a destra “gridano al complotto dei poteri forti”, quegli stessi poteri “se li sono portati in casa, sono pieni di conflitti di interesse. Gemmato dice che io politicizzo la sanità, come se la scelta di tagliare i fondi della sanità pubblica non fosse una scelta politica. Io politicizzerò ma lui privatizza: è lo stesso che ha gli ambulatori pirivati che si fanno pubblicità dicendo che se trovate le file di attesa, venite da noi”.
“I risultati delle ultime regionali ci caricano di grande responsabilità. Un risultato che ci inorgoglisce – ha detto ancora la leader dem -. Una crescita di 8 punti dalle ultime regionali. Una crescita enorme anche dove abbiamo mancato il successo per un soffio, come è avvenuto in Liguria. Siamo passati dal 6 a 1 a un 4 a 3. In molte regioni siamo il primo partito. C’è una tendenza, l’inizio di un nuovo ciclo, frutto anche dello spirito unitario”.
“Il nostro progetto è unire chi non si riconosce in questa destra e proporre un’agenda credibile. Unità è anche la parola chiave del nostro percorso di costruzione di un campo progressista. So che la politica ha i propri tempi e i tempi devono maturare – ha aggiunto -. Essere primo partito ci impone maggiore generosità, ma non possiamo pensare di passare quest’anno a farsi ognuno gli affari propri e rinviare alla vigilia delle prossime politiche un lavoro di costruzione di un’alternativa che dobbiamo alla nostra gente. Continuiamo a coltivare battaglie comuni, perchè siamo più forti”.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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Meloni “Italia e UE devono rafforzare la difesa, spese militari al 2% del Pil nel 2025”
Politica
Meloni “Italia e UE devono rafforzare la difesa, spese militari al 2% del Pil nel 2025”
Pubblicato
4 ore fa-
7 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Italia ed Europa devono rafforzare le proprie capacità difensive per poter far fronte alle sfide geopolitiche in atto per poter rispondere alle responsabilità a cui sono chiamate anche in ambito Nato. Lo ribadisco anche in questa sede con la coerenza di chi, da patriota, ha sempre sostenuto sostenuto un principio semplice: la libertà ha un prezzo. Se fai pagare a qualcun altro la tua sicurezza, devi sapere che non sarai tu a decidere pienamente del tuo destino e questo ha ricadute che vanno molto oltre la questione della sicurezza che coinvolgono anche le materie economiche, le materie commerciali. In poche parole la possibilità stessa di difendere appieno i propri interessi nazionali”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del question time al Senato: “Sulle spese della difesa, non intendiamo utilizzare i fondi di coesione perché è stata l’Italia anzi a impedire che una parte delle risorse dei fondi di coesione venisse automaticamente spostata sul piano della difesa”.
“Nel 2014 al vertice Nato di Washington gli Stati membri si sono impegnati a raggiungere in 10 anni spese per la difesa pari a 2% del prodotto interno lordo. Da allora tutti i governi hanno confermato questi impegno senza eccezione di colore politico. L’Italia finalmente raggiungerà questo target nel corso del 2025 perché c’è un governo che sa che mantenere gli impegni presi è fondamentale per farsi rispettare”, ha aggiunto. Per la premier si tratta “di spese che rientrano nell’approccio allargato multidimensionale della difesa che è proprio sia del concetto strategico Nato, sia del libro bianco dell’Ue sia del piano Readiness 2030. Quindi è un percorso coerente con gli impegni internazionali dell’Italia, con la posizione che l’attuale maggioranza di governo ha consacrato nel programma con il quale si è presentata agli italiani perché senza difesa non c’è sicurezza e stessa sicurezza non c’è libertà”.
“Lei citava la Polonia come confine est dell’alleanza. Devo anche dire che, pur rimanendo al fianco dei nostri alleati orientali, sia arrivato anche il momento in cui la Nato prenda in maggiore considerazione il fianco sud dell’alleanza che pure è particolarmente importante soprattutto in un tempo di minacce ibride”, ha aggiunto in risposta a un’interrogazione del leader di Azione, Carlo Calenda.
Così sul reato di femminicidio: “L’introduzione del delitto di femminicidio come reato autonomo, non è stata fatta perché riteniamo che uccidere un uomo sia meno grave che uccidere una donna, ma per riconoscere che nella violenza contro le donne c’è una specificità: troppe donne muoiono semplicemente perché sono donne e non per altre ragioni. La vera novità del testo è la tipizzazione del femminicidio, ovvero il riconoscimento di questa forma di violenza come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna. Pensiamo che questo possa portare ad un nuovo modo di contrastare il femminicidio e ad un cambiamento cultura”.
La premier tira avanti sul premierato: “Il premierato sta andando avanti, è una legge che continuo a considerare la madre di tutte le riforme e la maggioranza è intenzionata a procedere spedita su questa riforma. Esattamente come intende procedere spedita sulla riforma della giustizia”.
“Sono favorevole all’introduzione delle preferenze nella legge elettorale”, ha spiegato la premier. Poi i temi di politica estera: “La politica estera italiana ha avuto in questi anni un’identità chiara e un protagonismo che ha smentito chi ha preconizzato un isolamento italiano con l’avvento del governo di centrodestra. Sono soddisfatta della presidenza del G7, del messaggio che abbiamo cercato di mandare, di un G7 che non vuole essere una fortezza chiusa ma un’offerta di valori aperta, del tentativo di tenere uniti Europa e Stati Uniti perché solo in se possiamo garantire un Occidente all’altezza delle sfide del nostro tempo”.
Sulla Russia: “Siamo e continueremo a essere sempre stati al fianco dell’Ucraina. Oggi sosteniamo gli sforzi dell’amministrazione americana per una pace giusta e duratura, che non può prescindere dalle garanzie di sicurezza efficaci per la nazione aggredita. Rinnoviamo l’urgenza di un cessate il fuoco immediato e incondizionato, con l’auspicio che la Russia voglia dimostrare concretamente la volontà di costruire la pace perché l’Ucraina lo ha già fatto”.
E sul Medio Oriente: “Siamo attenti e appoggiamo il lavoro che i paesi arabi stanno portando avanti. Credo che i paesi arabi siano la chiave di volta nella soluzione permanente del conflitto: c’è un piano di ricostruzione a Gaza che hanno portato avanti dal mio punto di vista credibile e anche per tracciare un quadro regionale di pace e sicurezza che chiaramente, e lo ribadisco, a nostro avviso deve includere anche la prospettiva dei due Stati”.
Sugli Usa: “Affermare che il governo italiano avrebbe garantito 40 miliardi di euro dei cittadini agli Stati Uniti è un calcolo totalmente inventato e faccio fatica anche ricostruire le voci che vi hanno portato a questo calcolo. Per esempio devo dedurre che in questo bizzarro conto voi abbiate considerato l’impegno preso in ambito NATO Del raggiungimento del 2% del prodotto interno lordo in spese di difesa: non è un impegno che ha preso questo governo. Al netto del fatto che io sono convinta che garantire la sicurezza dell’Italia dell’Europa non sia un favore che si fa agli americani, ma semmai un favore che facciamo noi stessi”.
“Siamo d’accordo sul fatto che l’Italia debba continuare a diversificare le proprie fonti di approvvigionamento perché questo garantisce maggiore sicurezza? Quelle forniture con cui abbiamo diversificato dalla dipendenza russa arrivano dal Nord Africa, dal Caucaso e anche dal gnl statunitense. Noi quindi continuiamo a portare avanti la strategia che abbiamo condiviso quando eravamo all’opposizione. Altrimenti ditemi voi qual è la strategia: mi state dicendo che siccome negli Stati Uniti hanno vinto i repubblicani, dovremmo riprendere il gas della Russia?”, ha attaccato sull’approvvigionamento del gas.
E sull’immigrazione, “stiamo andando avanti con determinazione sull’attuazione del protocollo Italia-Albania. Da questo punto di vista noi consideriamo molto significativa la proposta della Commissione Europea di anticipare l’entrata in vigore di alcune componenti del nuovo patto di migrazione e asilo, in particolare la possibilità di designare paesi sicuri di origine con eccezioni territoriali per alcune categorie. Dobbiamo inoltre considerare un’ottima notizia la proposta di lista europea dei paesi sicuri che è stata formulata dalla Commissione e che annovera i paesi di provenienza di quei migranti cui trattenimenti non erano stati convalidati dai giudici italiani. Non eravamo nel torto anche qui si conferma che evidentemente non eravamo nel torto”.
Infine, i temi economici: “Lo spread oggi è più che dimezzato rispetto a quando ci siamo insediati. Uno spread più basso significa miliardi di interessi sul debito pubblico risparmiato dallo stato con risorse che possono essere destinate ad altre esigenze: sanità, istruzione, sostegno ai redditi più bassi. L’ufficio parlamentare di bilancio ha calcolato che nel solo biennio 2025-2026 questo risparmio dovrebbe ammontare a circa 10,5 miliardi di euro. Si tratta di una credibilità che abbiamo costruito con una politica seria sui conti pubblici, i quali hanno evidenziato un andamento migliore delle attese nonostante l’eredità che avevamo raccolto e che ha permesso all’Italia di tornare in avanzo primario già nel 2024, prima nazione del G7 dopo il COVID ad esserci riuscita”, ha concluso.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Mattarella “Il cinema ha rafforzato le basi della nostra democrazia”
Pubblicato
4 ore fa-
7 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Il cinema è organo vitale delle nostre comunità. Nei suoi molteplici generi, ha contribuito a raccontare la nostra storia, a scriverla, a interpretarla. Con emozioni e immagini, con verità e fantasia, con i volti che sono impressi nella nostra memoria. Il cinema ha contribuito a formare l’identità degli italiani; ha aiutato a sviluppare una lingua comune, a far maturare una coscienza civica, e dunque a rafforzare le basi della nostra libertà e della nostra democrazia”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia di presentazione dei candidati ai premi David di Donatello.
“A pochi giorni dall’ottantesimo della Liberazione torna alla mente ‘Roma città apertà, capolavoro di Roberto Rossellini, che aprì la finestra su un’Italia che voleva ripartire. Nel 1945 le risorse erano scarse, il Paese da ricostruire. In quell’anno vennero prodotti soltanto 25 film. Ma il cinema ha subito ripreso a camminare velocemente insieme alla società. A camminare nella libertà. Presentando al mondo l’originalità e la creatività italiana”, ha aggiunto.
“La cultura e, in essa, il cinema è capace di lasciare tracce sotto la superficie. E dunque può essere uno strumento decisivo, un alleato della libertà dei singoli e delle comunità nell’affrontare il cambiamento d’epoca, nel comprenderlo, e dunque viverlo senza subirlo passivamente. La consapevolezza delle proprie radici e, insieme, il desiderio di innovare, di sperimentare il nuovo, sono tratti essenziali del cinema. Questo, credo, sia il senso dei premi alla carriera e dei premi speciali, che il David tradizionalmente assegna”, ha concluso il capo dello Stato.
-Foto: Quirinale-
(ITALPRESS).
Politica
Nasce l’intergruppo parlamentare sull’economia del mare
Pubblicato
1 giorno fa-
6 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – La lotta all’erosione, la tutela ambientale, il sostegno alla pesca, le prospettive dell’economia, la formazione di nuove competenze e lo snellimento della burocrazia, fino ad arrivare alle politiche strategiche per le isole: sono alcuni dei temi di cui si occuperà l’intergruppo parlamentare sull’Economia del mare, “cercando di capire quali sono le esigenze dei territori, dei cittadini, delle imprese e delle autorità, per riportarle direttamente all’attenzione del governo attraverso disegni di legge”. Così la senatrice di Fratelli d’Italia Simona Petrucci, presidente dell’Intergruppo, ha presentato in Senato l’iniziativa che riunisce 41 parlamentari di tutti gli schieramenti.
“Finalmente, dopo anni, ci siamo resi conto che questa risorsa è stata sottovalutata. Invece ha un ruolo fondamentale per la nostra economia e per il nostro sviluppo”, ha sottolineato. Il ministro per la Protezione Civile e delle Politiche del Mare, Nello Musumeci, ha ricordato che “l’economia del mare alimenta in Italia un valore aggiunto che supera i 170 miliardi, circa un milione di addetti, quasi 250 mila imprese, e diventa la carta vincente soprattutto per quelle regioni bagnate dal mare ma che mostrano ancora difficoltà”.
Il mare, anche dal punto di vista ambientale “sta soffrendo. Dobbiamo salvaguardarlo e tutelarlo” e, su questo, “abbiamo bisogno di un maggiore intervento da parte dell’Unione Europea. Credo che l’Italia, per la sua posizione, possa e debba diventare un modello nella politica di tutela della biodiversità marina, ma anche di tutela delle categorie che al mare si dedicano, a cominciare da quelle della pesca”.
Dal punto di vista economico ed occupazionale, “non abbiamo le sufficienti abilità professionali per poter fare fronte ad una economia del mare sempre più competitiva e quindi sempre più esigente. Per i porti non troviamo più competenze che potrebbero e dovrebbero far fronte alle nuove sfide e ai nuovi impegni, peraltro con una ricaduta operazionale anche significativa”.
Inoltre, il mare “diventa strategico per le relazioni internazionali e, in questo contesto geopolitico assai inquieto e incerto, credo che una sana politica del mare possa dirimere conflitti che i canali tradizionali non riescono a risolvere”.
Un’altra sfida “di fronte alla quale dobbiamo prendere la rincorsa è la subacquea: l’80% dello spazio subacqueo non è conosciuto all’uomo e su questo spazio si giocherà la competizione tra gli Stati nei prossimi decenni”. Per questo “ci siamo dotati di un disegno di legge” ad hoc, che “è stato assegnato al Senato, e poi ci confronteremo con la Commissione Europea”.
Per il senatore della Lega Gianluca Cantalamessa, vicepresidente dell’Intergruppo, “la politica negli ultimi decenni si è fatta prendere un po’ dall’ansia da prestazione e ha smesso di pensare all’Italia del futuro. L’idea di avere un ministero che riguarda un asset fondamentale nel nostro Paese, è una grande intuizione, perché sono tante le difficoltà che si vivono”. Per il senatore del Partito Democratico Lorenzo Basso, vicepresidente dell’Intergruppo, “è nostro compito perseguire insieme l’interesse nazionale, laddove riusciamo a trovare punti di sintesi che riteniamo utili per i nostri cittadini e per il nostro Paese”.
-Foto xi2/Italpress-
(ITALPRESS).


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