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Ancelotti a Fonseca “Esonero fa parte del lavoro di tecnico”
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3 giorni fa-
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RedazioneROMA (ITALPRESS) – “Allenare il Real Madrid è un onore e un piacere. Ho detto che vincere non è facile, ma vincere col Real Madrid è un pò più facile che da altre parti”. Così carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, ospite di ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai Radio 1, sul suo ennesimo titolo vinto in Coppa Intercontinentale. “Rivincita col Milan in Champions? L’obiettivo è arrivare a giocare la finale, ci siamo prefissati questo traguardo anche quest’anno – prosegue il mister dei Blancos – Il cammino non è stato semplice finora, mancano due partite per qualificarsi e poi si vede. In Europa l’unica squadra che ha fatto percorso netto è stato il Liverpool, in testa in Champions e in Premier League. Però poi è a marzo-aprile che devi essere pronto per cercare di vincere”. L’ex allenatore del Milan si esprime anche sull’esonero di Fonseca: “Rimango dell’idea che l’esonero di un allenatore è parte del lavoro di un tecnico. Io sono stato esonerato mille volte. Quando ci sono problemi in una squadra, la responsabilità ricade sull’uomo solo. Purtroppo, è così. Nel suo lavoro, l’allenatore è un uomo solo, soprattutto nei momenti di difficoltà. Si può discutere sulle modalità, però alla fine il risultato è che l’allenatore viene mandato via, è un momento di tristezza per un tecnico. Fonseca sa che può succedere quando si fa questo tipo di lavoro. Si dice che quando si chiude la porta si apre un portone. A noi allenatori dispiace quando si viene esonerati, ma ce ne facciamo una ragione”. “Che cosa è mancato a questo Milan? Difficile dirlo – prosegue nella disamina Ancelotti – Quando ci abbiamo giocato contro, il Milan ha giocato molto bene e meritato di vincere, probabilmente non ha trovato la continuità che la dirigenza chiedeva. Quando non si trova la continuità ci sono tanti motivi: allenatore nuovo, nuovi acquisti, necessità di avere tempo di adattare tutte le novità. Purtroppo, l’adattamento va in linea con i risultati, soprattutto in una società grande come il Milan. Rapporto con Theo e Leao? Il rapporto non è detto che sia buono solo se si fanno giocare i giocatori, altrimenti sarebbe impossibile, perchè in campo ci vanno solo in 11 e poi altri 15 vanno in panchina. Un buon rapporto si basa sul quotidiano e sul rispetto dei ruoli. Se li ha lasciati fuori, avrà avuto le sue buone ragioni”. L’ex coach di Juventus e Napoli trova la Serie A un campionato “avvincente, ci sono tante squadre davanti. L’Inter è la più collaudata, ha una rosa competitiva. L’Atalanta sta facendo ottimamente, mentre il Napoli è rinato con il lavoro e la serietà di Antonio Conte”. Claudio Ranieri, che dalla prossima stagione diventerà dirigente con ‘pieni poterì della Roma, ha fatto il suo nome per la panchina giallorossa: “Leggo sempre, ma non ci voglio assolutamente pensare. Sto molto bene qua e lavoro per rimanerci il più possibile. Claudio è un amico, sta facendo molto bene alla Roma e sono molto contento, sono molto legato al club giallorosso: non posso scordare gli anni che ho passato lì da giovane, Roma è sempre un ottimo ricordo. Però tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, adesso sto bene qua e non ci voglio pensare a quello che sarà il mio futuro. Il cerchio non si chiude mai a Madrid. Il giorno che vinci un titolo già si pensa al prossimo che puoi vincere. E questo è un bene, mi tiene motivato. Allenare una Nazionale? Non l’ho ancora presa in considerazione, mi piace allenare tutti i giorni”. Un altro suo club, la Juventus, soffre di ‘pareggitè: “Una squadra che non hai mai perso è un aspetto positivo. Se avesse vinto qualche partita in più sarebbe stato meglio, ma Motta è arrivato quest’anno, la squadra è cambiata moltissimo, ha avuto qualche infortunio in difesa come noi. C’è bisogno di tempo e di essere pazienti, anche se la pazienza non è una qualità nel mondo del calcio”. Dettosi contrario all’idea delle dieci sostituzioni (“Basta giocare meno partite. Uefa, Fifa e leghe nazionali devono trovare un accordo”), Ancelotti si sofferma sull’evoluzione del calcio: “E’ cambiato, sta cambiando e cambierà ancora. L’arbitraggio è migliorato, come il rapporto arbitri-giocatori, è cambiato in meglio. Quello che va rivisto il numero delle partite: il calendario è esagerato e troppo esigente per i calciatori. Non c’è più possibilità di allenarsi. Deve cambiare il calendario, non si può andare avanti così, perchè mette a rischio la salute dei giocatori”. Il nuovo format della Champions League trova il suo gradimento: “Ci sono molte più sorprese. Squadre più accreditate come noi, City e Psg hanno avuto più problemi rispetto a squadre meno forti come Lille o Brest, ora nelle prime posizioni. Questo nuovo formato ha portato un pò più di incertezza. Ma c’è ancora spazio per recuperare”. In Italia stanno trovando spazio due giovani ‘merengues’, Jimenez del Milan e Nico Paz del Como: “Jimenez ha molte potenzialità ed è molto veloce. A livello personale l’ho seguito poco, perchè non ho avuto modo di allenarlo, dal settore giovanile è passato direttamente al Milan. Ma è un ragazzo con potenzialità. Paz è un giocatore che seguiamo molto, è molto bravo, è un grande talento, quest’anno di formazione fuori dal Real gli fa molto bene. Crediamo – conclude Ancelotti – sia un giocatore che possa essere il futuro del Real Madrid”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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Pubblicato
56 minuti fa-
2 Gennaio 2025di
RedazioneRIYADH (ARABIA SAUDITA) (ITALPRESS) – “Abbiamo avuto poco tempo per lavorare ma abbiamo detto alla squadra cosa deve migliorare per essere competitivi domani e poter vincere. Il timing è quello che è, ma quando sono venuto sapevo c’erano degli infortunati, che c’era poco tempo per lavorare ma non devono essere delle scuse”. Sergio Conceicao non cerca alibi alla vigilia del suo esordio sulla panchina del Milan, domani a Riyadh nella semifinale della Supercoppa Italiana contro la Juventus. “Il momento non è bello ma solo noi possiamo cambiarlo. Contano i risultati ed è quello che cerchiamo, a partire da domani: vincere e andare in finale. Se ho visto la sfida di San Siro? Ho visto due squadre con paura di perdere – il riferimento allo 0-0 nel confronto in campionato – Domani dovremo avere la voglia di vincere, guardando anche alla fase difensiva che è importante perchè anche dall’altra parte ci sono giocatori di qualità”. E fra questi c’è il figlio Francisco. “Non sono emozionato ma raffreddato, ho 39 di febbre – ribatte il tecnico rossonero – A casa sono suo padre e lui mio figlio, domani saremo avversari, voglio batterlo come lui vuole battere me. Spero domani di essere più felice io”. L’impatto positivo di Francisco, però, non lo sorprende. “E’ un giocatore di qualità, tecniche, tattiche e fisiche, è un giocatore “irriverente”, che può far bene in Italia e nel mondo. La Juve ha tanti giocatori di qualità, giovani, che lavora bene, compatta e noi dobbiamo capire come smontare la loro buona organizzazione difensiva. Dovremo essere compatti, aggressivi, e lavorare di squadra”. Conceicao, che glissa sui rumors che accostano Tomori alla Juve (“Non ho avuto tempo di parlare di mercato ma lui fa parte del gruppo”), non vede nella panchina del Milan un rischio, anzi. “La vita è fatta di rischi e sfide, ho lavorato tanto per arrivare qua. Essere al Milan non è un rischio ma un piacere e un orgoglio”.
In conferenza stampa anche Mike Maignan. “Sappiamo che il cambio d’allenatore non è mai facile ma siamo concentrati e attenti a quello che chiede il nuovo mister per essere pronti il più velocemente possibile. Per ora dobbiamo fare tutto per avere dei risultati positivi, domani è una semifinale, una partita molto importante per la società e per noi, dobbiamo sfruttare questo momento al 100%. Il momento giusto è domani – sottolinea il portiere francese – Non dobbiamo parlare troppo, siamo qua per reagire e fare meglio. Conosco i miei compagni, ogni giorno cerchiamo di dare il massimo, i risultati non sono piaciuti ai tifosi ma nemmeno a noi”. E per quanto riguarda Fonseca, “lo abbiamo salutato e quello che ci siamo detti resta fra di noi”.
– foto Ipa Agency –
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PIOMBINO (ITALPRESS) – Lutto nel mondo del calcio: si è spento a 80 anni Aldo Agroppi, ex giocatore di Torino e Perugia e poi allenatore, fra le altre, della stessa squadra umbra e della Fiorentina. Era ricoverato in ospedale a Piombino, sua città natale, da qualche giorno e il decesso è avvenuto nelle prime ore di oggi. La salma sarà portata nelle prossime ore alla sala del commiato della Pubblica assistenza di Piombino.
Centrocampista classe 1944, a inizio anni Sessanta Agroppi entra nel vivaio dei granata per poi far parte in pianta stabile della prima squadra dal 1967, dopo alcune esperienze in prestito: oltre 200 presenze fino al 1975 e due Coppe Italia nel palmares. Vive gli ultimi anni di carriera al Perugia, dove inizia a muovere anche i primi passi da allenatore. Guiderà anche Pescara, Pisa (che porta in serie A), Padova, ancora Perugia e, nella stagione 1985-86, la Fiorentina nel massimo campionato, esperienza però segnata da un’aggressione da parte degli ultras viola. Coinvolto nell’inchiesta Toto nero-bis che gli costerà una squalifica di 4 mesi, allenerà poi senza successo Como e Ascoli, prima del ritorno a Firenze nel 1993: sarà la sua ultima esperienza da allenatore, conclusa con l’esonero a poche giornate dalla fine e che non riuscirà a evitare ai viola la retrocessione in B.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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Buona la prima, Musetti ai quarti a Hong Kong
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3 ore fa-
2 Gennaio 2025di
RedazioneHONG KONG (CINA) (ITALPRESS) – Con un nuovo look e un tennis aggressivo, Lorenzo Musetti fa il suo debutto nel 2025 con una vittoria. In tabellone come seconda testa di serie del “Bank of China Hong Kong Tennis Open”, Atp 250 sul duro da 766.290 dollari, dopo aver usufruito di un bye al primo turno, l’azzurro approda ai quarti superando 6-4 6-3 il canadese Gabriel Diallo, numero 87 del mondo, nella sua prima uscita stagionale. “Mi sentivo molto bene in allenamento, avevo vibrazioni positive ieri nel doppio (perso in coppia con Lorenzo Sonego, ndr). Anche oggi in campo le sensazioni sono state molto buone. Non era facile come primo match della stagione, sono contento di come ho giocato”. E sui capelli corti confessa: “Era da molto che pensavo al cambio di look. L’anno scorso portavo i capelli molto lunghi, ci mettevo tantissimo ad asciugarli. Con la mia fidanzata abbiamo deciso questo cambiamento. Anno nuovo, look nuovo. E speriamo che la stagione che viene sia migliore di quella scorsa”. Ai quarti Musetti affronterà per la quinta volta lo spagnolo Jaume Munar (numero 62 Atp) che ha sconfitto 6-3 7-5 il portoghese Nuno Borges, quinto favorito del seeding, e che vinto tutti i tre confronti diretti sulla terra battuta. Musetti l’ha battuto solo a Wimbledon, sull’erba, al secondo turno nel 2023.
– foto Ipa Agency –
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