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Cronaca

L’Inter fa poker a Lecce, continua la rincorsa al Napoli

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LECCE (ITALPRESS) – Un Inter dominante e a tratti spettacolare ne rifila quattro in trasferta al Lecce e risponde così al successo di ieri del Napoli contro la Juventus. Al Via del Mare la squadra di Inzaghi firma un perentorio 4-0 ai danni della compagine salentina: i marcatori di giornata sono Frattesi, Lautaro, Dumfries e Taremi (su rigore). Con questo risultato i nerazzurri tornano così a meno tre punti dal Napoli con ancora una partita da recuperare. Se da un lato la prestazione degli ospiti è più che positiva, non si può dire lo stesso del Lecce poco concreto in attacco ma soprattutto troppo distratto in difesa.
Passano, infatti, appena sei minuti e l’Inter è già in vantaggio, sbloccando il risultato con Davide Frattesi, l’uomo certamente più discusso dell’ultimo mese in casa nerazzurra. Su assist di Thuram (favorito dall’errore di Guilbert), l’ex centrocampista del Sassuolo si inserisce in area e insacca senza problemi a porta vuota. I nerazzurri dominano per tutto il primo tempo, mettendo in costante apprensione la non irreprensibile retroguardia salentina. Dopo due reti annullate per fuorigioco a Carlos Augusto e Frattesi e un errore sottoporta di Thuram, l’Inter alla fine trova il 2-0 al 39′, grazie a capitan Lautaro. L’argentino col sinistro segna dal limite dell’area, entrando nel tabellino per la quarta partita consecutiva.
A inizio secondo tempo il Lecce prende coraggio, provando a riaprire la partita con le conclusioni di Helgason e Krstovic. Il moto d’orgoglio dei padroni di casa, però, dura appena un quarto d’ora e l’Inter colpisce per la terza volta con Dumfries al 57′, servito da un colpo di tacco geniale di Lautaro. Tre minuti più tardi Falcone stende in area Frattesi, provocando il rigore: dal dischetto va Taremi che sigla il 4-0 e si regala la prima esultanza in Serie A. Il Lecce quantomeno limita i danni e non peggiora ulteriormente il passivo, sfiorando anche il gol della bandiera con il tiro da fuori di Ramadani al 75′ (parato da Sommer). La compagine di Giampaolo si ritrova ora al quartultimo posto con un solo punto di margine sulla zona retrocessione.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Cronaca

Meloni “Magistero ed eredità di Papa Francesco non andranno perduti”

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ROMA (ITALPRESS) – “Papa Francesco è tornato alla casa del Padre. Una notizia che ci addolora profondamente, perchè ci lascia un grande uomo e un grande pastore. Ho avuto il privilegio di godere della sua amicizia, dei suoi consigli e dei suoi insegnamenti, che non sono mai venuti meno neanche nei momenti di prova e di sofferenza. Nelle meditazioni della Via Crucis, ci ha ricordato la potenza del dono, che fa rifiorire tutto ed è capace di riconciliare ciò che agli occhi dell’uomo è inconciliabile. E ha chiesto al mondo, ancora una volta, il coraggio di un cambio di rotta, per percorrere una strada che ‘non distrugge, ma coltiva, ripara, custodiscè. Cammineremo in questa direzione, per ricercare la strada della pace, perseguire il bene comune e costruire una società più giusta e più equa. Il suo magistero e la sua eredità non andranno perduti. Salutiamo il Santo Padre con il cuore colmo di tristezza, ma sappiamo che ora è nella pace del Signore”. E’ il messaggio di cordoglio del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

IL MONDO IN LUTTO: “ALLE 7,35 IL PAPA E’ TORNATO ALLA CASA DEL PADRE”

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L’annuncio è arrivato come un fulmine a ciel sereno nella mattinata di Pasquetta, quando nulla lasciava presagire una notizia del genere. All’improvviso arriva sulle agenzie il video dal Vaticano, con le parole di Sua Eminenza, il Card Farrell: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino.”
E’ di ieri l’ultima immagine del Pontefice. Papa Francesco, alla fine dell’Urbi et Orbi, è sceso a sorpresa in Piazza San Pietro e ha fatto un giro in papamobile per salutare i fedeli presenti per la messa di Pasqua. La voce era debole, affaticata, dopo tutte le cure per la polmonite bilaterale che lo aveva colpito, ma lui ha voluto esserci lo stesso in questi giorni, dando un forte segnale al mondo.
Era arrivato dodici anni fa, il 13 marzo del 2013, e il mondo lo ha conosciuto per quel semplice “buonasera”. Era il suo primo saluto rivolto al mondo intero e già quella semplicità disarmante preannunciava una ventata di nuovo, rivoluzionaria. Jorge Mario Bergoglio ha preso in mano la Chiesa da quello stesso giorno e l’ha condotta per sentieri coraggiosi, aprendo le porte a “tutti, tutti, tutti”, e non preoccupandosi di quell’ala dei cattolici che sono sempre restii alle novità. Lo ha fatto dopo lo choc delle dimissioni di Benedetto XVI ma lui ha saputo voltare pagina in un modo che era difficile anche da immaginare.
Lo ricorderemo tutti come il Pontefice della semplicità e della misericordia, la sua azione pastorale si è sempre concentrata sulla vicinanza ai poveri e sulla promozione di una Chiesa aperta e missionaria. Nel suo decennio di Pontificato, Papa Francesco ha affrontato sfide complesse, tra cui le tensioni interne alla Chiesa, le crisi globali e il dialogo interreligioso. Tuttavia, il suo messaggio di speranza e di rinnovamento ha continuato a ispirare milioni di fedeli in tutto il mondo, riaffermando il valore della misericordia come fondamento del cristianesimo moderno.
A Roma annullati tutti gli eventi pubblici previsti per oggi e domani, la Lega Calcio ha rinviato a data da destinarsi tutte le partite in programma oggi, dalla serie A agli altri campionati.
Il Presidente della Cei Matteo Zuppi: “È un momento doloroso e di grande sofferenza per tutta la Chiesa. Affidiamo all’abbraccio del Signore il nostro amato Papa Francesco, nella certezza, come lui stesso ci ha insegnato, che ‘tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre’. Chiedo a tutte le Chiese in Italia che siano suonate le campane delle chiese in segno di lutto e che siano favoriti momenti di preghiera personale e comunitaria, in comunione tra di noi e con la Chiesa universale”.
Il Capo dello Stato Mattarella: “Avverto un grande vuoto, il Papa era un riferimento. La morte di Papa Francesco suscita dolore e commozione tra gli italiani e in tutto il mondo. Il suo insegnamento ha richiamato al messaggio evangelico, alla solidarietà tra gli uomini, al dovere di vicinanza ai più deboli, alla cooperazione internazionale, alla pace nell’umanità. La riconoscenza nei suoi confronti va tradotta con la responsabilità di adoperarsi, come lui ha costantemente fatto, per questi obiettivi”.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “”Nelle meditazioni della Via Crucis, ci ha ricordato la potenza del dono, che fa rifiorire tutto ed è capace di riconciliare ciò che agli occhi dell’uomo è inconciliabile. E ha chiesto al mondo, ancora una volta, il coraggio di un cambio di rotta, per percorrere una strada che ‘non distrugge, ma coltiva, ripara, custodisce’. Cammineremo in questa direzione, per ricercare la strada della pace, perseguire il bene comune e costruire una società più giusta e più equa. Il suo magistero e la sua eredità non andranno perduti”.
La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: “Ha ispirato milioni di persone, ben oltre la Chiesa cattolica, con la sua umiltà e il suo amore così puro per i meno fortunati. Il mio pensiero va a tutti coloro che sentono questa profonda perdita. Che possano trovare conforto nell’idea che l’eredità di Papa Francesco continuerà a guidarci tutti verso un mondo più giusto, pacifico e compassionevole”.
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Cronaca

E’ MORTO PAPA FRANCESCO

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Papa Francesco è morto oggi, lunedì 21 aprile. Il Pontefice si trovava a Roma, a Casa Santa Marta, dove era stato trasferito dopo il ricovero al Gemelli. A dare la notizia il cardinale Farrell: «Alle 7.35 il Vescovo di Roma è tornato alla casa del Padre».

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