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Economia

Intesa Sanpaolo, in Serbia crediti per oltre 5,5 miliardi di euro

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BELGRADO (SERBIA) (ITALPRESS) – “Intesa Sanpaolo è un partner naturale per il settore pubblico, le imprese e le famiglie in Serbia come già in Italia: nel Paese, così come altrove nell’area CEE, siamo leader sul mercato bancario e portiamo la garanzia di solidità e la capacità di investimento nel lungo termine, di un gruppo riconosciuto dai mercati come leader europeo, con circa 74 miliardi di capitalizzazione”. Lo ha detto Paola Papanicolaou, Chief of International Banks Division di Intesa Sanpaolo, che è intervenuta a Belgrado all’Italia-Serbia Business Forum.
“La International Banks Division di Intesa Sanpaolo è il ponte naturale tra l’Italia e i Paesi dell’area Central and Eastern Europe – ha proseguito Papanicolaou -, nei quali stiamo investendo in maniera significativa, per consolidare la posizione di Istituzione Finanziaria di riferimento”.
“In Serbia siamo il leader di mercato con 6,8 miliardi di depositi, 1,4 milioni di clienti e crediti alla clientela pari a oltre 5,5 miliardi: un paese fondamentale per le nostre strategie di sviluppo, essendo l’Italia il terzo partner commerciale, con un interscambio, di circa 4 miliardi di euro che siamo attivamente impegnati a sostenere – ha aggiunto -. Nell’ultimo quadriennio abbiamo contribuito all’economia con circa 2,5 miliardi annui di nuovi finanziamenti, e una crescita di circa 12% all’anno, ponendo particolare attenzione al settore delle imprese, sia di grandi che medie e piccole dimensioni. Allo stesso modo siamo un interlocutore delle istituzioni governative per i progetti infrastrutturali e di sistema, oltre a partecipare alle iniziative di sviluppo al fianco delle principali istituzioni finanziarie sovranazionali, come la Banca Europea per gli Investimenti e la European Bank for Development and Reconstruction. Contribuiamo inoltre ad accelerare la ESG and Green transformation dei nostri clienti: nel solo 2024 i nuovi finanziamenti nell’ambito sono stati di 1,1 miliardi di euro”.
Intesa Sanpaolo è il primo gruppo in Europa per capitalizzazione di mercato, con circa 74,3 miliardi di euro, e gestisce 1 trilione di euro di attivi totali, con oltre 21 milioni di clienti a livello globale. Il gruppo è presente in 40 Paesi.
In Serbia, attraverso Banca Intesa Beograd, Intesa Leasing e Intesa Invest, il gruppo è leader di mercato da oltre 20 anni.
La banca in Serbia guida il mercato con 9 miliardi di euro di attivi totali e 1,4 milioni di clienti. In crescita i prestiti alla clientela: +12% CAGR a 3 anni, passando da circa 1,8 miliardi di euro nel 2021 a 2,6 miliardi di euro nel 2024.
“Banca Intesa contribuisce in modo significativo alla crescita dell’economia serba con un nuovo finanziamento annuo di 2,5 miliardi di euro (media degli ultimi 4 anni) e una crescita del 12% all’anno, con particolare attenzione alle grandi aziende e alle PMI, sostenendo così la crescita sostenibile del Paese. Inoltre, attraverso vari programmi, supportiamo le piccole imprese e gli imprenditori, che rappresentano la spina dorsale dell’economia locale. Secondo i dati disponibili, una azienda su quattro in Serbia è cliente di Banca Intesa – ha sottolineato Papanicolaou -. Siamo fortemente impegnati nel contribuire allo sviluppo del Paese. Nel contesto di un’economia europea più integrata e stabile, confermiamo il nostro impegno a rimanere un punto di riferimento per la crescita dell’economia serba, sia in termini finanziari sia in ambito di responsabilità sociale, cultura e ambiente”.

– Foto Intesa Sanpaolo –

(ITALPRESS).

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Banche, Patuelli “Con i tassi bassi possibile incremento di crediti deteriorati”

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TRENTO (ITALPRESS) – Con i tassi bassi “la rischiosità del prestito è alta, quindi c’è una possibilità di nuovi incrementi di crediti deteriorati, soprattutto se non c’è una stabilità di politiche economiche prospettiche sulle due sponde dell’Atlantico”. Lo afferma il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, al Festival dell’Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e da Trentino Marketing.

In merito al cosiddetto risiko bancario, per Patuelli “non è un risiko perchè il risiko è un gioco. Quello che sta accadendo si chiama democrazia economica, ci sono autorità di vigilanza e di garanzia di ogni genere. C’è una dinamica di mercato, un mercato libero e regolato”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

UAP “Non si possono tutelare solo gli aspetti economici a danno della salute dei cittadini”

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ROMA (ITALPRESS) – L’U.A.P. . L’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e ospedalità provata, interviene con una nota sull’accordo firmato tra Federfarma ed il Sumai, non per il suo contenuto ma perché si continua a dare disinformazione alla popolazione.

La telecardiologia eseguita in farmacia ha il solo scopo di prevenire nei soggetti sani eventuali malattie, quindi si parla di prevenzione primaria. Questo è il compito della farmacia dei servizi voluto dalla legge 153. La prevenzione secondaria, cioè curare un paziente con patologie, è di esclusivo compito medico/specialistico.

Non si può curare un cardiopatico eseguendo un semplice elettrocardiogramma se prima non si conosce tutta la sua storia, si valutano i precedenti esami e ricoveri e la terapia che sta praticando. Non si può sovvertire la scienza medica cominciando ad eseguire dapprima un esame strumentale. Il Presidente dell’U.A.P. – Mariastella Giorlandino – insieme a tutte le più importanti associazioni di categorie rappresentative di 27.000 strutture sanitarie e 350.000 dipendenti ribadisce inoltre che sia per la prevenzione primaria che per quella secondaria la Farmacia deve avere tutti i 420 requisiti autorizzativi previsti dal D.Lgs. n. 502/1992, a cui gli ambulatori, poliambulatori e ospedali pubblici e privati accreditati sono tenuti ad adeguarsi per ottenere l’autorizzazione regionale all’esercizio di attività sanitarie, come previsto dal sistema sanitario nazionale, nonché assumere la responsabilità civile e penale dell’atto compiuto.

La prevenzione è un settore delicatissimo, soprattutto per le malattie croniche, non si possono erogare prestazioni sanitarie senza il rispetto dei requisiti e delle procedure previste normativamente a tutela della salute dei cittadini. Non si possono tutelare solo gli aspetti economici a danno della salute dei cittadini.

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Infine, l’U.A.P. si chiede perché vengono stanziati fondi solo alle farmacie e non anche alle strutture sanitarie accreditate, che sostengono ingenti spese per ottenere e mantenere tutti i requisiti autorizzativi citati per fornire servizi “a norma” e assolvere al fabbisogno della popolazione.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Federlegnoarredo festeggia 80 anni, nel 2024 raggiunti 52 mld di fatturato

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VENEZIA (ITALPRESS) – Un traguardo importante da cui guardare al futuro. FederlegnoArredo ha celebrato i suoi 80 anni durante l’Assemblea Annuale tenutasi dal 22 al 24 maggio sull’isola di San Servolo, Venezia. Tre giornate dense di incontri e riflessioni che hanno rilanciato il ruolo strategico della filiera legno-arredo nel contesto globale, tra sostenibilità, innovazione tecnologica e scenari economici di grande incertezza.

Il 2024 si è chiuso con un fatturato complessivo di circa 52 miliardi di euro, di cui quasi 20 miliardi legati all’export, che registra tuttavia un lieve calo del 2,1%. Un dato che riflette le difficoltà di alcuni mercati chiave, ma anche la capacità di un settore in costante evoluzione che, almeno nel 2024, ha saputo performare meglio di altri.

Dopo un inizio d’anno promettente, però, l’export della filiera ha registrato a febbraio un calo del 4,8%, portando il dato cumulato del primo bimestre a -0,7%, per un valore di quasi 3 miliardi di euro. Le flessioni maggiori si sono registrate in Francia (-3,3%) e Germania (-3,2%). Stabili gli Stati Uniti (-0,1%), mentre Spagna (+6,6%) e Polonia (+11,5%) si distinguono per il segno positivo (Centro Studi FederlegnoArredo).

È il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, a condividere nel suo intervento i dati con gli associati e analizzare la situazione economica del momento, ribadendo al contempo come “Ottant’anni non sono solo un traguardo, ma una testimonianza di visione. In un’Italia ancora segnata dalla guerra, gli imprenditori ebbero il coraggio di credere nell’associazionismo come strumento per costruire insieme il futuro. Oggi quell’eredità è più attuale che mai, e ne conserva il valore fondante”.

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Grande riconoscimento al lavoro svolto dalla Federazione in 80 questi anni e all’importanza della filiera legno-arredo è arrivato per l’occasione anche dalle istituzioni. Per il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, “l’ottantesimo anniversario di FederlegnoArredo non rappresenta una semplice ricorrenza, ma il riconoscimento di una filiera che ha saputo evolversi, affrontare sfide e rappresentare l’eccellenza del Made in Italy nel mondo: la nazione ne è davvero orgogliosa. Siamo stati la prima nazione in Europa ad adottare una strategia forestale nazionale e sosteniamo i contratti di filiera favorendo la sinergia di imprese. Oggi voglio garantire ancora una volta a tutti i membri della Federazione che il governo continuerà a lavorare con un dialogo sempre aperto per raggiungere obiettivi comuni: creare ricchezza, creare lavoro, garantire l’ambiente”.

È il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a sottolineare il ruolo strategico della Federazione: “Desidero esprimere il mio sincero apprezzamento per l’impegno e la visione che caratterizza FederlegnoArredo. Se celebriamo oggi ottant’anni di storia, significa che già tra le macerie del 1945 c’era chi iniziava a costruire il futuro, con spirito imprenditoriale e con la volontà di dare vita a una forma di associazionismo capace di rappresentare un comparto. Oggi il ruolo di FederlegnoArredo e dei suoi imprenditori è sotto gli occhi di tutti: avete saputo trasformare territori in distretti che fanno innovazione, diventando protagonisti riconosciuti sui mercati nazionali e internazionali. Questo è per noi un grande motivo d’orgoglio: ovunque si vada nel mondo, il legno-arredo italiano è sinonimo di eccellenza. Anche in un momento storico complesso, il vostro lavoro resta un punto di riferimento per occupazione, reputazione e spirito imprenditoriale. Grazie per ciò che avete costruito e continuate a costruire”.

Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, già alla guida della Federazione dal 2017 al 2020, ha ribadito in qualità di past president: “Tanti auguri per questo ottantesimo alla Federazione, la casa comune degli associati che conosco bene: è veramente un piacere salutarvi riuniti a Venezia, per celebrare in un luogo simbolico la storia di FederlegnoArredo, ma anche del nostro sistema produttivo. Sappiamo quanto i prodotti del settore siano un’eccellenza del Made in Italy, e rappresentino una risorsa importante per l’export del nostro Paese. Oggi le tensioni per tutti i comparti industriali sono altissime. Siamo quindi chiamati a cercare nuovi mercati e sostenere le imprese nel mantenere la loro competitività, salvaguardando le filiere di eccellenza come quella che FederlegnoArredo rappresenta”.

Una tre giorni di confronto e visione che ha visto grande partecipazione e coinvolgimento, un’occasione concreta per fare il punto sull’evoluzione del comparto, in un contesto segnato da trasformazioni profonde. Sostenibilità ambientale, transizione digitale e dinamiche globali sfidanti sono stati i temi al centro del dibattito. Tra gli ospiti, Mario Cucinella, Architect & Founder di MCA, e Simone Cason, amministratore unico della San Servolo Srl.

“Venezia è un luogo storicamente di mercati e scambi. Abbiamo voluto – spiega Feltrin sottolineando come San Servolo sia un luogo simbolico e perfetto per l’occasione – che questo anniversario parlasse di apertura, dialogo e visione globale. Con i Green Design Days abbiamo ribadito che la nostra filiera è fatta di imprese che producono beni durevoli, sostenibili, e che innovano non solo nel prodotto ma anche nel processo, per rispondere ai nuovi modelli di consumo e a una responsabilità estesa che ci chiama a ripensare il ciclo di vita dei nostri prodotti. Le nostre aziende, riunite in tre giorni di confronti e costruzione di valore, hanno mostrato come la sostenibilità sia oggi parte strutturale del loro modello industriale: una scelta strategica, consapevole, in sintonia con i mercati più evoluti”.

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I Green Design Days hanno rappresentato un momento centrale di sperimentazione e confronto. Workshop interdisciplinari – come “Lacuna” curato da Angela Rui e Massimo Barbierato, e il laboratorio di additive manufacturing promosso da Designtech – hanno esplorato il dialogo tra manifattura e digitale. La presenza di studenti, tra cui quelli della Scuola Italiana Design di Padova, ha rafforzato il ponte tra industria e nuove generazioni.

Centrale anche la testimonianza diretta delle imprese associate che hanno raccontato progetti concreti verso la sostenibilità: rigenerazione dei materiali, processi a basso impatto ambientale, strumenti di Life Cycle Assessment, co-progettazione con designer e R&D. Il messaggio condiviso è chiaro: sostenibilità e competitività sono oggi inscindibili. Tra i momenti simbolici della tre giorni, l’inaugurazione dell’anfiteatro “Un Fiore a San Servolo”, progettato da Mario Cucinella con il supporto di un network di imprese attive nell’innovazione sostenibile.

Una struttura organica, aperta alla cittadinanza, che ha debuttato con un monologo inedito di Giancarlo Giannini, realizzato in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia.

“Un Fiore a San Servolo nasce da un profondo legame con la natura, da un ascolto attento del luogo, dei materiali e delle esigenze delle persone. Grazie all’uso della stampa 3D e di materiali sostenibili, abbiamo dato forma a una struttura che si integra armoniosamente nella Laguna di Venezia. Non si tratta solo di un’espressione formale, ma di un’architettura che, come un fiore, sboccia delicatamente dal terreno, quasi fosse parte stessa del paesaggio. Questo è uno spazio di incontro e dialogo, dove tradizione e innovazione si fondono per raccontare una sostenibilità che coinvolge non solo l’ambiente, ma anche la cultura e la società”, ha dichiarato Mario Cucinella, Architect & Founder di MCA.

Il professore Carlo Bagnoli, docente di Innovazione Strategica a Ca’ Foscari e fondatore di VeniSIA, ha ripercorso con una lettura innovativa le tappe evolutive della Federazione: dalla ricostruzione post-bellica alla nascita del Made in Italy, dalle crisi energetiche alla globalizzazione, fino alle nuove sfide della digitalizzazione, dell’economia circolare e dell’intelligenza artificiale. Proprio in occasione degli 80 anni FederlegnoArredo ha avviato anche un progetto di rinnovamento della comunicazione digitale: un nuovo sito web e strumenti di navigazione più funzionali, insieme a un ripensamento complessivo dell’identità visiva e della brand identity. Un’evoluzione che riflette l’ambizione di FederlegnoArredo di essere sempre più vicina agli associati con servizi mirati e facilmente fruibili. Il Veneto è il secondo polo nazionale per la filiera legno-arredo con oltre 6.200 imprese e 45.000 addetti. Il valore della produzione sfiora gli 8 miliardi di euro, con una forte propensione all’export: 3,8 miliardi di euro, pari al 23% del totale nazionale. Il settore mobili, in particolare, esporta in oltre 170 Paesi, guidato da Francia, Germania, Stati Uniti e Regno Unito (Centro studi Federlegnoarredo).

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– Foto Ufficio stampa FederlegnoArredo –

(ITALPRESS)

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