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Politica

Meloni “Metodo Giubileo dimostra che in Italia le cose si possono fare”

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ROMA (ITALPRESS) – “Se noi oggi siamo in grado di inaugurare quest’opera lo si deve anche un po’ metodo che questo governo ha voluto mettere in campo fin dal suo insediamento. Noi abbiamo immediatamente istituito una cabina di regia a Palazzo Chigi formata dal governo, da Roma Capitale, dalla Regione Lazio, dalla Santa Sede, da tutti i soggetti pubblici e privati che erano coinvolti”. Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la cerimonia di inaugurazione della nuova piazza Pia a
Roma.
“È stato un tavolo capace di affrontare in tempo reale gli ostacoli e le difficoltà che di volta ogni volta si presentavano. È accaduto anche qui che ci fossero degli ostacoli. È stato ricordato che nel corso dello scavo è stata scoperta l’esistenza di parti di una villa di epoca romana – ha aggiunto -. La prassi avrebbe imposto il blocco del cantiere a tempo indeterminato. E le cose invece non sono andate così. La villa romana è stata smontata pezzo per pezzo, è stata trasferita e i suoi resti messi al sicuro senza che questo incidesse sui tempi di realizzazione dell’opera. Non lo voglio ovviamente chiamare miracolo, perché sarebbe oggettivamente eccessivo, ma sicuramente si può definire un piccolo miracolo civile, di quelli di cui siamo capaci quando vogliamo essere capaci di ricordarci il nostro valore. Penso che il metodo Giubileo ci ricordi che in Italia le cose si possono fare, si possono fare bene, si possono fare velocemente, che la pubblica amministrazione può stupire quando vuole stupire”.

“Dal prossimo anno Roma accoglierà milioni di persone da ogni parte del mondo e questo costituirà un’occasione di crescita per il nostro sistema produttivo. L’Anno Santo è prima di tutto un evento di fede, che ci consente di fare un po’ i conti con noi stessi: il mio augurio è che per il 2025 si riesca tutti insieme a mettere nello zaino solo quello che è davvero utile per andare più veloci e riuscire a vedere ciò che è veramente essenziale”, ha sottolineato Meloni.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Politica

Pichetto “L’Italia è pronta per il nucleare, scelta cruciale”

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“L’Italia è pronta a rientrare nel nucleare che rappresenta una scelta cruciale che non andrà a sostituire le rinnovabili ma le completerà assicurandoci un mix energetico equilibrato e sostenibile. È una mossa che non possiamo più rimandare e ho sentito la responsabilità di dotare il Paese degli strumenti affinché l’Italia non sprechi l’occasione di giocare da protagonista una partita che nei prossimi decenni sarà fondamentale per la decarbonizzazione e la sicurezza degli approvvigionamenti”. Così, in un’intervista al Il Sole 24 Ore, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Poi, spiega che “il testo unico rappresenta la sistematizzazione complessiva dell’intera materia e andrà in parallelo con la definizione di un programma nazionale finalizzato allo sviluppo della produzione di energia da fonte nucleare che concorra alla strategia di raggiungimento degli obiettivi di neutralità carbonica al 2050. È un percorso a tappe che credo arriverà a traguardo per la fine del 2027. Bisognerà informare bene e avere il consenso in Parlamento e nel Paese. E sono fiducioso”. Sulla tipologia di impianti “in questo momento il dibattito è aperto e vogliamo garantirci un margine ampio d’azione. Per cui spetterà ai decreti attuativi dettagliare le strade da intraprendere man mano che emergeranno i contorni delle sperimentazioni in corso”, osserva il ministro. Quanto al tema dei costi “è possibile che, almeno nella fase di spinta iniziale al mercato, possano essere necessari degli incentivi a sostegno. Ma tutto ciò non impone che questi sostegni debbano andare in bolletta”. Per l’individuazione dei luoghi in cui si potranno realizzare gli impianti “spetterà ai decreti attuativi definire le condizioni per l’identificazione dei siti che, come recita anche lo schema di Ddl, potranno essere anche quelli che ospitano i vecchi impianti nucleari”, aggiunge Pichetto. Infine sulla copertura minima in termini di produzione di energia al 2050, il ministro sottolinea che “nel Pniec ipotizziamo di arrivare sino al 22% del nostro mix energetico. Si tratta di uno scenario di previsione che confermo, anche alla luce del percorso che stiamo avviando con la legge delega e che tiene dentro anche un’ipotesi di apporto dalla fusione nucleare, i cui tempi affinché diventi un’alternativa commercialmente valida risultano più lunghi di quelli della scissione”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Politica

Accordi imprenditoriali tra il Governo e Musk, contrario 1 italiano su 2

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ROMA (ITALPRESS) – Le scelte e le azioni di Elon Musk sono state spesso al centro del dibattito pubblico. Negli ultimi tempi, a seguito anche del sostegno politico a Donald Trump, neopresidente eletto degli Stati Uniti, al suo ingresso nel governo statunitense e alla voci di probabili accordi per la diffusione del suo progetto Starlink anche nel nostro Paese, il dibattito ha coinvolto anche la sfera politica a diversi livelli. In generale, quasi la metà della popolazione italiana (il 47,1%) si dichiara contraria alla possibilità di fare accordi imprenditoriali tra il nostro Governo ed Elon Musk. Opinione che divide nettamente il campione dal punto di vista politico: se da una parte, gli elettori dei maggiori partiti di opposizione confermano la loro contrarietà all’accordo, i sostenitori dei partiti di Governo vedono di buon occhio la diffusione di Starlink nel nostro Paese. Nel complesso, a prescindere da eventuali accordi, poco meno di 2 italiani su 3 (il 60,6%) percepiscono nelle azioni di Elon Musk delle ingerenze nel nostro Paese e, per la maggioranza dei cittadini, questi interventi rappresentano un fattore negativo. Ingerenze che, sia in positivo sia in negativo, sono confermate in modo trasversale dagli elettori di tutti i partiti, ad esclusione di quelli di Fratelli d’Italia che non vedono nelle proposte e nelle parole di Musk delle intromissioni nelle nostre questioni nazionali.

Dati Euromedia Research per Porta a Porta – Realizzato il 09/01/2025 con metodologia CATI/CAWI su un campione di 500 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne

– foto Euromedia Research –

(ITALPRESS).

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Politica

Conferito a Mattarella il Dottorato honoris causa dall’Università di Messina

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MESSINA (ITALPRESS) – L’Università degli Studi di Messina ha conferito al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Dottorato honoris causa in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 dell’Ateneo, che si è svolta al Teatro Vittorio Emanuele.
Nel corso della cerimonia sono intervenuti la Rettrice dell’Università, Giovanna Spatari, Domenico Quartarone, Rappresentante del personale tecnico – amministrativo e Chiara Furlan, Rappresentante degli studenti.
La laudatio honoris causa è stata svolta da Gaetano Silvestri, Presidente emerito della Corte Costituzionale e Professore emerito di Diritto costituzionale dell’Università degli Studi di Messina.
La consegna al Presidente Mattarella del diploma di Dottorato honoris causa e del sigillo dell’Ateneo è stata preceduta dalla lettura delle motivazioni del conferimento da parte Daniela Novarese, Coordinatrice del Corso di Dottorato in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni e dalla proclamatio doctoralis honoris causa da parte della Rettrice dell’Ateneo.
La cerimonia si è conclusa con la Lectio doctoralis del Presidente della Repubblica.
– foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).

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