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Economia

CFMI Academy, al via bando per formare giovani imprenditori del fashion

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ROMA (ITALPRESS) – Nata nel 2024 dalla sinergia tra Centro di Firenze per la Moda Italiana, Pitti Immagine e UniCredit, la CFMI Academy cresce ed evolve da percorso formativo a Fashion Incubator Project: un bando che punta a supportare le nuove generazioni favorendo lo spirito di innovazione e lo slancio imprenditoriale.
Promossa dal Centro Firenze per la Moda Italiana, con UniCredit Main Partner e con Piattaforma Sistema Formativo Moda ETS insieme a Polimoda come Educational Partners, la CFMI Academy 2025 trae ispirazione dall’esigenza di avviare un percorso di ricerca progettuale capace di dare impulso a idee imprenditoriali in grado di coniugare innovazione responsabile, sostenibilità ed eccellenza della moda Made in Italy.
L’iniziativa punta ad individuare, formare su più livelli e lanciare una nuova generazione di creativi, progettisti e imprenditori nel settore moda, fornendo strumenti concreti per avviare un’impresa.
Il bando, lanciato a ottobre, ha raccolto ben 20 progetti dalle Accademie di Fashion Design italiane: il percorso di selezione vedrà emergere 5 progetti che coinvolgeranno 15 studenti senior impegnati a sviluppare un’idea imprenditoriale innovativa, sostenibile e in grado di avere autonomia sul mercato.
Per raggiungere l’obiettivo i partecipanti potranno contare sul supporto dei docenti delle rispettive accademie e dei tutor individuati dai partner di progetto (CFMI, Pitti Immagine, UniCredit, Polimoda, Piattaforma Sistema Formativo Moda ETS) tra esperti del settore moda e della banca.
A ciò si aggiungono – da gennaio a giugno 2025 – workshop formativi progettuali e incontri mentoring con il coinvolgimento di gruppi industriali all’avanguardia nei processi industriali della Moda. Il primo appuntamento è in programma a Firenze, in Fortezza da Basso, giovedì 30 gennaio 2025, giornata conclusiva della 96esima edizione di Pitti Immagine Filati.
Il bando si avvale di due commissioni giudicatrici: una tecnica, composta dai partner di progetto e dai sei tutor, che selezionerà le migliori proposte candidate; e una finale cui si aggiungono anche professionisti, esperti e imprenditori.
I criteri di valutazione terrano il focus sull’eccellenza in tema di concept, innovazione, sperimentazione, contaminazione, valori, contemporaneità, fattibilità progettuale, comunicazione, parametri ESG.
In funzione della tipologia dei progetti selezionati, i partner dell’iniziativa metteranno a disposizione know how e strumenti a supporto dello sviluppo dell’idea imprenditoriale, così come opportunità di business networking e visibilità.
La premiazione, con la presentazione ufficiale dei vincitori, si terrà a ottobre 2025 nell’ambito dell’evento Fashion Graduate Italia.
“CFMI Academy – sottolinea Antonella Mansi, Presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana – si evolve da momento formativo seminariale verso un percorso progettuale che vede coinvolti gli studenti delle migliori accademie italiane di moda. Agli studenti viene offerta l’opportunità di partecipare ad un percorso dedicato allo sviluppo dell’imprenditorialità che possa fornire loro strumenti concreti per avviare un’impresa. In una fase delicata per il sistema moda-accessorio e con una diminuzione dei consumi di prodotti lusso, è coraggioso ma anche lungimirante immaginare di inserire nuovi stimoli sul mercato partendo “dal basso”, dalle nuove visioni imprenditoriali di chi è alla fine del proprio percorso formativo: questa vuole essere un’operazione culturale di “diffusione dello spirito di impresa”, a nostro avviso molto importante per un Paese con il DNA manifatturiero come l’Italia”.
“Sostenere la nuova imprenditorialità è parte integrante della nostra missione – rimarca Annalisa Areni, Head of Client Strategies UniCredit -. Attraverso la CFMI Academy, investiamo nella formazione dei giovani talenti, offrendo loro l’opportunità di calarsi concretamente nella quotidianità di chi opera nella filiera del Fashion. Più in particolare, attingendo al nostro know how, intendiamo dotarli delle competenze e degli strumenti necessari per inquadrare prospettive e sfide che, nel breve periodo, saranno chiamati a cogliere per avviare un business sostenibile e di successo all’interno di uno dei comparti trainanti del Made in Italy”.
“Tra gli obiettivi strategici dell’Associazione Piattaforma Sistema Formativo Moda ETS – afferma Matteo Secoli, Presidente di Piattaforma Sistema Formativo Moda ETS – rientra il supporto alle nuove generazioni favorendo lo spirito di innovazione e lo slancio imprenditoriale. E’ in questo contesto che si inserisce la partecipazione al progetto “CFMI Academy”, lanciato ad ottobre 2024 in occasione della decima edizione dell’evento Fashion Graduate Italia promosso da Piattaforma ETS. Riteniamo che la sinergia con un’Istituzione di eccellenza come Centro di Firenze per la Moda Italiana possa contribuire a promuovere un dialogo costruttivo fra i settori della formazione e il mondo dell’impresa all’interno del mercato della moda, attivando una rete che possa dare vita a progetti congiunti che valorizzino i giovani talenti del settore moda”.

– Foto ufficio stampa UniCredit –

(ITALPRESS).

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Economia

Cisl, Fumarola “Serve un nuovo patto sociale per governare il cambiamento”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il dibattito di questo congresso ci consegna una convinzione chiara: per affrontare adeguatamente le sfide che abbiamo di fronte è urgente un nuovo patto sociale. Molte associazioni delle imprese sono venute qui a dirci che condividono la necessità di un patto sociale per governare le transizioni e il nuovo scenario globale”.

Lo ha detto Daniela Fumarola, segretaria generale della Cisl, chiudendo il XX Congresso Confederale del sindacato. Fumarola ha ripercorso la storia della confederazione sindacale, “fatta di successi, ma anche di fatiche, a volte di momenti di scoramento e di arretramenti. Pronta, però, sempre a ripartire. Insieme abbiamo oggi l’opportunità e il dovere di collegare questo potente motore al futuro del paese accompagnandone la ripartenza con i valori della solidarietà, della partecipazione e della corresponsabilità sociale”.

“Da questo palco ci hanno chiesto di evitare caricature. Siamo d’accordo. Ci pare però, che la caricatura l’abbia fatta chi ha tentato di darci improbabili insegnamenti. Non accettiamo lezioni neanche sui contratti pubblici da parte di chi, per anni con altri governi, ha firmato accordi da zero virgola senza battere ciglio – ha aggiunto -. Voglio richiamare ancora una volta il valore, per noi, irrinunciabile del pluralismo sindacale. La Cisl crede nel pluralismo, perché nessuno da solo può pensare di avere il monopolio della rappresentanza del lavoro. Nessuno può pensare di esercitare una egemonia che esiste solo nella testa di qualche reduce del ‘900. Crediamo nell’unità d’azione sindacale, quando è possibile. Diciamo agli amici di Cgil e Uil di lavorare insieme, costruire alleanze concrete su contenuti, scegliendo un metodo condiviso fatto di confronto e rispetto reciproco”.

“La premier ha riconosciuto la necessità di superare la logica dello scontro ideologico, di rifondare il rapporto tra impresa e lavoro in modo collaborativo e ha manifestato apertura verso un dialogo sociale. Abbiamo accolto con soddisfazione il suo intervento. È un impegno forte che metteremo già da domani alla prova dei fatti”, puntando ad “uno sviluppo contrattato che ricomponga le fratture sociali e spieghi le vele del progresso” dice ancora Fumarola.

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L’invito al governo da parte della leader della Cisl, quindi, è quello di passare “subito dalle intenzioni all’azione. La via maestra è quella che porta a un contratto nazionale per lo sviluppo, la sostenibilità sociale e il lavoro, che impegni esecutivo e parti sociali su programmi e obiettivi condivisi. L’auspicio è che questa strategia sia sostenuta da una coalizione ampia. Non è più tempo di alibi o di pregiudiziali. Chi oggi si tira indietro si assume la responsabilità di autoescludersi da un cammino fondato sull’etica della cooperazione. La via del dialogo e della partecipazione richiede coraggio di scelte giuste anche quando possono essere impopolari o meglio impopuliste. L’alternativa è quella della sterile denuncia o del nuovo comunismo che si che si manifesta nella ripetizione compulsiva di slogan vuoti e fini a se stessi. Si tratta di riscoprire la concertazione in una chiave diversa rispetto al passato con finalità coerenti con le sfide di questo nostro tempo”.

“È un tempo difficile caratterizzato dalla ri-legittimazione della guerra come via per affrontare i conflitti geopolitici e le relazioni tra paesi. L’esibizione muscolare ha spazzato via il dialogo, il confronto, il multilateralismo faticosamente costruito nella seconda metà del secolo scorso”.

“Abbiamo rivendicato per molto tempo una globalizzazione diversa da quella centrata sulla finanza speculativa e lontana da vincoli di sostenibilità sociale – ha aggiunto -. L’eredità di quella stagione esacerbata dalla pandemia” ha portato a maggiore “diseguaglianza, polarizzazione con l’espandersi a macchia d’olio della sfiducia e del rancore”.

In questo contesto definito preoccupante dalla Fumarola è necessario “un approccio saldamente centrato sulla nostra appartenenza all’Unione Europea”, dunque, “su un’Europa che deve essere più unita e autorevole”. Le sfide in corso per la leader della Cisl “non paiono essere state del tutto colte dalla proposta di bilancio dei giorni scorsi”.

La CISL punta ad agire secondo il modello di democrazia sociale affrontando innanzitutto “l’emergenza che riguarda salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Questa deve essere la materia da cui partire, attraverso una strategia di condivisione nazionale che in Europa siamo l’unico paese a non avere”.

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In secondo luogo c’è l’accelerazione del “ritmo di sviluppo del paese, perché senza crescita non c’è redistribuzione e perché la decrescita non è mai felice. Bisogna far evolvere il nostro modello sociale in modo che sia più centrato sui consumi interni e sulla qualità del lavoro”.

“È necessario”, quindi, “promuovere una nuova politica espansiva dei redditi che aumenti salari e pensioni, lanci una vera strategia industriale, promuova investimenti nella pubblica amministrazione e nel socio sanitario, per un patto nella scuola che rilanci assunzioni e stabilizzazioni, valorizzi le comunità educanti e chi le fa vivere ogni giorno – ha aggiunto -. Dobbiamo optare su ricerca e università, qualificare il sistema dei servizi a mercato, capacitare le persone nel lavoro con le nuove tecnologie generative. Le tutele vanno date a tutti i lavoratori, subordinati o autonomi. Bisogna agire per curare le innumerevoli ferite che attraversano e lacerano il nostro paese”.

– Foto xl5/Italpress –

(ITALPRESS)

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Economia

A giugno crescono i prestiti bancari, + 0,9% su base annua

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ROMA (ITALPRESS) – A giugno 2025, l’ammontare dei prestiti bancari a imprese e famiglie è cresciuto dello 0,9% rispetto ad un anno prima, in accelerazione rispetto al +0,1% del mese precedente; a maggio 2025 i prestiti alle famiglie erano cresciuti dell’1,5% mentre quelli alle imprese erano diminuiti dell’1,4%. Lo rende noto l’Abi nel Rapporto Mensile.

A maggio 2025 i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono leggermente diminuiti a 31,2 miliardi di euro, da 31,3 miliardi di dicembre 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023).

Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di oltre 165 miliardi. A maggio 2025 i crediti deteriorati netti rappresentavano l’1,50% dei crediti totali. Tale rapporto è lievemente inferiore rispetto a dicembre 2024 (1,51%; 1,41% a dicembre 2023; 9,8% a dicembre 2015).

La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di 104,5 miliardi tra maggio 2024 e maggio 2025 (9,9 miliardi famiglie, 16 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a giugno 2025 è risultata in aumento dell’1,0% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+3,2% nel mese precedente).

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A giugno 2025 i depositi, nelle varie forme, sono cresciuti dell’1% su base annua (+3,8% il mese precedente). La raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, a giugno 2025 è aumentata dello 0,9% rispetto ad un anno prima (-0,9% nel mese precedente). Nei primi 17 giorni di luglio 2025 il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media dell’1,99%, sostanzialmente stabile rispetto a giugno 2025 (1,98%) e inferiore di 85 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,84%).

Il tasso lordo dei BOT a sei mesi è stato in media dell’1,92% in calo di 1 punto base rispetto a giugno (1,93%) e inferiore di 70 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,62%). Il tasso IRS a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,64% in aumento di 8 punti base rispetto a giugno (2,56%) e superiore di 41 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,23%). Il tasso lordo dei BTP a 10 anni è stato in media del 3,55% in aumento di 5 punti base rispetto a giugno (3,50%) e superiore di 21 punti base rispetto a dicembre 2024 (3,34%).

A giugno 2025 il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,56% dal 3,66% del mese precedente e dal 5,45% di dicembre 2023; il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato il 3,17% (come nel mese precedente; 4,42% a dicembre 2023); il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,02% dal 4,08% del mese precedente.

Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a giugno 2025 è stato il 2,08%. A maggio tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 2,17%; area dell’euro 2,00%). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE) quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 179 punti base.

Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso a giugno 2025 è stato il 3,24%, con un incremento di 193 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%. A giugno 2025 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,66% (0,70% nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022).

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Il tasso sul conto corrente, che non ha la funzione di investimento e permette di utilizzare una moltitudine di servizi, a giugno 2025 era lo 0,30% (0,32% nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022). Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie a giugno 2025 è di 198 punti base.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Economia

Intesa Sanpaolo Bank Slovenia sottoscrive il mini-bond da 10 milioni di Incom

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MILANO (ITALPRESS) – Intesa Sanpaolo Bank Slovenia, parte del Gruppo Intesa Sanpaolo, ha sottoscritto con successo l’intero importo del mini-bond da 10 milioni emesso da Incom, azienda slovena di trasformazione alimentare in rapida crescita nota, tra gli altri, per i suoi marchi di gelati premium Leone, Jamaica e Al!ve.

Questa emissione rappresenta la prima operazione di mini-bond in Slovenia realizzata nell’ambito dell’iniziativa strategica del Gruppo Intesa Sanpaolo volta a fornire alle piccole, medie e grandi imprese un’alternativa efficace e flessibile ai prestiti tradizionali, per accedere ai mercati dei capitali e sostenere la loro crescita e competitività.

Con Privredna Banka Zagreb, in qualità di arranger, e Banka Intesa Sanpaolo, in qualità di investitore, entrambe le banche hanno garantito l’esecuzione rapida e sicura dell’operazione, dimostrando ulteriormente il loro impegno per lo sviluppo economico sostenibile e l’innovazione finanziaria.

“In Intesa Sanpaolo crediamo che sostenere la crescita delle imprese locali sia essenziale per costruire un’economia europea più competitiva e resiliente. Attraverso soluzioni finanziarie innovative come i mini-bond, diamo alle imprese la possibilità di crescere, innovare ed espandersi oltre i confini nazionali. Questa operazione è un esempio concreto di come promuoviamo lo sviluppo sostenibile liberando capitali per una crescita reale”, ha dichiarato Paola Papanicolaou, responsabile della Divisione Banche Internazionali.

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Luigi Fuzio, Amministratore Delegato di Intesa Sanpaolo Slovenia d.d., ha sottolineato: “Siamo orgogliosi di aver completato la prima operazione di mini-bond in Slovenia, a supporto del percorso di innovazione e dell’espansione internazionale di Incom. Questa operazione non è solo un punto di riferimento per la nostra banca, ma anche un segnale di fiducia nel potenziale delle imprese slovene. Sbloccando l’accesso ai mercati dei capitali, stiamo aiutando le imprese locali a crescere più forti, più competitive e più integrate nel panorama economico europeo”.

– Foto Ufficio stampa Intesa Sanpaolo –

(ITALPRESS)

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