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11 mesi fa-
di
Redazione
LA VOCE PAVESE – IL 2025 DEL CONSORZIO TUTELA VINI OLTREPÒ PAVESE
Anno nuovo vita nuova per il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, dopo il seme di cambiamento e rilancio gettato nell’anno appena trascorso. Emanuele Bottiroli intervista il direttore dell’ente consortile, Riccardo Binda, per tratteggiare le linee strategiche salienti per il 2025 ai blocchi di partenza. La cornice è quella della “vision” e della “mission” di Terre d’Oltrepò, prima cooperativa vitivinicola della Lombardia e socio forte del Consorzio, che con il suo piano industriale, messo a punto dal CEO Umberto Callegari, ha dato avvio nel 2024 a una rivoluzione copernicana non solo a livello locale, che s’intreccia con un cambiamento necessario e in atto già da tempo anche in Francia, Champagne compresa. La nuova parola d’ordine, insieme ai capisaldi di meritocrazia, competenza e trasparenza, sarà “convergenza”. Bisogna unire le forze perché non è più vero che “piccolo è bello”. I solisti possono emergere solo se e quando il mercato italiano ed internazionale riescono ad ascoltare distintamente l’orchestra. Vale in molti settori dell’economia italiana, ma nel mondo del vino è ancora più necessario per una rivoluzione che generi valore. Bisogna passare dal rurale al manageriale: sfida non semplice e anzitutto culturale, chiamando istituzioni e territorio a crederci tutti.
